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Un blog creato da DarioP22 il 27/01/2010

il Borghese

rossonero

 
 

CONTROCORRENTE

I tifosi rossoneri sono in festa per la notizia che Berlusconi sta per acquistare il loro Milan. Sono convinti che in un battibaleno ne farà una squadra da scudetto, da coppa delle coppe, da tutto, e forse hanno ragione.C’è un solo pericolo: che il neo-presidente voglia fare anche il direttore tecnico, l’allenatore, il massaggiatore, il capitano e il centrattacco. Il che potrebbe andar anche bene. Ma ad una condizione: che possa fare anche l’arbitro.



Indro Montanelli
– Il Giornale, 21 dicembre 1985

 

INNO DEL CLUB PIÙ TITOLATO AL MONDO

 

INNO DEL MILAN CANTATO DA

LAURA PAUSINI

 

 

SPLENDIDA BARBARA!


Per un Milan sempre vincente nel proseguo delle tradizioni...
diamo il benvenuto a Barbara Berlusconi!
Curva Sud Milano

 

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CAPIRE TU NON PUOI, TU CHIAMALE SE VUOI EMOZIONI

AVANTI Silvio!

Finale Champion's League

Atene, 18 maggio1994

MILAN-BARCELLONA 4-0
Milan:
Rossi, Tassotti, Panucci; Albertini, F.Galli, Maldini (Nava dall'83'); Donadoni, Desailly, Boban, Savicevic, Massaro. All. Capello.
Barcellona: Zubizarreta, Ferrer, Guardiola; Baquero, Nadal, Koeman; Sergi (Estebaranz dal 72'), Amor, Romario, Stoichkov, Beguiristain (Eusebio dal 52'). All. Cruyff.
Reti: 22' e 45' Massaro, 47' Savicevic, 58' Desailly

La Finale

24 maggio 1989, Barcellona, Stadio Camp Nou

Milan - Steaua Bucarest 4-0

Reti: 18' e 39' Gullit, 27' e 46' Van Basten

Milan: G. Galli, Tassotti, Maldini, Colombo, Costacurta (74' F. Galli), Baresi, Donandoni, Rijkaard, Van Basten, Gullit (60' Virdis), Ancelotti.  Allenatore: Sacchi.

Steaua Bucarest: Lung, Petrescu, Ungureanu, Stoica, Bumbescu, Lovan, Lacatus, Minea, Piturca, Hagi, Rotariu (46' Balint). Allenatore: Lordanescu.

 

Semifinale Coppa Campioni

Milano, San Siro, 19 aprile 1989

Milan-Real Madrid 5-0

gol di Ancelotti, Rijkard, Van Basten, Gullit e Donadoni.

 

FRASI STORICHE

 

  • Saremo una squadra di diavoli. I nostri colori saranno il rosso come il fuoco e il nero come la paura che incuteremo agli avversari! (Herbert Kilpin)

  • Ventuno anni fa, quando prendemmo il Milan sull'orlo del fallimento, ci prefissammo un obiettivo: portare la squadra ai vertici in Italia, in Europa e nel mondo. Ebbene ci siamo riusciti! (Silvio Berlusconi)

  • Domani sogneremo altri traguardi, inventeremo altre sfide. Cercheremo altre vittorie che valgano a realizzare ciò che di buono, di forte, di vero c'è in noi, in tutti noi che abbiamo avuto questa ventura di intrecciare la nostra vita ad un sogno che si chiama Milan. (Silvio Berlusconi)

  • Nel 1988 Silvio Berlusconi e' ricevuto da papa Wojtyla, insieme ad altri colleghi, come Presidente del Milan. Quando e' davanti al pontefice dice: "Cara Santita', mi lasci dire che lei assomiglia al mio Milan. Infatti, lei, come noi, e' spesso all'estero, cioè in trasferta, a portare in giro per il mondo un'idea vincente. Che e' l'idea di Dio".

  • La decisione [L'ingaggio di Carlo Ancelotti], della quale mi assumo la piena responsabilità, visto che Berlusconi ha dato il via libera a una scelta da me caldeggiata, è maturata in una notte insonne ed è stata presa per il bene del Milan. I tifosi hanno visto come ha giocato la squadra fino a oggi... Ecco, si tratta di una squadra che come organico non ha nulla da invidiare a qualsiasi club europeo. Sulla carta è fortissima: anche sul campo deve dimostrare di esserlo. (Adriano Galliani)

  • "il Milan non è solo la squadra del miglior calcio, ma la squadra da ammirare per la sensibilità e la sportività" (dopo partita con il Siviglia-morte di Puerta..)

 

RASSEGNA MILAN



 

 

 

IL PUNTO SU KAKA'

Post n°987 pubblicato il 10 Agosto 2012 da DarioP22

Kakà-Milan, che montagna da scalare per Galliani

da MilanNews.it
di Enrico Ferrazzi

Il ritorno a Milanello di Ricardo Kakà è molto difficile, quasi impossibile: lo confermano tutti, in particolare Galliani e lo stesso giocatore. La volontà del Milan e del brasiliano sarebbe quella di realizzare questo clamoroso ritorno, ma sono davvero tanti gli aspetti da tenere in considerazione, in modo particolare la questione economica. Le posizioni di tutte le parti coinvolte sono chiare e note a tutti: la società rossonera vuole riprendere il giocatore in prestito gratuito, Kakà sarebbe anche disposto a dimezzarsi l'ingaggio (ora prende 10 milioni di euro) per tornare al Milan, il Real, da parte sua, vorrebbe recuperare qualcosa dopo aver speso 67 milioni per portare il brasiliano al Bernabeu solo 3 anni fa. E l'ostacolo più alto da superare è proprio convincere Florentino Perez ad accettare la proposta del Milan, che vorrebbe riavere il giocatore praticamente gratis. Il compito di Adriano Galliani non sarà certo semplice, visto che dovrà scalare una durissima montagna per riportare a casa il "Bambino d'Oro": raggiungere il Gran Premio della Montagna prima del 31 agosto sarà molto difficile per l'amministratore delegato rossonero, anche perchè gli spagnoli non sono al momento interessati alla proposta del Milan. La trattativa sembrerebbe per ora avere poche possibilità di andare in porto, ma gli ultimi giorni di mercato potrebbero essere il momento giusto per sbloccare questa operazione, visto che Kakà non fa parte del progetto di Mourinho e il Real vorrebbe privarsi del suo pesante ingaggio. I tifosi rossoneri intanto aspettano e sperano in un nuovo miracolo di Galliani, che da parte sua è pronto attende l'attimo giusto per scattare sulla salita e arrivare in cima alla montagna da solo con le braccia alzate in segno di vittoria. E in questo caso il suo premio non sarà la maglia rosa come nel Giro d'Italia, ma Ricardo Kakà, un giocatore che è sempre nel cuore di tutti i milanisti.

Milan-Kakà: accordo sull'ingaggio

da Sportmediaset.it

Quando Adriano Galliani definisce "molto complicato" il ritorno di Kakà al Milan è evidente che non si riferisce alla difficoltà di convincere il giocatore a rimettersi la maglia rossonera. Quella parte della trattativa, infatti, è in qualche modo risolta. Stando a quanto trapela, l'ad milanista avrebbe già raggiunto un accordo con Kakà per la riduzione dell'ingaggio. Il nodo è quindi un altro: convincere il Real Madrid a una cessione in prestito.

La questione, da questo punto di vista, è in effetti molto complicata. Galliani sta cercando di far leva sugli ottimi rapporti con Florentino Perez e provando, con un lavoro di grande diplomazia, a strappargli un sì. A Madrid, però, c'è anche José Mourinho, uno che fa valere la propria opinione e, soprattutto, non ha alcuna intenzione di far regali al Milan. E, di conseguenza, ha chiarito da tempo quello che pensa: "Il Milan vuole Kakà? Benissimo, tiri fuori i soldi". Soldi che, in effetti, ai merengues servono per arrivare a Lucas Modric, il giocatore chiesto a tutti i costi proprio dallo Special One.

Proprio la trattativa con il Tottenham per il trequartista sta rompendo le scatole a Galliani. Capire il perché è addirittura banale: se il Real prende Modric, Kakà deve partire. Se l'assalto al giocatore degli Spurs fallisce, Ricky può partire ma il suo addio non è obbligatorio. Già, ma a che punto è l'affare Real-Modric? Oggi è in alto mare. Villas Boas continua a mandare segnali più che minacciosi "all'amico" Mourinho, cui ha spiegato che il suo giocatore potrà vestire la camiseta blanca solo dietro esborso sostanzioso di denaro. Niente sconti, dunque, e nessun passo in avanti per far decollare la trattativa.
Soldi, soldi, soldi. Tutto, manco a dirlo, si muove attorno a questo anche se, alla lunga, la volontà dei giocatori potrebbe pesare. Lo sa bene Cristiano Ronaldo che, infatti, ha praticamente salutato Kakà: "Credo che se ne andrà", ha detto. Avrà ragione? Tra un paio di settimane lo scopriremo.

Kakà-Milan: il brasiliano si informa sui cambiamenti del club

da MilanNews.it
di Salvatore Trovato

Secondo quanto riportato dalla Gazzetta dello Sport, Ricardo Kakà, nei giorni scorsi, ha ricevuto delle telefonate da parte di alcuni ex compagni rossoneri. Il brasiliano ne ha approfittato per sapere tutto quello che è cambiato al Milan. Un ulteriore segnale, secondo la Rosea, di una volontà ben precisa del giocatore, che farebbe di tutto pur di tornare a Milano.
 
 
 

Kakà, Borriello, Cassano, Matri, Rossi: ipotesi e bufale di un mercato-choc

Post n°986 pubblicato il 10 Agosto 2012 da DarioP22

da MilanNews.it
L'EDITORIALE di Luca Serafini

Real Madrid-Milan 5-1, secondo Massimiliano Allegri una "sconfitta salutare perché ridimensiona". O gli è sbocciato il sarcasmo di Liedholm, o bisogna seriamente preoccuparsi perché qualcuno dopo Schalke e Chelsea forse aveva incominciato a pensare in grande. La verità del calcio d'agosto è un insieme di verità: si parte dalla preparazione precaria, per arrivare inevitabilmente ai valori assoluti. C'è qualcosa di ingannevole e qualcosa di vero sempre e comunque, basta saper cogliere. In effetti col Real il primo tempo è stato soddisfacente, la differenza l'ha fatta soprattutto la qualità delle seconde linee, era capitato di perdere in amichevole a San Siro con il Real in precampionato subendo 5 gol con ben altro Milan in campo.
Quello che è certo è che essendosi prese tutte le attenzioni le cessioni di Ibrahimovic e Thiago Silva, si tende a dimenticare che in difesa se n'è andato anche Nesta (con Zambrotta, la migliore versione del quale era comunque da Juventus e Barcellona, non da Udinese e Villarreal...), a centrocampo Seedorf, Gattuso e Van Bommel, in attacco Inzaghi e Maxi Lopez. Risolta numericamente la faccenda in retroguardia e a centrocampo coi vari Acerbi e Zapata, in mezzo con Montolivo, Traorè, Constant e i ritorni di Flamini e Strasser (basteranno?), è in attacco che i conti non tornano ed è infatti per quel reparto che si lavora.
Capitolo Cassano. Il fatto che possa essere scontento del mercato, non è una colpa, anzi è uno stato d'animo vissuto da molti in squadra e tra i tifosi. Semmai bisogna interrogarsi sul fatto che, egoisticamente, Cassano dovrebbe sentirsi più responsabilizzato che sfiduciato. Il Milan gli ha dato fiducia due volte, prelevandolo dalla Samp con cui era in guerra e restituendolo alla vita e al calcio. Se fosse rimasto Ibra, se Pato dovesse riesplodere, data la fiducia che Allegri ha in Robinho - udite udite, sta segnando... - e in Boateng, per lui ci sarebbe stato posto? Non è vero che il Milan "l'ha offerto alla Roma", Sabatini è un grande manager, non altrettanto abile oratore. Quando e se il Milan vuole intavolare una qualsiasi trattativa, non manda in avanscoperta un agente Fifa: è Galliani ad alzare il telefono. Ora comunque Cassano decida alla svelta, senza attendere la chiusura della trattativa per Kakà. Quindi anche il capitolo Borriello è una bufala, a prescindere dal fatto che lui tornerebbe a piedi, i tifosi non lo vogliono e che guadagna più di 4 milioni netti l'anno. Ci ha detto in ogni caso che non ne sa niente, così pure il suo procuratore Tiberio Cavalleri, persona seria. Capitolo chiuso.
Capitolo Giuseppe Rossi. Una premessa: Allegri lavora a una variabile tattica priva del trequartista, con un attaccante centrale e due esterni. A nostro avviso ci sarebbe bisogno come il pane di un uomo d'area. Senza scomodare sogni folli di nomi improponibili (Tevez e Dzeko per esempio), basterebbero un Tiribocchi o un Pellissier, diremmo come caratteristiche, non fosse che invece questo ci pare il target del mercato su cui Arcore ha tarato l'asticella. Giuseppe Rossi segna molto - se sta bene -, ma sarebbe un altro piccoletto in affiancamento a Cassano, Pato e Robinho. L'Italia, il Barcellona, la Roma giocano bene senza punte da area di rigore, ma questo sottintende un dispendio di energie enorme per attaccanti e centrocampisti che si inseriscono. Tra l'altro, da anni sul mercato Pepito somiglia un po' alla novella romana della "sora Sofia, tutti la vonno, nessuno se la pija".

Capitolo Matri. La Juventus è già cascata nella trappola-Lucio, difficile che abbocchi a un altro amo come quello della cessione del suo (secondo noi e secondo i gol dell'ultima stagione) miglior attaccante, proprio ai rivali. Ma il ragazzo, milanista sfegatato, è esattamente quello che completerebbe alla perfezione - stiamo sempre parlando di caratteristiche - l'attacco rossonero.
Capitolo Kakà. Papà diceva sempre: piuttosto di niente, è meglio piuttosto. La trattativa appare complicata per motivi facilmente comprensibili. Falsa la reticenza di Riky nel non volersi abbassare lo stipendio, infatti l'ha scritta il quotidiano sportivo di partito che a memoria non dà una notizia dai tempi del caro Vladimiro Caminiti. I conti però sono difficilissimi da incastrare, Galliani ci proverà fino alla fine perché sa benissimo che, comunque la si giri, quello del brasiliano l'unico nome in grado di poter mitigare lo sconcerto di un mercato come quello di questa estate avvilente.

 
 
 

Tensioni in casa Milan: “Non siamo la Solbiatese”

Post n°985 pubblicato il 10 Agosto 2012 da DarioP22

dal blog Calcio&Mercato di Monica Colombo
CorSera.it

Alta tensione in casa Milan. Il risultato pesantissimo incassato dai rossoneri a New York nell’amichevole con il Real Madrid ha mandato su tutte le furie l’amministratore delegato milanista per la figuraccia planetaria fatta dal club rossonero. Dopo la gara il vice-presidente milanista ha tuonato ai cronisti presenti: “Ma vi rendete conto? Nove cambi contro il Real Madrid? Quando si gioca con il Real non bisogna pensare in questo modo, siamo a New York davanti a sessantamila persone, milioni di occhi collegati in tv. Non è mica la partita di Solbiate Arno. Nove cambi non si fanno, è stato un errore gravissimo, sono incazzato nero!”.

La sensazione è che l’asse Galliani-Allegri non sia più saldo come un tempo anche se la politica di austerity avviata dalla società di via Turati allontana l’ipotesi di ingaggio di un nuovo tecnico salvando così la panchina del livornese. Dodici anni fa la posizione di Zaccheroni cominciò a essere meno salda dopo una sconfitta con egual risultato collezionata con lo stesso Real Madrid. Il prossimo test è il Trofeo Berlusconi con la Juve il 19 agosto: di solito il Cavaliere si presenta allo stadio per la sfida dedicata al papà Luigi. Fossimo in Allegri staremmo sul pezzo.

 
 
 

Tic tac Montpellier... Nel frattempo parte la missione Kakà

Post n°984 pubblicato il 02 Agosto 2012 da DarioP22

da MilanNews.it
di Matteo Calcagni

Sabato sera. Questo è il termine ultimo entro il quale il Milan aspetterà la risposta del Montpellier per Yanga-Mbiwa. I rossoneri hanno messo sul piatto circa 6 milioni per il centrale ventitreenne, senza ricevere alcuna comunicazione (positiva o negativa) da parte della società francese. Dalla mezzanotte di domenica, se il club transalpino non dovesse farsi vivo, Galliani si muoverà per altri obiettivi difensivi. Nel weekend, a prescindere da Yanga-Mbiwa, inizierà la "missione Kakà": l'Amministratore Delegato partirà venerdì per gli USA, con la chiara volontà di trattare col Real Madrid il ritorno in rossonero del fantasista brasiliano. Galliani si incontrerà con Perez in occasione dell'amichevole che si disputerà l'8 agosto a New York, ma probabilmente i contatti partiranno già dal giorno antecedente. Come confermato a "Radio Marca" dallo stesso dirigente milanista, la trattativa resta molto complicata. Il vero ostacolo non è rappresentato dalle richieste delle Merengues, ma dallo stipendio del calciatore, che a Madrid dovrebbe percepire, da qui al 2015, circa 30 milioni di euro. Il vantaggio, considerevole, è che tutte le parti vogano nella stessa direzione: viceversa, per quanto esposto sopra, il rientro del verdeoro a Milano sarebbe impossibile. In ogni caso, a prescindere dalla volontà dei club e del giocatore, è difficile che l'operazione si chiuda già nei prossimi giorni: l'incontro con Perez potrebbe mettere solide basi ma, salvo clamorosi sviluppi, le due società dovranno rivedersi ancora.

 
 
 

Dalla Spagna: ecco la prima offerta del Milan per Kakà

Post n°983 pubblicato il 26 Luglio 2012 da DarioP22

da Sportmediaset.it

Che il ritorno di Kakà al Milan sia cosa difficile è chiaro. Detto che i rossoneri sarebbero prontissimi a riabbracciarlo, va sottolineata un'altra condizione necessaria senza la quale tutto rimarrebbe campato in aria. Galliani è stato chiaro e, maestro dei colpi a effetto, ha fatto capire che Kakà potrebbe ritornare solo se il Real lo prestasse gratis ai rossoneri e solo se il giocatore passasse dai 10 ai 5 milioni di euro di stipendio annuo.

 

E nessuno si illuda ora che anche il numero 22, quello per anni dietro le spalle di Kakà, è libero per concessione di Nocerino che intanto ha virato sulla 8 di un altro mastino, Gattuso. Quella stessa 8 che Kakà porta(va) con il Real Madrid e che Mourinho sta cercando di sfilargli di dosso, in attesa di Modric che fa i capricci e che intanto è in punizione con il Toottenham. Storie di numeri quindi, non solo di quelli sulle maglie. Dalla Spagna fanno sapere che il Milan sarebbe disposto anche a pagare 13 milioni per il cartellino del giocatore, ma Galliani ha già 'dettato' le sua condizioni. Affinché Kakà ritorni al Milan deve esserci la gratuità del prestito da parte del Real Madrid e una riduzione dell'ingaggio da parte del giocatore, e che riduzione: da 10 a 5 milioni di euro. Ma Kakà può considerarla una prova d'amore, e dimostrare che nel calcio non contano solo i soldi. Il progetto tecnico sarebbe dalla sua parte, quale occasione migliore per smentire gli scettici che lo vogliono già in pensione e riprendersi da protagonista il prossimo Mondiale casalingo. E il Milan.

 
 
 

8 NOCE-9 PATO-10 BOA

Post n°982 pubblicato il 26 Luglio 2012 da DarioP22

da acmilan.com

C'e' anche il 2 per De Sciglio. I nuovi: 12 a Traorè, 13 ad Acerbi, 18 a Montolivo, 21 a Constant, 59 a Gabriel.

 

 

MILANO - Ecco l'attesissimo e importantissimo elenco dei numeri ufficiali di maglia del Milan 2012-2013:
1 Marco AMELIA - 2 Mattia DE SCIGLIO - 5 Philippe MEXES - 8 Antonio NOCERINO - 10 Kevin Prince BOATENG - 12 Bakaye TRAORE' - 13 Francesco ACERBI - 15 Djamel MESBAH - 16 Mathieu FLAMINI - 18 Riccardo MONTOLIVO - 20 Ignazio ABATE - 21 Kevin CONSTANT 23 Massimo AMBROSINI - 25 Daniele BONERA - 28 Urby EMANUELSON
32 Christian ABBIATI - 9 Alexandre PATO - 59 GABRIEL - 14 Rodney STRASSER - 4 Sulley MUNTARI - 70 De Souza Robson ROBINHO
76 Mario YEPES - 77 Luca ANTONINI - 92 Stephan EL SHAARAWY
99 Antonio CASSANO
Le novità di maggiore rilievo riguardano il passaggio del numero 8 dalla maglia di Gattuso a quella di Nocerino, del numero 9 da Superpippo a Pato e del numero 10 da Seedorf a Boateng.

Questi invece i numeri di maglia relativi unicamente al Tour USA 2012:
1 Marco AMELIA - 2 Mattia DE SCIGLIO - 5 Philippe MEXES - 8 Antonio NOCERINO - 10 Kevin Prince BOATENG - 12 Bakaye TRAORE' - 13 Francesco ACERBI - 15 Djamel MESBAH - 16 Mathieu FLAMINI
18 Riccardo MONTOLIVO - 20 Ignazio ABATE - 21 Kevin CONSTANT
23 Massimo AMBROSINI - 25 Daniele BONERA - 28 Urby EMANUELSON
32 Christian ABBIATI - 54 Bryan CRISTANTE - 56 Simone Andrea GANZ
57 Mattia VALOTI - 60 Edoardo PAZZAGLI -61 Philipp PROSENIK
70 De Souza Robson ROBINHO- 76 Mario YEPES - 77 Luca ANTONINI
92 Stephan EL SHAARAWY - 99 Antonio CASSANO

 
 
 

Ancora con lo smoking bianco

Post n°981 pubblicato il 26 Luglio 2012 da DarioP22

L'EDITORIALE di Carlo Pellegatti

da MilanNews.it

Lo hanno messo nell’armadio in una triste domenica di maggio del 2009. Con il lungo sospiro di molti tifosi che mai hanno perduto la speranza che, un giorno, “Smoking Bianco” Kakà tornasse a sfilare elegante, sinuoso e affascinante sul prato di San Siro. Il campione brasiliano, ora non vi sono più dubbi, è stato scaricato da Mourinho, ed è davanti ad un bivio fondamentale della sua carriera e della sua vita. Due le strade, dunque. O rimanere a Madrid prigioniero di uno stipendio altissimo, sempre più ricco, ma sempre più infelice, perché privato della gioia di correre dietro ad un pallone da protagonista, perché privato dall’applauso affettuoso dei suoi ammiratori. O cambiare squadra e venire a Milano, anche perché non mi sembrano altre soluzioni oggi plausibili, visto che Kakà pare abbia già rifiutato squadre brasiliane e statunitensi. Tornare dunque ad indossare la sua maglia numero 22, che Nocerino gli cederebbe certo volentieri, significherebbe per lui una riduzione sanguinosa del suo ingaggio, da 12 a 4 milioni di euro, circa due terzi dei suoi emolumenti. Più povero dunque ma con la certezza però di tornare a divertirsi e soprattutto, più concretamente, con maggiori possibilità di diventare il capitano della nazionale brasiliana, in occasione dei Mondiali 2014. Mi rendo conto che difficilmente potremmo rivedere il campione che ci ha deliziato per 4 anni, a causa di problemi fisici che gli hanno condizionato l’ultima parte della carriera, ma se oggi qualcuno mi domandasse se io sia favorevole al ritorno di “Smoking Bianco” senza esitazioni risponderei, anzi esclamerei un indiscutibile : SI!
Non solo per dare una sferzata all’ambiente un po’ dimesso tra Class Action e polemiche per il dopo Thiago-Ibra , ma anche per motivi puramente tecnici e morali. Kakà è un campione dai piedi dolcissimi, dalla corsa sempre lieve ed elegante che può giocare da seconda punta , da centrocampista avanzato, formidabile negli inserimenti, ma anche adatto a dialogare usando la stessa lingua della classe e dello stile, con Cassano, Pato e Robinho! Kakà,in questo spogliatoio nuovo, ma anche più giovane, diventerebbe presto un leader carismatico perché facilitato dalla sua conoscenza dell’atmosfera di Milanello e San Siro, ma soprattutto sarebbe oggi uno dei pochi, dopo l’addio di tanti campioni, che su tutti i campi del mondo, possa scrivere, come già nel suo recente passato, la parola: “Vincere !”
In questo momento di passaggio tra il formidabile Milan dei primi anni del terzo millennio e la nuova creatura di Silvio Berlusconi, Kakà sarebbe, dunque, un ponte ideale per proseguire nel cammino delle vittorie interrotto inopinatamente qualche mese fa. Spetta solo a lui adesso scegliere il suo futuro. La mamma e la moglie Carolina tornerebbero senza esitazioni a Milano, Papà Bosco, più razionale, esamina ogni sfaccettatura della clamorosa esitazione . Alla fine deciderà Kakà, cercando di evitare ,con splendido slalom,come quella serata contro il Fenerbahce, i tanti dubbi che potrebbero sorgere sulla possibilità di un suo ritorno, Quella volta la palla si infilò in rete, oggi speriamo che Kakà si infili su un aereo destinazione Malpensa. Ad accoglierlo non solo qualche giornalista e qualche telecamere,come nove anni fa ma la gioia e l’entusiasmo di tanti tifosi che non l’hanno mai dimenticato.

 
 
 

Schalke04-Milan 0-1: decide Emanuelson

Post n°980 pubblicato il 24 Luglio 2012 da DarioP22

da MilanNews.it

Il Milan vince la prima amichevole "consona" della stagione. Davanti ad un pubblico da grande evento, la squadra di Allegri riesce a portare a casa il risultato grazie ad una zampata di Emanuelson che rompe equilibri soporiferi. Nessun rischio da segnalare durante la ripresa. Il Milan, con una formazione lontana da quella che sarà titolare durante la prossima stagione, mostra buona personalità e porta a casa un risultato che dà morale al gruppo.

LE PAGELLE

Turbo Urby mette ko lo Schalke. Acerbi in ripresa mentre El Shaa incanta ma è un Milan che inizia a carburare

Amelia 6: sempre attento tra i pali, puntuale nelle uscite. Parla tanto con i centrali e tiene sempre alta la concentrazione della difesa. Risponde presente quando viene chiamato in causa.

De Sciglio 6,5: continua la sua opera di crescita costante e di qualità. Punta l’uomo e la fascia con grande disinvoltura e dal suo piede destro escono cross puntuali e precisi. (Taiwo 5: sull’out mancino, quando entra lui, arrivano i pericoli maggiori)

Bonera 6: tiene bene le offensive dello Schalke e prende per mano Acerbi nel momento di maggior pressione dei tedeschi (Yepes 6: come Bonera, si erige e leader del reparto arretrato e non sbaglia quasi niente).

Acerbi 6: un altro giocatore rispetto al TIM di sabato. Certo deve ancora smaltire qualche chilo di troppo ma ha personalità e inizia a leggere in anticipo le azioni degli avversari. Non si lascia andare in ghirigori. In crescita.

Mesbah 5,5: proposto come titolare, soffre la dinamicità di Uribe sul suo out. Continua a non convincere a pieno (Antonini 6: prima entra a sinistra e un fallo inesistente fischiatogli contro lo innervosisce. Rischia il doppio giallo con un fallo al limite della sanzione. A destra tiene bene la posizione).

Flamini 6: inizia il match dal primo minuto e aiuta molto De Sciglio in fase di copertura. Chiude bene gli spazi quando i tedeschi avanzano con maggior veemenza. (Traoré 5: male. Fa fatica a trovare il ritmo e la posizione in campo. Allegri poi lo sposta a fare l'interno mettendo Cristante davanti alla difesa).

Ambrosini 6: lui la parola amichevole non sa cosa sia. Gioca con la solita grinta davanti alla difesa. Soffre all’inizio il pressing degli avversari ma poi si stabilizza e detta le sue regole. (Cristante 6: anche lui da seguito alla buona prestazione di Bari dimostrando disinvoltura sia davanti alla difesa che come mezz’ala)

Emanuelson 6,5: nel centrocampo a tre, come laterale mancino, si trova alla grande. Ha qualità e corsa oltre a tempi d’inserimento importanti. Il suo break a rimorchio è letale per lo Schalke nell’azione che lo porta a siglare il gol della partita su assist di Robinho.

Boateng 6: forse ancora spaesato dal non avere Ibrahimovic la davanti, il Boa cerca comunque le sue giocate sfiorando il gol su assist di El Shaarawy. Su una ripartenza mette Binho in condizione di sparare verso la porta tedesca. Esce nella ripresa ma inizia a dare segnali importanti anche lui (Valoti 6: il ragazzo ha tecnica e personalità. Allegri gli consegna la sedia di regista avanzato e con Ganz duetta alla grande).

Robinho 6,5: il gol gli manca. Lo sfiora in un paio di occasioni ma è sempre lucido e crea tanti spazi nei quali ci si dovrebbero tuffare i compagni. E’ di estrema concretezza quando premia la corsa di Emanuelson con un pallone preciso che poi l’olandese mette in rete.

El Shaarawy 6,5: parte forte, sfiora il vantaggio e illumina con giocate di una certa importanza la Veltins-Arena. Sempre pericoloso quando riparte, cerca sempre di saltare l’uomo. E’ tra i più in forma e su di lui il Milan deve puntare per la prossima stagione. (Ganz 5,5: tanto movimento per Simoneandrea che tiene i difensori dello Schalke sul chi va la. Fa una gran cosa quando di sponda, consente a Valoti di sparare verso la porta tedesca ma sulla respinta del portiere non trova il giusto impatto per metterla dentro. Un errore non da lui ma dimostra di essere un falco d’area).

 
 
 

Milan Yanga-Mbiwa: c'è l'accordo con il giocatore e si tratta con il club

Post n°979 pubblicato il 24 Luglio 2012 da DarioP22

da MilanNews.it

Secondo quanto riferito dagli esperti di mercato di "Skysport", il Milan avrebbe già raggiunto l'accordo con Mapou Yanga-Mbiwa.
Il club rossonero avrebbe proposto al centrale un quinquennale da 1,5 milioni di euro a salire sino ad 1,8 milioni lungo la durata del contratto. Sarebbe stata formalizzata anche la proposta economica al Montpellier, club di apparentenza del difensore francese, 7 milioni di euro per strappare il giocatore in scadenza 2013.
Ci sarebbero da convincere i vertici del club campione di Francia, vogliosi di ottenere il massimo dalla cessione del prorpio capitano e uomo di punta, ma lo stesso Yanga-Mbiwa avrebbe fatto capire di volere il trasferimento a Milano ed avrebbe fatto pressione per approdare in rossonero.
Al momento il Montpellier è in tourneè negli USA, dove fra l'altro dovrebbe disputare la Supercoppa francese, per questo la trattativa potrebbe approdare ad una conclusione solo all'inizio della prossima settimana. Forte dell'intesa con il giocatore, però, il diavolo potrebbe chiudere per uno dei difensori più interessanti del panorama europeo, erede designato di Thiago Silva.

 
 
 

ESCLUSIVA MN - Filippo Galli racconta: "Pippo agli Allievi, ecco com'è andata. Vi svelo il suo staff"

Post n°978 pubblicato il 24 Luglio 2012 da DarioP22

da MilanNews.it
di Pietro Mazzara

E’ un Filippo Galli raggiante quello che racconta in esclusiva a MilanNews.it la conclusione, felice, della trattativa per portare Filippo Inzaghi sulla panchina degli Allievi Nazionali del Milan. “Era convinto della cosa – esordisce Galli - ma probabilmente fino al momento della firma doveva ancora calarsi nei panni dell’allenatore. Forse era combattuto sul continuare a giocare o meno. Ha vinto la ragione perché così si è reso conto che era il momento giusto per intraprendere una nuova carriera lasciando da trionfatore il calcio giocato. Comincia una nuova vita e, a mio modo di vedere, inizia ad allenare ad un’età ragionevole visto che ad alti livelli stanno allenando tecnici in linea con la sua età”.

Che cosa può dare Pippo in questa nuova veste?
“Indubbiamente può portare la sua professionalità e la maniacalità negli allenamenti. Avrà un grande entusiasmo e anche quando ha preso la decisione aveva una luce particolare negli occhi. Mentre firmava aveva già fame di campo. Può portare grande entusiasmo anche nei ragazzi che saranno sicuramente più stimolati nell’allenarsi”.

Adriano Galliani come ha vissuto questa trattativa?
“Galliani aspettava la decisione di Pippo che ha avuto offerte importanti per continuare a giocare. Ha voluto lasciare il calcio giocato avendo giocato e segnato l’ultima sua partita con la maglia del Milan”.

Da chi sarà composto il suo staff?
“Sarà affiancato da Fulvio Fiorin e, probabilmente, da Stefano Nava. Entrambi possono dargli una grande mano visto che il gruppo degli Allievi Nazionali è molto ampio. E’ stata una trattativa dura, non se ne veniva mai a capo. Adesso ci sarà tutto il tempo per programmare il lavoro. Lunedì ci incontreremo con lui e il suo staff per iniziare al meglio questa avventura che prenderà il via il 16 agosto a Pinzolo”.

 
 
 

Inzaghi: "Dico basta al calcio, voglio rivincere la Champions da allenatore. Ma da oggi riparto da zero"

Post n°977 pubblicato il 24 Luglio 2012 da DarioP22

da MilanNews.it
Fonte:
dal nostro inviato in via Turati: Enrico Ferrazzi
© foto di Alberto Lingria/PhotoViews

Le parole tanto attese di Filippo Inzaghi all'uscita da via Turati dopo aver deciso di accettare il ruolo di allenatore degli Allievi al Milan. MilanNews.it era presente in via Turati per raccogliere le prime parole da tecnico di Pippo: “Sono felice, ho amato tantissimo quello che ho fatto ma oggi dico basta alla carriera da giocatore. Si apre una nuova avventura, era difficile andarmene dal Milan. Ci tengo a ringraziare le società che mi hanno offerto di giocare ancora, proprio oggi è arrivata un'offerta dall'Inghilterra e mi ha fatto pensare molto però alla fine ho pensato che il legame che c'era col Milan dovesse proseguire per tanti motivi. Ora si apre un nuovo capitolo della mia vita. Ho sognato di vincere la Champions con la maglia del Milan, chissà se ora posso vincerla anche da allenatore, come ha fatto Ancelotti. Questo ora è il mio sogno. Quando ho iniziato a giocare speravo di vincere la Champions da giocatore, e ci sono riuscito, ora spero di farlo da mister. Il mio futuro è legato a questa maglia e a questi colori che mi hanno dato tantissimo, ed era difficile vedermi con n'altra casacca, sarà una nuova esperienza. E' stata dura decidere, anche le cose belle hanno una fine. Se avessi fatto una sceneggiatura l'avrei scritta proprio così, segnare l'ultimo gol della mia carriera proprio nello stadio con la mia gente, allora ho pensato che nella vita ho vinto tutto e non valeva la pena andare ancora in giro a 39 anni. Ho avuto questa grande occasione da parte del Milan, oggi mi ha fatto 2 anni di contratto e significano tanto perchè mi legano due anni da allenatore in una società che mi vede sulla panchina della prima squadra. Una decisione presa con la testa perchè il cuore non mi avrebbe fatto smettere nemmeno a 60 anni. Insegnare la passione ai giovani è una cosa bella, ho grande entusiasmo, partirò per Pinzolo con dei giovani che vogliono diventare grandi giocatori. Ho le caratteristiche giuste per poter insegnare. Da oggi si parte da zero, non voglio correre troppo. Bisogna dimenticare tutto quello che ho fatto da calciatore adesso si apre un nuovo capitolo della mia vita. Mi auguro di rivivere le stesse emozioni da giocatore. Ancelotti è il mio modello però dovrò cercare di essere me stesso. Insegno ai giocatori di impegnarsi e dare tutto per la maglia, come ho fatto da atleta. Il modulo? Bisogna vedere le caratteristiche dei giocatori che ho, e alla loro età devono saper trattare la palla e divertirsi. Una sfida contro mio fratello? Sarebbe il massimo trovarsi nelle fasi finali uno contro l'altro. Simone da due anni sta facendo bene e mi darà dei consigli, sono alle prime armi e devo imparare molto. Il mercato del Milan attuale? Quando ci sono Berlusconi e Galliani siamo tutti in buone mani. Ai tifosi del Milan dico che è stato bellissimo, spero di trovarmi tra qualche anno sulla panchina di San Siro per nuovi successi insieme”.

 
 
 

Tutto su Yanga-Mbiwa, il giovane leader che ha stregato il Diavolo

Post n°976 pubblicato il 24 Luglio 2012 da DarioP22

da MilanNews.it
di Matteo Calcagni

Per rimpiazzare Thiago Silva, miglior difensore del mondo, ci sono soltanto due strade perseguibili. La prima, che non fa al caso del Milan, è quella di ingaggiare un altro top player per la retroguardia. La seconda, economicamente sostenibile e non per forza meno redditizia, è quella di costruirsi in casa un nuovo pilastro. La scelta di Mapou Yanga-Mbiwa è perfettamente in linea con quest'ultima politica: il ventitreenne di Bangui, fresco campione di Francia con il Montpellier, non è né un giocatore alle prime armi né un campione affermato. Dopo aver disputato oltre 180 partite con il club transaplino, il giovane difensore è pronto per una nuova avventura: le qualità del ragazzo, unite al contratto in scadenza nel 2013, hanno attirato il forte interesse del Milan e soprattutto quello di Massimiliano Allegri. Quali sono le caratteristiche di Yanga-Mbiwa? Quello che balza all'occhio, anche solo osservando le tante presenze, è la straordinaria continuità del calciatore originario della Repubblica Centrafricana: una dote da non sottovalutare in un ragazzo classe '89, segno di umiltà e dedizione al lavoro. Fisicamente esplosivo e rapido nello stretto, il centrale del Montpellier ha tutte le carte in regola per far bene in rossonero, anche sul piano della personalità e della leadership. Mapou si difende bene anche a livello tattico, ma in Italia potrebbe affinare ancora di più questo aspetto cruciale. Il costo contenuto e i grandi margini di miglioramento lo renderebbero un acquisto assolutamente azzeccato: dopo aver convinto il giocatore, bisognerà vincere la resistenza del club francese e più precisamente del presidente Nicollin. Se l'operazione dovesse andare a buon fine, il Diavolo affiancherebbe ad Acerbi un altro difensore giovane e futuribile: un ulteriore segnale di rinnovamento in casa rossonera.

 
 
 

Mou e le banche "licenziano" Kakà E il Milan ci pensa

Post n°975 pubblicato il 24 Luglio 2012 da DarioP22

Suggestivo il ritorno del brasiliano in rossonero Ma dovrebbe ridursi l’ingaggio del 75 per cento

Ricardo Kakà e il papà Bosco Leite nell'ufficio di Josè Mourinho nel ventre del Bernabeu. Incontro di circa quarantacinque minuti, in sostanza il principale ha invitato Ricardino a lasciare il club: «Trovati una squadra».Se non fosse stato per questo incontro, programmato e necessario, in Spagna di Kakà non se ne parlerebbe proprio, non per snobismo ma perché non ci sono acquirenti per il brasiliano che ha un ingaggio pari a 11 milioni netti a stagione fino a giugno 2015. Mourinho era particolarmente contrariato dal rifiuto dell'offerta del Corinthians da parte di Bosco Leite, notoriamente a disagio davanti a qualunque richiesta di riduzione dell'ingaggio del figlio. E il Corinthians non poteva pareggiare l'ingaggio del Madrid. Ma Mourinho non si può più permettere Kakà, il Madrid non si può più permettere Kakà, la Spagna non si può più permettere Kakà. Bankia, la ex Caja Madrid che prestò i soldi a Florentino Perez per acquistare Kakà e Cristiano Ronaldo, è saltata, l'Unione europea è dovuta intervenire con un primo gettito di 30 miliardi per salvare il salvabile in attesa che il 12 settembre la Corte costituzionale tedesca decida per il fondo a sostegno dell'economia spagnola. Ma se sui soldi che arriveranno, il Madrid tenterà di mettere le mani per pagare il brasiliano potrebbe succedere di tutto. Il Madrid ha un debito di oltre 650 milioni e attualmente Florentino Perez il tre di ogni mese paga come un santo a tre diverse banche circa 25,5 milioni di rateo per il finanziamento ottenuto nel 2009 quando decise di gettarsi nelle spese per fare grande il Madrid. Adesso non fa mercato e ha difficoltà a pagare le rate. Paradossalmente se la cancelliera Merkel deciderà di intervenire, la Bce diventerebbe proprietaria del cartellino di Ricardino con scenari tutti da valutare. Bosco Leite sa che il figlio vorrebbe una squadra per giocare e non perdere posizioni nella Seleçao in prospettiva mondiale. Sta battendo tutte le piste praticabili ma non vuole sentir parlare di riduzione di ingaggio. Una possibile soluzione poteva essere il prestito con diritto di riscatto e si è parlato di Milan. Ma Bosco Leite teme che il Milan decida di non riscattare il figlio che tornando a Madrid perderebbe le agevolazioni fiscali di cui gode attualmente. Florentino non si sente tranquillo, Kakà neppure, si cerca una soluzione, non è praticabile neppure il ricorso all'ingaggio spalmato in più anni, Kakà ne ha già trenta e se Mourinho intende scaricarlo significa che anche sotto il profilo tecnico non ci sono troppe garanzie. Un suo ritorno al Milan è suggestivo e anche un po' patetico, ma per fortuna è una possibilità talmente remota che il Milan non corre, sempre che Kakà, per amore della maglia, decida di ridursi lo stipendio del 75 per cento, magari con una buona uscita di Florentino Perez. Ma c'è di mezzo anche Josè Mourinho che ha pochi soldi in mano per fare il mercato e dall'uscita di Kakà vuole monetizzare. Di Douglas Maicon non se ne parla proprio, così come di Lukas Modric, il centrocampista del Tottenham dato sicuro al Madrid.Tutto ruota attorno agli ingaggi, se lo United promette 13 milioni a stagione a Robin Van Persie, l'olandese finisce fuori range per il nostro mercato, la scampanellata di Mino Raiola nei confronti di Aurelio De Laurentiis è una richiesta evidente di aumento per Marek Hamsik condito dalla minaccia di una potenziale rottura. Vecchia tattica di Raiola. Diverso il caso Mattia Destro, non possono essere 100mila euro a impedirgli la firma con la Roma. Se non arriva l'accordo fra club e giocatore lo scenario cambia, c'è la Juventus ma anche l'Inter non ha mai smesso di seguire la trattativa e ora si fa avanti concreta. C'è un giro di punte che vede coinvolti proprio questi club con Pazzini, Matri, Quagliarella e Borriello, come si muove il primo pezzo a cascata può succedere di tutto. Ma non dall'estero, il mercato è questo, da fuori quest'anno non arriva nessuno.

 
 
 

Ibra, Thiago, Galliani, Barbara, Pato, Allegri: 10 domande a Berlusconi

Post n°974 pubblicato il 20 Luglio 2012 da DarioP22

di Xavier Jacobelli, Direttore Editoriale www.calciomercato.com
20 luglio alle 12:58

Negli ultimi 36 giorni, dal 14 giugno (annuncio ufficiale del no al Psg per la cessione di Thiago Silva) ad oggi, Silvio Berlusconi ha fatto e ha detto molte cose. Ufficialmente, nessuna che riguardasse il Milan. L'ex premier ha preannunciato la sua ridiscesa in campo per ritornare a Palazzo Chigi nel 2013; ha cominciato a fare jogging alle 6 del mattino perdendo 5 chili, come racconta il fedelissimo "Chi"; ha partecipato alla festa di compleanno della parlamentare Catia Polidori durante la quale, racconta sempre "Chi", ha avvertito che, se ritornerà a governare l'Italia, abolirà l'Imu e chiuderà Equitalia.

E il Milan di cui Berlusconi è il proprietario da 26 anni? In questi 36 giorni è successo di tutto: gli "incedibili" Thiago Silva e Ibrahimovic sono stati venduti al Psg per complessivi 62 milioni; 12 risultano essere gli ex tesserati rossoneri o ceduti o lasciati liberi; circa 200 i milioni di euro su cui può contare Via Turati fra contante ricavato dalle operazioni con i francesi, premi Uefa per l'ultima partecipazione alla Champions League, risparmi sui pesantissimi ingaggi che la stessa società assicurava a chi se n'è andato.

Intanto, lo sconcerto e l'ira montano fra milioni di tifosi rossoneri che, al club per prima cosa rimproverano di essere stati presi in giro; di essere stati subissati di panzane e dichiarazioni roboanti, clamorosamente smentite dai fatti.

Per questo, se fra i molti impegni non calcistici che scandiscono le sue giornate, il presidente onorario del Milan, Silvio Berlusconi, avesse cortesemente voglia di rispondere a queste 10 domande di calciomercato.com, abbiamo la presunzione di ritenere che farebbe bene. Perchè sono le domande che ogni milanista gli porrebbe, se l'avesse a portata di mano.

1) Presidente Berlusconi, è  vero, come dice Raiola, che i discorsi con il Psg per la cessione di Ibrahimovic "sono incominciati in gennaio" e, se è vero, perchè all'indomani della conclusione del campionato, Galliani ha dichiarato ufficialmente "incedibile" lo svedese? 

2) Presidente Berlusconi, Thiago Silva ha chiesto scusa ai tifosi del Milan affermando che è stata la società a cederlo, che lui sarebbe rimasto volentieri in rossonero, che andare al Psg "non è stata una questione di soldi," visto che il suo contratto era stato rinnovato il 2 luglio scorso. Se è così, perchè il 14 giugno lei ha rifiutato la cessione del brasiliano, compiendo "un atto di eroismo" (Galliani dixit) e il 14 luglio Thiago Silva è passato al Paris St.Germain?

3) Presidente Berlusconi, anche Ibrahimovic voleva rimanere al Milan. E' vero che la decisione di venderlo è stata presa circa due mesi fa, durante una cena fra lei, Galliani e Allegri e, se è vero, perchè in giugno Galliani ha dichiarato ufficialmente: "Per Ibrahimovic è pronta la maglia n.10"?

4) Presidente Berlusconi, lei è anche un uomo di spettacolo e di comunicazione: trova giusto nei confronti dei tifosi, cominciare a vendere gli abbonamenti 2012-2013 assicurando loro la permanenza di Ibrahimovic e Thiago Silva, sbarazzandosi invece dell'uno e dell'altro?

5) Presidente Berlusconi, nel gennaio corso, Galliani aveva venduto Pato al Psg per 30 milioni e aveva chiuso con il City l'acquisto di Tevez. Lei fece saltare tutto: per amore del Milan e anche per l'amore che lega sua figlia Barbara a Pato? E se tornasse indietro, lo rifarebbe?

6) Presidente Berlusconi, è vero che, a causa  della partenza di Pirlo, lasciato libero di andare alla Juve e di vincere lo scudetto dopo che Allegri gli aveva detto di voler impiegare nel suo ruolo Ambrosini o Van Bommel; a causa dell'ecatombe di infortuni di cui non è mai stata fornita una spiegazione ufficiale e definitiva, dello scudetto perso, dell'eliminazione dalla Champions League patita dal Barcellona, della qualità del gioco della squadra che non l'ha mai soddisfatta, lei pensava di non confermare Allegri, il cui contratto, invece, è stato prolungato?

7)  Presidente Berlusconi,  è vero che al posto di Allegri avrebbe voluto Guardiola e che un emissario milanista ha contattato il tecnico catalano in maggio, assicurandogli che, se fosse venuto al Milan, non avrebbe trovato Ibrahimovic, certamente ceduto al Psg? 

8) Presidente Berlusconi, è vero che i rapporti fra sua figlia Barbara, consigliera d'amministrazione del Milan e Galliani, suo braccio destro dall'86, i rapporti sono pessimi e che in ViaTurati sia in atto un braccio di ferro fra i due?

9) Presidente Berlusconi, è vero che, anche a causa della grave crisi economica, lei potrebbe vendere il Milan a un oligarca russo, amico del suo grande amico Vladimir Putin o agli arabi (Qatar Investment Authority, fondo sovrano qatariota, proprietario anche del Psg, patrimonio stimato in 600 miliardi di dollari;  Sheikh Ahmed Bin Saaed Al Maktoum,  nipote di Mohammed bin Rashid Al Maktoum, Emiro del Dubai, 16 miliardi di dollari di patrimonio personale stimato)?

 

10) Presidente Berlusconi, dopo la cessione di Ibrahimovic, i nomi accostati al Milan per il ruolo di centravanti sono questi: Tevez, Dzeko, Van Persie, Damiao, Matri, Pazzini. Ammesso e non concesso che ne arrivi uno, secondo lei il Milan sarà da scudetto e dove arriverà in Champions League? 

 
 
 

Ricordi e certezze!

Post n°973 pubblicato il 19 Luglio 2012 da DarioP22

L'EDITORIALE di Carlo Pellegatti

Parole, parole, ancora parole. Sulla cessione di Thiago e Ibra, sul comportamento della Società, sul prossimo mercato, sugli euro che ci sono, che non ci sono, su Tevez, Dzeko e Rolando, su Berlusconi che non parla, su Galliani che si espone, sul Milan che vincerà ancora, che non vincerà più, sugli abbonamenti che non verranno più rinnovati, sui tifosi che lasciano sola la squadra, sui tifosi, che, nel primo giorno di prelazione, come un rito, si regalano invece un altro anno insieme ai Ragazzi.
Parto proprio da questo ricordo, da un momento indimenticabile della mia vita. Con mio padre, grande cuore rossonero, che sempre aveva nell’occhiello della giacca il distintivo del Milan, a metà giugno, vado in Via Andegari, poi al Circolo di Piazza San’Alessandro, dal parquet sempre profumato e tirato a lucido, per la…cerimonia del rinnovo della tessera. Niente carte di credito, niente bancomat, ma un assegno o contanti, quei foglioni da 10 mila lire, nuovi e ancora lisci. Il responsabile degli abbonamenti staccava la tessera di cartone, con il simbolo del Milan ben in evidenza e scriveva, con una stilografica blu, prima il nome, poi il numero del posto. Indimenticabile. Tribuna centrale, settore D, posto 2052 io, quello vicino alle scale, per poter scattare in piedi, dopo ogni gol, nelle partite meno importanti. Negli incontri più caldi, anche i gradini erano occupati ed eravamo pigiati, stretti uno di fianco all’altro. Posto 2054 lui, mio padre con un cappottone o una giacca blu. Io e lui, felici, là appena sotto la tribuna d’onore, in linea d’aria sopra la panchina scoperta di duro legno, colorata di rossonero, occupata da Bonizzoni, da Rocco, da Carniglia o da Liedholm. Se qualcuno pensasse che io possa cancellare queste sensazioni, il ricordo di quelle domeniche magari di pioggia, passate sotto l’ombrello aperto, perché il posto è sacro e vedere la partita in un altro settore non è la stessa cosa, solo perché il Milan abbia venduto due suoi grandi campioni, beh non ha capito molto!
Ieri senza microfono, con mio padre, poi da solo, oggi con una cuffia in testa, domani ancora come un semplice tifoso, insieme a mio figlio, io, alla gioia di passare una domenica insieme alla maglia rossonera, non importa da chi indossata, non voglio rinunciare mai.
Certo non ero contento quando mi hanno detto che non vedrò più i recuperi di Grandine Nera, non ammirerò più la sua elevazione, non applaudirò più il suo anticipo. Mi dispiace anche per l’addio di Wonder Ibra, non urlerò più “Ibra Supremacy” dopo ogni sua rete, dopo ogni sua prodezza, figlia della classe e della potenza. Però, il prossimo 26 agosto, undici maglie rossonere entreranno in campo, pronti per cominciare una nuova festa lunga 10 mesi, per regalare mesi di passioni, sofferenze, emozioni e spettacolo. Signori, gioca il Milan. Sono fortunato perché io sarò a San Siro quel giorno. Nessuna cessione, nessun acquisto mi può togliere questa gioia, con Ibra o senza Ibra, con Thiago o senza Thiago.
 
 
 
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IL PRESIDENTE BERLUSCONI A MILAN CHANNEL

"Apriremo un nuovo ciclo"


"Non volevamo cedere entrambi i giocatori, ma con questo sacrificio abbiamo messo i conti a posto per i prossimi 3-4 anni"


"Siamo il club piu' titolato al Mondo"


"Ho fiducia nel mio Milan"



MILAN-NOVARA2-1
13 MAGGIO2012, STADIO SAN SIRO, MILANO

GRAZIE DI CUORE!
IL SALUTO COMMOSSO A FINE GARA


L'ultimo supergol di SuperPippo sotto la curva rossonera


L'ultimo gol di Pippo Inzaghi commentato da Carlo pellegatti


MILAN 2-1 NOVARA, commento Mauro Suma (Audio)

 

PIERMARIO UN RAGAZZO BEN AL DI SOPRA DELLA MEDIA


«...Sono cose che ti segnano e ti cambiano la vita, ma che allo stesso tempo ti mettono in corpo tanta rabbia e ti aiutano a dare sempre tutto per realizzare quello che era un sogno anche dei miei genitori. Vorrei diventare un buon calciatore soprattutto per loro, perché so quanto li farebbe felici. Per questo so di avere degli stimoli in più».
[Intervista a Piermario Morosini, realizzata da Guido Maconi del Guerin Sportivo il 5 luglio 2005]

-IL RICORDO. PIERMARIO, UN RAGAZZO BEN AL DI SOPRA DELLA MEDIA Clicca sul titolo per leggere l'intervista integrale

 

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Il patron del Milan Silvio Belrusconi, presente allo stadio Tardini
"Ricordo sempre, siamo il club più titolato al mondo"



Galliani: "Grande quarto di finale"


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Nato a Vicenza, vivo a Vicenza.
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studio giurisprudenza a Verona.
Cultore di lettere, storia e filosofia,
nutro una forte passione per la cosmologia.
Scrivo di sport, attualità e politica.
Appassionato tifoso del Milan, mi definisco un milanista di "ferro".
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