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Ch'anæ!

Ma no cannæ
de ciongio,
ch'anæ a da do...

 

 

E se non vi piace
cogliate via
i portoni!

 

Quando parlate
male di me,
mi raccomando:

ESAGERATE!

 

 

 

SE NON PIACCIONO
I MIEI DIFETTI,
BASTA DIRMELO:
NE HO DEGLI ALTRI!

 



 

 

 

 

 
Creato da: guidopardo1 il 07/06/2008
scrivo andando spesso a capo...

Messaggi di Febbraio 2014

 

 

Post n°1092 pubblicato il 28 Febbraio 2014 da guidopardo1

LA RISPOSTA

di Fredric Brown


Solennemente, Dwar Ev procedette a saldare l’ultimo collegamento con oro puro. Gli obiettivi di una dozzina di camere televisive erano puntati su di lui e lanciarono attraverso l’universo una dozzina di immagini di ciò che stava accadendo. Si raddrizzò e accennò col capo a Dwar Reyn, mentre si avvicinava all’interruttore generale. L’interruttore che avrebbe collegato, in un solo colpo, tutti gli enormi elaboratori elettronici di tutti i pianeti abitati dell’universo - novantasei miliardi di pianeti! - in un supercircuito che avrebbe in tal modo costituito un supercalcolatore, una macchina cibernetica che avrebbe racchiuso in sé le conoscenze di tutte le galassie. Dwar Reyn rivolse una breve allocuzione ai trilioni di individui che lo stavano guardando e ascoltando. Quindi, dopo un attimo di silenzio, disse: «Ora, Dwar Ev».
Dwar Ev fece scattare l’interruttore. S’innalzò un possente ronzio, l’immane ondata d’energia di novantasei miliardi di pianeti. Vivide scintille lampeggianti scoccarono lungo il quadro dei comandi lungo miglia e miglia, poi si quietarono. Dwar Ev arretrò d’un passo ed esalò un profondo sospiro. «L’onore di porre la prima domanda è tuo, Dwar Reyn.»
«Grazie», replicò Dwar Reyn. «Sarà una domanda alla quale nessuna singola macchina cibernetica ha saputo rispondere.» Si voltò a fronteggiare la macchina. «Dio, esiste?»
E la possente voce rispose senza un attimo di esitazione, senza il più piccolo scatto o ticchettio: «Sì, ora esiste».
Un improvviso terrore contorse il volto di Dwar Ev. Fece un balzo verso l’interruttore. Un fulmine d’insopportabile luminosità cadde dal cielo senza nubi folgorandolo, e fuse l’interruttore, inchiodandolo per l’eternità.

 

 

 
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Post n°1090 pubblicato il 25 Febbraio 2014 da guidopardo1

LA SENTINELLA

di Fredrick Brown


Era bagnato fradicio e coperto di fango e aveva fame freddo ed era lontano 50mila anni-luce da casa. Un sole straniero dava una gelida luce azzurra e la gravità doppia di quella cui era abituato, faceva d'ogni movimento un'agonia di fatica. Ma dopo decine di migliaia d'anni, quest'angolo di guerra non era cambiato. Era comodo per quelli dell'aviazione, con le loro astronavi tirate a lucido e le loro superarmi; ma quando si arriva al dunque, tocca ancora al soldato di terra, alla fanteria, prendere la posizione e tenerla, col sangue, palmo a palmo. Come questo fottuto pianeta di una stella mai sentita nominare finché non ce lo avevano mandato. E adesso era suolo sacro perché c'era arrivato anche il nemico. Il nemico, l'unica altra razza intelligente della galassia... crudeli schifosi, ripugnanti mostri. Il primo contatto era avvenuto vicino al centro della galassia, dopo la lenta e difficile colonizzazione di qualche migliaio di pianeti; ed era stata subito guerra; quelli avevano cominciato a sparare senza nemmeno tentare un accordo, una soluzione pacifica. E adesso, pianeta per pianeta, bisognava combattere, coi denti e con le unghie.
Era bagnato fradicio e coperto di fango e aveva fame, freddo e il giorno era livido e spazzato da un vento violento che gli faceva male agli occhi. Ma i nemici tentavano di infiltrarsi e ogni avamposto era vitale. Stava all'erta, il fucile pronto.
Lontano 50mila anni-luce dalla patria, a combattere su un mondo straniero e a chiedersi se ce l'avrebbe mai fatta a riportare a casa la pelle.
E allora vide uno di loro strisciare verso di lui. Prese la mira e fece fuoco. Il nemico emise quel verso strano, agghiacciante, che tutti loro facevano, poi non si mosse più.
Il verso, la vista del cadavere lo fecero rabbrividire. Molti, col passare del tempo, s'erano abituati, non ci facevano più caso; ma lui no. Erano creature troppo schifose, con solo due braccia e due gambe, quella pelle d'un bianco nauseante e senza squame...

 
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Post n°1089 pubblicato il 22 Febbraio 2014 da guidopardo1
 
Tag: hi

(foto dal web)

 

Fra i tuoi sorrisi,

osservo il tuo bel volto,

luce d’estate

 

 
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Racconto...

Post n°1088 pubblicato il 20 Febbraio 2014 da guidopardo1

DINO BUZZATI

La libertà

 

Tempo fa, al mercato, comprai un pesce rosso contenuto in un vasetto rotondo di vetro trasparente. Là dentro l’animale stava stretto e vederlo sbattere il muso continuamente contro il vetro, mi faceva star male. Allora decisi di procurargli una casa meno piccola. E in giardino feci costruire una bella vasca tonda del diametro di metri tre e profonda mezza gamba. Poi la riempii di acqua fresca e stavo per rovesciarci dentro il pesciolino quando mi venne in mente: lui attualmente si trova in acqua quasi tiepida, se lo getto all’improvviso in acqua fredda, non si prenderà una congestione? A evitare il rischio, presi una semplice soluzione. Misi sul fondo, così come stava, il vaso di vetro lasciandoci dentro l’acqua e il pesciolino. Con due vantaggi: uno che la bestiola si poteva così acclimatare alla bassa temperatura della vasca; secondo, che più grande, perché inaspettata, sarebbe stata la sua sorpresa, quando si fosse accorto che l’acqua non finiva lì, che la prigione non era più prigione e che tutto intorno si stendeva un grande oceano a sua disposizione. Così feci. Quando il pesce, risalito alla bocca del vaso, non trovò più ostacoli, si mise a nuotare da una parte all’altra della vasca, entusiasta della inaspettata libertà.
Questa allegria durò un paio di giorni. Tre mattine dopo lo trovai quieto rintanato nel vaso che avevo dimenticato nella vasca. Anche la sera e l’indomani e il terzo giorno successivo se ne stava all’interno del vaso. Allora persi la pazienza e gli parlai: “Caro pesce, scusa, ma mi pare che tu esageri! Ho speso un mucchio di soldi perché tu potessi nuotare libero, tanto mi facevi pena sempre chiuso in quel piccolo vaso, e tu, invece, nel vaso ci ritorni, ci passi intere giornate come se non ti importasse niente di essere libero. Giuro che mi fai cadere le braccia!”
Allora (siccome è una falsità che i pesci sono muti) l’animaletto mi rispose: “O uomo, come
sei poco intelligente! Che strana idea della libertà tu hai! Non é l’uso della libertà che importa. Ciò che importa è la possibilità di usarne. Qui è il sapore più squisito. Io amo stare in questo vaso che è così intimo e adatto alla meditazione. Ma so che quando voglio, posso uscirne e fare lunghi viaggi nella vasca (per la quale ti ringrazio). Era un carcere questo vaso e adesso non lo è più, ecco la differenza. Non solo. Stando qui, io vivo dal punto di vista materiale l’identica vita di prima, quando ero prigioniero ed infelice. Ma proprio questo mi permette di godere della felicità raggiunta. Io sto nel carcere, ma la porta è aperta. Se per sfruttare questa libertà io corressi dappertutto senza fermarmi mai, a un certo punto sarei sazio. E la soddisfazione cesserebbe. E comincerei a desiderare mari sempre più grandi. Insomma tornerei ad essere infelice. Vedi che della libertà nessuno sa godere più di me. E adesso, per favore, lasciami tranquillo nel mio vaso”.

Al che io me ne andai, scusandomi.

 

 
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Racconto...

Post n°1087 pubblicato il 18 Febbraio 2014 da guidopardo1

DINO BUZZATI

Da "Due pesi e due misure"

"Ferma! Ferma!" gridò all'autista la signora Franca Amabili (cascami di seta). La stupenda Bentley grigia fu bloccata con molli dondolii. La signora giovanilmente scese e affrontò il carrettiere fermo sul ciglio della strada. "Non ti vergogni? è questo il modo di bastonare una povera bestia che non si regge neanche in piedi? Mascalzone!" "Ma non si vuol muovere" rispose il carrettiere dando col manico della frusta un colpo supplementare nelle costole del mulo. "Ah, non si vuol muovere?" fece la donna. " Io sono della Zoofila. Ti muoverai ben tu, adesso!" "Ma non vede come sta là duro?" protestò l'uomo, per giustificarsi, quell'intervento inaspettato e incomprensibile non lasciandogli presagire nulla di buono. "Su, come ti chiami?" E Franca Amabili trasse dalla borsetta il taccuino. Glielo avrebbe fatto insegnare lei, a quel tanghero, come si trattano le bestie! Un'ora dopo, col marito e un'amica, sedeva a un ristorante. "Due crevettes per cominciare?" suggerì il maitre, insinuante. "O una fettina di salmone affumicato?" "Una buona idea, sì. Per me salmone" approvò la signora Franca. (Tratto di schianto fuori dall'acqua gelida dove rincorreva felice i suoi compagni, il salmone si guardò intorno con candida stupefazione, boccheggiando. "Perdio, questo passa il mezzo quintale!" giubilò il pescatore. "Tu, Ernest, aiutami, da solo non ce la faccio proprio." Berciando, scaraventarono la preda nella barca, dove a lungo il pesce si dibatté nell'angoscia dell'asfissia, i suoi occhi mandando una preghiera estrema e l'esiguo pensiero del salmone volò fino a un lago rupestre, chissà dove, sotto i candidi colonnati dei ghiacciai.)

"E per dopo?" chiese il maitre con accentuata unzione, sollevando la matita dal carnet. "Io non ho gran fame" disse Franca Amabili. "Mi porti un consommé, poi una semplice paillarde, tenera mi raccomando." (Il vitellino, ormai terrorizzato, volse la testa indietro cercando una figura amica, ma intorno non c'erano che altre bestie come lui impazzite in un caotico coro di muggiti, di sordi colpi e rauche voci umane. Un ferro gli pestò selvaggiamente il muso, rivoltandogli la testa. Cercò di fuggire, qualcosa lo attanagliò e lo tenne fermo. Un'ombra nera avvicinantesi. Odor di sangue. Belò Con violenza demoniaca una colonna di fuoco gli trapassò il cervello.) "Adesso voglio farvi ridere" disse ancora donna Franca. "Stamattina me n'è toccata una! Sai, Giulio, dove c'è quel bivio prima del passaggio a livello? C'era un carrettiere, un bruto...

 

 
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Ultimi commenti

Beh, allora se ne hai scritto per ben due volte, il tuo...
Inviato da: guidopardo1
il 07/02/2024 alle 07:03
 
Era un cuoricino... Č davvero bello questo post...
Inviato da: per_lettera
il 06/02/2024 alle 07:19
 
❤️
Inviato da: per_lettera
il 06/02/2024 alle 07:17
 
Grazie! <3
Inviato da: guidopardo1
il 12/12/2023 alle 06:01
 
Bellissima....
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il 11/12/2023 alle 07:14
 
 
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