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Creato da: r.capodimonte2009 il 13/10/2009
attualità, politica, cultura

Messaggi del 07/06/2017

 

La Grande Truffa Ambientalista del “riscaldamento globale”

Post n°1591 pubblicato il 07 Giugno 2017 da r.capodimonte2009
 

SECONDA PUNTATA

Antonino Zichici (fisico, coadiutore del Cern, e fondatore del WFS di Erice), e Carlo Rubbia (Premio Nobel per la Fisica) hanno approfittato della “tronfia” uscita di Trump dai “protocolli” di Kyoto, per ribadire che, in realtà, buona parte della scienza ufficiale (che è l’ultima ad essere consultata quando è la politica a pretendere di dettar legge anche in campi ad essa diametralmente opposti, con i risultati catastrofici che vediamo ogni giorno!), non collega il problema del riscaldamento globale del pianeta, e quindi dei cambiamenti climatici, all’inquinamento cui il pianeta è sottoposto, grazie ad una crescita sconclusionata, di cui i popoli ricchi approfittano per disastrare quelli poveri. Quindi il problema dell’inquinamento è causato principalmente dallo spreco di risorse e da uno squilibrio terrificante delle condizioni di vita, accompagnati dall’uso indiscriminato delle fonti energetiche fossili, come si è visto nella prima puntata. Né le fonti alternative forniscono risposte certe, perché a sua volta messe in coda alla ricerca scientifica che latita, a favore della speculazione finanziaria che si arricchisce con i prodotti petroliferi, a loro volta volano delle più sanguinose guerre della storia!

E, quindi, tutti coloro che si sono alzati in piedi a urlare contro Trump, che certo non è un ecologista, se la smettano di fare gli ipocriti a spese della gente, perché anche questo tabù di uno sconvolgimento biblico causato dall’inquinamento, è una balla!

Volete due piccoli esempi di casa nostra? Confrontate le bollette elettriche di dieci anni fa con quelle di oggi. Sono aumentate del 130%! Questo sarebbe il risultato di un’economia che guarda in faccia l’ambiente, o dietro non c’è altro che l’accaparramento finanziario dei governi che mercanteggiano l’energia? Sulla vetta del  Gran Zebrù, vicino Bolzano, è resuscitata dal ghiacciaio una baracca austriaca del 1917, ancora intatta, adatta ad ospitare un contingente armato: cosa significa questo? Allora, certo l’inquinamento del pianeta non aveva raggiunto lo stadio avanzato di oggi, ma evidentemente faceva più caldo, al punto che gli austriaci costruivano i loro fortilizi in cima alle montagne!

La stessa menzogna viene sparata sul rapporto anidride carbonica-CO2/riscaldamento globale, che sarebbe poi colpevole dei grandi tifoni, tornado, desertificazioni varie,  e disgelo dei poli, con la conseguenza di riscaldare i mari e squilibrare le grandi correnti oceaniche portatrici di vita. In realtà (anche se molti di voi non lo ricordano quando erano alle elementari) la CO2 è il cibo delle piante, che queste, grazie alla natura meravigliosa di questo pianeta, scambiano con l’ossigeno che ci tiene in vita (un abitante di Cassiopea, tuttavia morirebbe all’istante, perché lui respira CO2 e l’ossigeno gli corrode i polmoni!).  E questo equilibrio non va minimamente intaccato, come stanno sostenendo gli “scienziati-speculatori” di Kyoto: che anziché pensare ai popoli che stanno perdendo le risorse alimentari perché le piante non si sviluppano più, e quindi i loro animali muoiono di fame, pensano alle Borse, dove vengono scambiati i “crediti CO2”, emessi dalla Banca Mondiale, controllata dal FMI, a sua volta socio del WWF e delll’ONU (Unicef, Unep e WFP).

E poi, altro che impegnarsi a far scendere di un grado e mezzo la temperatura del pianeta nei prossimi venti anni, quando la Terra, in 100 milioni di anni ha veduto i picchi, tra caldo e freddo, mantenersi intatti tra +50 e -50°, mentre la “variabilità” è stata sempre costante, negli ultimi cento anni, con una variazione impercettibile di +0,8°!

Se è vero che il premio Nobel Wangari Maathay considerava vitale salvaguardare l’ambiente africano piantando alberi e orti, dove questi venivano tagliati o si essiccavano, ci dovrà essere pure un limite a queste stolide ideologie catastrofiste, che mirano solo, guarda caso, da distogliere le opinioni pubbliche dall’altra parte del discorso, quello dell’inquinamento industriale, quello della eliminazione di centinaia di razze di animali e piante, causate dall’artificioso impennarsi dei prezzi agricoli, che, in realtà, al vero prezzo, darebbero da mangiare a tutta la Terra, compresi i diseredati; e soprattutto quello dei danni ambientali causati dalle ricerche petrolifere, che, grazie  alle ipocrisie di Kyoto, si incrementano ogni giorno.

In realtà ben altri pericoli sovrastano la Terra: ad esempio l’inquinamento marino, che sta portando lentamente gli Oceani a trasformarsi in isole di plastica senza vita, dove la pesca delle specie alimentari si fa sempre più rara, e i sondaggi petroliferi e gasieri rischiano di risvegliare il “mostro” che giace a migliaia di metri di profondità, il metano. L’ipotesi meno terrificante è che esso salga in superficie e avveleni il mare definitivamente; la più terrificante, è che s’incendi e spazzi via la vita dalla Terra, come è accaduto in altri pianeti del sistema solare, come Venere o taluni satelliti di Giove e Saturno. In realtà nessuno parla dei veri rischi che un pianeta “vivo” e relativamente giovane, come il nostro, corre, e che non hanno nulla a che vedere con l’uomo che lo abita da appena 100.000 anni, un’inezia! Ci sono le meteore e le comete, che arrivano a sfiorarci, ma da cui ancora non abbiamo la benchè minima idea di come difenderci; la crosta terrestre, che si “disloca” in base ai movimenti magmatici dei continenti, che scivolano su un mare di lava semiliquida, il tutto in un delicato equilibrio statico e gravitazionale; lo stesso dicasi dell’asse terrestre che, in 4,5 miliardi di anni, ha subito non poche inclinazioni, determinando perfino la vita sul pianeta, e grandi cambiamenti climatici; per non dimenticare il nostro Sole, che, in realtà, è il vero colpevole di questi  cambiamenti, ma ce lo tengono nascosto, per evitare il panico: basta andare in Africa Settentrionale, o perfino nella Sicilia Meridionale, per vedere che la desertificazione avanza, e non è certo a causa della CO2!

Neppure i ghiacci dell’Antartide e della Groenlandia, che diminuiscono sulle coste, ma poi aumentano all’interno, fanno testo, sulla dissalazione degli Oceani, perché la gran massa di acqua dolce che essi contengono resta immutata: piuttosto nessuno parla di investire denaro, anziché sulle guerre, su enormi stazioni di pompaggio di acqua dolce, che dai poli convergano verso le zone dove la carenza d’acqua e i deserti uccidono milioni di bambini ogni anno. Ma si preferisce saltare a piè pari su queste povere vittime, con quella maledetta speculazione finanziaria, orchestrata dalla maggior parte delle ONG e dalla Chiesa, che illudono tanta brava gente che sia il denaro raccolto, e poi disperso in mille rivoli mafiosi,  a fare la differenza. NO, CI VOGLIONO LE IDEE E SOPRATTUTTO LA VOLONTA’ DI CAMBIARE!

Oggi abbarbicati alle teorie di Al Gore ci sono circa 2.000 “scienziati” di cui la metà lo sono solo di nome, ma in realtà sono politici, e dietro hanno il sostegno di partiti, Governi, massonerie, faccendieri e perfino l’ONU e le banche, quindi, a parte o rari in buona fede, la maggior parte è da prendere con le molle!

Contro costoro ce ne sono altrettanti, ma ignorati per lo più dai media, che stanno lottando strenuamente (e a volte ci riescono) per affermare la verità, scomoda, non c’è dubbio, ma esiziale per il futuro dell’umanità.

E tra i due gruppi se ne muove un terzo, quello degli “eugenetisti”, a cui interessa poco il problema del riscaldamento e dell’inquinamento, ma piuttosto, le loro conseguenze sulle caste e sulle lobby di potere. In cima a queste dottrine infami c’è il famoso Club di Roma, fondato nel 1968 da Aurelio Peccei, e che prendeva le mosse dal famigerato Comitato dei 300, creato nel 1729 dalla Gran Loggia di Londra, e da cui discesero poi le scuole di pensiero che idealizzarono “i limiti dello sviluppo causato dall’incremento della popolazione”, e quindi “tutti quei modi e quei sistemi, anche celati all’opinione pubblica sotto forma di teorie come il riscaldamento globale (l’inquinamento ambientale, la moneta a debito, le medicine e i vaccini, la fame e la sete, la povertà, l’immigrazione selvaggia, ecc.)” che in qualunque modo portassero alla diminuzione della popolazione, salvaguardando così le risorse del pianeta, che la globalizzazione, la speculazione finanziaria e la tossicità del credito, e la manipolazione dei corpi e delle menti, sta lentamente provocando.

Di questo si parla poco, se non dentro i salotti esclusivi della Trilaterale, del Bilderberg, di Aspen o delle logge asservite al potere e alla criminalità. E che sono e saranno sempre parte attiva nello sbugiardare la perdurante salute del pianeta Terra, che costoro vorrebbero, disgregato e svaligiato, dominare, tagliandone via i popoli, e la vita. (ST.JUST)

 

 

 
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