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Messaggi del 12/10/2017

Lacrime nere

Post n°2600 pubblicato il 12 Ottobre 2017 da amoon_rha_gaio
 

https://sergiomassironi.files.wordpress.com/2015/02/lacrime.jpg

Ieri, come ormai da molto tempo, mi stavo dedicando alla chiusura delle ultime scatole prima del trasloco. Dovevo fare in fretta perchè alle 18 avevo appuntamento con un amico di mia mamma.

Mustafà è marocchino: fino a 6 anni fa viveva sopra casa dei miei genitori con la moglie e un figlio piccolo. La crisi economica gli ha fatto perdere quell'unico lavoro (in nero) che aveva e così non riuscendo più a pagare le spese aveva abbandonato la città dei miei genitori per trasferirsi qui dove abito io.

Qualche mese fa, dopo diverse attese, Mustafà ha avuto una casa popolare. Con moglie e figli, perchè Mustafà è diventato nel frattempo nuovamente padre, ha avuto una casa completamente priva di mobili. Per questo motivo, anche sapendo di questa situazione, ho deciso di regalare loro una brandina che a me non sarebbe servita, ed uno specchio.

Così ieri alle 18 Mustafà è venuto a casa mia, abbiamo caricato la brandina in auto, e siamo andati insieme a casa sua. Sono 15 anni che vivo in questa città ma per pigrizia ho sempre frequentato il centro. Mentre l'auto si avvicinava alla casa di Mustafà la città cambiava volto: persone vestite in abiti arabeggianti chiacchieravano lungo il ciglio delle strade, alcuni sacchi di immondizia vicino ai bordi strada. Entrati nel cortile di Mustafà lo spettacolo peggiore: i palazzi sembravano quelli che si vedono in TV nelle città di guerra.

Calcinacci per terra, alcune zone transennate, balconi scrostati con i ferri delle armature in bella vista. Entrato nel suo appartamento le cose sono cambiate: una casa grande, pulita e ben tenuta e il sorriso della moglie di Mustafà. "Mio marito ha fatto tutti i lavori in questi mesi per sistemarla. Quando siamo entrati non era così". Mustafà mi ha fatto vedere le foto della casa al loro arrivo: lesioni al soffitto, umidità, buchi nel muro. Ma come si fa a dare una casa così a delle persone?

"Dobbiamo attrezzarci perchè non c'è l'acqua calda" mi dice la moglie di Mustafà. Un bagno senza scaldabagno elettrico. E poi "Ringrazia tua mamma e tuo papà che li consideriamo come nostri genitori" mi dicono entrambi abbracciando i loro figli nati e cresciuti in Italia.

Mi chiedo come si possa pensare che la gente non cresca covando odio se questa è la situazione in cui sono costretti a vivere. Penso che i figli di Mustafà, per la dignità di vita dei loro genitori ma anche per l'onestà che ci mettono (visto che la vita da delinquenti non gli appartiene), meritino un giorno la cittadinanza italiana. Il figlio di Mustafà va a scuola con ottimi voti: perchè non dovrebbe essere italiano un ragazzo nato in Italia e che è stato formato qui?

Tornato a casa ero distrutto psicologicamente: finchè uno non vede certe cose non se ne rende conto. Ora sto cercando un tavolo e 4 sedie visto che al momento Mustafà è famiglia mangiano su un cubo di gommapiuma.

Amoon

 
 
 
 

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