Creato da Guru_Nauta il 11/03/2009

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Repubblica Virtuale

 

 

Paura di Internet?

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La recente accezione negativa con cui i mass media televisivi e su carta affrontano qualsiasi argomento legato a Internet potrebbe nascondere una campagna di disinformazione nei confronti del web. Questo fenomeno si può facilmente notare analizzando l’uso delle parole internet e web e il contesto in cui sono inserite. Prima di parlare di questo è tuttavia utile fare un passo indietro agli anni ‘90 quando Internet era sopravvalutato dai mass media per finalità commerciali.

Perché oggi il Web fa paura

  1. Il web è l’unico mass media a non poter essere controllato dai centri di potere che attualmente gestiscono il 90% dell’informazione tradizionale (tv, stampa, radio). E’ l’unico mezzo di comunicazione veramente democratico in cui il lettore è parte attiva del processo di formazione dell’opinione pubblica. E’ quindi poco controllabile. Il fenomeno più evidente è il blog di Beppe Grillo, nato dal nulla e oggi in grado di muovere il 2-3% dell’opinione pubblica, andando contro gli interessi consolidati delle lobbies politico-economiche che finanziano e controllano il mondo dei mass media tradizionali.
  2. I ricavi pubblicitari del web sono in forte crescita. Entro il 2010 la pubblicità su internet rappresenterà il 10% della raccolta pubblicitaria complessiva (fonte IAB Forum 2008 - Roma). Sorgono sul web forme di comunicazione alternative alla tv (es. You Tube), alla radio (es. podcast) e ai giornali (es. blog - portali indipendenti). Gli investimenti pianificati dai centri media pubblicitari sempre sugli stessi 7-8 grandi portali stanno progressivamente cedendo spazio anche ad altre realtà nate dal basso. Un grande ruolo in tal senso è stato giocato positivamente da Google AdSense/AdWords che ha consentito a molti piccoli e nanoeditori di ottenere una raccolta pubblicitaria senza passare dal monopolio delle concessionarie pubblicitarie e dei centri media tradizionali.


Fonte: Perché Internet fa paura a politici e mass media

 
 
 
 
 

Internet TV

Post n°7 pubblicato il 12 Marzo 2009 da Guru_Nauta
 
Foto di Guru_Nauta

"Le piattaforme per la Internet TV, offrono ai proprietari di media l'abilità di controllare, da un lato come vengano pubblicati i video sui loro siti Web, e dall'altro come questi video vengono diffusi su Internet. Piuttosto che concentrarsi su un’unica destinazione, le piattaforme per la Internet TV stanno dietro a migliaia di TV proprietarie e di marchi, creando così un’economia su scala per quanto riguarda la tecnologia, la consegna e la distribuzione."


Internet Video: Aggregatori Video E Piattaforme TV

 

 
 
 

Italia, un Internauta su 3 utilizza Social Network

Foto di Guru_Nauta

Italiani popolo di internauti, bloggers e frequentatori di social network: nel 2008 si registrano oltre 8 milioni di utenti attivi su internet, individui che pubblicano e commentano su blog e social network, hanno delle pagine web personali, scrivono su forum, usano feed rss e aggiungono tag alle pagine web o alle foto.

Sono i dati che emergono da una ricerca de laFeltrinelli.it, negozio online di libri, CD e DVD, che ha confrontato i dati ufficiali di Nielsen, Forrester e Simmaco con quelli presenti nel proprio database, sull’utilizzo dei social network in Italia. Il quadro che compare è che su 24,3 milioni di navigatori in internet (41 della popolazione), 3,4 milioni possiede un blog come Splinder o Blogger, mentre gli iscritti ai social network sarebbero 4,7 milioni. Circa un terzo delle persone che si connette a internet utilizza dunque i social network. Ma nonostante il sorpasso a livello mondiale di Facebook su MySpace con 132 milioni di visite uniche contro 117, registrate nel mese di giugno, gli italiani continuano ancora a preferire il noto sito musicale e i blog.

La top four dei social network in Italia mostra infatti MySpace in cima alle preferenze con il 59,5% degli iscritti (2,7 milioni di utenti), Facebook segue invece al 19,5(900 mila utenti), LinkedIn, la community professionale, al 7,7(300 mila), infine, seguono gli altri network, come FlickR, Anobii e Badoo, che insieme totalizzano il 13,3(625 mila persone). I blog invece, concepiti come siti internet e non come “social”, e gestiti in modo autonomo dagli utenti come una sorta di diario personale, sono stati attivati da 3,4 milioni di italiani, raggiungendo quasi il 14% del totale dei navigatori in rete.

Fonte: Repubblica.it

 
 
 

67 Domande per intervistare un Blogger

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    * Cosa cambieresti del tuo ultimo anno di blogging?
    * Se il tuo blog venisse spazzato via, ricominceresti a bloggare da zero domani?
    * Se domani tutti i social network dovessero chiudere, il blogging…
    * Se dovessi scegliere un solo modo di promuovere il tuo blog, quale sarebbe? E perché?
    * La tua web-routine mattiniera inizia da…
    * Cosa non deve mancare sulla tua scrivania?
    * La carta stampata: nemico giurato o meta ambita di ogni buon blogger?
    * Commenti moderati, liberi o una mista via di mezzo?
    * WordPress è veramente il CMS ideale?
    * Mai stato ad un BarCamp?
    * I BarCamp riescono ad essere “per tutti” o rappresentano ancora qualcosa di elitario?
    * La Blogosfera è davvero autoreferenziale?
    * Consiglia tre blogger che nessuno dovrebbe perdersi
    * Consiglia tre blogger sconosciuti che nessuno dovrebbe perdersi
    * Se il tuo blog chiudesse domani, per cosa verresti ricordato?
    * Un grosso errore che hai fatto bloggando
    * Ti ricordi il tuo post che ha generato più reazioni?
    * E quello più ridicolo?
    * Citi sempre le fonti delle immagini che usi?
    * Indicaci una buona fonte di immagini da utilizzare nei nostri post
    * Troppi post al giorno possono essere controproducenti?
    * Feedreader su web o applicazione desktop?
    * Hai mai sperimentato con podcast e videopost?
    * Se sì, com’è andata?
    * Nominaci un tool che forse non conosciamo
    * Twitter. Una colossale perdita di tempo o nuovo orizzonte comunicativo?
    * Il microblogging ha sepolto, ripulito o risvegliato il blogging?
    * Che ne pensi degli aggregatori di contenuti?
    * Il peggiore evento che ti è mai capitato di gestire sul tuo blog
    * Per un blogger, Firefox o Chrome?
    * Quanto durerà ancora l’hype per Facebook?
    * Una parola per descrivere la blogosfera italiana
    * In Italia, se dico blog dico…
    * Fai uso della pubblicazione programmata?
    * L’orario di pubblicazione incide sulla resa dei tuoi post?
    * Quante mail, inerenti al tuo blog, ricevi al giorno?
    * Rispondi a tutte?
    * L’ultimo investimento economico che hai fatto per il tuo blog
    * Investire sul proprio blog a livello economico dovrebbe essere una scelta o una necessità?
    * Curi tu stesso il layout del tuo blog?
    * Meglio un layout gratuito, ma non esclusivo, o su misura e a pagamento?
    * Più “cazzate” uguale “più visite”?
    * Una nicchia ancora da occupare nella blogosfera italiana è…
    * Ti hanno mai clonato il blog?
    * Hanno mai aggregato uno o più articoli senza il tuo esplicito consenso?
    * Se sì, come ti sei comportato?
    * La posizione geografica incide sul modo di bloggare e sulle relazioni tra blogger?
    * Un evento italiano legato al blogging che nessuno dovrebbe perdersi
    * FriendFeed ucciderà i commenti classici?
    * Le donazioni ad un blog funzionano ancora?
    * Hanno mai funzionato realmente?
    * Hai mai scritto articoli a pagamento?
    * Hai mai preso parte a qualche iniziativa di “buzz marketing”?
    * L’ultimo post che hai scritto sul tuo blog prima di questa intervista
    * Il primo post che scriverai sul tuo blog dopo questa intervista
    * Lo scambio di link come “atto dovuto” ha ancora senso all’alba del 2009?
    * Quanti link contiene il tuo blogroll?
    * Li leggi davvero tutti?
    * Hai mai rimosso un altro blogger da un qualche social network?
    * Lui se n’è accorto?
    * Ha ancora senso auto-promuovere le proprie notizie sui circuiti di citizen journalism?
    * Se DIGG si aprisse al panorama italiano…
    * Una widget che non deve mancare nella tua sidebar
    * Una widget che hai rimosso dalla tua sidebar
    * Google Friend Connect Vs Facebook Connect: chi la vince?
    * Blog su un servizio gratuito o su hosting dedicato?
    * Ha senso iniziare sul primo per poi muoversi sul secondo?


Qui le Risposte:

100+ Interviste a blogger e SEO italiani

 
 
 

Internauta a 99 anni

Post n°4 pubblicato il 11 Marzo 2009 da Guru_Nauta
 

E’ probabile che sia l’internauta più anziano del mondo; ed anche se non è così, padre Francis Deibel, un religioso Marianista, merita certamente una menzione nel mondo del web. Ogni giorno questo fratello statunitense passa dalle tre alle quattro ore davanti al computer, scambiando e-mail con una quantità di persone. “Di recente – ha dichiarato in un’intervista al National Catholic News Service, un’agenzia specializzata americana – sto ricevendo troppe e-mails -. Cerco di aprirle e di leggerle tutte, ma ogni tanto sono veramente troppo numerose”. I suoi corrispondenti ammontano a un centinaio, e il novantanovenne padre Deibel di tanto in tanto si sente un po’ stanco. “Forse dovrei leggere di più e internettare di meno”, ammette; ma aggiunge con fierezza che le persone anziane non dovrebbero aver paura dei computer e di Internet. […]

Fonte: laStampa

 
 
 

Internauta Peccatore

Foto di Guru_Nauta


Roma - Dal pulpito della CEI piove una chiara condanna: pirati informatici, pornonavigatori e chat-dipendenti sono i peccatori della nuova era telematica. La Chiesa Cattolica quindi propone nuove linee guida per l'uso di Internet, alla ricerca di una nuova netiquette, basata sui precetti evangelici.

Ne parlano numerosi teologi, di recente riunitisi nel santuario di San Gabriele (Teramo) per discutere del sacramento della Confessione. L'annuncio per i fedeli è chiaro: il maligno si nasconde anche nelle reti di file sharing ), e la collera divina si abbatte su chi usa programmi senza licenza e scarica illegalmente musica e film.

Non vengono risparmiati coloro che violano la privacy e la sicurezza, ovvero il folto esercito di spammers e crackers. Non solo: anche i blog possono rivelarsi pericolosi e creare grandi rischi. Don Giuseppe Costa, docente di giornalismo alla pontificia università salesiana, ha dichiarato che i "siti di giornalismo on-line non firmato che danno informazioni scorrette, ad esempio in ambito scientifico, creano rischi per la vita".

Secondo i ministri della fede, i tranelli del maligno si annidano nella riduzione degli spazi di comunicazione interpersonali. Padre Sabatino Maiorano, teologo e preside della Pontificia Accademia alfonsiana di Roma, sostiene che "passare ore ed ore a chattare online anzichè stare con il coniuge o con i figli è una grave mancanza, soprattutto se vengono instaurate relazioni sentimentali: se è un peccato guardare l'altro e desiderarlo, lo è ancora di più chattare con un'altra persona lasciando cadere la dinamica familiare".

Contando su un numero assai consistente di fedeli, la religione monoteista più diffusa al mondo cerca di portare almeno qualche briciolo di moralizzazione su un mezzo multiforme come Internet. Grazie al deterrente del peccato, la Chiesa lancia un progetto di Rete senza pirati, con più privacy e meno pornografia. Senza disdegnare una presenza ancora più diretta nel mondo telematico: un interesse testimoniato dalla ormai decennale esperienza del sito ufficiale del Vaticano.

I tempi stanno cambiando e le religioni si adattano ai nuovi media, tentando di governarne le dinamiche dall'interno. Grazie anche ad una solida presenza nella Rete, seguendo le orme della politica e dell'attivismo sociale.

La parrocchia on-line diventa quindi la rampa di lancio per l'evangelizzazione moderna, rivolta sopratutto ai giovani: in Italia esistono già 2500 parrocchie dotate di sito web, per avviare un dialogo con le persone che fisicamente non possono o non vogliono recarsi in chiesa. Nascono così esperimenti completamente italiani, come il sito Cattolici.net, inaugurato esattamente in questi giorni. Un progetto che ambisce a diventare punto di riferimento per i fedeli presenti su Internet, fornendo sia orientamento spirituale sia informazione.

Iniziative già sperimentate nei paesi anglofoni, dove le varie chiese protestanti e scismatiche tentano, da tempo, di avere autorevolezza spirituale sulla condotta degli utenti. È il caso di  XXXChurch, il sito di due giovani pastori protestanti impegnati nella battaglia contro la pornografia sul web. Il loro motto è perentorio: "La strada verso la pornografia è senza via d'uscita".

La Chiesa Metodista è invece orientata verso la realizzazione di una vera e propria parrocchia virtuale 3D, realizzata con Macromedia Flash e consultabile tramite il web: si tratta di Church of Fools. Un "luogo santo telematico", violato recentemente da alcuni cyberintrusi, immediatamente bollati come "satanisti".

L'opinione di Padre Maiorano è che "la responsabilità etica diventa sempre più ampia, mano a mano che si ampliano gli spazi di comunicazione". Internet, nuovo contesto di socializzazione allargata, rappresenta perciò un terreno fertile per peccati e peccatori. Basteranno queste iniziative per riportare Internet sulla retta via? L'importante è che non ritornino più streghe ed inquisitori, facendo sprofondare l'umanità in anni bui fatti di censura e reati d'opinione. Né è questa la via indicata dal Papa, che proprio ieri ha sì ricordato la necessità di responsabilità individuale e familiare nell'utilizzo, ma ha anche sottolineato ancora una volta le straordinarie opportunità rappresentate dai mezzi di comunicazione.

Via: Punto Informatico

 
 
 

Le 5 tipologie di Internauta

Post n°2 pubblicato il 11 Marzo 2009 da Guru_Nauta
 

 

 

 
 
 

Internauta

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Termine composto da internet e dal lat. nauta(m) (dal greco nautes, che deriva da naus, nave) con cui si designa il navigatore della Rete. L’internauta si muove nel ciberspazio, ambiente elettronico in cui le distanze sembrano azzerarsi e il tempo pare unico in tutto il globo (si può ricorrere all’ora universale, la cosiddetta 'internet time'). Il fatto di partecipare – ognuno di fronte al proprio schermo – a un’unica realtà interconnessa ha fatto venire in mente di proporre il concetto di cittadinanza digitale. Ciò che è chiaro è che i “cittadini” del cosiddetto “villaggio globale” (Marshall McLuhan) di un’ipotetica repubblica virtuale sono chiamati sempre di più a partecipare e a diventare protagonisti. Non a caso la rivista Time ha scelto come uomo-tipo dell’anno (fine del 2006) proprio l’internauta, ossia chi ha contribuito all’“esplosione della democrazia digitale”. Questa sorta di rivoluzione pacifica si sta ripercuotendo anche sul modo in cui funzionano i mass media tradizionali: si tende a passare da un modello di tipo passivo (utente che guarda immagini o ascolta la radio sulla base di palinsesti prefissati) a una modalità interattivainternauti stessi: è il cosiddetto citizen-journalism, ossia il giornalismo dei cittadini che inviano immagini e scrivono nei blog oppure inseriscono le proprie opere e il proprio vissuto in siti fai-da-te tipo MySpace o YouTube (il cui numero di contatti sta crescendo molto rapidamente). (scelta dei palinsesti, anche via internet), con l’esito più recente di un’informazione fatta dagli

Source: Wikipedia

 
 
 

 

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