Creato da jenny662007 il 04/10/2007

RIFLESSI

siamo gocce in un oceano

 

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Il pių bel regalo di anniversario.......

Post n°1016 pubblicato il 05 Marzo 2010 da jenny662007

 "C'era una volta..." tutte le favole iniziano così...

 

 

 

Quei lunghi pomeriggi d'estate trascorsi in un cortile con in mano un pallone, alla ricerca di chi avesse già finito quei compiti d'estate assegnati dal maestro, così severo, con quei baffi neri. Noi, ragazzini spensierati, inconsapevoli nel crescere che la vita, con le sue esperienze, aspettasse anche noi. Ricordo quando mia madre mi chiamava dal balcone che dava sul cortile: "Vieni su che il panino è pronto!"... Quel famoso panino, pomodori secchi sott'olio o, meglio, melanzane sott'olio, ortaggi preparati con cura da vecchie ricette custodite gelosamente da madre in figlia.  

Erano così che i pomeriggi d'estate trascorrevano, quattro calci ad un pallone e spuntini caserecci... Gli adulti erano sempre persone con problemi da affrontare, noi ragazzini sognavamo una vita senza quei problemi; chissà se poi un giorno...

"Questo con i miei figli non succederà mai!" prometteva un'amica, un pò più grande, lamentandosi con chi le aveva rubato gli anni. Quelle promesse neanche ci sfioravano ma, forse, da "grandi" avremmo capito qualcosa anche noi!  "Io farò l'avvocato, difenderò mia madre dallo zio che vuole per forza prendersi tutto quello che il nonno ha lasciato"... Un altro mio amico voleva fare il  medico, erano troppi i bambini africani che morivano; io non ricordo cosa volessi fare da grande, di certo, forse, non l'ingegnere. Ricordo i libri letti di antichi scrittori con frasi che mi affascinavano: "Panta rei os potamos" "Tutto scorre come un fiume"... cosa poi dovesse scorrere non era tanto chiaro. E' così che tra scuola, giochi e feste, gli anni scorrevano! Forse era questo il significato dello scorrere, e alla fine ti ritrovi un pò più grande e, a volte, è molto il tempo che sprechiamo per contemplare la caduta di sogni maturi, frutti di una adolescenza.

Ricordo che avevo qualche annetto in più e, rovistando tra le vecchie cose che la nonna aveva riposto in soffitta trovai un quaderno grande con tanti fogli su cui non vi era scritto nulla: mai usato! Lì mi venne un'idea, non nuova, forse perchè affascinato dai classici antichi volevo anch'io scrivere qualcosa, un romanzo e, poi, quel quaderno lasciarlo lì con le sue pagine bianche, era proprio un peccato non utilizzarlo! Ma, alla fine, quel romanzo non nacque mai e mi limitai a scrivere tutto quello che ritenevo degno di nota e che appartenesse alla mia vita! 

Era l'anno 1976

... ho scritto, per davvero, quasi tutto... tutto quello che mi è successo: sentimenti, emozioni, novità, situazioni e poi... e poi non ricordo più, è tanto che non lo leggo! L'avrei fatto volentieri ma, quel quaderno, resta prigioniero, di nuovo, in uno scatolone lasciato in una soffitta... Era forse il suo destino ritornarci. Perchè non riprenderlo? Perchè le chiavi di quella soffitta sono custodite da chi non deve sapere dell'esistenza di una cosa a me cara, e che a volte ho sporcato quel quaderno scrivendo di un tempo che non mi apparteneva... Ma quelle chiavi vanno riprese, per rileggere dei miei lunghi pomeriggi d'estate, dei panini fatti da mamma, delle buone intenzioni dei miei, allora, piccoli amici, e di quel tanto del mio crescere, ma soprattutto... la voglia di riscrivere su quel quaderno la mia storia, così cambiata come mai avrei immaginato... Insomma quello scrivere così: è tanto tempo che... ma sai, qui tutto è cambiato!  

Riscrivo il mio percorso di vita con un vento di serenità che spira nella mia direzione, e se quando, da adolescenti, si parlava di una donna, quella vicina ai tuoi sogni, ricordi?... quella donna si può anche incontrare! Non sarò mai bravo a parlarle del mio amore, ma so che lei avrà tanta pazienza e saprà aspettare... Continuerò a frugare tra le pagine del mio tempo, per ricordarmi di una canzone, un lui che affida al suo "pensiero" le spiegazioni di qualcosa che non ha fatto... "cerca di spiegarlo a lei"... ne ho trascorso di tempo ascoltando musica ed immaginando che volto avrebbe mai avuto quella lei e... che cosa avrebbe fatto quel lui. Ma, in un tempo così lontano da quegli anni, riascoltando quella canzone, ho capito che quel volto che immaginavo, io l'avevo incontrato... e se poi una sera di settembre qualcosa offuscò il nostro stare insieme... allora si possono rubare le parole di quella canzone, così appropriate, per dire al mio "pensiero": "non restare chiuso qui, pensiero, riempiti di sole e vai nel cielo, cerca la sua casa e poi sul muro scrivi tutto ciò che sai che è vero, sono un uomo strano ma sincero, cerca di spiegarlo a lei, pensiero, quella notte giù in città... male non le ha fatto mai, davvero, solo lei nell'anima è rimasta, lo sai, questo uomo inutile troppo stanco è ormai..."

Forse non avrei mai scritto tutto ciò, ma una promessa fatta a lei resta un mio debito d'amore...

... Ho conosciuto quel volto una sera, non tanto lontano da una primavera che stava arrivando, sono rimasto in silenzio e non ricordo per quanto tempo. La fissavo mentre lei parlava ed io non riuscivo a dirle niente... Nella mia mente una sola domanda mi ripetevo, era la stessa che avevo fatto a lei quando, nello stringerle la mano, le chiesi: "Scusa ma... tu sei...?" ripetendo il suo nome, e poi ricordo di quella sera, di un vaso che, non so per quale motivo, sarebbe dovuto cadere...

Ho ritenuto giusto fermare la penna così, non mi viene difficile scrivere quel nome, ma quel nome va scritto per primo su quel quaderno che non sarà mai un romanzo, ma di certo qualcosa è diventato, e chissà se poi, un giorno, lei lo leggerà.

E... "tutti vissero felici e contenti".

E' questa la frase che chiude tutte le favole, ma il mio scrivere iniziò per gioco, inventandomi un romanzo che non scrissi mai, continuai divertendomi nello scrivere le mie emozioni, ed approdo oggi con la consapevolezza che, su quel quaderno, un'altra pagina non resterà bianca, e che ho provato, forse, a scrivere una favola rubando, almeno per una volta, un pò di tempo al mio tempo.

La vita che passa non ti restituirà il tempo vissuto, ma vivendo il tuo tempo vivrai la tua vita, ed è nel tempo che potrai incontrare chi, come me, ha cercato i sogni di una adolescenza provando a non farli cadere... e se quella adolescenza ti sembrerà così lontana e qualche sogno è caduto... è solo perchè non ha ancora incontrato quel sogno.

Martedì, 2 marzo 2010

                                                           A Miriam66... da Ferry Boat

 

kg

 

 

... Era una di quelle serate in cui cercavo le parole nei tuoi occhi... ma riuscivo solamente a cullarmi nel silenzio per paura di rovinare la magia di un attimo...

"Un giorno ti racconterò una favola"... Il tuo fu un sussurro, ed io, come una bambina davanti a un pacco regalo, mi feci prendere dall'entusiasmo... "Dài, raccontamela adesso..." E il tuo sguardo si posò sulle mie ciglia... "Un giorno te la scriverò..."

Ormai non ci credevo più, e un pò temevo che, quella favola, cominciasse ad allontanarsi da noi...

E invece...

La sera del nostro secondo anniversario hai superato te stesso...  E ho capito che, in quella favola, io ero la principessa... E tu, il mio principe, sei stato sublime nell'organizzare il tutto... La cena a lume di candela, in quella sala dove, all'inizio, mi sono sentita un pò la Roberts in Pretty Woman... Non avevo mai visto niente di simile, non avevo mai vissuto niente del genere... Non c'erano violini, no, ma i nostri sguardi erano musica...

Quando, a fine serata, mi hai riaccompagnata a casa, il cuore ha perso un battito... "Questo lo leggerai dopo la nostra buonanotte..." Leggo il titolo in copertina "... Una favola..."

Dio mio, avrò impiegato meno di dieci secondi per attraversare il giardino!

La nostra favola...

 

       

 

ssss

 

Leggo le prime pagine e la mia anima si scioglie...

 

"...ho sporcato quel quaderno scrivendo di un tempo che non mi apparteneva..."

Ogni fase della nostra vita è trascorsa come fosse giusto trascorresse: non siamo noi a scegliere gli eventi... essi si susseguono nel tempo senza un programma... Anche l'esserci incontrati è stato un evento non cercato dalla nostra volontà, ma è il tempo stesso che ci ha spinti l'uno verso l'altro...

"...e se quando, da adolescenti, si parlava di una donna, quella vicina ai tuoi sogni, ricordi?... quella donna si può anche incontrare! Non sarò mai bravo a parlarle del mio amore, ma so che lei avrà tanta pazienza e saprà aspettare..."

E invece sei stato bravo a parlarmi del tuo amore... Sono stata io stupida a non dare un suono ai tuoi silenzi... Avevo semplicemente paura di illudermi ancora... Come vedi ho saputo aspettare anche le parole, perchè quella donna di cui parlavi... forse era già lì, nella tua adolescenza, ma il tempo doveva temprarci, affinchè dal dolore nascesse la gioia...

"...e se poi una sera di settembre qualcosa offuscò il nostro stare insieme... allora si possono rubare le parole di quella canzone, così appropriate, per dire al mio "pensiero": "non restare chiuso qui, pensiero..."

Fu proprio in quella sera di settembre che mi resi conto quanto tu fossi diventato già importante per me... Quando ti implorai di lasciarmi andare e , invece, non potevo fare a meno dei tuoi occhi...

"... Ho conosciuto quel volto una sera... Nella mia mente una sola domanda... Scusa ma... tu sei...?"

Si, ero io, ero jenny... Ti avevo praticamente "depistato"... Non volevo incontrarti... Non volevo piacerti... Non volevo tu mi piacessi... Perchè, in fondo, sentivo già di volerti bene, ed avevo paura di legarmi...

 "... e poi ricordo di quella sera, di un vaso che, non so per quale motivo, sarebbe dovuto cadere..."

Mi sentivo il tuo sguardo addosso... Arrossivo di continuo e non sapevo come uscire dall'imbarazzo... Quando vidi quei vasi sotto i portici di quel palazzo... mi venne spontaneo: "Pensa se ne cadesse uno proprio addosso a noi...", forte del fatto che io ne sarei uscita indenne, visto sei tanto più alto di me!

"...ed approdo oggi con la consapevolezza che, su quel quaderno, un'altra pagina non resterà bianca..."

Se vuoi... la scriveremo insieme, così un giorno la leggeranno i nostri figli, e impareranno, magari, quanto conta il saper aspettare il momento giusto per cominciare a vivere una favola...

 

Miriam66 e Ferry Boat erano i nostri nick... il mio e quello di Gigi... Ci eravamo iscritti da pochi giorni in una chat... Pochi giorni... il tempo necessario per scoprire l'uno dell'esistenza dell'altro... Ci siamo incontrati e... abbiamo dimenticato persino la password! 

... E vissero tutti felici e contenti...

Gigi fa parte della mia vita, della vita delle mie figlie, dei miei amici, della mia famiglia...

Non è vero che non ci si può innamorare in rete, basta solo essere sinceri e imparare a conoscere chi si trova dall'altra parte del monitor, con molta prudenza, proprio come nella vita reale... 

 
 
 
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Per te che hai ridato un senso alla mia vita...

dalla tua piccola jenny

 

 

 

Ancora non sono diventata brava coi video, ma spero ti sia arrivato ciò che custodisco, stretto stretto, in fondo al cuore...

 

 

kg

 

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Sai... quando ascolti le parole di una canzone, quando le senti come uno schiaffo che ti percuote pure l'anima, fino a farti male, fino a scuotere anche l'ultimo centimetro del corpo... Quando ti rivedi con gli occhi della mente, quando ti senti tu l'autore vero, e tu solo, di quelle parole... Sai, Tesò, è come riavvolgere il nastro della vita... maledirla, benedirla... per ciò che ti ha rubato e poi, in parte, ti ha restituito... Le mie rose spezzate: quanti graffi, quante cicatrici... E le tue, il tuo vissuto, tutto quanto si racchiude dentro alla memoria... Tutto qui, tra me e te, tra sogni, i nostri sogni... quelli che temiamo di sciupare, che abbiam paura persino di sognare... E pungono, pungono ancora quelle maledette spine, tanto che un "Ti voglio bene" rimane muto sulle labbra, a metà strada tra la voce e il cuore... E ci affidiamo al tempo, tra il groviglio di coraggio e di mille esitazioni... tra la voglia e la paura di lasciarsi andare... E tu rimani lì, ad aspettare la mia "guarigione", inconsapevole di essere tu solo... la mia vera medicina...

TI VOGLIO BENE AMO'..............

                                                tua piccola jenny

 

 

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dividers_294-2.gif medium image by ilovejacoby11

Non chiedere mai a una donna come fa ad essere cosė forte... Forte non ci si nasce, lo si diventa! Non chiederle mai perchč indossa ancora le corazze con un uomo: forse ha combattuto troppo! Non scavare dentro ai suoi ricordi... Tienila stretta tra le braccia, e ascolta i suoi silenzi... J.

 

 
Citazioni nei Blog Amici: 42
 

 

... quando la gente ti dirà che hai sbagliato... e avrai errori dappertutto dietro al schiena, fregatene.
Ricordatene. Devi fregartene. Tutte le bocce di cristallo che hai rotto erano solo vita...
non sono quelli gli errori... quella è vita... e la vita vera magari è proprio quella che si spacca,
quella vita su cento che alla fine si spacca..... io questo l'ho capito, il mondo è pieno di gente
che gira con in tasca le sue piccole biglie di vetro....le sue piccole tristi biglie infrangibili.....
e allora tu non smetterla mai di soffiare nelle tue sfere di cristallo.....
sono belle, a me è piaciuto guardarle, per tutto il tempo che ti sono stato vicino...
ci si vede dentro tanta di quella roba..... é una cosa che ti mette l'allegria addosso..
.non smetterla mai..... e se un giorno scoppieranno anche quella sarà vita,
a modo suo..... meravigliosa
vita.

Alessandro Baricco

 

La verità è che si vedono e si sentono e si toccano così tante cose...
è come se ci portassimo dentro un vecchio narratore
che per tutto il tempo continua a raccontarci una storia mai finita e ricca di mille particolari.
Lui racconta, non smette mai, e quella è vita.

Alessandro Baricco

 

Levitation

 

 Mi guardo dentro e li trovi ancora tutti lì.
In gruppo, come chi si conosce ormai da lungo tempo.

Capisco che non se ne andranno mai.
Delusioni e sbagli divenuti fantasmi affinché io non possa dimenticare ciò che è stato.

Un tempo sono stati fonti di sofferenza;
ora posso solo essergli grata per ciò che mi han permesso di diventare poi.

 

Mirka Naldi

 

 

 

 

 

 
 
 

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