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Creato da: r.capodimonte2009 il 13/10/2009
attualità, politica, cultura

Messaggi del 22/06/2017

 

La "sinistra" deflagra rovinosamente, il M5S al bivio

Post n°1602 pubblicato il 22 Giugno 2017 da r.capodimonte2009
 

Lo squallore offerto da Articolo Uno, il pezzo di PD uscito dal corpo principale, sotto l’egida della coppia D’Alema-Bersani, non ha limiti: in quattro mesi, il cosiddetto Movimento Democratico Progressista, nato dalla scissione della “sinistra piddina”, a cui si è unita la “destra” di Sinistra Unita, non è riuscito a organizzare altro che una manifestazione “unitaria”, a cui ha partecipato anche Campo Progressista, il movimento politico dell’ex-sindaco milanese, Pisapia, alla quale non si è, però, neppure affacciato il partito di Fratoianni, restato orfano del gruppo di Scotto, e che, secondo le regole, incrementato dal gruppo di Civati, non si sa bene dove voglia andare a parare. A tutto questo dobbiamo aggiungere la “sinistra interna” al PD, dai cuperliani, agli emiliani, fino agli orlandiani, che non lasciano il partito renziano, convinti che l’opposizione interna sia più efficace di quella esterna!Si tratta dell’ennesimo “caravanserraglio” della sinistra italiana, la quale, come al solito, nell’intento di opporsi ai “compagni imborghesiti”, nel frattempo accettano ogni tipo di compromesso, dall’appoggio al Governo che “contestano”, al godimento dei vitalizi (come interpretare se no questo appoggio incondizionato per non farlo cadere prima di settembre!), alla pappatoia che tutti assieme compiono nelle regioni, nelle province, nei comuni e negli enti di Stato che controllano.Poi, da qualche giorno si è rifatto vivo il “pater familias”, “nonno ulivo”, cioè Romano Prodi, l’uomo che ha distrutto il sogno agognato da tutto il “prurito progressista e modernista” di una sinistra-neo-liberista, nel vero senso della parola (perché il liberismo è ideologicamente a sinistra, non certo a destra!), che si è limitata, negli anni catastrofici in cui ha conteso il Governo all’altra fetta neo-liberista capitalistico-borghese di Berlusconi (e che, appunto, di “destra” aveva solo la nomea!), a disintegrare il Paese. E che cosa cerca questo “professore” che ha gettato l’Italia nella fornace dell’euro, senza che ne avesse i presupposti né politici né economici? Cerca di capire, nella sua paranoia arteriosclerotica, se potesse casomai “amalgamare” da capo tutto il ciarpame di cui sopra, non per opporlo al vecchio despota di Arcore, ma al Movimento di Grillo.Movimento di Grillo, che ancora stentiamo a crederlo, all’inizio lo scelse anche come candidato, sia al Governo, sia alla Presidenza della Repubblica, crediamo col solito sistema di mettere insieme l’olio e l’acqua, cioè Rodotà e Prodi, in un distillato imbevibile!E poi ci chiediamo perché gli italiani se ne stanno per la metà e più, a casa, durante le elezioni! Certo, la malattia dell’astensionismo ha colpito duro anche i grillini, i quali si sono visti privati, in parte, del loro elettorato di “destra”, il quale si è rimesso nelle mani della Lega (per questo è nato il “nuovo corso” sul problema dell’immigrazione, per un pelino, tuttavia, troppo tardi!), e in parte abbandonati da chi ha visto troppa “onestà”, ma poco “radical-antagonismo”.Con una “sinistra” ridotta al trasformismo più degenere, che da anni, prima dentro il Pd e poi fuori, continua a fare da ponte per i Governi e le leggi peggiori della storia, specie in tema di leggi economiche e sociali, c’è poco da stare allegri: non sarà mai possibile fidarsi di un tale amalgama geneticamente instabile, anche se, per ipotesi, il M5S ottenesse la maggioranza relativa, e quindi fosse chiamato, dal Quirinale, a tentare la formazione di un Governo, che potesse ricevere, di volta in volta, l’appoggio su certi programmi. Si tratta di anime perdute, corpi ignavi, truppe zombie, che dal 2012 hanno consegnato il Paese a iene, sciacalli ed avvoltoi, d’accordo con l’altra faccia della medaglia “di bronzo”, quel neo-liberismo capitalistico-borghese che di “destra” non ha che la puzza. Perché la “destra” è morta in Italia, sopravvive soltanto negli opuscoli e nei blog, nella pervicace volontà dei gruppuscoli, nelle menti schizofreniche degli intellettuali, nelle battaglie di princìpio, nella fede ideale che assomiglia più al “raggio verde” che si dovrebbe cogliere al tramonto del sole.Ma forse non tutto è perduto, basterebbe che il M5S tirasse fuori ufficialmente quel che sta meditando in fatto di programmi, per cambiare radicalmente il Paese: non nel senso della destra o della sinistra, che furono, come ha giustamente affermato Luidi Di Maio, di Almirante come di Berlinguer (figure “adamantine” rispetto ai “loschi figuri” odierni!), ma nel senso della storia dell’Italia. La quale, ci fu un tempo, era maestra di vita e di diritto, di cultura e di civiltà, e non ha mai avuto bisogno né dei demagoghi yankee, né dei despoti islamici.Basterebbe rispolverare le nostre tradizioni, né troppo lontane né troppo vicine, per dare una scossa al Paese, ma anche a questa Europa di donnole e sorci, e ribaltarli, come un vecchio calzino! (R.Scagnoli)

 
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