Creato da: pa.oletta il 31/05/2010
ed è la vita che seduce...

Area personale

 

 

Lei ...

Passione d'infinito fascino
Anello a incastonar luce
Ode in onde d'orate
Leggiadra nel suo incedere
Alma a intarsiar amor...

Bogey

 

 

 

 
 

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a mio figlio - 12 marzo

Io li proteggo ancora
i ricordi che ho di te,
io ti proteggo ancora
e non importa dove sei tu,
io ti penso sempre.

 

 

 

Tu non sei i tuoi anni,
nè la taglia che indossi,
non sei il tuo peso
o il colore dei tuoi capelli.
Non sei il tuo nome,
o le fossette sulle tue guance,
sei tutti i libri che hai letto,
e tutte le parole che dici
sei la tua voce assonnata al mattino
e i sorrisi che provi a nascondere,
sei la dolcezza della tua risata
e ogni lacrima versata,
sei le canzoni urlate così forte,
quando sapevi di esser tutta sola,
sei anche i posti in cui sei stata
e il solo che davvero chiami casa,
sei tutto ciò in cui credi,
e le persone a cui vuoi bene,
sei le fotografie nella tua camera
e il futuro che dipingi.
Sei fatta di così tanta bellezza
ma forse tutto ciò ti sfugge
da quando hai deciso di esser
tutto quello che non sei.

         Ernest Hemingway

 
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Intreccio

Post n°331 pubblicato il 27 Novembre 2015 da pa.oletta
 

 

 

Misteri intersecano anime.

Scintille e brividi che partoriscono legami.

Luci e ombre che si spogliano e si baciano nel torbido fondo di ogni spirito che vive.

 

 

Quando s’incontrarono la prima volta il primo gesto di lui fu di sfiorarle con le dita le labbra.

Lentamente, chiedeva.

Le parole che li avevano uniti prima di allora.

Le parole che li avevano guidati fin lì.

Le dita dicevano, chiedendo.

Le labbra dicevano, schiudendosi.

Nell'aria non si sentì altro se non il suono di quelle labbra, di quelle dita.

Non ci furono parole. Non ci furono ripetizioni.

Si erano già sfiorati molto prima.

Si erano già detti segreti non visti.

Ora serviva una lingua diversa, più chiara, senza voce.

Quando s’incontrarono la prima volta la seconda cosa che fecero fu sorridersi.

Lentamente si chiesero l'anima, se la schiusero.

Quella che li aveva uniti prima di allora.

Quella che li aveva guidati fin lì.

Quella che era di entrambi e che non apparteneva a nessuno se non a loro.

Cos è che riesce a mutare oltre le semplici parole? L’intreccio.

L’intreccio dell’incanto con lo splendore.

I sogni hanno bisogno di sapere che siamo coraggiosi. Poi, le cose - se si vuole - accadono.

 

 


 


 
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Commenti al Post:
oltre.lo.specchio
oltre.lo.specchio il 27/11/15 alle 10:33 via WEB
ma a volte i sogni si scontrano con la realtà, e, gli intrecci, sembrano solo matasse ingarbugliate....ciao bellezza..buona giornata:))
(Rispondi)
 
nadiaemanu
nadiaemanu il 27/11/15 alle 16:07 via WEB
alle volte ci sono quelle che io chiamo "priorità", e spesso anche volendo non è possibile farle accadere ... Ben trovata Paola :-) Buon fine settimana
(Rispondi)
 
Verainvisibile
Verainvisibile il 27/11/15 alle 22:38 via WEB
E tu vuoi... Ciao stellina.
(Rispondi)
 
blunightavenue
blunightavenue il 29/11/15 alle 11:41 via WEB
A volte le strade che ci conducono risiedono solo nella nostra anima... è Lei che guida l'istinto dell'attrazione, è lei la maestra dei nostri sensi... bisognerebbe ascoltare di più la sua voce per evitare parole inutili. Forse si, basterebbe uno sguardo...
(Rispondi)
 
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