FERNANDO ZORZELLA

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REVOLUTION – IL ROMANZO : 3° PUNTATA

Post n°6509 pubblicato il 09 Gennaio 2021 da FernandoIR

Questo è un  romanzo scritto interamente da Zorzella Fernando e presentato a puntate qui sul blog.

Le puntate usciranno in maniera casuale.

IMPORTANTE : RIBADISCO IN MODO CONVINTO E PRESSANTE CHE i nomi di persona, gli edifici, le vicende, le situazioni, tutto il romanzo è frutto di PURA PURA PURA fantasia e non ha nessuna nessuna nessuna attinenza con la realtà.

I luoghi sono reali, ma le storie no.

TESTO DELLA PUNTATA

Quando fu mattina, il campo di Genesi, fu svegliato da un sbraitare continuo e fastidioso.

Era l’intruso che voleva vuotare il sacco, la sete e la fame si facevano sentire.

Il Consiglio si radunò, le guardie di turno più alcuni accorsi controllavano e sorvegliavano l’intruso, per non farlo scappare, stando sia all’interno che all’esterno della tenda.

Bruno, condusse l’interrogatorio e disse: “Vuoi dirci qualcosa sugli Orsi Neri si o no? Ormai ti abbiamo preso e da qui non scapperai. ………. Come ti chiami?”

L’Intruso: ”Gianni, mi chiamo Gianni. Gli orsi neri  hanno base nei pressi di Rovigo, è li che si sono organizzati.”

Bruno: “Avete una fama terrificante, siete animali e alle donne fate cose abominevoli.”

L’Intruso lo stoppò immediatamente: “E’ tutto falso, non siamo ne animali, ne terrificanti, siamo come voi intenti a ricostruire la società.”

Bruno: “Mi viene da ridere, e come mai trattate le donne così come si dice? Perché hai aggredito una delle nostre?”

L’Intruso: “Quello che è successo al mondo, ha dato alle donne un’importanza fondamentale, sono alla base della rinascita della società, per chi ha orecchie da intendere intenda. ………. La da noi ce ne sono poche e ne servono, ………. dobbiamo moltiplicarci e dovete farlo anche voi.”

Bruno: “Esiste l’antica arte del corteggiamento, o no? Per conquistare una donna.”

L’Intruso: “Secondo te abbiamo tempo di corteggiare le donne per convincere a venire nella nostra comunità? Avrei preso quella che ho scelto ma una volta alla base sarebbe stata trattata da regina. Siamo in tanti uomini ma non siamo animali.”

Bruno: “Basta con le cazzate, sei uno stupido coglione. Sono delle vere cazzate queste e a me viene da vomitare, cazzo. Potevate venire a cercare un’altra comunità con cui aggregarvi.”

L’Intruso: “Ok, Ok, lasciatemi andare allora, andrò a chiamare tutti gli altri, qui da voi si sta bene, siete organizzati e socievoli.”

Bruno: “Non so dobbiamo pensarci, in quanti siete?”

L’intruso: “Siamo in 1750 uomini e 200 donne, siamo molto civili, magari più sporchi di voi, ma civili.”

Alfred: “Ok basta, secondo me possiamo rimandarlo in cella e pensarci tra noi, senza di lui.”

Cominciarono a discutere tra loro e alla fine decisero di trattenerlo, ricominciando a dargli da mangiare, da bere e vestirlo con gli abiti da campo.

Qualcuno pensò e chiese di liberarlo, ma occorreva attendere che anche la missione di Erik tornasse per capire se aveva scoperto qualcosa di interessante.

Una squadra era partita alla ricerca di Erik e degli altri, mentre si dirigevano verso la zona di Illasi, incrociarono William.

Avvicinati, si fermarono.

Capo MIssione: “Chi sei soldato? Da dove vieni?”

William: “ Mi chiamo William e sono del contingente Acquila, siamo di base al Lago Secco a Giazza. Cercate un gruppo che si è disperso lassù tra i monti?”

Capo MIssione: “Si, tu ne sai qualcosa? Se sai dimmi tutto.”

William: “Sei tu il capo?”

Capo MIssione: “Io sono il capo di questa missione, siamo di Genesi, una comunità del Basso Veronese, come sta il gruppo disperso?”

William: “E’ in pericolo, devo assolutamente parlare con il vostro capo, per ora non potete fare niente per il vostro gruppo, portatemi dal vostro capo.”

Il Capo MIssione vide che il soldato era preciso, serio e sapeva bene quello che voleva, così decise di far rientrare il convoglio, senza fare altre domande.

Con lo stupore di tutti il convoglio rientrò prestissimo rispetto ai soliti orari.

Fu difficile organizzare un incontro chiuso, tra il consiglio e William, perché la voce si sparse e tutti si assembrarono attorno alla tenda del consiglio.

Jenny di persona condusse la discussione: “Vi do il benvenuto a Genesi, William, da dove venite? E cosa è successo al nostro gruppo?”

William: “Sono un soldato italo inglese, faccio parte della divisione Aquila che si è radunata a Giazza. Siamo 50 uomini attrezzati e bene armati. Il vostro gruppo è stato rapito e si trova in pericolo.”

Tutti si allarmarono ancora di più.

Jenny: “Prosegua pure.”

William: “Nella vallata di San Giovanni Illarione, si è insediato un gruppo di uomini, che a causa del flash solare che ha colpito la terra ha acquisito il potere dell’immortalità. Potere che si riesce a trasmettere agli altri con il sangue. La società degli immortali è a piramide, se ricevi il sangue da uno di loro si diventa immortale, ma suo suddito e schiavo. Non tutti, però, vengono trasformati, ma vengono utilizzati come schiavi per la realizzazione di strutture e per la gestione del villaggio. In definitiva solo i più forti vengono trasformati per essere soldati. E’ una comunità piccola, ma l’immortalità li rende invincibili, si riesce ad ucciderli solo trafiggendo il cuore, da parte a parte lasciando conficcato ciò con cui si è perforato il cuore.”

Jenny, un po’ perplessa domandò: “Voi siete un esercito perché non li avete fermati?”

William: “Perché con le pallottole non li uccidi, staccar loro la testa.”

Jenny: “Da quello che ho capito i nostri potrebbero essere ancora vivi?”

William: “Potrebbero essere o trasformati in immortali o in schiavi, se sono schiavi occorre solo liberarli, se sono immortali occorre prenderli vivi, trattenerli con la forza e praticargli delle grosse trasfusioni di sangue, però fin che non sono stati presi da noi, obbediranno ai loro capi e quindi li avremo contro.”

Jenny: “Scusa per riconvertirli ad essere mortali? Cosa bisogna fare?”

William: “Occorre trasfonderli con grosse quantità di sangue, e quando saranno diventati mortali ritorneranno in se da soli.”

Alfred: “La faccenda si fa complicata!”

Bruno: “ Ora che sappiamo come fare organizziamo una missione per liberarli.”

William: “Ma stai scherzando vero? Ma chi credete di essere, non sapete nulla.”

William proseguì nella delucidazione, e si rese conto del livello di addestramento militare che si era raggiunto al campo e la dotazione di armi e continuò a ritenere il tutto gravemente insufficiente.

Servivano gas anestetizzanti, cosa che neanche la divisione di William possedeva, serviva un luogo sicuro dove portare le persone della comunità dopo averle liberate per valutare la loro reale situazione, serviva una preparata conoscenza in medicina.

William: “Serve che uno di voi venga con me a Giazza per far si che i miei compagni si uniscano a voi così da essere sicuramente più forti. Nel frattempo potete proseguire gli addestramenti militari.”

Alfred: “Ad Asparetto c’è un deposito militare, potremmo andare a vedere cosa c’è dentro, non ci siamo mai andati.”

William: “E’ meglio che aspettate il mio ritorno con gli altri, ci andremo assieme così sarà meno rischioso.”

Jenny: “Ok chi va ad accompagnare William, in rappresentanza nostra?”

Elena: “Se vuoi lo accompagno io Jenny, mi dici cosa dire ed io riferirò, una donna va sempre bene in diplomazia.”

Jenny: “Così sia allora.”

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