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La Menzogna

Post n°148 pubblicato il 12 Marzo 2005 da john.keating
Foto di john.keating

A nessuno piace essere ingannato, eppure bugie, tradimenti, insincerità esistono.
In un certo senso, essi sono connaturati al discorso, alla parola, specie quando questi vengono intesi nel senso esatto di corrispondenza tra una frase e la realtà fattuale che essa connota.
A nessuno piace la mancanza di sincerità, eppure a tutti - prima o poi, poco o tanto, talvolta o spesso - capita di mentire. Per necessità, per convenienza, per opportunità, per pigrizia; per pietà, persino, o anche perché, come diceva Averroè, non tutte le verità sono per tutte le orecchie.
È umano mentire.

Ma la Menzogna, l'Inganno, sono un'altra cosa.
Se la bugia è una forma di reazione ad uno stato di cose, una forma estrema di difesa, la Menzogna è invece scientemente voluta, costruita, perseguita, usata.
La bugia riguarda un fatto, una azione, una circostanza, ma la Menzogna è invece una costruzione complessa di una realtà, è un inganno del Discorso, della Parola, e dei sensi persino. Così radicale, pervicace, pervasiva e persuasiva, che risulta persino impossibile individuarne il perimetro, definirla nelle sue dimensioni. In una bugia puoi dire "mi hai mentito in questo o quello", ma nella Menzogna non trovi capo e fine, perché tutto è falso, inventato. Una bugia altera una piccola parte di realtà: una menzogna ne crea una in toto.
Ed è quasi impossibile comprenderne le cause, nascoste all'interno di una mente proiettata verso la falsificazione, e perciò quasi imperscrutabile alla comprensione del Vero, della sincerità.

La Menzogna è un tradimento così radicale dell'Ordine del Discorso, del sacro ordine delle cose, da avere in sé il seme del diabolico. È una perturbazione così sconcertante del reale, da risultare per questo impossibile a individuarsi. Tanto che nessuna mente sana, normale, equilibrata e giusta, riesce normalmente nemmeno ad immaginare, a scorgere i segni della Menzogna. Anzi, quando qualcuno avanza dubbi sulla verità di una situazione, di una realtà, viene subito guardato con sospetto e quasi additato a sua volta come mente perversa, maligna.

La Menzogna lascia tracce rovinose del suo passaggio, che si protraggono nel tempo. E la peggiore, e più profonda e durevole, è la perdita di fiducia nel potere della Parola, della sua Verità, tanto che chi ne è vittima si riduce sovente al silenzio, tanto profonda è la ferita che essa infligge, tanto dolorosi, e vergognosi, e sporchi sono i sentimenti che essa induce.
La vittima della Menzogna porta a lungo questo dolore, riducendosi spesso a considerarsi essa stessa colpevole: per non aver capito, per esserne testimone e portatore, per il senso di perturbazione, di disorientamento, che ne conseguono.

Molte sono le vittime, e quasi tutti sono colpevoli di bugie, di mezze verità, di verità taciute, di verità parziali o di comodo.
Ma poche sono le vittime della Menzogna.
E la Menzogna esiste. Io lo so.
E' devastante, la Menzogna. Io lo so.
E' diabolica, la Menzogna. Io posso testimoniarlo. Chi incontra la menzogna, incontra il Diavolo, e io ho incontrato il Diavolo.

Io non so più chi sono, ora, dopo che il Diavolo mi ha fatto credere ciò che non era - forse mescolando ad arte piccole verità per rendere più verosimile la sua Menzogna.

Io che sono fatto di parole, ho perso la fiducia nella Parola, perché le parole che mi sono state dette, in ripetute e diverse occasioni, si sono rivelate una dopo l'altra mattoni di un castello fasullo, menzognero in un modo che a narrarlo risulterebbe persino difficile credere.

Io non credo più alla Parola, perché le parole che pronuncio provengono da un me stesso che è diventato ciò che è anche per opera di inganni - anzi del più sporco degli inganni, perché basato sull'amore e perché privo di necessità - e non può che esser sporco, contaminato, sozzo, fasullo, diabolico.

Mi vergogno di me stesso, ora. Per non aver capito, per aver creduto, per aver lasciato fare, per esser stato mezzo e fine di una delle peggiori menzogne che abbia mai udito. Per esser stato così stupido, e cieco, e onesto, e rispettoso nei confronti del Diavolo.

 
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