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Creato da: r.capodimonte2009 il 13/10/2009
attualità, politica, cultura

 

 
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L'unica opzione che resta a Matteo Renzi: levarsi di torno!

Post n°1397 pubblicato il 19 Agosto 2016 da r.capodimonte2009
 

Con un Pil praticamente inerte, dati preoccupanti su una recessione che si sta svolgendo con le sue perfide regole, abbassamento continuo dei prezzi, abbondanza di merci, ma crollo della domanda; un mercato finanziario dove tutti i valori tradizionali che ci hanno insegnato all’università, e patrimonio della scienza economica, si ribaltano, in nome della speculazione e della corruzione, e non esistono che interessi negativi che le banche chiedono ai risparmiatori, mentre stanno fallendo, una dopo l’altra, ricolme di posizioni creditorie incagliate dalla eccessiva facilità con cui hanno foraggiato le lobby finanziarie e imprenditoriali (e mafiose); e quelle stesse azioni, che un tempo si dichiaravano “da cassetta”, perché sicure e apportatrici di redditività, oggi valgono meno di un francobollo, dopo aver depredato milioni di azionisti; un debito pubblico che aumenta a vista d’occhio, ma solo in conseguenza di bonus elettorali che il premier sta sottraendo alla ripresa economica per mere ambizioni personali (e per acquiescenza nei confronti dei suoi “padroni” esteri!), e quindi non si espande per favorire liquidità, calmierare un sistema ormai rigidamente condannato dalla malagestione dell’euro; una disoccupazione, che basa le sue speranze sulle statistiche ballerine dei media e del trio Istat-Inps e Confindustria, e che dà risultati drammatici, dopo che il Jobs Act, questa legge criminale che ha tolto ai lavoratori ogni loro difesa, sta rapidamente trasformando il lavoro fisso in precariato, sotto la benedizione di sindacati ormai venduti al regime; e, infine una situazione di crollo inequivocabile della fiducia del popolo nelle istituzioni, a cominciare da quella che sta dormendo sonni tranquilli entro le stanze del Quirinale, e le altre due,  i presidenti delle Camere, che parlano e si comportano come fossero usciti da trattamenti di elettroshock  in qualche manicomio. Insomma con tutte queste belle prospettive, che farebbero rizzare i capelli al più scafato manigoldo della storia criminale, ma non alla cupola che domina il Parlamento e svergogna la Presidenza del Consiglio, Matteo Renzi si appresta a superare il momento più drammatico della sua occupazione totalitaria del potere, procuratagli dal più nefasto personaggio politico della storia italiana, Giorgio Napolitano: cosa potrà fare?

Intanto, la pantomina che l’UE sta recitando nei confronti dell’Italia, ormai del tutto fuori controllo, e che l’ha ridotta ad un silenzio complice, per il timore che ogni sua pretesa finisca col rafforzare le forze euroscettiche ormai a maggioranza nel Paese, prima o poi dovrà cessare, perché non è tanto la situazione degenere qui da noi, ma quella che essa sta provocando in Germania. La caduta di ogni regola istituzionale e europea, l’anarchia legislativa e tossica che il Governo alimenta con le sue paranoie, l’evasione fiscale e la corruzione, ormai ci tengono, di fatto, fuori dall’euro, e le nostre esportazioni, solo quelle, ma che favoriscono solo la grande impresa e le multinazionali del lusso, stanno straziando gli esportatori germanici. Non è un caso che Stiglitz, proprio ieri, vedeva prossima l’uscita della Germania da questa UE, se non si provvederà al più presto a suddividerla in due, nord ricco e sud povero, dotando, ognuna delle due di un “euro” appropriato, valorizzato e quotato secondo le proprie esigenze: il più forte, fisso e legato all’austerity, il più debole, variabile e legato all’espansione del debito: insomma una specie di ritorno alle singole monete nazionali! Troppo forte è la tentazione di seguire la Gran Bretagna, che in pochi mesi ha recuperato sia in termini di Pil che di produzione industriale, e ha assestato le sue banche, con il ritorno degli impieghi, e quindi con il rilancio della domanda interna!

Il fallimento di questi dieci anni di gestione Merkel, ormai i tedeschi, aldilà del loro tenore di vita, non lo possono più nascondere, anche perché certi bubboni, nascosti dalla “cancelliera”, come le disastrose condizione del sistema bancario tedesco, affidato alle malversazioni delle speculazione, stanno venendo al pettine, nonostante che l’espansionismo del nuovo Reich, a scapito delle democrazie più deboli, come Grecia, Cipro, Portogallo, Est Europa e Italia cresca ogni giorno.

Renzi è alla disperata ricerca di quella “flessibilità” che servirebbe a coprire qualche pezza, per arrivare al 2017, quando neppure Mattarella potrà più impedire le elezioni. Il guaio è che gli errori di bilancio di Padoan (che meriterebbe di andare a coltivare i cavoli, è un consiglio benevolo!), costano  alle casse pubbliche (ma non ne avevamo dubbi, dopo le bugie spese in questi mesi!) appena, si fa per dire, 17-18 miliardi, ma già ne servivano quei 10 promessi dalla UE, e altri 7/8 per varie  altre incombenze (e vogliamo essere generosi!), come il rinnovo del contratto degli statali, riforme e riformette, che l’omuncolo si era inventato, e ora gli sono scoppiate in mano! Perciò un disastro epocale di 35-40 miliardi che la nuova legge di stabilità dovrebbe farsi carico, ma che non potrà mai permettersi, se non con l’intervento della Troika. In più, non dobbiamo dimenticare, che a latere, Renzi ha premura di ingrassare i “fondi Atlante 1-2”, perché il famoso “sistema bancario italiano così stabile che di più non si può”, è alla frutta: solo MPS ha bisogno di 5 miliardi di liquidità immediata /un nuovo, improponibile aumento di capitale/, e altri 8 per sistemare una piccola parte dei suoi crediti insoluti (ma ne resterebbero altrettanti!). Unicredit, che finora ha fatto da pompiere nei confronti di altri fallimenti, adesso è vuota come un guscio di granchio, e ha bisogno di 10 miliardi. E così via.

Né possiamo dimenticare, e vorremmo che fossero gli ultimi macigni, che ci sono in giro decine di miliardi di derivati, titoli tossici e obbligazioni subordinate, in mano ai risparmiatori, ma anche al Tesoro (quando certi governi scommettevano con Wall Street che i tassi sarebbero saliti, e invece sono dannatamente scesi!), che, in un modo o nell’altro, dovrebbero essere sistemati, e non predati come è accaduto con le 4 “bancarelle” (un buco da restituire ancora di 1,7 miliardi!); ci sono aziende che aspettano di essere pagate dallo Stato per 60 miliardi (e ovviamente stanno fallendo, una dopo l’altra!), e in giro annaspano ancora 30.000 esodati che aspettano la pensione!

Cosa potrà fare, Matteo Renzi?

Intanto, togliere il disturbo, sempre che, come agli ex-amministratori di MPS ieri, non sia raggiunto prima da una denuncia per malversazione, e i capi di imputazione fioccano. E poi, se ce la fa, raggiungere la Groenlandia, dove forse, i clienti truffati di un’altra decina di banche,  non potranno raggiungerlo. Gli consigliamo, fin d’ora, di comunicare alla sua dolce signora, e a mamma e papà che la pacchia è finita! (ST.JUST)

 

 

 

 
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Commenti al Post:
sexydamilleeunanotte
sexydamilleeunanotte il 26/08/16 alle 11:57 via WEB
grazie a questo post mi si sono schiarite le idee. Grazie. Ciao da

cr-edilizia

(Rispondi)
 
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