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Il girotondo devastante del debito pubblico italiano: la Troika ce l'abbiamo già in casa

Post n°749 pubblicato il 27 Febbraio 2014 da r.capodimonte2009
 

Il debito pubblico italiano si è spostato, negli ultimi quattro anni, in cui l'Italia ha preso ordini dalla BCE che ha "consigliato" persino le nomine di Monti, di Letta e ora di Renzi, tre presidenti del Consiglio non eletti dagli italiani, dai detentori esteri, che sono scesi dal 47,1% al 30%, di conseguenza i detentori italiani sono passati da poco più della metà al 70%. Ci siamo ripresi la spazzatura in casa. Questo del resto era l'obiettivo della UE e della BCE, diminuire l'esposizione estera verso i nostri titoli pubblici. Operazione riuscita, ma non ancora conclusa. L'esposizione deve infatti scendere almeno al 10%, dopo questa soglia il rischio default dell'Italia non potrà produrre un contagio, in particolare per Germania e Francia. Se si considera che in questi quattro anni il nostro debito, e quindi i titoli emessi per coprirlo, è anche aumentato di circa 400 miliardi, si capisce la trasfusione colossale avvenuta e in atto.
Quando vengono messi in vendita i titoli di Stato c'è sempre il tutto esaurito, il "sold out", toni trionfali, fiducia verso l'Italia, ma chi compra? Le banche italiane comprano, costrette ad acquistare titoli pubblici invece di finanziare le imprese e i cittadini. Questo è il motivo del credit crunch, non solo la mancanza di liquidità. Le banche italiane sono passate in questi anni dal 9,8% dei titoli al 23%. Le famiglie, nonostante gli imbonitori di regime cerchino di persuaderle, stanno disertando i titoli di Stato, dal 14,3% sono scese al 10%. Gli altri investitori sono, più o meno, rimasti ai valori del 2010. C'è però una preoccupante new entry: Bankitalia, che da zero è passata al 5,6% dei circa 2.100 miliardi del debito e che ha riserve auree per 200 miliardi di copertura. Chi ha un debito, se molto elevato come il nostro, e non riesce a onorarlo, di solito lo rinegozia, non si indebita ulteriormente. L'Italia è riuscita in una missione impossibile ma paradossale. Un suicidio soft. Per farlo c'era, e c'è, bisogno di vassalli nominati dalla Bce che spostino la gravità del debito sul contenitore del nostro Paese. E' quello che è avvenuto.

 

Ormai è chiaro e lapalissiano: lo si è capito dalla prima “escursione populista” che Matteo ha valuto compiere in Padania, e che a momenti gli costa la pelle: e meno male che all’ultimo momento ha deciso di non andare alla Electrolux, dove centinaia di operai stanno restituendo perfino le tessere Fiom, e quindi hanno a dir poco il dente avvelenato! Tutto è finto, dalle riforme alle promesse, agli impegni, pronunciati, con la voce triste di un chierichetto di Santa Maria Novella: in realtà il suo, dei tre Governi anticostituzionali promossi da Napolitano, è sicuramente il peggiore, perché questa volta è dettato direttamente dalla burocrazia europea, che ha voluto al posto giusto tutti i “curatori fallimentari” dell’Italia, da Padoan a Guidi, da Lupi a Poletti; gli altri solo “comparse” da commedia dell’arte, con curricula che fanno sbellicare dalle risa: dalla mancata attricetta Madia, al commercialista Galletti, dalla servizievole e inconsapevole Boschi, alla “silenziosa” Mogherini, fino all’indagata Lanzetta!

Altro che le fantasie del pallottoliere di Saccomanni! L’intelligence della Troika, scesa già in Italia con il falso consulente della spending review, Cottarelli, e adesso rappresentata dal suo maggior epigono, Padoan, sta predisponendo il tutto in vista delle elezioni europee di maggio, che non può rischiare di perdere. Elezioni che saranno seguite dal semestre italiano di presidenza UE, che, al contrario di quanto ci viene contrabbandato, sarà una vera palla al piede per l’Italia, la quale non potrà chiedere nulla, in quanto dovrà già dire di no ad altri Stati ormai dissanguati, come il Portogallo e la Grecia, figurarsi ottenere una virgola in più per sè, magari sul fiscal compact!

I colonnelli sono già al loro posto: Poletti si occuperà dei salari, eliminando gli ammortizzatori sociali, ma ricorrendo ad altre misure più congeniali con le richieste tedesche, diminuendoli drasticamente, come già “proposto” alla Electrolux dagli amici svedesi (-20%!), e che Poletti stesso da anni sta “sperimentando” sulla pelle dei dipendenti coop! Ecco il vero motivo perché Renzi è restio a incontrare le maestranze, in procinto di essere “tradite” definitivamente dal sindacato (che fa il tifo per i sindaco fiorentino!), perché gli toccherebbe mentire ancora una volta, così come ha fatto con quel 10% poi diventato 10 miliardi di cuneo fiscale in meno!

La Guidi, da parte sua, si occuperà della “sistemazione definitiva” delle 160 vertenze che vedono coinvolti oltre 25.000 dipendenti ad un passo non dalla cig ma dalla mobilità, perché i soldi a pioggia per la cassa in deroga sono finiti da tempo! Per la Guidi sarà facile, in base alla lezione di famiglia: taglierà le teste in base alla possibilità che le aziende possano o meni “delocalizzare” dove il lavoro è a costo “Africa”, come la Polonia o l’Estonia o la Romania e la Bulgaria.

L’intelligence europea, la stessa che si è occupata, insieme alla Cia, di armare i rivoltosi fascisti di Kiev, per privare la Russia del suo granaio e metterlo nelle mani predatorie di Bruxelles, ma otterrà solo la divisione in due dell’Ucraina, e l’ennesima guerra civile di tipo jugoslavo, che servì solo per abbattere il regime balcanico, che aveva inventato l’autogestione, e impadronirsi della forte economia del Paese, sta brigando anche per indebolire l’unico partito che effettivamente possa costituire l’opposizione allo sfascio, potenzialmente in grado di raccogliere un grande consenso anti-europeo, il M5S. Non era mai successo, infatti che i grillini andassero in fibrillazione in modo così plateale: il fatto ricorda molto da vicino quel che è accaduto con il NCD, comprato, pezzo per pezzo, dai poteri forti, per aprire la strada a Renzi. Mai si erano vedute distribuzioni di prebende così sconcertanti, da far accapponare la pelle ai poveri deputati stellati, che lavorano come negri a 3.500 € al mese!

Ovviamente al Senato la spaccatura servirà a rafforzare Renzi, ma noi crediamo che nessun giudice aprirà un’inchiesta su questo cambio di casacche “a saldo”. Matteo è protetto, non è Berlusconi. La cupola massonica che anima la magistratura italiana è sempre a disposizione! La corruzione di tipo “cattolico-progressista” è perdonabile, quella laica no. Tanto, poi costoro, la domenica vanno a messa, a chiedere perdono…. (P.LORETO)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
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