Dovrà passare ancora molto tempo, io credo, prima che la donna possa sedere al suo tavolo a scrivere un libro senza scoprire un fantasma da uccidere, una pietra da scagliare con rabbia.
Virginia Woolf
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Ghost writer (part two)Si butta sul divano malandato e piomba in un sonno inquieto. Passano lenti i minuti. La luce azzurrina del monitor proietta un'ombra sulla donna. Una figura maschile si accovaccia ai piedi del divano e fissa, con occhi ombrosi, il volto contratto di Jane. - Chi sei? - Ma come non mi riconosci? Sono Andrea. - Sto sognando. - La vida es sueño. - Conosci Calderon? - Si certo. Che ti credevi? - Che diavolo ci fai qui? - Niente, ti osservo. E mi chiedevo perchè in questi lunghi anni mi hai sempre affidato la parte dell'angelo. Hai solo cambiato i nomi: Sean, Erik, Frank e le ambientazioni: New York, il Kansas, Seattle. Ero sempre io. Sono stanco di essere un angelo. Mi annoio. - Non posso cambiare. Come farei senza questo lavoro? - Vorrà dire che ci penso io. Da questo momento sono l'Autore. Si solleva da terra e si sistema davanti al computer. Un colpo deciso su DELETE e la pagina di word torna immacolata. Comincia a scrivere in maniera forsennata. - No! Cos'hai fatto! - Vedrai, la tua vita sta per cambiare. Continua |
CINQUE PEZZI FACILI
PRIMAVERA
La primavera senza una foglia che potesse venir rovesciata dal vento, nuda e luminosa come una vergine di scontrosa castità, di sdegnosa purezza, si distese sui prati con gli occhi spalancati e attenti e del tutto indifferente a quel che facessero o pensassero quanti guardavano.
Gita al faro
Virginia Wolf
Virginia Wolf
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