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Creato da: r.capodimonte2009 il 13/10/2009
attualità, politica, cultura

 

 
« IL NOSTRO "AMICO" ZIO SAMDAL PREMIER "IMPRENDITOR... »

Il Parlamento Italiano è ormai il Praesidium del Soviet Supremo

Post n°1131 pubblicato il 22 Luglio 2015 da r.capodimonte2009
 

Mentre Matteo Renzi va in giro per il mondo a raccontare castronerie, e il suo sodale, Angelino Alfano, fa a gara a raccontare balle sempre più grosse in casa sua, alla Camera, ieri, si è verificato l’ennesimo vulnus costituzionale, alla faccia della Presidente Boldrini, che in certi casi sa fare la sfinge meglio di quella vera, in nome di una democrazia che perde ogni giorno di più i suoi connotati, e scivola lentamente verso un regime autoritario.

Protagonista, ancora una volta, il premier, il quale pensa di difendersi dal massacro che sta subendo in termini di credibilità e consensi  (8  punti secchi in meno delle elezioni europee, a 5,5 punti dal M5S!), tirando sempre più la corda nei confronti delle opposizioni, e stendendola nei confronti di quelle parti politiche che ancora reggono il suo trono di argilla.

Si dovevano “rimpastare” presidenti e vice-presidenti della commissioni, che, solitamente, come in ogni Paese democratico, vengono attribuite in maggioranza al partito di maggioranza e in minoranza, appunto alle opposizioni. Ma evidentemente qualcuno, qui, fa finta di considerare “opposizione” solo quella interna al PD, e SEL, questa specie di “caravan serraglio” di “rivoluzionari da caffè”, la maggior parte inquisiti per manie di potere (e fame di soldi pubblici), che in modo altalenante, ma continuo, regge il moccolo al Governo, nonostante le chiacchiere. Un po’ quello che fa la minoranza PD, la quale brontola come un orso in andropausa, ma è così “poltronista” dal guardarsi bene dall’affondare il coltello nella piaga purulenta del Paese. Ovviamente, all’interno della maggioranza, viene premiato quell’altro “verminaio” trasformista che è il centro, comprendente SC+NCD+UDC, che ovviamente sono la stampella destra di Renzi.

Così si è compiuto il rovesciamento istituzionale, eliminando, di fatto, dalle commissioni quasi ogni traccia delle vere opposizioni, M5S, Lega e FdI, approfittando per spazzare via tutti gli indagati di F.I. (che pedissequamente continuavano a ricoprire questo ruolo, con tanto di faccia tosta, come Galan e Sarro), e redistribuendo le cariche tra PD maggioritario, PD minoritario, SEL e NCD!

Voi penserete: almeno ci hanno messo persone degne? Macchè: dell’NCD il partito dei mascalzoni (che non ha più deputati con la fedina pulita, alla faccia del capo, che è ministro degli Interni!), mette sul piatto della bilancia l’indagato Paolo Tancredi, e il condannato Antonino Minardo. Per quanto riguarda i “rivoluzionari”, vengono accontentati Giancarlo Giordano, imputato dal tribunale di Avellino proprio per disastro ambientale.

Restano privati delle cariche il M5S, FdI e la Lega, che ne prende uno, Invernizzi. Per il resto l’abbuffata si completa con altri 9 incarichi al partito di Governo!

Il M5S ha parlato di “manuale cencelli”, e non  a torto. Gli ha risposto il compagno Arturo Scotto, capogruppo SEL. “Il Movimento per scelta ha rifiutato sistematicamente il confronto con le altre forze d’opposizione, confondendo le funzioni di garanzia con le bandierine di partito. All’inizio legislatura hanno calpestato le altre opposizioni, e con il voto di oggi si è ristabilito un equilibrio democratico!”

Appunto, ecco come considerano la parola “democrazia” gli eredi del polit-buro sovietico: tenersi tutte le cariche, e sbugiardare la volontà popolare: il loro 4% contro il 23% del M5S!

Un’operazione di matrice bolscevica!

Occorre precisare, comunque, che la Camera dei Deputati di questo triste  “regime renziano” è talmente vilipesa e consumata da sgarri istituzionali, che, forse, è meglio restarne fuori, limitandosi all’ordinaria amministrazione: il sistema legislativo è ormai ridotto ai voti di fiducia, e quindi ai summovimenti corruttivi a livello dei vari trasformisti, che vanno dove c’è da beccare. Le opposizioni, se provano ad opporsi vengono “taglieggiate” dalla Presidente, la compagna Boldrini, medaglia d’oro dell’Inesistenza. All’interno delle commissioni, se c’è da contrastare un decreto, il Pd licenzia i membri ostili, sostituendoli con gli amici degli amici. Per non parlare che ¼ di essa è cliente delle questure e dei tribunali, per non dire delle carceri.

Come sta avvenendo sulle piazze, quando i funzionari pubblici o le forze dell’ordine si schierano coi cittadini, e il regime interviene censurando o sollevando dagli incarichi, così Renzi tenta di fare in Parlamento, con l’avallo dei suoi vassalli di destra e di sinistra.

E non si rende conto che sotto di lui la fossa si allarga sempre di più, e lo inghiottirà, prima o poi. E di lui non resterà che il ricordo di un piccolo uomo che volle farsi grande. Ma non ci riuscì.  Col Dna non si scherza! (ST.JUST)

 

 
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