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TRIGGIANO - BARI : MASSERIA REDDITO (XVI SEC.)

Post n°10 pubblicato il 06 Febbraio 2006 da iopean
 

Pochi triggianesi la ricordano ormai, né tanto meno la sua importante origine storica, tuttavia ancora si presenta imponente a chi passa sulla strada di campagna per Bari.

La masseria è certamente il simbolo di un paese senza memoria e senza storia, incurante del privilegio di trovarsi in un comprensorio denso di storia e di civiltà.

La Masseria del Reddito risale addirittura a quando Ludovico il Moro signore di Milano ricevuto in dono il ducato di Bari lo assegnò ad Isabella d’Aragona
vedova di Gian Galeazzo Sforza, che lo resse dal 1501 al 1524, dandosi un gran da fare per riorganizzare attività produttive e apparato amministrativo, costruendo anche questo tipo di strutture.

Alla morte di Isabella il ducato passò alla figlia Bona Sforza, già regina di Polonia, che fu duchessa di Bari dal 1524 al 1557.

La masseria non sarebbe soggetta a vincolo.
Non conosciamo gli attuali proprietari, ma prima che diventi una Sala Ricevimenti (destinazione più che legittima se non ci sono vincoli!) non si potrebbe recuperare la Masseria Reddito e renderla fruibile al pubblico?

Servirebbe a recuperare al patrimonio storico e culturale del paese un altro pezzo di vita secolare. Forse anche ad avere un pò di identità in più...

Commenti al Post:
lottergs
lottergs il 25/03/09 alle 03:11 via WEB
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sasidebu
sasidebu il 04/01/13 alle 19:12 via WEB
Questa masseria di degna rilevanza storica è passata poi da Bona Sforza a un'altra famiglia di origine milanese, diventata barese, dei Tanzi, noti anche come Tanzi di Blevio. Nel XIX secolo la figlia del sindaco Luigi Tanzi, tale Raffaella (la madre era Carmela de Riso di Carpinone), esattamente nel 1838, contratto matrimoniale stipulato dal notaio Teodoro Verzilli di Bari, si sposò con Domenico Simi, figlio di un altro sindaco di Bari, tale Saverio Simi, sindaco dal 1816 al 1818. La madre di Domenico era Maria Francesca Sardani, figlia del barone Giambattista. Sia il Tanzi che il Simi, come sindaci di Bari e come il loro predecessore Giuseppe Fanelli, furono tra fine '700 e inizi '800, gli artefici della nascita del nuovo Borgo murattiano. La masseria fu gestita quindi, anche per la suddetta unione familiare, dai Tanzi e dai Simi fino alla sua succesiva e tuttora visibile decadenza. Sono queste note che ho pubblicato nel volume Tavola e memoria della Famiglia Simi de Burgis, edito dalla biblioteca de Gemmis, iniziato dall'abate Miche Simi nel 1682 e aggiornata dai successori fino agli inizi del XX secolo. Saverio Simi de Burgis
 
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