Creato da rachiel_yora il 13/12/2008

Hyveta's Cronicle

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Dal Diario di Yora Rakim

Post n°15 pubblicato il 21 Dicembre 2008 da rachiel_yora
 

Giorno 5 - Luna Piena
 
La Terra del fuoco...Morroc
 
 
Il mattino seguente mi svegliai perchè il sole entrava dalla finestra che non avevo mai chiuso da quando ero arrivata. Sbadigliai senza mettermi la mano davanti alla bocca e, con uno sforzo incredibile mi alzai dal letto. Non sapevo di preciso che ora era però non potevo permettermi di dormire di più perchè dovevo andare a medicare il ragazzo del sogno cosi, mi diressi verso il bagno dove mi lavai e mi vestii. Anche oggi mi ero messa i pantaloni come il giorno precedente. Erano neri e corti fin sopra il ginocchio la maglietta  era senza maniche bianca e ai piedi avevo messo delle scarpe chiuse. Mi diressi verso lo specchio e pensai che mio padre non avrebbe mai accettato quel mio modo di vestire. Sorrisi a me stessa e prima di uscire raccolsi i capelli in una coda alta. Mi ero appena chiusa la porta alle spalle quando mi sentii chiamare dalla mia migliore amica:
 
 <Yora.>
La salutai voltandomi a guardarla.
 
<Buongiorno Yakim...dormito bene???>
 
Lei mi sorrise. Era un sorriso diverso, un pò malizioso.
 
 
<E chi ha dormito!!!! Sto tornando adesso dalla notte di Morroc...Ho molte cose da raccontarti...non adesso però sono troppo stanca.>
 
<Tranquilla Yakim ci sarà tempo per i racconti. Anche io ho qualcosa da dirti...>
 
Mi salutò con un cenno della mano e senza aggiungere altro scesi le scale e uscii dalla locanda. Era una bellissima giornata di sole ma li a Morroc doveva essere sempre cosi. Mi diressi verso est e percorsi la stessa strada della sera precedente. Solo adesso però, potevo vedere quello che il buio mi aveva nascosto. C'era una piazza con una grande fontana al centro e intorno a questa c'erano i banchetti dove si potevano comprare dei souvenir o dove si poteva fare semplicemente la spesa. Era gremita di gente e, per arrivare alla sala medica ci misi un pò. Entrata, notai che la stanza era completamente al buio quindi. ne dedussi che il ragazzo stava dormendo. Piano, aprii le finestre lasciando però le tende tirate in modo che non entrasse tutta la luce del sole nella stanza. Volevo lasciare il ragazzo sconosciuto riposare ancora un pò. Intanto, dall'armadio avevo ripreso le erbe del medico Ali Rachid e avevo inziato a preparare nuovamente la mistura da spalmare sulla ferita. Affianco al letto misi una sedia dove poggiai le bende nuove e le forbici per tagliare quelle vecchie poi, mi misi seduta in disparte aspettando pazientemente il suo risveglio.
 
<Ciao>  disse improvvisamente il ragazzo del sogno.
<Buongiorno> dissi avvicinandomi a lui.
<Potrei sapere il tuo nome?>
<Yora. Yora Rakim>
< Rachiel Freeks, piacere>
<Piacere mio>
<Puoi aiutarmi ad alzarmi?>
<No. Non prima di averti cambiato le bende e passato le erbe sopra la ferita.>
<Quindi tu sei l'infermiera del dottore che mi ha salvato la vita?>
<Parli del dottor Ali Rachid?>
<Ne conosci un altro?>
<Bhe, oltre al dottor Ali c'era Yoahn. E' lui che ti ha curato. E' uno stregone.E' grazie a lui che sei ancora tra noi.>
Rachiel annui e restò in silenzio per un pò di tempo e io, ne approfittai per iniziare la medicazione.
< Sai dirmi se hanno trovato i tre nani?>
 <No di loro nessuna traccia e...>finii di togliere le bende e proseguii <e si sono portati via anche il pacco che dovevi consegnare>
<Come fai a saperlo?>
<Diciamo che ti conosco da un pò> Sorrisi e iniziai a spiegargli del sogno. 
Rachiel continuò nel suo silenzio forzato. Mi domandavo cosa potesse passargli per la testa. Intanto, avevo iniziato a spalmare le erbe sulla ferita alla spalla. Rachiel era abbastanza forte e muscoloso e quindi sarebbe guarito presto. La sua pelle bianca strideva al confronto delle scuri pelli degli abitanti di Morroc. Per lui in questa città era impossibile passare inosservato anche se non si fosse reso protagonista di questo spiacevole incidente. Aveva i capelli biondo platino e gli occhi di un celeste chiarissimo. 
Al contrario io sembravo una abitante di Morroc, non avevo la carnagione scurissima, ma neanche bianca come la sua, i miei capelli lunghi e castani avvicinati ai suoi sembravano molto più scuri, e i miei occhi verde smeraldo non rendevano giustizia al suo candido sguardo.
Rachiel sembrava etereo, quasi non fosse umano.
Questo non significava certo che fosse bellissimo, tutt'altro, ma il fascino che la sua figura emanava avrebbe fatto impazzire qualunque ragazza in cerca di compagnia...
Non sò perchè questo pensiero mi fece venire in mente Yakim.
Sorrisi tra me e me.
< Cosa hai da ridere? > mi chiese.
<Niente. Pensieri> finii di sistemare la benda e poi mi venne in mente una cosa...<Hai fame?>
<No...posso chiederti una cosa io ora?>
<Dimmi pure...>
<Saresti in grado di sognare di nuovo e Harrol e la sua combriccola?>
<Non lo so sinceramente. Non mi era mai capitato prima una cosa del genere forse, se parlassi con Yoahn...> 
<Fallo allora.> Non mi aveva neanche fatto finire la frase e già impartiva ordini, in più, non mi aveva neanche ringraziato per tutte le cure e per il fatto che, grazie a Yoahn, fosse ancora qui.
<Non farò proprio niente.> risposi seccata da quel comportamento <hai fatto male a fidarti di loro> non ero disposta a farmi trattare cosi da lui.
Rachiel alzò gli occhi al cielo e sprofondò un pò di più nel suo cuscino .
< Ascolta ragazzina, non so chi ti ha dato il permesso di giudicare le mie conoscenze, ma faresti meglio a chiedermi scusa e a far quello che ti chiedo.>
Sentendo quelle parole scoppiai in una finta risata.
< Non devo scusarmi di niente. Non farò mai quello che mi chiedi perchè i tuoi modi non mi piacciono affatto e infine, sei molto ingenuo. Sottovalutare i nani e, per di più farsi accompagnare da loro, che pur di fare qualche soldo sono disposti a tutto>
Rachiel non mi rispose si limitò a sbuffare e a guardare fuori dalla finestra.
Sistemai tutti i vasetti con le erbe che avevo utilizzato nell'armadio, ripulii il tavolo dai residui e senza dire altro mi aviai verso la porta.
<Ragazzina perchè fai tutto questo?>
Mi fermai davanti alla porta e senza voltarmi dissi:
 < E' mio dovere aiutare chi è in difficoltà e chi ha bisogno delle mie cure e della mia magia e a quanto pare tu...> sospirai  <non ne hai più bisogno> 
Mi chiusi la porta alle spalle e prima di tornare alla locanda incrociai le due guardie di ieri.
Erano pronte per il secondo interrogatorio.
 
 Y.R.
 
 
 
 
 
 

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Commenti al Post:
elbirah
elbirah il 26/01/09 alle 12:51 via WEB
Si dice che una voce fuori dal coro non è inutile, ed io ci credo in questo; è altrettanto vero che non sarà mai efficace o persuasiva quanto un intero coro . Mi farebbe piacere se visionassi questa lettera pubblicata al seguente link http://blog.libero.it/SPIEGATEMIQUESTO/6360286.html e ancor più – qualora convenissi con il contenuto del testo- sarei lieta di ricevere un tuo messaggio di adesione. In ogni caso grazie.
 
alias1973
alias1973 il 06/02/09 alle 13:34 via WEB
Era carino questo blog, alternativo. Sono cose tue, quelle che scrivi? Riprendi, è un peccato. Ciao, Ali.
 
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