Creato da dadonna il 15/02/2009

Al femminile

Opinioni tra serio e faceto

 

Il gioco delle parti

Post n°20 pubblicato il 20 Febbraio 2009 da dadonna
 


Violenze, sei anni per avere giustizia
"Così le donne pagano due volte"

di ANAIS GINORI



Violenze, sei anni per avere giustizia "Così le donne pagano due volte"


ROMA - "Il processo alla donna è una prassi costante. La vera imputata è la donna, perché solo se la donna viene trasformata in un'imputata si ottiene che non si facciano denunce per violenza carnale". Sono passati trent'anni da quando Tina Lagostena Bassi parlò così in un'aula di tribunale, tredici anni da quando una legge - la n.66 del 15 febbraio 1996 - ha trasformato lo stupro da reato contro la morale pubblica a reato contro la persona, prevista una pena fino a dodici anni. Eppure poche, pochissime donne violentate si rivolgono all'avvocato. Solo il 4% presenta una denuncia. La metà, il 53%, non lo racconterà mai a nessuno. 

Vince il silenzio. Per paura, per vergogna. I processi per stupro continuano a essere molto inferiori ai reati constatati dalla polizia. "Arrivano in lacrime. Poi si asciugano il viso, riflettono. "Lasciamo stare, non fa niente". E tutto finisce così". Maria Di Sciullo lavora da vent'anni nella squadra legale di Telefono Rosa. "La legge italiana prevede in pochi casi il procedimento d'ufficio: è la donna che deve sporgere querela. Sempre la vittima che deve assumersi i costi dell'accusa". 

Secondo piano, scala B, palazzo umbertino del quartiere Prati. Nato nel 1988 come "esperimento", il primo centralino di ascolto per le vittime di violenze non ha mai smesso di funzionare. Milleottocento chiamate l'anno scorso, ogni tre giorni viene raccolta una denuncia di stupro. Di sovvenzioni pubbliche neanche a parlarne. L'ultima Finanziaria ha anzi tagliato 20 milioni previsti per i centri antiviolenza. "Il patrocinio gratuito delle vittime che promette il governo non cambierà nulla" precisa subito Di Sciullo. 

"Le donne violentate avranno lo stesso diritto riconosciuto agli sfrattati, e poi? Lo Stato non finanzia l'apposito fondo". L'avvocato di Telefono Rosa è una donna piccola, testa di ricci neri, qualche vistoso gioiello d'oro. Non sorride quasi mai. Da questo osservatorio la certezza della pena invocata dalla politica appare una battuta estemporanea. "Passano 65 mesi per ottenere una sentenza definitiva: cinque anni almeno per vedere uno stupratore condannato. La custodia cautelare obbligatoria è una buona misura. Purché i magistrati si impegnino a convocare le udienze entro la decorrenza dei termini. Spesso accade il contrario". 

L'idea di sedersi un giorno indefinito davanti a un giudice che chiederà "Signorina, ci ricordi i fatti" spaventa sempre. L'urgenza è dimenticare. Un calvario giuridico senza garanzie: la possibilità di proscioglimento dell'imputato resta alta. "Sono fondamentali le prime ore per la raccolta delle prove. La vittima deve resistere all'impulso di lavarsi subito". 

Soltanto pochi ospedali prevedono automaticamente tampone vaginale, prelievo del liquido seminale, fotografia delle lesioni. Dieci anni fa, Telefono Rosa difese quattro ragazze violentate nel parco di Villa Borghese. "Riuscimmo ad incastrare l'aggressore soltanto grazie alla prontezza di una delle vittime, che aveva tenuto gli indumenti strappati e guidato i poliziotti. È capitato anche - ricorda l'avvocato - di vedere una donna arrivare con la mutandina insanguinata sigillata in una busta, ma era una turista americana". 

La sensazione è che le vittime siano sempre sole. Che si sia fatta tanta strada senza allontanarsi molto. ""Era consenziente" continua a essere la difesa più classica dell'imputato" racconta Di Sciullo. Nei casi di violenze sessuali compiute da partner (6 su 10), pesa ancora la discrezionalità del giudice. "Non trattandosi di estranei bisogna interpretare l'effettiva volontà della donna". Nei corridoi di Telefono Rosa giocano bambini, aspettano le mamme. "Ci sono ancora molti ostacoli legali e culturali da superare" spiega la penalista. 

"Recentemente un magistrato ha sostenuto che infilare la mano in una scollatura è un "corteggiamento maldestro". È capitato a me. Ma questo è dovuto anche al fatto che in Italia non esiste ancora il reato di molestie sessuali: le pare possibile?". Corteggiamento. Maldestro. La strada da fare è ancora tanta. 

(Fonte Repubblica.it 20 febbraio 2009)


 
 
 

Senza nome

Post n°19 pubblicato il 20 Febbraio 2009 da dadonna
 


La violenza ha vergogna di mostrare il nome

Premetto che una violenza non la dimentichi mai.... e non ne esci mai... cerchi di conviverci, perchè è facile dire che si può uscirne quando a parlarne è chi non ha subito la violenza in prima persona.
Faccio una fatica incredibile a scrivere di queste cose, perciò lo faccio di getto e miscuso sin d'ora di eventuali errori, perchè se poi rileggo, probabilmente non avrò il coraggio di inviare.
Ho subito atti di libidine violenta a 15 anni da parte di 8 ragazzi, alcuni già padri di famiglia.
Era già successo una prima volta con due di questi ragazzi e data loro su un piatto d'argento da quella che pensavo fosse un amica.
Mi hanno costretto a fare le cose più schifose che un uomo può chiedere ad una donna, per esempio mentre uno dei due mi teneva la testa l'altro mi costringeva a prendere in bocca il sesso.
prima con l'uno poi con l'altro... e tante altre bruttissime cose che mi fa male ancora oggi ripetere.
Quella volta sono stata salvata dal fatto che avevo le mestruazioni e ringrazio che la cosa facesse loro schifo, perchè mi ha salvato dall'essere completamente abusata da loro.
Mi hanno portato in un casolare in aperta campagna, io ero una ragazza imbranatissima, molto carina, ma poco sveglia in quel senso.
Non ho detto nulla quella volta, perchè era la prima volta che uscivo in discoteca con il consenso dei miei di domenica pomeriggio.. avevo paura che non mi lasciassero più uscire.
Ho tenuto tutto dentro, ma è stato uno sbaglio, perchè bisogna avere il coraggio di parlare, ma questo è stato per loro uno spunto per riprovarci e la seconda volta erano in otto.
Mi hanno prima fatto perdere il pulman fuori dalla discoteca, la mia amica mi ha lasciato lì da sola non mi ha aiutato in alcun modo.
Mi hanno rubato gli occhiali.. e il maglioncino.. ma avevo capito cosa volevano e glieli ho lasciati..ma loro non hanno desistito e mentre mi sono diretta a piedi verso casa, mi hanno bloccato con due auto e mi hanno costretta a salire con loro... e mi hanno portato in aperta campagna.
Durante il percorso avevo le mani di quattro di loro addosso... dappertutto.... le loro lingue ovunque... e quando credevo fosse finita... che per me era la fine uno di loro ha sentito il bisogno di fare pipì......è stato un attimo ed ho corso come una pazza senza fermarmi fino a raggiungere la strada... loro dietro... ero terrorizzata e mentre scrivo sto male da morire , ancora adesso ne soffro dopo 34 anni dal fatto.... finalmente sulla strada è arrivata una macchina... mi ci sono buttata quasi addosso per farlo fermare... c'era su un uomo... ha capito e mi ha portato a casa dove ho chiamato mio fratello con una scusa e mi hanno portato prima in ospedale e poi in questura.
Qui iniziava un secondo calvario perchè dovevo ripetere le stesse cose a poliziotti avvocati medici magistrati... il processo s'è svolto a porte semichiuse per la mia giovane età.
Quattro di loro sono stati condannati a qualche mese con la condizionale e un milione e novecentomilalire di risarcimento... altri quattro nemmeno sono comparsi perchè nonostante fossero lì pronti ad abusare di me dopo che si erano soddisfatti i primi quattro... nessuna legge condanna le intenzioni seppure se queste sono evitate per pura casualità.
La cosa che mi ha fatto più star male erano gli attacchi gratuiti della stampa... alcuni dei quali dicevano che ero io a provocarli perchè appariscente, e questo solo perchè avevo jeans attillatissimi, un fisico mozzafiato e un bel visetto... mi hanno accusato di essere stata soddisfatta dal risarcimento... non ho visto una lira di quei soldi.. e a casa mia nemmeno avevamo da mangiare..
Questi figli di sapete che dicevano:
"Tanto è la figlia di....... vale meno di niente"
e questo solo perchè la mia famiglia era poverissima nonostante i nonni miliardari, mio padre era alcolizzato e mia madre lavorava 14 ore al giorno per mantenere me e i miei fratelli e per tirare fuori mio padre di galera un giorno sì e l'altro pure perchè, pure se onesto combinava casini in giro per l'alcool
Ora non va meglio di tanto in tanto ho le mie crisi, rammenti di memoria che associati con il passato mi fanno stare da cani.... ho paura del buio, ho sviluppato una sensibilità unica... ho imparato a studiare le persone, ma sopratutto ho imparato a non tenere più niente dentro ma buttare tutto su carta
Scusate lo sfogo e gli errori.


 
 
 

canzone classica npoletana(alcuni versi)

Post n°18 pubblicato il 20 Febbraio 2009 da massenziocaravita
Foto di dadonna

J’ te vurria vasà

 

(versi di Vincenzo Russo 1876 – 1904)

 

 Che bell’aria fresca

c’addore ‘e malvarosa,

e tu durmenno staje

ncoppe a sti ffronne ‘e rosa,

‘o sole a poco a poco

pe’ stu ciardino sponta,

‘o viento passa e vasa

stu ricciulillo  ‘nfronte…

 

 j’ te vurria vasà,

ma ‘o core nun m’ ‘o dice ‘e te scetà,

j’ me vurria addurmi

vicino ‘o sciato tuio n’ora pur’j’….

 

 Tu duorme oj’ bella mia?

e duorme a suonno chino,

mentr’io guardo ‘ncatantato

stu musso curallino.

 

 E chesti carne fresche,

e chesti trezze nere,

me mettono int’ ‘o core

mille male penziere…

 

 J’ te vurria vasà

Ma ‘o core non m’’o dice ‘e te scetà.

J’ me vurria addurmi…

Vicino ‘o sciato tuio  n’ora pur’ pur’j’…

.n’ora pur’j’ ecc..ecc….

 

 dedicati a te con dolce simpatia

 

BUONGIORNO..da MASSENZIO

P. S. la foto è quella di Enrico Caruso

 
 
 

una poesia sul Carnevale (a modo mio)

Post n°17 pubblicato il 20 Febbraio 2009 da massenziocaravita
Foto di dadonna

Il Carnevale


 


A Febbraio l’ultimo Martedì


a Napoli tutti intorno a una tavola


il Carnevale si festeggiava così:


il primo fu Arlecchino


che si mangiava il cotechino…


mentre Gianduia di Torino


si beveva un bicchier di vino,


l’amico bergamasco Brighella


si gustava una mozzarella,


e la bella Colombina


assaggiava una cassatina,


e il simpatico Stenterello


mezzo brillo suonava il tamburello,


di nascosto  l’avaro Pantalone


si riempiva solo il pancione…


mentre dalle risate…


al buffo Dottor Balanzone


se ne scendeva  il pantalone.


con la pizza in mano Pulcinella


ballava la tarantella.


E insieme a loro tanta gente


Cantava e ballava tutta contenta…


e tra chiacchiere e coriandoli


quel Martedì “grasso” a Napoli


fu una  serata speciale …


perché  si festeggiava…


allegramente il Carnevale


 


Ciro Borrelli in arte Massenzio Caravita

 
 
 

a una DONNA che si definisce DONNA ci vuole una (mia) poesia sulla...DONNA

Post n°16 pubblicato il 18 Febbraio 2009 da massenziocaravita
Foto di dadonna

 


                                Donna

 

 

Non ci sono ne giorni

ne mesi e ne anni

averti accanto per me

è sempre festa!

Grazie a Dio che esisti!

Sai non bastano per te

cento  alberi di mimose

con mille fasci di rose…

per dire che sei la cosa

più cara e preziosa.

Donna sei bella.

bella come una stella,

mi basta vederti apparir

ed esplode in me

il sentimento più bello,

riaccendi nel mio cuor

tanta  fantasia

facendo di te

la più bella poesia. 

                

Massenzio  Caravita

 

Questa mia lirica è dedicata a te e a tutte le donne sia come mamma, moglie, amica compagna ,amante,ecc....ecc.ma il mio pensiero va a tute quelle donne che subiscono violenze e maltrattamenti, ma soprattutto l’indifferenza, arma letale che uccide piano piano….creata dalla società. Non so quando possono valere questi pochi versi, ma,

 io ci tento lo stesso è un modo mio per chiedere

..........  SCUSA DONNA!!               

 Massenzio Caravita poeta napoletano D.O.C

 
 
 

Desideri

Post n°15 pubblicato il 18 Febbraio 2009 da dadonna
 

 

Anche io vorrei essere VERGOGNOSAMENTE FELICE e lo auguro a tutte/i

 

BUONA    GIORNATA

 
 
 

Qual è l'ora dell'amore?

Post n°14 pubblicato il 17 Febbraio 2009 da dadonna
 

Da un'indagine del Centro antisterilità Artes di Torino è emerso che dalle 6.30 alle 7.00 del mattino, nell’uomo si presenta il più alto livello di testosterone, ovvero l’ormone della virilità e quindi gli esperti dicono che il suo risveglio è spesso accompagnato da un certo "ingrifamento" e perciò per lui fare l'amore con lui al mattino sarebbe perfetto. Peccato che te, invece, ti senti un po’ stanca giacché il desiderio sessuale è legato anche alla pressione del sangue: che è più bassa al risveglio e tende ad alzarsi nel corso della giornata. L’ora migliore per te non è certo il primo mattino,  insomma, sembriamo due parallele che non si incontreranno mai un vero disastro!

Che fare allora? Mattina per lui o sera per te? L’ideale, dicono gli esperti, sarebbe una via di mezzo. Dalle 14 alle 16, infatti, i nostri sensi e i nostri muscoli sono recettivi al massimo. Peccato che a quell’ora, almeno dal lunedì al venerdì, di solito si è al lavoro o all’università... 

Mi chiedo, nel pieno rispetto dei dati scientifici, ma il desiderio non parte dal cervello e quindi dagli stimoli emotivi indipendentemente dalle ore?

 
 
 

BUONGIORNO

Post n°13 pubblicato il 17 Febbraio 2009 da dadonna
 




ll buon giorno si vede dal mattino, dice un proverbio, sottolineando l'importanza di iniziare bene la giornata. Certo,in questi giorni così freddi un raggio di sole mattutino non può che farci bene, e se non ci fosse facciamocelo su misura. Accendiamo subito la radio, sintonizzandoci su un programma musicale (le notizie spesso sgradevoli del giornale lasciamole a più tardi!). Apriamo le finestre e corriamo in cucina a preparare la colazione, così da riempire la casa di profumi. 


BUONA   GIORNATA



 
 
 

Grandi ali

Post n°12 pubblicato il 16 Febbraio 2009 da dadonna
 


Auguro a Tutte/i grandi ali per un volo magico


BUONA SERATA

 
 
 

Indizi

Post n°11 pubblicato il 16 Febbraio 2009 da urlo_del_silenzio
 


Avevo un colloquio di lavoro, mi presentai puntualissima e chiesi del signore che dovevo incontrare, mi si fece avanti lui bello come il sole con gli occhi smeraldo credo di esserne rimasta subito affascinata, mi disse " dica pure a me, sono il fratello, xxx è fuori e non rientrerà per giorni". Parlai con lui e mi assunse, poi ho saputo che fu una scelta obbligata, non era in grado di gestire l'amministrazione ed il fratello non si era allontanato spontaneamente dall'azienda. Fu il loro padre ad avvicinarmi il giorno dopo e ad avvisarmi di stare attenta a suo figlio minore, la ragione per cui la persona con cui avevo appuntamento non c'era stava nel fatto che quell'uomo che con me era tanto gentile aveva rischiato di soffocarlo in una lite per banali motivi. Non mi fu detta tutta la verità, ma solo che c'era stato un diverbio. I giorni passavano, mi faceva una corte molto delicata, sapevo che era sposato, ma mi diceva che era una situazione di facciata che in realtà viveva da separato in casa. Pensai ad una scusa per convincermi a lasciarmi andare a quell'amore che sembrava non avere alcuna possibilità. Poi fu la moglie a dirmi la stessa cosa e le mie difese crollarono. 
Solo molto tempo dopo seppi che la ragione della separazione in casa prima e legale dopo era la sua vigliacca indole violenta, che si era riversata sui figli. 
Io accecata d'amore mi rifiutavo di capire questi indizi.


 

 
 
 

Piove sul bagnato

Post n°10 pubblicato il 16 Febbraio 2009 da dadonna
 


Di questo passo andrà sempre peggio, quando si perde totalmente la fiducia nelle istituzioni e si arriva alla vendetta fai da te siamo davvero al limite


ci siamo arrivati davvero....


Ora è caccia all'immigrato


chi se ne frega se le povere vittime sono gente onesta che viene nel nostro paese per lavorare e cercare di far sopravvivere le famiglie...


ormai col beneplacito delle istituzioni e forse istigati dagli stessi si crede che lo stupratore sia solo l'immigrato poi la realtà ci dice che il "bravo ragazzo di buona famiglia" non è da meno...


che il marito fidanzato compagno non è da meno...


che le mura domestiche spesso sono luoghi di tortura...


 
 
 

Dalle pettinatrici...

Post n°9 pubblicato il 16 Febbraio 2009 da dadonna
 
Tag: gossip

Ne parlavano già da un anno, ma per pigrizia, parole loro, rimandavano. Ora, però, per Claudio Amendola e Francesca Neri è arrivato il tempo delle nozze.
Dopo undici anni trascorsi insieme la coppia andrà all'altare a maggio prossimo. 
Che dire salute e figlie femmine perché il maschio ci sta già! 

 

L'ha chiesto tante volte "Dimmi la verità" ce la dirà Caterina Balivo? Pare che dopo un lungo corteggiamento Matteo Marzotto l'abbia spuntata sulla concorrenza e  in molti dicono che il flirt sia più importante di quel che sembra e che finalmente lei ci si sia buttata con "tutte le scarpe"... Prosit!

E lui? L'ex sig.Ventura con gli occhi sbarluccicanti per la sua maestra di ballo, per la quale io ho una grande ammirazione si sarà innamorato? Certo sabato sera era il trionfo dell'amore e tutto era esplosione di sentimento, ma oltre alle paparazzate varie dei due mi pare che gli occhi la dicessero lunga e lo ammette anhe lui stesso "E' vero, c’è un’intesa profonda. Quello che si vede in tv è esattamente quello che sentiamo, non c’è nulla di artificiale o di simulato per fare audience - ha spiegato Stefano a Oggi - Sembriamo affiatati perché lo siamo davvero Se me lo avessero detto non ci avrei creduto ma, in effetti, è proprio così. Ballare significa imparare un nuovo linguaggio del corpo, significa abbandonarsi all'istinto. Se ce la fai, si avvera una magia: scopri di essere tutt'uno con la tua compagna. Con Samanta sto bene perché è una ragazza semplice che ogni mattina si alza alle sei per portare suo figlio a scuola. Poi prende il treno da Terni, dove abita, e viene fino a Roma per fare gli allenamenti. Io la chiamo "rustichella" perché è un maschiaccio quando non balla. È l'antitesi della donna artefatta. E poi apprezzo tantissimo il suo senso di responsabilità, la sua serietà, la passione che ha per il lavoro e i sacrifici di cui è capace per continuare a farlo". Per l'ammirazione che ho per Samantha Togni spero che sia vero.. ogni felicità per voi

 
 
 

Almanacco

Post n°8 pubblicato il 16 Febbraio 2009 da dadonna
 

"Esperienza, madre di scienza"


A proposito di scienza se oggi riusciamo ad essere in questo posto lo dobbiamo a una scoperta fatta proprio nel mese di febbraio di qualche annetto fa, infatti il computer nasce in pratica nel febbraio 1946, quando entra in funzione il primo calcolatore elettronico della storia, l'ENIAC (Electronic Numerical Integrator And Calculator). Nato per fini militari, oggi riempie le nostra giornate lavorative e non.


Per me resta un'invenzione molto positiva se non ci fosse il pc noi non potremmo leggerci...


si mi piace davvero molto!

 
 
 

Buongiorno

Post n°7 pubblicato il 16 Febbraio 2009 da dadonna
 


Colazione abbondante per partire in un giorno freddissimo...
E' lunedì si ricomincia....
andiam andiam andiamo a lavorà lalalalalala

BUON   INIZIO   DI   SETTIMANA
 
 
 

...

Post n°6 pubblicato il 15 Febbraio 2009 da dadonna
 

Da me fa particolarmente freddo, resto in casa, ho fatto la pizza che ho appena messo in forno e dopo cena subito sotto il tepore delle coperte con un libro...
Buon divertimento a chi stasera uscirà, e buona serata a tutti

 
 
 

Questo piccolo grande amore

Post n°5 pubblicato il 15 Febbraio 2009 da dadonna
 
Tag: cinema

 


Quella sua maglietta fina tanto stretta al punto che mi immaginavo tutto....
... Tutto forse, ma chissà se immagnava che sarebbe diventato un film.
Lo immaginavo il classico film che attira gli adolescenti nelle sale sul filone inaugurato oltre venti anni fa da “Il tempo delle mele” e sempre vincente nel pubblico come testimoniano i più recenti “Ho voglia di te” e simili... Eppure non è così, su stessa ammissione del regista la sua ispirazione viene molto ben più in alto 
Hair di Milos Forman.
Certo siamo ben lontani da questo come risultato, ma piace il lavoro del regista sui primi piani elegantemente originali,  su profondità di campo molto ben sfruttate, su idee visivamente originali, o comunque perfettamente funzionali all’operazione. Piace poi emotivamente la fusione di musica e immagini, e all’inizio promette bene la presentazione dei primi anni 70, purtroppo poi  si perde con la narrazione il discorso sull’ambiguità e sulle contraddizioni socio-politiche di quel decennio viene lasciato in sottofondo, salvo riapparire in alcuni, interessanti momenti del film.
Primi anni Settanta, a Roma. Andrea ha diciannove anni, Giulia diciassette. Si incontrano per la prima volta in un bar, per caso. Ancora non lo sanno, mentre si scambiano le prime parole e si guardano negli occhi come scoprendosi, ma quello è un incontro che segnerà per sempre le loro vite. L’amore che segna il passaggi dall’adolescenza all’età adulta e non continuo con la trama per chi non l’avesse ancora visto.


 

 
 
 

Nel silenzio

Post n°4 pubblicato il 15 Febbraio 2009 da dadonna
 

Ogni scusa è buona per i governanti per azzuffarsi e accusare.
Intanto mentre loro disquisicono sul chi perchè e come due ragazze adolescenti che si affacciano alla vita si sono scontrate con la brutalità.

 

 

Quindici anni Bologna venerdì violentata per strada mentre attendeva gli amici

 

Quattordici anni Roma sabato violentata alle 18 del pomeriggio  mentre era col fidanzatino

 

Due vite segnate per sempre

 

Due quasi bambine con il dramma che nessun adulto può spiegare

 

Un unico dolore... tante lacrime...

 

... e poco importa il come... il dove... il se....

 

... le lacrime hanno sempre lo stesso sapore amaro...

 

 

 
 
 

E adesso cuciniamo

Post n°3 pubblicato il 15 Febbraio 2009 da dadonna
 
Tag: cucina

Dicono che i colori abbiano il potere di modificare l'umore e siccome è un giorno di festa propongo un pranzo da mille colori per una domenica in allegria

  1.  Antipasto    Involtini di melanzane e ricotta           
  2. Piatto unico Bavette con piselli                 
  3. Secondo     Carre' di maiale in salsa di mirtilli                 
  4. Contorno    Flan di zucchine                 
  5. Dolce         Cheesecake alla confettura di ciliegie     

E l'uomo di casa memore delle dolcezze di ieri ci farà contente anche oggi aiutandoci almeno nell'apparecchiare la tavola?
            Anche se il risultato non fosse questo noi gradiremmo comunque...
kiss 

 
 
 

Conquiste in rosa

Post n°2 pubblicato il 15 Febbraio 2009 da dadonna
 
Tag: donne

"Finalmente
negli Stati Uniti, con la legge approvata il 15 febbraio 1879, anche
una donna avvocato può dibattere un caso davanti alla Corte Suprema."

 

 
 
 

Mollate le cime

Post n°1 pubblicato il 15 Febbraio 2009 da dadonna
 
Tag: blog

E' uno dei tanti tentativi di vedere il mondo in rosa.
Questo non vuole essere un blog impegnato e neppure frivolo...
Come una scialuppa posta in mare oggi parte e chissà dove mi condurrà con l'aiuto del navigatore solitario o del transatlantico che incrocerà.

 BUONA DOMENICA

 
 
 

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