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La Valtellina in Borghi d’Europa, grazie a Nera Vini e Caven

Post n°43 pubblicato il 31 Maggio 2018 da red.retedelgusto

 

 

 



Il 2018 è l’Anno Europeo del Patrimonio Culturale. Borghi d’Europa, la rete internazionale
che collega borghi e territori poco conosciuti, ha inserito la Valtellina nel proprio percorso
informativo, grazie anche all’incontro con Nera Vini e azienda agricola Caven di Chiuro.
L’attività vitivinicola della famiglia Nera ha avuto inizio nel 1940 con Guido Nera al quale è succeduto, alla fine degli anni ‘50,il figlio Pietro che, con caparbietà ed orgoglio, ha
accorpato diversi ettari di vigneti, ora di proprietà dell’Azienda Agricola Caven dei fratelli Stefano e Simone Nera, fondata nel 1982.
I giornalisti e i comunicatori di Borghi d’Europa hanno conosciuto i vini di casa Nera in alcune degustazioni a Milano nel 2017, in particolar modo nel corso della conferenza stampa alla Trattoria dei Fratelli Zanini in Rho.
Così è nato il particolarissimo viaggio del gusto in Valtellina, che verrà raccontato in sei mesi e
che sottolineerà (se mai ve ne fosse stato il bisogno!), l’importanza e il prestigio della Casa Vinicola
Pietro Nera, che vanta una lunga tradizione nella valorizzazione e nella promozione del territorio,
nella coltivazione dei vigneti e nella produzione di vini di alta qualità, con caratteristiche uniche.
I giornalisti e i comunicatori di Borghi d’Europa hanno realizzato una lunga intervista
a Pietro Nera e ai suoi figli, colpiti dalla semplicità e dalla disponibilità della famiglia, che
ben sa trasmettere i valori di quattro generazioni.
“Il primo passo che porta alla produzione dei migliori vini a denominazione di origine controllata e garantita,è il lavoro nei vigneti,la cura della terra anche sui pendii piu impervi e scoscesi.  Per questo la viticoltura valtellinese è definita eroica, in quanto il lavoro è quasi totalmente manuale ; per ogni ettaro di vigneto in Valtellina occorrono tra le 1200 e le 1400 ore di lavoro.”
Vi è poi un altro punto : la manutenzione degli oltre 250.000 muretti a secco che coprono una lunghezza complessiva di circa 2500 chilometri e fanno della Valtellina la più grande area viticola terrazzata di montagna in Italia.

Il mondo della famiglia Nera
Il mito della viticultura eroica in Valtellina, è semplice realtà.
Ce lo diceva,neanche tanto sottovoce,Bruno Sganga,giornalista ed enogastronomo, già coordinatore delle iniziative editoriali del grande Gino Veronelli.
Così se vi capita di frequentare il Wine bar e il nuovo Corner aziendale della famiglia Nera, direttamente sulla strada Statale dello Stelvio, non sarà diffcile incontrare il Gr.Uff. Piero Nera,che si fermerà a scambiare due chiacchiere, con quella cordialità determinata che ne hanno fatto
un protagonista indiscusso della Valtellina.
Al Wine bar, dove è possibile assaggiare e conoscere i grandi vini Nera, è possibile anche degustare
i prodotti tipici della Valtellina, quali i formaggi DOP Bitto e Casera, la Bresaola di Valtellina
IGP, i salumi artigianali,i pizzoccheri e le altre paste, i dolci e tutti gli altri sapori di questa ricca terra.
Il tempo vola e non ci si accorge.
Magari incontrerete anche qualcuno dei piccoli produttori ai quali viene data l’occasione di farsi
conoscere in questi spazi benedetti.
Il mondo ‘dei’ Nera ruota tutto attorno ad una umanità vera,non di ‘calcolo’.
Provare per credere !

 
 
 

LE VIE DEL CAFFE' : IL CAFFE’ DEL FUTURO SI CHIAMA MOKAITALIA

Post n°42 pubblicato il 18 Ottobre 2017 da red.retedelgusto

Uno dei più interessanti stand di Host, la Fiera di Milano dedicata all’Horeca, è senza dubbio quello di FUTURBAR GREEN, una rassegna delle innovazioni rispettose dell’ambiente nel comparto Bar e Ristoranti. All’interno di questo stand collettivo, l’espositore più importante è senza dubbio CAMST, con il suo prototipo di Ristorante innovativo “Gustavo”, ma certamente quello che attira di più i visitatori è il desk di MOKAITALIA, con i suoi aromatici caffè, serviti in originali tazzine di biscotto.

L’azienda Mokaitalia anche in questa occasione ha infatti mostrato la sua grande capacità nella ricerca e nella selezione di prodotti di qualità (è anche Broker di una piantagione Monorogine Colombiana per il commercio del caffè crudo, di altissima qualità Arabica che sorge a 1500 sl/m) e si occupa di tutte le fasi dalla raccolta all’importazione del crudo, dal porto di Cartagena ai porti di Trieste, Genova, Napoli. Seguono le operazioni di tostatura e di miscelazione, per la produzione di caffè, che viene proposto in grani, macinato o in capsule, compatibili con tutte le principali macchine da caffè espresso. Infine l’Azienda propone originali macchine da caffè monouso a cialde, che possono essere usate anche in auto.

Mokaitalia si propone dunque come un perfetto esempio di quel rinnovato impegno da parte di tante Aziende Italiane alla ricerca della qualità nel mondo del caffè che ci auguriamo possa in breve tempo permettere all’Espresso Italiano di conquistare il riconoscimento Unesco quale Patrimonio dell’Umanità.


Moka Italia.
Zona Industriale La Bruca
87029 Scalea (CS)
0985 42379
info@mokaitalia.it

Gianluigi Pagano

 
 
 

Slow Taste n.2

Post n°41 pubblicato il 16 Dicembre 2015 da red.retedelgusto

La seconda puntata di Slow Taste, la trasmissione multimediale curata dalla redazione de Il Gusto Italiano Magazine, ha proposto un laboratorio di degustazione con i vini dell'azienda agricola Alba Rossa dei F.lli Lorenzon (Solighetto di Pieve di Soligo), il pane della Panetteria Artigianale di Dario
Marcellin (Solighetto) e i salumi dell'azienda agricola Aristea di Giovanni Casagrande di Miane.
I commenti di Giovanni Meneghin e Brunello Catana,

 https://www.youtube.com/watch?v=mTRYO9Z7VXg&feature=youtu.be

 
 
 

AGRICOLTURA BIOLOGICA: FA BENE ALL'UOMO, TUTELA L'AMBIENTE. La case history marchigiana, regione all'avanguardia.

Post n°40 pubblicato il 29 Ottobre 2015 da red.retedelgusto

 

L’agricoltura biologica è parte integrante del sistema economico e sociale della Regione Marche, la natura stessa del territorio marchigiano è destinata a produzioni di nicchia ad alto valore aggiunto.

L’opzione di questa agricoltura rappresenta una scelta di valore anche nei confronti della garanzia al consumatore. Sia l’agricoltura che l’allevamento in chiave sostenibile hanno infatti un profondo rispetto per tutti gli attori coinvolti, il Biologico considera l’intero eco sistema, sfrutta la naturale fertilità del suolo ed esclude del tutto l’utilizzo di prodotti OGM

Energia rinnovabile gratuita fornita dal sole, saperi della “civiltà contadina”, recenti acquisizioni della ricerca applicata convergono tutti nel raggiungimento di obiettivi produttivi al top.

Solo sul territorio marchigiano sono oltre 2300 le aziende produttrici e più di 57.000 ettari di superficie coltivata, pari ad oltre il 12 % della superficie agricola regionale.

Gli incrementi maggiori si registrano nella vite (+ 16%) e negli ortaggi (+ 52%), a dimostrazione di come, nonostante la crisi, l’Agricoltura Biologica nelle Marche continui a prosperare, grazie anche al sostegno del Programma di Sviluppo Rurale Marche.

In questo contesto, il Consorzio ConMarcheBIO, recentemente costituito, ha presentato il percorso storico del Biologico nelle Marche, i numerosi operatori, i loro prodotti e le prospettive future.

All’incontro dei “Giovedì del Gusto”, dedicato al biologico erano presenti i i responsabili delle principali cooperative socie promotrici della filiera regionale biologica ed è stato presentato l’evento “BENVENUTI NEL BIO. Festa della pasta biologica, cibi idee e divertimenti”, che si svolge ogni anno, in settembre, a Isola del Piano (PU) presso il Monastero di Montebello.

Un appuntamento importante sotto molto punti di vista. Un approfondimento di tematiche di sempre maggiore interesse, con la possibilità di assaggiare prodotti BIO e capire la differenza!

 
 
 

OLIO, ENERGIA PER LA VITA. Gli oliomonovarietali marchigiani e…. non solo

Post n°39 pubblicato il 10 Ottobre 2015 da red.retedelgusto

Si è parlato di oli monovarietali al “Giovedì del Gusto” dedicato all’olivicoltura ed organizzato nell’ambito del ciclo di incontri realizzato da Regione Marche per il Fuori Expo.
Le Marche vantano, infatti, ben 12 varietà di olio, suddivise per zone di produzione; nel territorio di Pesaro e Urbino troviamo le varietà Raggiola, Nostrale di Rigali, Capolga.
Raggia Mignola e Rosciola Colli Esini rappresentano la zona Anconetana, mentre nel maceratese vengono coltivate le specie Piantone di Mogliano, Mignola, Coroncina, Orbetana, Oliva Grossa. Senza dubbio la più conosciuta in gastronomia è l’ascolana tenera con la quale vengono realizzate le buone “olive fritte all’ascolana”, ma il territorio vanta anche le qualità Sargano di San Benedetto, Carboncella, Ascolana dura, Nebbia del Menocchia, Cornetta. Nel territorio Fermano spiccano infine le qualità Piantone di Falerone, Piantone di Mogliano, Cornetta, Sargano di Fermo.
La cultura e la tradizione dell’olio fanno sì che siano proprio le Marche a gestire la BANCA DATI OLI MONOVARIETALI.
Sono 2.415 campioni di oli monovarietali presenti nella banca dati gestita da IBIMET CNR ed ASSAM: una enorme ricchezza, un patrimonio di biodiversità che vanta 158 varietà provenienti da 18 regioni italiane, una banca dati in continua evoluzione, con i profili sensoriali, composizione in acidi grassi e contenuto in fenolitotali di oli che presentano un livello qualitativo superiore rispetto a quello richiesto dalla normativa per la categoria extravergine, che quindi hanno superato le rigide selezioni del Panel regionale ASSAM –Marche.
La Banca dati fa riferimento alle ultime 10 stagioni olivicole ed è consultabile sul sito http://www.olimonovarietali.it

 
 
 
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