Creato da LAVITAINROSA il 20/09/2007
ANCORA DI ROSA O DI AZZURRO IL MIO MONDO!
 
 



 

 

 


 



 

 

 

 

 

VIAGGIO DI SPERANZA

Post n°30 pubblicato il 11 Novembre 2007 da LAVITAINROSA
 

Carissimi……,

siamo *****,una coppia di ***** che per i divieti disposti dalla legge sulla fecondazione assistita non possiamo accedere all’eterologa e quindi siamo costretti ad andare all’estero. Non possiamo neppure più aspettare i tempi Parlamentari per una modifica della Legge 40/04, poiché per noi, come per milioni di altre coppie sterili attendere significa vedere allontanarsi la realizzazione di un desiderio naturale legato al nostro  orologio biologico.

Ci siamo rivolti in Spagna alla clinica Fertia, ma il nostro reddito non ci consente di pagare le somme che ci chiedono e di recarci a Malaga, per un primo ciclo abbiamo dato fondo a tutti i nostri risparmi e stiamo cercando aiuto, anche sapendo che forse dovremo ripetere il trattamento.

Scriviamo appellandoci alla sensibilità di coloro che hanno sostenuto il acciamo parte anza positivo, pie sterili attendere significa vedere allontanarsi la realizzazione di un desiderio natira referendum, ma scriviamo anche a coloro che sostengono questa legge assurda, perché si sentano responsabili del danno che hanno creato a persone che hanno solo la disgrazia di essere malati di una malattia che li rende non fecondi e che sono costretti a cercare l’adempimento del diritto di cura non Italia ma altrove.

Alleghiamo la scheda prezzi della clinica, per il primo tentativo spenderemo 7/8 mila euro più le spese di viaggio e albergo. Se saremo fortunati con un test di gravidanza positivo,  e resteranno soldi, costituiremo  un fondo per noi vittime della legge sulla fecondazione assistita; sarà utile per quelli come noi  che già devono fare i conti  con il quotidiano, poi se devono anche accedere a cure non consentite in Italia e andare all’estero,  diventa impossibile.

 
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Il Pap Test

Post n°29 pubblicato il 06 Novembre 2007 da LAVITAINROSA
 

Si tratta di un esame citologico (che indaga, cioè, le alterazioni delle cellule), messo a punto dal ginecologo di origine greca George Papanicolau che, poi, gli diede il nome (Pap Test, appunto), atto a prevenire nella popolazione femminile con un'età compresa tra i 25 e i 65 anni il rischio di sviluppare un cancro al collo dell'utero (secondo, per diffusione, dopo il tumore alla mammella). Inoltre, fornisce indicazioni sull'equilibrio ormonale della donna evidenziando eventuali infezioni batteriche, virali o micotiche.

Si tratta di un test di screening molto semplice che consiste nell'asportazione dal collo dell'utero di una piccola quantità di cellule che vengono, poi, fissate su un vetrino e analizzate in laboratorio. Il prelievo viene effettuato tramite l'inserimento nella vagina di uno speculum e l'esportazione avviene per mezzo di una spatolina chiamata Spatola di Aire.
Il materiale prelevato e fissato sul vetrino viene, quindi, inviato al laboratorio che provvede all'analisi. Da qualche anno, è disponibile un sistema di lettura computerizzato (il Pap Net) che permette di ridurre notevolmente i falsi positivi.
La diagnosi viene, perciò, comunicata nel giro di qualche giorno e, in caso di dubbi o risultati che possono destare sospetti, la paziente viene avvisata personalmente e sottoposta ad altri accertamenti.

Il Pap-Test, consigliato per tutte le donne con un'età compresa tra i 25 e i 65 anni (in casi eccezionali viene eseguito anche in altre fasce di età a discrezione del medico curante), può essere effettuato presso qualsiasi consultorio familiare, reparto di ginecologia e, naturalmente, privatamente presso il proprio ginecologo.
L'esame andrebbe ripetuto ogni tre anni (queste le indicazioni generali del Commissione Oncologica Nazionale) salvo, poi, problematiche specifiche e particolari fattori di rischio (rapporti sessuali con sconosciuti, precedenti casi in famiglia, eventuali anomalie riscontrate nel test...).

Per effettuare l'esame non esistono indicazioni particolari. Non può, però, essere eseguito nel periodo del ciclo mestruale né nei tre giorni che lo precedono e lo seguono.
Per una buona riuscita del test, poi, si consiglia di evitare i rapporti sessuali nei due giorni che precedono l'esame, così come le lavande interne e l'assunzione di farmaci per via vaginale.

 
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LE PRIME 5 DOMANDE SULL'OVULATION

Post n°28 pubblicato il 01 Novembre 2007 da LAVITAINROSA
 

CHE COSA E' L'OVULAZIONE
La preparazione dell'ovaio inizia il primo giorno delle mestruazioni. Il giorno dell'ovulazione corrisponde al momento in cui viene espulso l'ovulo. L'ovulo prodotto entra nella tuba. Lì potrà essere fecondato dagli spermatozoi.

 


QUANDO PUOI RIMANERE INCITA
 Dipende da diversi fattori :
- dalla durata di vita degli spermatozoi
- da quella dell'ovulo
- dal periodo di ovulazione
Gli spermatozoi sopravvivono nel collo dell'utero per 3-5 giorni.
Invece l'ovulo ha una durata di vita di 12-24 ore.
Il periodo fertile va dunque da 4 giorni prima dell'ovulazione a 24 ore dopo che questa ha avuto luogo.

I SEGNI DELL'OVULAZIONE
 Certi segni indicano che sta avvenendo l'ovulazione. Ma, come ricorda il Dr Goupil-Rousseau, molte donne non prsentano nessuno di quei segni.
- Si ha male al seno
- Si ha mal di pancia, dalla parte dell'ovaio che sta ovulando
- Il desiderio sessuale è più forte
- Le secrezioni vaginali si modificano e sono più abbondanti
COME RICONOSCERE L'OVULAZIONE
Vi sono diversi metodi per conoscere il giorno dell'ovulazione e quindi il periodo fertile.

A - La curva della temperatura
La curva della temperatura è un metodo semplice per conoscere il giorno dell'ovulazione. Bisogna tuttavia avere dei cicli regolari in quanto essa permette sì di individuare l'ovulazione, ma quando questa è già terminata.



Controlla da sola la tua curva termica
Per 3 mesi, misura la temperatura tutti i giorni prima di alzarti, a partire dal primo giorno delle mestruazioni. Il passaggio da una bassa ad una temperatura più elevata indica che l'ovulazione è avvenuta. Se hai un ciclo regolare, il periodo fertile corrisponde ai 4-5 giorni precedenti.
Attenzione pero' perché non sempre è facile interpretare da sole la curva della temperatura !


B - I test di ovulazione
I test di ovulazione vengono venduti in farmacia e sono facili da usare. Ti permettono di controllare la data dell'ovulazione, anche se hai cicli irregolari.
Essi indicano il momento dell'ovulazione, 24-48 ore prima che questa si verifichi, in funzione della concentrazione di ormoni presenti nell'urina.
Alcuni nomi di test di ovulazione assai diffusi : Clearplan, Persona... Ricordiamo che comunque non sono affidabili al 100%.
IL CALENDARIO DELLA FERTILITA'
 Durante un ciclo normale di 28 giorni, di solito l'ovulazione si verifica il 14esimo giorno. Ma una donna puo' avere un ciclo più corto o più lungo. Ad esempio seil ciclo è di 24 giorni, l'ovulazione ha luogo il decimo giorno. Diversi fattori possono però, variare il giorno dell'ovulazione, si deve quindi allargare il periodo di fertilità dall'undicesimo al diciottesimo giorno del ciclo.

 
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Se non puoi prenderti cura del tuo bambino, qualcuno può farlo per te.

Post n°26 pubblicato il 17 Ottobre 2007 da LAVITAINROSA
 

In Italia, la legge n° 396 del 2000 dà a tutte le donne, italiane e straniere, il diritto al non riconoscimento.
      Questo significa che puoi partorire in un ospedale pubblico e affidare il neonato, nel segreto della privacy, all'amore di una coppia in attesa di adozione.

Non lasciare che il dolore si porti via la vita di tuo figlio, fai del rifiuto un gesto d'amore.

INFORMATI AL CONSULTORIO PIU' VICINO OPPURE CHIAMA AI VOLONTARI DI AQUILONE BLU AL NUMERO 3406660655

Per la legge italiana l'abbandono di un neonato è un reato penale punibile con la reclusione se da esso derivano lesioni o morte per il neonato stesso.
     Non è più un reato invece se chi abbandona si attiva per garantirne l'incolumità (presso un centro sanitario o avvertendo la polizia o le associazioni che possono soccorrerlo.

In Italia è possibile partorire in ospedale in assoluto anonimato, ricevendo tutte le cure necessarie per sè e per il nascituro, ottenendo di non comparire sui documenti del neonato e di mantenere occulta la propria identità, questo diritto vale anche per le donne extracomunitarie clandestine ed è sancito dall'art. 70 del R.D. n 1238/1939, modificato dalla L. 127/97, art. 2 comma 1 e ulteriormente ribadito nell.art. 30 del D.P.R. 3 novembre 2000, n. 396.

Purtroppo, a causa della scarsa informazione ancora oggi in Italia circa 20 neonati l'anno vengono gettati nei cassonetti, molti di loro vengono rinvenuti morti.

L'Associazione AQUILONE BLU o.n.l.u.s. Vi chiede di contribuire alla divulgazione di questa legge con la campagna informativa allegata, perchè ogni neonato, oltre al diritto di nascere abbia soprattutto il diritto di sopravvivere.

Se vuoi aiutarci a divulgare la campagna scrivi a info@aquiloneblu.org ti sarà inviato il materiale cartaceo oppure in formato .pdf .

 
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Patologie virali, sieropositivi e PMA (2° PARTE)

Post n°24 pubblicato il 14 Ottobre 2007 da LAVITAINROSA
 

Chi sono le coppie siero discordanti

Sono coppie in cui uno dei due dei partner è affetto da HIV, il ricorso a metodiche di fecondazione assistita può ridurre considerevolmente il rischio di trasmissione del virus sia al partner non affetto che al nascituro.

Nell’ipotesi in cui sia la donna portatrice del virus, il ricorso a tecniche quali l'inseminazione intrauterina consente ovviamente di evitare il contagio del partner maschile.

Nell’ipotesi in cui sia l'uomo portatore del virus HIV, è stata sviluppata una metodica di metodiche di preparazione del seme in grado di ridurre significativamente tale rischio. U

no dei primi autori che ha affrontato il problema sviluppando una metodica di "lavaggio del seme" in grado di ridurre significativamente i livelli di HIV è stato Semprini il quale ha riportato in letteratura la sua esperienza circa l'impiego di tale metodica in oltre 1000 inseminazioni su 350 coppie discordanti senza che avesse luogo alcuna trasmissione del virus.

Attualmente alcuni studi americani riportano la nascita di bambini sani da coppie in cui il partner maschile risultava affetto da HIV mediante l'impiego di analoghe metodiche di preparazione del seme nel contesto di procedure di fecondazione assistita tramite FIVET-ICSI.

In particolare in tali studi viene enfatizzato il ruolo della stessa ICSI nel ridurre ulteriormente il rischio di trasmissione del virus in virtù del fatto che con tale metodica viene utilizzato un singolo spermatozoo per ovocita e che alcuni studi riportano come in nessun caso sia mai stata rilevata la presenza di DNA virale negli spermatozoi mobili (i quali vengono appunto utilizzati nella ICSI) ma solo nel plasma seminale ed in cellule non spermatocitiche presenti nell'eiaculato.

E' evidente che in tutti i casi, sia che venga effetuata la semplice Inseminazione Intrauterina, sia che venga effettuata la FIVET o la ICSI il lavaggio del seme costituisce l'aspetto di fondamentale rilievo nel ridurre la possibilità di infezione e che la scelta dell'una o dell'altra metodica è al momento da ricondursi soprattutto alle diverse scuole di pensiero.

Come avviene il LAVAGGIO DEGLI SPERMATOZOI: Tale metodica costituisce una delle tecniche più utilizzate. Essa consiste nella diluizione del liquido seminale con soluzione fisiologica o con una mezzo di coltura e successiva centrifugazione per concentrare gli spermatozoi. Nonostante tale metodica permetta di diluire o eliminare gli effetti del plasma seminale, il materiale recuperato può però includere oltre agli spermatozoi mobili, anche forme immobili, detriti e possibili batteri. Per tale motivo a al lavaggio degli spermatozoi si associano alcune tecniche di separazione dello sperma.

 
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Patologie virali, sieropositivi e PMA

Post n°23 pubblicato il 12 Ottobre 2007 da LAVITAINROSA
 

 

La legge 40 del 2004, non penalizza solo le coppie sterili, ma anche i portatori di patologie virali, i sieropositivi che non sono sterili. Per una migliore comprensione della reale portata della legge 40, riportiamo qui di seguito, in neretto, i punti essenziali che vietano l’accesso alle tecniche di fecondazione assistita alle categorie di malati sopra menzionate:

Art. 1. (Finalita).

Comma 2. Il ricorso alla procreazione medicalmente assistita e' consentito qualora non vi siano altri metodi terapeutici efficaci per rimuovere le cause di sterilita' o infertilita'. Art. 4. (Accesso alle tecniche). 1. Il ricorso alle tecniche di procreazione medicalmente assistita e' consentito solo quando sia accertata l'impossibilita' di rimuovere altrimenti le cause impeditive della procreazione ed e' comunque circoscritto ai casi di sterilita' o di infertilita' inspiegate documentate da atto medico nonche' ai casi di sterilita' o di infertilita' da causa accertata e certificata da atto medico.

La condizione di portatrice di malattie genetiche e virali NON rientra fra queste possibilità.

L’accesso alla PMA (procreazione medicalmente assistita) viene così negato alle famiglie con casi di emofilia, coppie sierodiscordanti,in generale ai portatori di patologie virali e a coppie portatori di patologie genetiche.

Questo perché molte di loro non sono in possesso dei "requisiti" di sterilità o di infertilità imposti dal nuovo testo di legge. Nel caso di coppie con infezioni sessualmente trasmissibili, per cui non esistono ancora trattamenti risolutivi per il partner affetto o protettivi per il partner indenne, l’utilizzazione di tecniche di fecondazione assistita permette di eliminare la componente infettiva riducendo o eliminando il rischio di contagio.

Queste coppie non possono essere definite come sterili o infertili, perché non possono verificare con ripetuti rapporti spontanei le possibilità di concepimento, dato che questo comporta un elevato rischio di infezione.

Un’interpretazione stringente della legge impedisce quindi a queste coppie di avvalersi di tecniche di lavaggio seminale che permettano loro di realizzare il desiderio di avere un figlio senza trasmettere l’infezione al partner, se non in quella percentuale di coppie in cui siano presenti fattori di infertilità maschile o femminile così gravi da definire la coppia come infertile ab initio. Nelle coppie sierodiscordanti infatti, per consentire una gravidanza senza rischi alla donna sieronegativa, è necessario ricorrere ad un processo di lavaggio del seme del soggetto emofilico HIV positivo, a tale tecnica, per aumentare le possibilità di successo di gravidanza, si fa seguire una fecondazione extra-corporea dell’ovulo (FIVET e/o ICSI). A persone che hanno già subito danni gravissimi senza colpa alcuna viene in questo modo negata anche la possibilità di avere figli senza mettere a rischio la salute del partner

 
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Post N° 22

Post n°22 pubblicato il 11 Ottobre 2007 da LAVITAINROSA
 

 
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IL MENU' DELLA FERTILITA'

Post n°20 pubblicato il 10 Ottobre 2007 da LAVITAINROSA
 

Peperoni rossi arrostiti, tortino di granchi e noci brasiliane, ma anche ingredienti di base della dieta mediterranea come pomodori e l'italianissimo pesto sono alcuni dei piatti suggeriti per aumentare la fertilita', nel menu' messo a punto dagli specialisti della Nutrizione dell'universita' britannica del Surrey e al quale e' dedicato un corso di specializzazione che prendera' il via da domani.

Il buffet della fertilita' e' stato ideato dalla direttrice del corso di Medicina nutrizionale, Margaret Rayman, e si basa su una dieta bilanciata, ricca di frutta e verdura (ne prevede almeno cinque porzioni al giorno) e con un buon apporto di proteine provenienti da carni rosse, pollame e pesce. Le proteine animali sono infatti considerate molto importanti nel preparare il terreno alla fertilita' poiche' sono una fonte di minerali importanti, come il ferro e soprattutto lo zinco.

Di zinco e' ricco un cibo tradizionalmente famoso per essere un afrodisiaco, come le ostriche ma queste, avverte la direttrice del centro, non faranno parte del menu' della fertilita' ''perche' sono fuori stagione''. Vanno invece compresi nel menu' semi di girasole e sesamo, ricchi di vitamina E, anche questa celebre per l'effetto afrodisiaco per i benefici che arreca alla circolazione sanguigna e per le proprieta' antiossidanti.

''Alcune varieta' di pesce particolarmente ricche di acidi grassi omega 3 sono particolarmente importanti per lo sviluppo del feto, in particolare per la vista e il cervello'', ha osservato Margaret Rayman. Noci brasiliane e tortini di granchio sono due eccellenti riserve di selenio, importanti nel favorire la motilita' degli spermatozoi. Peperoni rossi, pomodori e pesto (utile soprattutto per il basilico) hanno un ruolo di primo piano nel buffet della fertilita', insieme all'afrodisiaca mousse al cioccolato.

Spinaci e altre verdure dalle foglie scure forniscono i folati necessari per ridurre il rischio di danni nello sviluppo neurologico. Non possono mancare infine i formaggi, ricchi di calcio, zinco e vitamina A, che aiuta la produzione degli ormoni sessuali, ugualmente importanti per la riproduzione e la libido.

Vanno invece rigorosamente evitati alcol e fumo, e la regola deve valere sia per gli uomini che per le donne: ci sono ormai molte evidenze, rileva l'esperta, di come il fumo possa compromettere la qualita' degli spermatozoi e predisporre ai tumori il bambino

 
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Aspetti psicologici

Post n°19 pubblicato il 08 Ottobre 2007 da LAVITAINROSA
 



L’infertilità, intesa come incapacità a procreare, tappa fondamentale del ciclo vitale, può costituire un momento di crisi nel vissuto della coppia. Per molte coppie la capacità di concepire e diventare genitori rappresenta un qualcosa di profondamente radicato nella definizione di femminilità e mascolinità, nell’identificazione della propria identità che spesso determina il significato dell’esistenza. La nascita dei figli rappresenta spesso uno dei fondamenti attorno a cui la coppia crea la propria relazione. La crisi nasce nel momento in cui la capacità di generare un figlio viene meno.

Le risposte emotive alla infertilità all’interno della coppia sono diverse: dal senso di colpa alla depressione, alla rabbia fino all’isolamento. Gli uomini tendono a sopprimere e/o negare ogni reazione emozionale, mentre le donne sono inclini a credere di essere loro stesse la causa dell’infertilità, con conseguente senso di colpevolezza e depressione.

Sebbene il problema della infertilità di origine psicologica sia stata oggetto di un gran numero di studi, molte domande basilari rimangono senza risposta, incluso se i fattori psicologici giochino un ruolo causale in alcuni casi di infertilità e, se sì, quale sia la natura di questi fattori. D’altro canto la paura di diventare genitori può condurre ad ansia e disfunzione sessuale e quindi alla infertilità.

Lo stress, qualunque sia la sua origine, è stato ampiamente studiato come fattore di infertilità. Nei soggetti maschi è stato più volte segnalato un effetto negativo dello stress sui parametri seminali. Classico esempio è rappresentato dalle drammatiche differenze sulla qualità degli spermatozoi esistente tra i campioni di seme analizzati nel corso di esami standard ed i campioni raccolti il giorno dell’inseminazione delle cellule uovo in vitro. Allo stesso modo, nella donna sono note le strette correlazioni esistenti tra i disagi psicologici e lo squilibrio degli assetti ormonali.
La dimostrazione di una relazione causale tra disturbi psicologici ed infertilità resta il più delle volte non determinabile a causa della difficoltà di dimostrare in maniera credibile se i problemi psicologici siano la causa o l’effetto dell’infertilità.

Purtroppo troppe volte la maternità diviene un’esigenza così preponderante da diventare un’ossessione, ulteriormente aggravata dalla pressione sociale e familiare che circonda la coppia, incanalando e costringendo la vita verso questo obiettivo da conquistarsi ad ogni costo. Da qui il ricorso alle tecniche di procreazione medico assistita. Ma nessuna metodica assistita può garantire una gravidanza: anche se il ricorso a terapie può rimuovere l’ostacolo al concepimento le strade percorribili per divenire genitori  richiedono delle premesse salde per essere iniziate.


 
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Post N° 18

Post n°18 pubblicato il 08 Ottobre 2007 da LAVITAINROSA
 

 
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Post N° 17

Post n°17 pubblicato il 08 Ottobre 2007 da LAVITAINROSA
 
Tag: di rosa

 
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HELP!!!!!!!

Post n°14 pubblicato il 04 Ottobre 2007 da LAVITAINROSA
 

HELP!!!!!

A Myanmar è in atto una violenta repressione delle manifestazioni
pacifiche, che si stanno svolgendo in tutto il paese da oltre un mese.
Il 25 settembre circa 300 persone sono state arrestate durante le proteste
e tre monaci sono stati uccisi: uno da un colpo d’arma da fuoco
e gli altri due a seguito di un pestaggio. Il giorno dopo vi sono state
altre vittime, e almeno un giornalista è rimasto ucciso.
Fonti non ufficiali hanno fatto sapere ad Amnesty International che oltre
50 monaci sono rimasti feriti.

Le ultime notizie ricevute da Amnesty International in queste ore non sono
incoraggianti. Numerosi raid da parte della polizia stanno avendo
luogo in queste ore nei monasteri buddisti di Yangon e in altre città del
paese, non si conosce ancora il numero preciso dei monaci arrestati
e delle persone rimaste ferite.

Per scongiurare il ripetersi del bagno di sangue del 1988, quando furono
uccise circa 3000 persone, Amnesty International ha lanciato un appello
alle autorità di Myanmar chiedendo loro di mettere fine alle repressioni
contro i dimostranti pacifici e garantire il rispetto del diritto di
manifestazione.

ANCHE TU PUOI FARE QUALCOSA DI IMPORTANTE!

FIRMA L'APPELLO ON-LINE A QUESTO INDIRIZZO:
http://www.amnesty.it/appelli/azioni_urgenti/Myanmar
E INVIA SUBITO QUESTA E-MAIL AI TUOI AMICI CHIEDENDO LORO DI FARE
ALTRETTANTO.

Far sentire la nostra voce in questo momento è fondamentale. Insieme, la
nostra voce può diventare più forte e salvare delle vite!


 
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Post N° 13

Post n°13 pubblicato il 27 Settembre 2007 da LAVITAINROSA
 

 
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Post N° 12

Post n°12 pubblicato il 27 Settembre 2007 da LAVITAINROSA
 
Tag: di rosa

 
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UNA CURIOSITA'! MA SARA' VERO?

Post n°11 pubblicato il 26 Settembre 2007 da LAVITAINROSA

Tre piante in pillole per avere figli
Una arriva dai 4000 metri delle Ande, le altre due dall'Amazzonia
Articolo tratto da "La nuova Metropoli" del 15 luglio 2004

Torino - Cè un medico, a Torino, che realizza i sogni. Non quelli dei malati terminali, che magari sanno di avere un tumore e si aggrappano inutilmente alla vita con tutte le loro forze: per loro ci vorrebbe un miracolo e i miracoli, si sa, non sono di questo mondo.
Lui realizza i sogni di tante coppie che vorrebbero sentirsi chiamare papà e mamma ma non riescono ad avere figli, passano da uno specialista all'altro ma alla fine si sentono dire sempre la stessa frase, che suona come una condanna: "Rassegnatevi, è impossibile. L'unica strada, per voi, è l'adozione".
E invece non è l'unica strada: il prof. Giovanni Menaldo è già riuscito a far nascere 120 bimbi che, senza le sue tecniche innovative, non sarebbero mai nati. In fondo, è un po' come se fossero anche figli suoi. Su una parete del centro in cui lavora, in via Michelangelo Buonarroti 3/c, ha appeso un collage di foto di quei bimbi, arrivati in questo mondo grazie a lui per rendere felici coppie che ormai stavano perdendo la speranza, o l'avevano già persa del tutto.
Un mago? Una specie di stregone? Niente di tutto questo. Il prof. Menaldo (52 anni, sposato con Nancy, 31 una splendida peruviana che gli fa anche da assistente) è direttore del l'Istituto di Medicina della Riproduzione di Torino e docente di Tecnologie biomediche all'Università di Milano: un medico di chiara fama, insomma. Vanno a trovarlo ormai da tutta Italia e da mezza Europa, ha pazienti che arrivano persino dalla Nuova Zelanda. Si presentano da lui in due e, quasi sempre, quando la cura finisce stanno per diventare tre. Se non è un miracolo, poco ci manca.
Ma qual è il suo segreto? Il primo aiuto viene dalla natura, cioè da tre piante: la maca, innanzitutto, che si trova sulle Ande peruviane, sopra i quattromila metri, e poi la dracontium loretense e il camu-camu, che arrivano dall'Amazzonia. "sono piante - spiega il Prof. Menaldo - che hanno proprietà stupefacenti. Il loro estratti, somministrati sotto forma di capsule polarizzate, possono risolvere molti problemi sia all'aspirante papà che all'aspirante mamma. Cominciamo a parlare dell'aspirante papà, visto che se un figlio non arriva sette volte su dieci dipende proprio da lui. Gli spermatozoi possono essere deboli, o dotati di una scarsa motilità: per questi motivi non hanno la forza, per così dire, di raggiungere l'obiettivo. Gli estratti di queste piante li rinforza e ne aumenta notevolmente il potere fecondante. La terapia dura tre mesi: tre capsule al giorno, nessun effetto collaterale."
"Nella donna- prosegue il prof. Menaldo- gli estratti di queste piante stimolano i follicoli a produrre ovociti maturi". Naturalmente, le piante da sole non basterebbero: "La mia metodologia è completata dall'inseminazione intratubarica, anziché da quella uterina: gli spermatozoi più attivi vengono introdotti direttamente nelle tube, dove avviene l'incontro con gli ovociti.
E' ovvio che questo tipo di inseminazione non si può neppure tentare se la donna ha entrambe le tube occluse, oppure se l'uomo non raggiunge neppure il milione di spermatozoi, visto che la media è intorno ai cinquanta milioni."
Se il primo tentativo non ha successo, se ne fa un secondo: e nel settanta per cento dei casi si ottiene la gravidanza, che viene poi portata a termine senza particolare problemi. Molte volte sono riuscite ad avere un figlio anche donne che avevano abbondantemente superato i quarant'anni. Persino loro, che pur di sentirsi chiamare mamma sarebbero state disposte ad accettare un donatore esterno, hanno coronato il loro sogno grazie al prof. Menaldo.
Ma ascoltiamo una testimonianza diretta. Barbara Verza, una signora di Vigevano, era affetta da una patologia chiamata amenorrea primaria, cioè era totalmente priva di mestruazioni: nessuna possibilità, quindi , di portare avanti una gravidanza, ma neppure di restare incinta. Racconta: "Ma io e mio marito eravamo decisi a percorrere ogni strada possibile, prima di arrenderci. Finii persino in una clinica milanese in cui cercarono di curarmi, per quasi un mese, con dosi di ormoni da cavallo: dodici fiale al giorno, un'enormità. Niente da fare neppure così, mi sembrava di continuare a sbattere la testa contro un muro, ero demoralizzata, mi sentivo sconfitta. Poi mi rivolsi al prof. Menaldo. E' nato Saul, sono felice". E' la felicità che solo il sorriso di un bimbo può dare.
Una vittoria tira l'altra, come le ciliegie, ed il prof. Menaldo è già arrivato a 120 e non ha lacuna intenzione di fermarsi, perché ogni bimbo che nasce e una gioia in più che riesce a dare, è un piccolo miracolo in più che riesce a fare. Per quei 120 bambini è un secondo papà col camice bianco.

La "maca" è anche una pianta afrodisiaca
La prima pianta che il prof. Menaldo ha usato per i suoi pazienti è la maca, della specie "lepidium meyenii walp peruvanum". Si trova sulle Ande peruviane, normalmente sopra i quattromila metri. La maca è nota da secoli per la sua proprietà di aumentare la fertilità negli animali e nell'uomo. E' chiamata "pianta della vita", ma anche "pianta della felicità", perché ha notevoli effetti afrodisiaci. Gli inca la consideravano un dono degli dei e la usavano anche per i pagamenti, come confermano antichi registri coloniali spagnoli. Più piante di maca riuscivi a trovare, a quei tempi, e più venivi considerato ricco.
Il prof. Menaldo, convinto che esistessero altre piante con caratteristiche simili, ne ha studiate poi diverse amazzoniche e ne ha trovate due che, unite alla maca, hanno dato tassi di gravidanza eccezionali: sono la dracontium loretense e il camu-camu. Gli estratti di queste tre piante vengono somministrati ai pazienti sotto forma di capsule polarizzate. Possono essere utili sia all'uomo, che magari ha spermatozoi deboli o con scarsa motilità, sia alla donna.

 
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ALCUNE DOMANDE

Che dimensioni ha oggi il problema della sterilità?
La sterilità di coppia ha una prevalenza di circa il 15% in Italia e in Europa, per cui una coppia su sette ha difficoltà a raggiungere una gravidanza. Si parla di sterilità quando la coppia non ottiene la gravidanza dopo 1-2 anni di rapporti liberi.

Dopo quanto tempo è opportuno che la coppia si rivolga ad uno specialista?
Dopo due anni se la coppia è di giovane età e non vi sono fattori di rischio, dopo un anno o meno se l'età della donna è superiore ai 35 anni o in presenza di fattori di rischio (pregressa malattia infiammatoria pelvica, storia di endometriosi o pregressi interventi di chirurgia addominale).

Quali sono le cause più frequenti di sterilità per la coppia?
Circa un 40% della sterilità è legato al fattore maschile, il 50% al fattore femminile e in un 10% si tratta di sterilità inspiegata. All'interno della sterilità femminile un 40% è legato ad alterazioni ormonali o anomalie dell'ovulazione, un 25-35% a fattore tubarico, un 15% ad endometriosi e per il resto a cause inspiegate.

Quali i risultati finora ottenuti in questo che, mi sembra di capire, sia un aspetto preponderante della sterilità femminile?
Una donna su tre di quelle inviate all'unità chirurgica ha ottenuto la gravidanza. Alcune di esse hanno concepito anche più di una volta a riprova dell'effetto duraturo del trattamento chirurgico.

Qual è il tasso di gravidanza su tutta la casistica trattata?
Abbiamo riscontrato finora un tasso di gravidanza pari al 25%, vale a dire una donna su quattro ha ottenuto la gravidanza. È un risultato molto incoraggiante considerando l'approccio esclusivamente naturale al problema.

Vige ancora una vecchia mentalità per cui gli uomini sono più restii delle donne a sottoporsi a eventuali trattamenti quando si tratta d'infertilità?
In realtà no. Inizialmente gli esami riguardano i due componenti della coppia in egual misura: si effettuano preliminarmente tanto il controllo dell'ovulazione femminile che quello del liquido seminale. Se si trova un problema nell'uomo s'interviene e, dalla mia esperienza, posso dire che sotto questo profilo la mentalità è profondamente cambiata negli anni. Oggi si riscontra la massima disponibilità anche da parte maschile.

 
 

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