Liberta' di parola

Accelero, il vento spazza la visiera del casco. Il nastro grigio d'asfalto incide il verde delle colline rivestite di primavera. Guido e i miei occhi scrutano la strada e la campagna giovane e infiorata tutt'intorno, mentre la mente resta indietro a percorrere i ricordi lontani.
Dopo una curva trovo un'auto che procede lentamente e la supero. Il profumo dell'aria mi riporta alle giornate giovanili trascorse nella villeggiatura estiva presso gli zii.
Rivado alla spensieratezza ormai perduta di quel tempo. Bastava una chitarra tra le mani per fare  compagnia e festosa allegria. Bastava un panino farcito con qualche fetta di salame e bagnato con quel vinello aspro del vecchio e burbero zio, che si faceva a mano le sigarette e ogni tanto ne rollava qualcuna anche per noi, per fare pranzo. Bastava un bacio scambiato furtivamente per vivere una grande (e semplice) avventura romantica.
Sto pensando alle sere estive di festa al paese, quando al suono della musica di un tamburo, una chitarra e l'immancabile fisarmonica, il cuore batteva per quella ragazza che tanto mi piaceva e bastava un sorriso e un saluto per sognare una fiabesca storia d'amore come quelle lette nei libri... e poi mai vissuta.
Il suono di un clacson mi riporta alla strada, vedo un distributore ed è ora di fare benzina.
Sì, è proprio arrivata la primavera!