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Creato da: r.capodimonte2009 il 13/10/2009
attualità, politica, cultura

Messaggi del 03/11/2016

 

Un Governo di minchioni, una magistratura complice, un Paese percorso dall'emergenza e dalla crisi

Post n°1453 pubblicato il 03 Novembre 2016 da r.capodimonte2009
 

L’improvviso diniego di Renzi allo spostamento della data referendaria, ha insospettito più d’uno. Il fatto è che al governo sono stati infilati, tra tutti i trasformisti possibili ed immaginabili, anche dei minchioni: tra tutti, quello che lo è di più è il ministro dell’Interno, Angiolino Alfano, il quale, come dimostrano i fatti e le carte e le inchieste, dal punto di vista del suo encefalo, ha dato più volte segno di avercelo a livello di pollastro; ma dal punto di vista politico, le sue performance filo-governative lo hanno sempre salvato dall’inevitabile cacciata, se non altro per il modo con cui sta espletando il problema immigrazione. L’unico segno di avvedutezza e il modo in cui porta avanti la sua situazione familiare, dopo aver letteralmente riempito gli enti pubblici di suoi parenti,  a cominciare dalla moglie e dai fratelli. E’ chiaro che, questa volta, un fatto sintomatico, cioè quello relativo allo spostamento del referendum, molto favorevole ad un esecutivo che tira a campà, perché non ha un centesimo nelle saccocce, ma solo carta straccia, cioè titoli del debito pubblico da emettere, per accontentare qualche pensionato credulone o qualche mamma senza latte, e sta iniziando a raccontare solo balle in merito alla ricostruzione, e i terremotati se ne sono già accorti, andava gestito con molta più intelligenza e furbizia, snocciolandolo poco a poco, in modo da non allarmare l’opposizione, che, pure, è, lo dicevamo, già insospettita. In realtà, al Tar è fermo ancora il ricorso del magistrato Onida, il quale pretende che i quesiti siano tre in tre schede diverse e non uno solo!

In realtà sulla magistratura amministrativa, come su quella giudiziaria di alto livello, Tar e Cassazione, abbiamo già espresso i nostri giudizi: si tratta di organi paralleli, in tutto e per tutto, al Governo, così come il CSM, un po’ meno la Corte dei Conti, la quale, però, non ha poteri sanzionatori né esecutivi. Là dentro i giudici decidono, la maggior parte, nelle logge quel che all’aria aperta dovrebbero sconfessare. Se qualcuno ancora ha dei dubbi sulla dipendenza di questo terzo potere costituzionale dalla massoneria, si vada a leggere un vecchio libro di Massimo Teodori, il leader radicale che fu membro la Commissione Sindona, e partecipò, con la Anselmi, scomparsa questi giorni, alla stesura di una legge, quella dell’incompatibilità tra pubblico ufficiale e massoneria, che è restata lettera morta da quasi quarant’anni: P2, La Controstoria. Ebbene, allora, nelle performance di Sindona, Gelli e Calvi, entrarono un bel numero di magistrati, i quali, si misero a disposizione dei “maestri e confratelli” per falsificare, e poi corresponsabilizzare, tanti anni di vita politica, terrorismo compreso (spesso decidendo brutalmente sulla vita stessa di colleghi!).

Tornando a noi, come il Tar ha risposto picche a M5S e SI sul quesito relativo alla “vergogna” del titolo referendario, che pure mistifica e disorienta l’elettore in buona fede, dopo la pronuncia della Cassazione, adesso il discorso potrebbe ribaltarsi, perché Onida, per carità, integerrimo uomo di legge, tendenzialmente per il NO, potrebbe trovare accolto il suo ricorso: anzi la notizia di questo “accoglimento” da parte di questo Tar “compiacente” potrebbe essere stata acquisita dagli uomini dei servizi, cioè le spie, in parole povere, e riferita ad Angiolino, che l’ha voluta spifferare sotto forma di “proposta alle opposizioni”, ingenerando quei sospetti che Renzi non avrebbe mai voluto, aspettando tranquillamente la sentenza, che per forza, se favorevole ad Onida, di fatto, rimanderebbe il referendum!

Vedremo: perchè, sia chiaro a tutti, tra un mese la protesta delle popolazioni terremotate avrà raggiunto un grado di pericolosità talmente grande, che non solo potrebbe vincere il NO, ma costare definitivamente il potere all’ex-sindaco, che, proprio con la visita di ieri nel cratere, anche Mattarella ha escluso, ripetendo a pappagallo le stesse sue parole, in un atteggiamento conformista da voltastomaco! E le popolazioni si accorgeranno ben presto che nei programmi governativi, ammesso e non concesso, che l’UE continui a fare la gnorri sul sì o sul no a una flessibilità più o meno ampia, mai comunque all’altezza dei programmi faraonici di Renzi e di Errani (che già ha affidato a Lega Coop, la costruzione delle famose casette di marzapane!), non c’è traccia di quella “velocità e totalità risolutiva” di cui tanto si ciancia. Perfino i container arriveranno a neve alta, mentre gli albergatori dell’Adriatico e del Trasimeno, che, pure, stanno facendo quattrini a palate fuori stagione, cominciano a rabbrividire, visto che rischiano di tenersi gli sfollati in piena stagione turistica!

Proprio tutto il contrario che le popolazioni colpite vorrebbero: cioè risolvere i loro problemi immediati da soli, col solo ausilio di tende e prefabbricati per riaccendere le loro attività, nei luoghi patri, senza spostarsi a decine di chilometri, e fare su e giù tutti i giorni. E disperdere, così, il loro patrimonio sociale in dieci anni di ricostruzioni a suon di corruzione!

Questa volta Alfano l’ha fatta proprio grossa: imprevedibilmente, ha capito il rischio del NO, ma, sempliciotto com’è, crede di averne intuito le cause nella solita opposizione del M5S contro la solita legge di stabilità falsificata. E invece la causa primaria sarà quella di aver creato in Italia due immense legioni di sfollati, che, da ora in poi, saranno in guerra tra loro, per dividersi le briciole a disposizione, gli immigrati e i terremotati: i primi, nel bene e nel male, e a costi iperuranei, si sono accomodati e vivacchiano, in attesa di decisioni che l’Europa non prenderà mai; i secondi, letteralmente, in mezzo a una strada. In una letale “guerra tra poveri”! Peccato che questi “secondi” facciano parte del popolo italiano, e hanno già i denti arrotati e i nervi scoperti! (ROBESPIERRE)

 

 
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