Creato da: pa.oletta il 31/05/2010
ed è la vita che seduce...

Area personale

 

 

Lei ...

Passione d'infinito fascino
Anello a incastonar luce
Ode in onde d'orate
Leggiadra nel suo incedere
Alma a intarsiar amor...

Bogey

 

 

 

 
 

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a mio figlio - 12 marzo

Io li proteggo ancora
i ricordi che ho di te,
io ti proteggo ancora
e non importa dove sei tu,
io ti penso sempre.

 

 

 

Tu non sei i tuoi anni,
nè la taglia che indossi,
non sei il tuo peso
o il colore dei tuoi capelli.
Non sei il tuo nome,
o le fossette sulle tue guance,
sei tutti i libri che hai letto,
e tutte le parole che dici
sei la tua voce assonnata al mattino
e i sorrisi che provi a nascondere,
sei la dolcezza della tua risata
e ogni lacrima versata,
sei le canzoni urlate così forte,
quando sapevi di esser tutta sola,
sei anche i posti in cui sei stata
e il solo che davvero chiami casa,
sei tutto ciò in cui credi,
e le persone a cui vuoi bene,
sei le fotografie nella tua camera
e il futuro che dipingi.
Sei fatta di così tanta bellezza
ma forse tutto ciò ti sfugge
da quando hai deciso di esser
tutto quello che non sei.

         Ernest Hemingway

 
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Piccolissima straordinaria verità...

Post n°366 pubblicato il 27 Giugno 2019 da pa.oletta
 

 

 

Ogni giorno è diverso: è il bello e il difficile. Il bello è il difficile: è semplice.

 

 

 
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Donne o Madonne?

Post n°365 pubblicato il 09 Giugno 2019 da pa.oletta
 

 

 

L’opera, tra le più conosciute e riprodotte di tutta la storia dell’arte, nota con il nome di Madonna della seggiola, raffigura la Madonna col Bambino e san Giovannino.

La composizione serratissima asseconda la circolarità della tavola, attraverso l’inclinarsi della testa della Vergine, l’andamento curvilineo del braccio e il sovrapporsi dei piedini del Bambino.

Quest’opera, altissima per qualità, affascina soprattutto per la semplicità e per il senso di intimità e quotidianità da cui è caratterizzata: la Vergine è raffigurata in vesti dimesse, con un asciugatoio che le avvolge il capo e uno scialle verde che le avvolge le spalle. Sembra che prese ispirazione per quest'opera mentre transitava per Velletri, la Madonna sembra fosse una contadina del luogo.

Stupendo contrasto tra colori spenti e colori accesi e quell'effetto ombra.

Suggestivo l’umanissimo riferimento alla maternità  e lo  sguardo dei due protagonisti, puntato direttamente verso lo spettatore.

 

 

 

 

 

Madonna della Seggiola - Raffaello

1514 - Galleria Palatina - Palazzo Pitti - Firenze

 

Per  Raffaello il problema non esisteva. Divino e umano erano per lui la stessa cosa.

 Credo avesse intuito molto della natura femminile.

 

 


 

Per restare in tema di sacro e profano...

 

C’è un cantante napoletano che dice "sono tutte un po' madonne con il nome Maria".

 

 

E questa l’ho sentita da mio padre… 

ogni uomo che ama una donna…  smadonna

(detta con il sorriso)... 

 

 

 

 

 

 

 
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Le parole possono volare ma ti volan dentro

Post n°364 pubblicato il 16 Marzo 2019 da pa.oletta
 
Tag: Musica

 

 

Le parole, le parole sono solo come vino più le bevi più ti rendi conto che non hai mai vinto

Le parole possono volare ma ti volan dentro

Le parole quando poi le hai dette hanno già perso il senso

Le parole, le parole fanno anche passare il tempo

Le parole rompono il silenzio e fanno un eco immenso

Se non fermi in tempo le parole possono far male

Le parole sono sale e vento dopo il tuo profumo

Le parole, le parole sono sole come vino più le bevi più ti rendi conto che non hai mai vinto

Le parole possono volare ma ti volan dentro

Le parole quando poi le hai dette hanno già perso il senso....

 

 

 
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Gli occhi sono la finestra dove l’anima e l’intelligenza si affacciano A. Karr

Post n°363 pubblicato il 14 Febbraio 2019 da pa.oletta
 

 

 

Già, facile scriverlo …

Anche se parlare di rotondità è più semplice  perché non chiama in causa i sentimenti e le emozioni  ovvero ciò che rende vulnerabili noi umani.  

Le curve a volte diventano uno scudo ...

Non sempre è facile descrivere quello che  l'intensità dello sguardo di una donna può essere per un uomo.
E’ cosi difficile che risulta più semplice parlare di rotondità.  

Diventa  complicato per un uomo quando, assieme ad altri uomini, cerca di  esaltare gli occhi di una donna,  perché risulterebbe  poco credibile.

E qui, entrano in gioco le rotondità, la differenza tra una donna in carne e una donna fisicamente perfetta.

Nel primo caso se ne parla in modo quasi dispregiativo, come se una donna in carne o sovrappeso fosse bandita dalla testa di un uomo.

Tu sei ciccia per cui mi fai schifo.

Tu sei ciccia e con te non potrei mai farci l’amore.

Tu sei ciccia e non sei provocante anche se  hai una bella voce e hai uno sguardo che scioglie.

Mentre tu sei perfetta. 

Sei stronza ma sei perfetta.

Sai di essere bella per cui te la tiri. Hai  un corpo asciutto e quando sono con te congolo tutto perché  gli uomini si fermano a guardarti. Hai due gambe filiformi che al solo pensiero di come si possano intrecciare al corpo di un uomo, l’uomo inizia a sudare freddo.

Per cui,  in ogni caso ecco che si arriva a parlare di tette e di culi; è la legge non scritta tra i maschi, a cui anche molte donne si uniformano.

E’ così. E’ inutile che si dica il contrario.

Come è inutile  farsi vedere galante con una donna ciccia quando di lei pensiamo “oddio, sarai anche simpatica ma il sesso con te lo farei solo se dovessi arrivare alla fame.”   

Come vorrei pensare che fra tanti uomini ci sia ancora qualcuno  che farebbe follie per avere una donna con uno sguardo che li cattura piuttosto che una con uno splendido seno siliconato  o dei glutei  perfetti senza una striatura di cellulite e scoprire che la bellezza va “oltre le tette e i culi”.

E così non ti resta che prenderne atto e continuare a essere quella che sei.

Una micia pacifica, una rompiballe, una donna con le tette, le tasche piene di cioccolata e sogni.

Poche palle, è vero. 

Alla male peggio la mia vita finirà sul campo, tra i fiori.

 

 

 

Gli occhi sono la finestra dove l’anima e l’intelligenza si affacciano

A. Karr

 

 


 
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Chi, cosa...

Post n°362 pubblicato il 15 Gennaio 2019 da pa.oletta
 

 

 

Spesso mi si chiede chi sono, come sono, perché sono qui, cosa cerco, cosa voglio.

A volte, a domande pretenziose e un po’ invadenti rispondo che sono un occhio, un puntino, che sono ciò che leggono o che vorrebbero leggere.

Qui, svelo i miei pensieri, quelli che non indossano nulla e sono nudi, così, come sono le cose vere.

E se penso a certe risposte, a certe bugie che mi vengono dette, sorrido tra me e me trovandole a volte disarmanti e quasi sincere.

Perché una verità detta con cattiva intenzione batte tutte le bugie che si possono inventare.

 
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Sono

Post n°361 pubblicato il 10 Gennaio 2019 da pa.oletta
 

 

 

Sono un carattere bianco su uno sfondo nero.

Qui metto a nudo la mia anima ma oggi mi sento smarrita e vulnerabile da un mondo virtuale che non mi appartiene ma a cui appartengo.

E mi accorgo come a volte non si riesca a mettere a fuoco le cose giuste e le tante cose che perdiamo per paura di perderle.

Sfuggo, rientro nel mio riccio trascinando con me i desideri velati.

Mi fermo, ad ascoltare questa mia anima.

Alcuni pensieri piovono umidi nella memoria, altri scottano al sole, alcuni volano via per sempre.

 
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..............

Post n°360 pubblicato il 26 Dicembre 2018 da pa.oletta
 

 

A
chi
ama
dormire
ma si sveglia
sempre di buon
umore, a chi saluta
ancora con un bacio, a
chi lavora molto e si diverte di
più, a chi va in fretta in auto ma
non suona ai semafori, a chi arriva
in ritardo ma non cerca scuse, a chi spegne
la televisione per fare due chiacchiere, a chi è
felice il doppio quando fa a metà, a chi si alza presto
per aiutare un amico, a chi ha l'entusiasmo di un bambino
e pensieri da uomo, a chi vede nero solo quando è buio.
A chi non aspetta Natale
per essere
migliore


E' nell'attesa che nasce la preghiera.

La preghiera nasce dal bisogno di certezze.
Nella preghiera c'è tutto il dolore di chi ha bisogno d'essere rassicurato.

E l’attesa è il momento più lungo e più intenso di tutta la vita ed è lì che nasce la speranza.



 
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Fluire

Post n°359 pubblicato il 19 Novembre 2018 da pa.oletta
 

 

Paola, cosa vuoi fare da grande?

Io? Vorrei vivere in una casa in campagna sulle nuvole.

Era il tempo dei sogni - era il tempo di ieri -

 

 

Il mondo sta impallidendo.

Avete mai guardato i colori delle nuove auto?

C'è il grigio metallizzato, il verde acqua stemperato, l’azzurro tiepido, il giallo canarino timoroso, l’arancio zabaglione malaticcio, il caffè affogato nel latte perennemente scremato o light.

Non bastava la mia adorata nebbia e l'antipatico cemento!

Vogliamo mimetizzarci, vogliamo che nessuno ci noti.

Andare su e giù guardando con occhi furtvi le nostre faccende, la nostra vita che scorre.

Ma c'è una cosa vistosa ai miei occhi.

C'è che abbiamo poca forza, poco coraggio.

Siamo diventati tiepidi, timidi, timorosi e soprattutto stanchi.

Ho desiderio e rimpianto dei colori brillanti, vivaci. Chi ha rubato il rosso del fuoco?

La mia prossima macchina vorrei fosse di questo colore.

Come le guance che si emozionano: non lasciano un'impronta durevole, ma non sanno mentire.

Fluirò come l'autunno...

 

Sai, io volevo quella casa lassù sulle nuvole perchè lassù non ti piove mai la vita addosso

 


 

 
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Pensieri... schiusi

Post n°358 pubblicato il 27 Ottobre 2018 da pa.oletta
 

 

 

Giornata di pensieri oggi, intrecciati in fini maglie.

Non hanno contorni, non si allineano mai, si percepiscono, lievi.

Il mio profumo oggi è speziato. E’ un misto di vaniglia, cardamomo e patchouli.

Si mischia con l’odore della pioggia ed io non uso l’ombrello.

Prosciugo i pensieri e cerco di riordinarli come respiri fra le ombre.

Ma è bagnata la pioggia, oggi.

 
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Me stessa

Post n°357 pubblicato il 29 Settembre 2018 da pa.oletta


E c'è che ancora mi meraviglio. 

Come quando le stagioni regalavano profumi e i fili d’erba andavano ai ginocchi e le merende erano di pane e zucchero. 

Mi stordisce l’idea che nascosto nell’aria c’è ancora chi ha il coraggio di rubarsi un bacio con il pudore che non hanno le bombe sul nostro futuro. 

Mi commuovono le lapidi che nascondono la nostra storia e mi stupisce la tenerezza, sempre. 

Mi stupiscono i bambini e molto meno i politici ipocriti. 

Mi sbalordiscono i paesaggi visti da un treno o da una nave, quelli passati e quelli da percorrere ancora. 

Mi stupiscono le parole - e di come io mi nascondo in esse quasi fossi verbo - ed invece sono solo un piccolo occhio come nick. 

E se mi guardo, mi stupisco ancora del mio utero che ha partorito parte del mio corpo e della mia anima come se dovessi continuare a vivere in eterno.

Mi meraviglia la bellezza che mi nasce dal di dentro se vedo i miei occhi riflessi in altri occhi perché il mio stupore non ha parole. - esclama, semplicemente per ricordarmi che esisto - 

E mi sorprendo ogni volta perché questi occhi sanno piangere le emozioni che provano nonostante abbiano ancora paura delle carezze. 

 

 
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