Creato da orizzonte.dei.sogni il 12/02/2014

Orizzonte dei sogni

...emozioni a fior di pelle...

 

 

due rose...

Post n°17 pubblicato il 08 Marzo 2014 da orizzonte.dei.sogni

Pianta due rose,

una accanto all'altra;

una rossa di passione,

l'altra bianca di poesia.

Falle crescere insieme

acché si tengano compagnia,

silenziosamente.

Cura le tue rose,

con amore e dedizione,

con la stessa attenzione

che dedicheresti alla tua amata.

Concimale quando ti sembreranno morte

e perdonale quando ti pungeranno

perché sono le tue rose

e ti parlano di me.

 

-PR-

 
 
 

utopia...

Post n°16 pubblicato il 07 Marzo 2014 da orizzonte.dei.sogni

Vorrei incontrarti in un’altra vita

dove saperti raggiungibile,

liberare i miei pensieri,

lasciarli volare con gli aquiloni

e scoprire insieme a te

ciò che non è in questo tempo.

 

-PR-

 
 
 

solitudini...

Post n°15 pubblicato il 05 Marzo 2014 da orizzonte.dei.sogni

Era la tua voce

a cercare la mia

nel silenzio della notte.

 

Era il tuo cuore

che cercava un cuore

per disperdervi la tristezza.

 

Furono le nostre solitudini

a prendersi per mano

per riscaldare le nostre anime,

rendere le nostre vite meno buie.

 

-PR-

 
 
 

rinata...

Post n°14 pubblicato il 03 Marzo 2014 da orizzonte.dei.sogni

Eccolo lì, il suo amico fidato, il suo confessore, il detentore di tutti i suoi segreti più intimi. Si conoscevano da tanto tempo o forse no, non era poi così tanto, ma lei si sentiva a suo agio con lui. Lui le era piaciuto da subito, ma non come uomo; non aveva ma pensato a lui in quel modo. Le piaceva il suo modo di parlare, la sua pacatezza, la maniera in cui la portava a riflettere. Le erano sempre piaciuti gli uomini più grandi, il senso di protezione che riuscivano a trasmetterle. Lui dal canto suo non si era mai scomposto, mai sbilanciato; era rimasto sempre lì, pronto ad ascoltarla, pronto a confortarla dopo l’ennesimo amore finito. Sì, perché lei ne aveva avuti di amori finiti… tanti. Solo con lui si sentiva a proprio agio. Non si sentiva minacciata. Ora erano uno di fronte all’altro, per la prima volta. Avevano parlato tanto, si erano scritti, si erano visti in foto, tramite webcam, ma non si erano mai incontrati, non fino a quel momento. Lui era tranquillo, come sempre, con la sua espressione pacata, il suo sorriso disincantato e quel suo modo di alzare le sopracciglia e gli occhi al cielo che le piaceva tanto. Lei, quasi timorosa, per la prima volta si sentiva in imbarazzo di fronte al suo “amico fidato”. Lui sapeva tutto di lei, ogni suo segreto, cose che in pochi conoscevano e questo la imbarazzava. Adesso quella voce aveva un corpo vero, un corpo di uomo, mani da toccare, labbra da sfiorare, braccia nelle quali farsi stingere. Adesso erano lì, seduti in un caffè non lontano dal mare, seduti così vicini da sentire l’uno il respiro dell’altro, così vicini da sfiorarsi con le ginocchia. Fu in quel momento, nell’attimo in cui le loro ginocchia si sfiorarono, che accadde. Fu in quel preciso istante che lei si rese conto che quello che aveva di fronte non era il suo amico fidato. Lui era l’uomo che desiderava, che voleva, in quel momento. La mano di lei scivolò sotto il tavolo ad accarezzare la coscia di lui. L’uomo la guardò, lo sguardo tra il sorpreso e il divertito. Lei non era sicura che il suo desiderio fosse corrisposto. Lui si accorse di quella muta domanda negli occhi della donna, le prese la mano e se la portò sul suo sesso gonfio; la guidò al centro del suo piacere senza staccarle gli occhi dagli occhi. La mano di lei iniziò ad accarezzarlo incurante di quanti avrebbero potuto vederla: era bello sentire la sua voglia crescere sotto le sue dita, immaginarlo nudo, la pelle morbida e liscia, tesa sotto il gonfiore della sua eccitazione. Il respiro dell’uomo si fece più corto, la mascella contratta, le pupille dilatate. L’aria era diventata pesante, il piccolo caffè era diventato troppo stretto per loro due. “Seguimi” disse lui alzandosi e togliendole la mano dai pantaloni. Lei non oppose resistenza; non aspettava altro. L’unica cosa che voleva era quell’uomo, quell’uomo che una volta era stato il suo amico fidato, quell’uomo che adesso accendeva il suo desiderio, quell’uomo che conosceva tutte le sue più intime voglie. Non ci misero molto a raggiungere la spiaggia; gli stabilimenti erano vuoti in quel periodo dell’anno. L’uomo e la donna erano uno di fronte all’altro. La mano di lui iniziò a stringerle i seni gonfi, a pizzicarne i capezzoli inturgiditi; la sua bocca cominciò ad accarezzarle il collo sussurrandole tutta la voglia che aveva di lei. La donna era poggiata alla parete di una cabina, la gonna tirata fino a sopra i fianchi, le gambe leggermente divaricate, il bacino proteso verso quello di lui. La bocca di lui scivolò lentamente dal collo ai seni mentre la mano iniziava ad accarezzare i punti più sensibili della sua femminilità repressa. Le sembrava di impazzire sotto il tocco di quelle dita che con sapienza la accarezzavano, la prendevano per poi lasciarla andare, si muovevano assecondando ogni sua muta richiesta, seguendo perfettamente i suoi ritmi. Fu solo quando si rese conto che lei stava per raggiungere il massimo del piacere che l’uomo la prese, dolcemente ma al tempo stesso con decisione. Sapeva quello che le piaceva. Sapeva che quella donna di fronte a lui voleva sentirsi invasa dal suo sesso, voleva darsi completamente, voleva abbandonarsi alla sua forza, alla sua virilità. E lui l’accontentò. Iniziò a muoversi dentro di lei prima piano, dolcemente, poi in maniera sempre più decisa, fino quasi a farle male. Voleva che lei si sentisse piena di lui; voleva che le appartenesse. Voleva soddisfare le voglie di cui lei gli aveva sempre parlato riferendosi ad altri uomini. Voleva farla sentire un po’ principessa e un po’ puttana; padrona del suo uomo, schiava del suo stesso desiderio. Voleva che godesse di lui e per lui. Quello che l’uomo voleva era vederla appagata e libera, finalmente, da quelle catene che imbrigliavano la sua sessualità, il suo corpo, la sua mente. Voleva vederla libera di volare, libera di esprimersi, libera di amare innanzitutto se stessa. Questo era il suo principale desiderio, il suo maggior appagamento. La donna percepì tutto questo, il suo non chiedere nulla per sé, il suo darsi per compiacerla, per godere a sua volta dell’appagamento di lei. Per l’uomo era importante che lei si fidasse, che si abbandonasse a lui. Non chiedeva altro. E fu così che lei raggiunse il suo piacere; fu nell’attimo in cui si rese conto che lui, il suo amico, era in quel momento il suo uomo, l’uomo che le stava rendendo la sua libertà di donna. Fu allora che tutto il suo piacere esplose come un vulcano da troppo tempo assopito, come un fiume che rompe gli argini e travolge tutto ciò che incontra. E fu in quel momento che l’uomo la strinse più forte a sé, esausta, col viso di bambina, il corpo madido di sudore abbandonato contro quello di lui. Fu allora che l’uomo la baciò sugli occhi chiusi, cullandola teneramente, in silenzio, come si fa con un bimbo che si affaccia alla vita. Sì, perché era in quel momento che la donna, tra le braccia del suo amico, era nata un’altra volta.

-PR-

 
 
 

quelle come me...

Post n°13 pubblicato il 27 Febbraio 2014 da orizzonte.dei.sogni

Quelle come me non si amano,

perché amare è impegnativo.

 

Quelle come me si cercano nei sogni,

perché è nei sogni che diventano reali.

 

Quelle come me si accarezzano nei desideri,

nei più intimi pensieri.

 

Quelle come me amano con il corpo,

ma soprattutto con la loro anima.

 

Quelle come me sono le donne

che non riuscirai a dimenticare…

mai.

 

-PR-

 

 
 
 

vorrei farti un regalo...

Post n°12 pubblicato il 27 Febbraio 2014 da orizzonte.dei.sogni

vorrei farti un regalo...

mi piacerebbe regalarti qualcosa di bello...

mi piacerebbe lasciarti qualcosa di me...

qualcosa da poter accarezzare quando ti senti solo...

quando la tristezza si affaccia nelle tue giornate...

vorrei donarti il sorriso limpido di un bambino...

lo sguardo di una donna innamorata...

la serenità negli occhi di un anziano...

un tramonto sul mare...

la rugiada sui petali di una rosa...

il bacio del vento d'inverno...

una lacrima di felicità...

 

-PR-

 

 
 
 

immagina...

Post n°11 pubblicato il 24 Febbraio 2014 da orizzonte.dei.sogni

Immagina le mie labbra che si posano sulle tue. Immagina la mia lingua che scivola, lentamente, lungo la tua gola. Immagina la mia bocca che indugia sui tuoi capezzoli, succhiandoli, fin quasi a farti male, fino a rendere quella leggera sofferenza un'eccitante tortura. Immagina la mia mano sul tuo sesso, la mia mano che ti accarezza ed i miei occhi che si riempiono della voglia di te. Immagina il mio respiro sul tuo sesso gonfio, i miei baci a sfiorare la tua carne. Immagina la mia bocca che si schiude a te. E poi immagina l'attimo in cui la mia bocca incontrerà la tua mentre io mi adagerò sopra di te. Quando le tue mani stringeranno i miei fianchi nudi e tu ti farai strada nel profondo di me. Prova ad immaginare il fremito che scuoterà il mio corpo ogni volta che affonderai in me. Il sudore sulla nostra pelle, l'odore della nostra voglia. Immagina... l'amore con me.

-PR-


 
 
 

i tuoi baci...

Post n°10 pubblicato il 22 Febbraio 2014 da orizzonte.dei.sogni

I tuoi baci…

le tue labbra morbide,

la tua bocca umida…

 

Ho sognato i tuoi baci

nelle notti senza te.

Dov’era la tua bocca

in quelle notti?

Chi stringeva, amor mio,

il suo corpo al tuo?

 

I tuoi baci…

dolce nettare che disseta

il bisogno di te

e il coraggio mio vile

si nasconde all’amore

che reclama la tua mente,

il tuo corpo.

 

I tuoi baci…

il desiderio nei tuoi respiri,

nelle tue mani.

Dov’era la tua bocca questa notte?

Perché non sei venuto

a placare la mia sete?

 

Lascia i tuoi baci

nel mio prossimo sogno

ed io smetterò

di cercare l’alba.

 

 

22.02.2014

-PR-

 

 
 
 

vorrei...

Post n°9 pubblicato il 22 Febbraio 2014 da orizzonte.dei.sogni

È il tuo bacio

quello che vorrei,

un bacio che racconti

mille storie in un silenzio,

un respiro nel respiro,

un palpito del cuore,

un battito d'ali.

 

È il tuo tocco

che vorrei sulla mia pelle,

dita che sfiorano il mio viso,

timorose;

dita che tremano,

si emozionano,

si perdono.

 

È te che vorrei,

con il tuo emozionarti,

con il tuo emozionarmi,

con i tuoi non dire,

con i miei non domandare.

 

Soltanto questo vorrei adesso.

Tutto il resto sarebbe superfluo.

 

-PR-

 

 
 
 

ascolta...

Post n°8 pubblicato il 20 Febbraio 2014 da orizzonte.dei.sogni

Ascolta...

lo senti questo filo impercettibile

che unisce le nostre anime?

Senti anche tu questo respiro

che si allarga nel petto

e ti toglie il fiato?

E quel timido sorriso

che piega il labbro

ed illumina gli occhi,

appare anche a te

quando mi pensi?

 

Dimmi...

son forse sol io

ad avvertire tutto ciò?

Potrei mai sentirti così vicino

se il tuo pensiero

fosse rivolto altrove?

Non parlare, ti prego,

non ora.

Lascia che io mi riempia di te

e, se vorrai, riempiti di me.

 

19.02.14

-PR-

 

 
 
 

voglia di miele...

Post n°7 pubblicato il 19 Febbraio 2014 da orizzonte.dei.sogni

Voglia di miele...

di labbra che vogliano dissetarsi alla mia fonte...

di respiri che sfiorino la pelle nuda...

di dita che accarezzino la mia intima essenza...

voglia di mani e sospiri intrecciati...

di assaporare il mio essere dalla bocca tua umida...

voglia di miele...

voglia di essere amata da te.

 

19.02.2014

-PR-

 

 

 
 
 

la mia carezza per te...

Post n°6 pubblicato il 16 Febbraio 2014 da orizzonte.dei.sogni

 

Ricordati di me,

nelle notti buie,

quando avrai freddo al cuore.

Ricorda la mia voce

che ti accarezzava l'anima

con la stessa dolcezza

delle mie mani sul tuo corpo.

Ricorda il tempo

in cui fummo amanti,

quando le nostre bocche,

voraci, si cercavano

e le dita s’intrecciavano

nella danza dei corpi sudati.

Ricordati di me, amico mio,

quando non avrai più bisogno di me,

né io di te

e serba il ricordo

di questo nostro tempo insieme

come una dolce carezza

per la tua anima.

 

14.02.2014

-PR-

 

 

 
 
 

dolce ossessione...

Post n°5 pubblicato il 14 Febbraio 2014 da orizzonte.dei.sogni

Sei una dolce ossessione,

un pensiero stupendo

che si trasforma in brivido

sulla tremula pelle.

 

Sei desiderio puro

che va oltre un corpo,

oltre un'immagine

visibile agli occhi.

 

Sei passione incalzante,

erotismo travolgente,

desiderio che arriva

a sconvolgere i sensi.

 

Sei un pensiero che sento

come fiato sul collo,

come labbra sul seno,

come sesso nel sesso.

 

Sei un pensiero che brucia,

che martellala mente,

sei una dolce ossessione

che scioglie il mio ventre.


13.02.2014

 

-PR-

 

 
 
 

ti voglio...

Post n°4 pubblicato il 14 Febbraio 2014 da orizzonte.dei.sogni

Ho sentito il tuo odore.

Stanotte, in un sogno,

ho sentito l'odore

della tua pelle sulla mia.

Ho sentito il desiderio di te

inondarmi la mente e le viscere,

incendiare ogni parte di me.

Ti ho avuto stanotte.

Sei stato mio

nei miei desideri più reconditi,

nella mia voglia più profonda.

Ti ho voluto stanotte

nel mio sogno più vero,

nel mio intimo essere,

nella mente, nel corpo.

Ti voglio stanotte.

Ti voglio sentire

al di fuori del sogno,

la tua mente,

il tuo corpo,

il tuo essere uomo.

Ti voglio stanotte,

non solo in un sogno.

Ti voglio nella carne

che brama di te.


13.02.2014

 

-PR-

 

 
 
 

voglio...

Post n°3 pubblicato il 14 Febbraio 2014 da orizzonte.dei.sogni

Voglio sentire la tua voce,

la tua voce roca che chiama il mio nome

e mi implora di non fermarmi.

Voglio vedere i tuoi occhi

mentre chini la testa per guardarmi ai tuoi piedi;

voglio vederti quando chiuderai gli occhi,

la mascella contratta, il corpo teso,

mentre ti stringo tra le mie labbra.

Voglio placare la mia sete, nutrirmi di te,

riempirmi del tuo sapore,

dell’odore tuo più profondo.

Voglio sentirti morire dolcemente, lentamente,

per poi rinascere dalle mie labbra.

 

12.02.2014

-PR-

 
 
 
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