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Creato da: r.capodimonte2009 il 13/10/2009
attualità, politica, cultura

 

 
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L'ATTACCO ALL'ITALIA E' RIPRESO IN GRANDE STILE !

Post n°223 pubblicato il 12 Giugno 2012 da r.capodimonte2009
 

E’ ripreso in grande stile l’attacco all’Italia: la Spagna non c’entra assolutamente niente, è l’Italia di nuovo sotto tiro, e ve ne diamo le spiegazioni.

SITUAZIONE POLITICA: gli americani sono stanchi dei balletti del loro ex-agente, Mario Monti, che ha fatto la stessa figura che fece Fini, quando gli ordinarono di buttare giù Berlusconi. I poteri forti, quelli veri, non perdonano chi li delude, ve lo abbiamo già ripetuto più volte. E sull’incapacità politica e sui limiti professionali del professore nessuno ha più alcun dubbio, perciò lo stanno buttando a mare. Peccato che con l’acqua sporca di Monti getteranno via anche il bambino, il nostro Paese, che ormai è considerato il prossimo a cadere dopo la Grecia. E questo perché la Spagna, nonostante la situazione politica e sociale poco florida, non ha una mole di titoli di Stato in giro per il mondo come noi, né masse operaie in cassa integrazione tali da corrodere le finanze pubbliche, né un immobilismo totale per quanto riguarda il famoso “spending review”. Il presidente Reloj sta tagliuzzando ferocemente le spese dello Stato e tagliando le gambe alla maggior parte dei privilegi e delle caste. Ormai gente come Soros e Lagarde (FMI) danno l’Italia a picco entro l’estate. Gli unici che non se ne accorgono sono i nostri partiti e la nostra stampa di regime, che ormai interpretano quelle scenette da tregenda, quando i profughi sotto la neve si stringono davanti ad un fuocherello di sterpi per salvarsi dall’assideramento. Sono già tutti profughi, le loro istituzioni sono fallite o in fase di fallimento, la neve della catastrofe economica vien giù dal cielo  a mo' di tormenta, ma c’è che quel piccolo ceppo, che arde, che manda un calore finto, ma che essi si illudono di percepire, e che per ora salva loro la vita disgraziata e incresciosa che conducono. Quel focherello è Monti, la loro ultima speranza di sopravvivenza, e invece non sanno che tra poco, quel tepore sarà inghiottito dal gelo, e sarà la fine.

FINANZA INTERNAZIONALE: la Grecia è ormai considerata fuori dall’euro, e quindi la finanza internazionale sa che la moneta europea ha le ore contate. Il motivo è duplice: non c’è più né la volontà né il denaro per sostenere un fondo salva-stati, perché gli stati sono tutti da salvare, tranne quelli legati alla Germania, come l’Austria, l’Olanda, il Belgio. Né si farà più a tempo ad effettuare le trasformazioni indispensabili a livello di economia comune, come quella relativa alla BCE, agli eurobond, né sarà possibile mantenere il “fiscal compact” né tantomeno effettuare politiche di ripresa se ormai l’intera eurozona è in piena recessione; soprattutto a causa della parallela opera di sfruttamento che di questa situazione anomala sta facendo la Germania, la quale, si ingrassa, si può ben dire, delle disgrazie altrui. La cancelliera ha già deciso di continuare per la sua strada con chi è in grado di seguirla, degli altri se ne fotte, perché sa che non avranno mai il coraggio, visto i governanti e i politici che li rappresentano, di sbattere la porta, almeno finchè le elezioni saranno lontane. In questo modo i tedeschi diventeranno ancora più ricchi e prepotenti e noi sempre più poveri e derelitti. Tutto il resto sono frottole o messinscene. Il secondo motivo è squisitamente monetario: il dollaro sta crollando e Obama rischia di perdere le elezioni: esso va rapidamente rinforzato, ripulendolo di ogni virus che possa infettarlo. Lo yen e lo yuan, che sono sovraccaricati di dollari svalutati, debbono essere sostenuti anch’essi o le economie che reggono rischiano di cedere. In questo momento, perciò, gli Usa, il Giappone e la Cina non possono più permettersi di sostenere l’Europa, oltretutto in mano ad un regime nazista che sfrutta i popoli mediterranei e dell’Est Europa peggio di come faceva Hitler: e la abbandonano a se stessa. Come? Restituendole tutta quella carta straccia che avevano comprato a pochi soldi ma a tassi molto alti per specularci sopra. Questo porta il mercato, specie quello italiano, a gonfiarsi di titoli di Stato invenduti, e lo spread va su. Né possono più intervenire le nostre banche, perché i soldi che dovessero arrivare adesso per salvarle, come in Spagna, non sono più utilizzabili “a capocchia”, ma vanno immessi a bilancio e scaricati come impieghi, o saranno fatte fallire miseramente, basta impugnare uno dei loro bilanci falsificati! Nello stesso tempo grandi istituti di riciclaggio speculativo coma la JP Morgan, che teneva in portafoglio oltre 150 miliardi di nostri titoli, sta andando per aria e li immette nel mercato per racimolare valuta. Poveri noi! Ringraziamo il Vaticano, che ha operato con lo IOR, suo socio a delinquere,  e che adesso ci colpisce alla spalle, né più né meno di Merryl Linch, Goldman & Sachs  e Bank of America!

PROSPETTIVE: l’Italia non ne dà, né agli investitori sani né agli speculatori. Un Paese che si affida ad un vecchio e bacucco Presidente, che se ne va in giro ad osannare i meriti di un Paese decotto (e il primo a decuocerlo è stato proprio lui!), la dice lunga. La minaccia dell’antipolitica non riesce minimamente a scuotere il regime che si avvia alla rovina, come un antico impero ormai corrotto. I dati economici sono terrificanti, e cozzano con la volontà di milioni di imprenditori che continuano a lavorare. Ma stanno scappando via centinaia e centinaia di miliardi, ormai, o quello zoccolo duro che era la ricchezza delle famiglie, in soldi e immobili, che si contrapponeva al debito pubblico, pareggiandolo, si sfalda. Chi aveva risparmi considerevoli li porta via, chi aveva immobili li vende e li compra all’estero, i figli sono già all’estero. Ormai l’evasione fiscale dei gabellieri di Stato ha vinto: il teorema che ha messo sullo stesso piano l’evasore totale e l’evasore forzoso, ha portato il primo a sgranfignare le ultime opportunità e poi a tagliare la corda. Il secondo, l’unico ad essere aggredito e condannato al fallimento, è morto sia come soggetto umano che come soggetto fiscale. Sul fronte delle politiche industriali, il Paese è abbandonato a se stesso: non si intravede alcuna politica di sviluppo, in quanto chi sta al governo non sa neppure cosa sia. Opere pubbliche, nuove e vecchie, abbattimento verticale dei costi pubblici, una politica energetica forte, un rilancio piramidale delle risorse, compresa l’occupazione, per implementare la domanda interna, niente è stato fatto né si farà.

Diventiamo una plaga di futura desolazione e miseria, come fu l’Argentina, come è la Grecia. Ma noi, almeno, saremo benedetti da Sua Santità.

Ma statene certi, non si farà vivo nessuno per stenderci una mano. Tanto meno lui.

R.Scagnoli.

            

 

 

 

 
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