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« I motivi intrinsechi del...Dove alligna il vero "fascismo" »

Emanuele Fiano, il "liberticida"

Post n°1615 pubblicato il 11 Luglio 2017 da r.capodimonte2009
 

La polemica innestata dall’on. Emanuele Fiano, uno dei componenti più estremisti della Comunità Ebraica Italiana, nonché membro della loggia israelitica internazionale B’nai Brith, e, guarda caso anche relatore di maggioranza PD della commissione parlamentare che “dovrebbe” predisporre una nuova legge elettorale, a favore di un popolo governato da istituzioni già da tempo considerate “incostituzionali” dalla stessa Consulta; e quindi, da tempo in “minoranza”, sostenuto, il Suo Governo trasformista, da partiti ricolmi di corrotti e mistificatori seriali; la polemica da lui innescata, dunque, con il decreto da lui proposto, che  dovrebbe impedire a chicchessia, compresi  i venditori di gadgets, le guide di Predappio, le università, dove si studia il periodo fascista, e il web dove migliaia di storici discutono, finalmente, dopo settant’anni con obiettività, il fenomeno storico più importante e invasivo del XX° secolo, di esporre, discutere, pubblicare, illustrare e diffondere, ma senza alcun scopo dichiaratamente celebrativo, ogni argomento o raffigurazione di tipo fascista. Peccato che nel nostro ordinamento esistano già delle leggi, e addirittura degli articoli della Costituzione che vietano non solo la ricostituzione del Partito Fascista, ma colpiscono pure chiunque tenti di farne oggetto di propaganda. Il legislatore, tuttavia, non ha mai voluto orientare la specificità dell’assunto giuridico ad un divieto assoluto di conoscenza e approfondimento, che in nessuno degli altri Paesi dove i fascismi si diffusero, vale a dire tutti quelli europei, compresi perfino gli Stati Uniti (Fascist League of North America), e il Sud America, nessuno si è mai sognato di fare, tanto meno nei confronti dell’altro fenomeno, molto più ingombrante e preoccupante, come quello nazista; visto che nella stessa Germania vengono tollerati partiti di chiara ispirazione nazista, che si presentano puntualmente alle elezioni ed eleggono loro rappresentanti!

Ora l’onorevole Fiano ci ricorda che la sua famiglia è stata malauguratamente ospite dei campi di sterminio nazisti, e, come al solito ribalta la frittata. Nessuno ha minimamente l’intenzione di giustificare l’Olocausto, ma assegnare al fascismo le stesse responsabilità del nazismo è fuorviante. Se proprio la più recente storiografia, il cui apripista fu lo studiose di origini ebraiche Renzo De Felice, il massimo esperto mondiale di fascismo, sostiene che fino all’8 settembre del 1943, la data dell’armistizio badogliano, gli ebrei italiani, pur fatti oggetto di vessazioni soprattutto di carattere impiegatizio e culturale, ebbero nella maggior parte dei casi, il modo per lasciare l’Italia, e in ogni caso non furono mai costretti in detenzione, a meno che non palesassero l’appartenenza a partiti e gruppi antifascisti. Dopo l’8 settembre, con l’invasione dell’Italia da parte delle truppe tedesche, e lo scoppio della guerra civile, circa 5.000 ebrei italiani furono spediti nei lager, o arrestati per altri motivi obbrobriosi (le Fosse Ardeatine), e morirono. La vita umana non è certo commisurabile con i freddi numeri, ma Hitler ne ebbe sulla coscienza molti milioni, e non solo di razza israelitica, e le stragi furono spesso effettuate con metodi brutali e inumani.

Né ci pare storicamente giustificato che l’on. Fiano, dati i suoi attuali interessi culturali, dimentichi per strada l’altra faccia della medaglia, quella a cui “ideologicamente” si ispira la sua famiglia, cioè il comunismo sovietico: il quale non solo si macchiò per tutta la sua durata settantennale, di delitti e olocausti altrettanto gravi e numerosi di quelli nazisti (basti rifarsi a due soli avvenimenti, l’uccisione di 7 milioni di contadini ucraini, e le fosse di Katyn!), ma nessuno, tantomeno le classi dirigenti italiane, uscite da una guerra civile che, grazie a studiosi finalmente obiettivi, ha dato il volto a veri e propri massacri (sia in nome del fascio che in nome della falce e martello), pensò mai di ergere un dettato costituzionale nello stesso verso di quello antifascista!

A questo punto, è chiaro che il tentativo di creare una leggina contro i gadget del duce, contro le braccia tese (ma non i pugni chiusi!), ma soprattutto contro la cultura e la libertà di opinione, ripetiamo, che non hanno nulla a che vedere né con la celebrazione né tanto meno con la nostalgia di pochi esaltati, è solo un tentativo di eliminare del tutto quel che resta delle “libera opinione”, operazione  tanto cara agli eredi del comunismo, che oggi viene realizzata pienamente dai media attrezzati dal regime, che mentono spudoratamente, in cambio della loro sopravvivenza fisica, a spese di milioni di euro di pubblico denaro.

L’on. Fiano dimentica anche che, nell’ambito della sua crociata “liberticida”, c’è da considerare l’esistenza di uno Stato ebraico che, in nome di una rivisitazione storica esclusiva e leggendaria, quella biblica, e di diritti carpiti a tutta l’umanità, e non solo a quella responsabile dell’Olocausto, si è impadronito di territori non suoi, si è alleato con il capital-colonialismo occidentale, e ha causato, con le proprie, assurde velleità “razziste” la persecuzione degli arabi palestinesi, che dura da settant’anni; e  questo esempio di “parlamentare autocratico”, si dimentica di rammentare, soprattutto quando tenta di buttare polvere negli occhi di un popolo subissato e angariato,  e perché no, violentato, dal suo partito di riferimento; che lui è democratico, così si definisce, finchè non si trova di fronte chi, obiettivamente, scopre i suoi giochetti antifascisti, ormai decrepiti, utilizzati per coprire le magagne, invece, all’ordine del giorno, di chi governa l’Italia, per farne un vero “olocausto economico e sociale”! (F.ABBRUGIATI)

 

 
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