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The Hurt Locker

Post n°27 pubblicato il 14 Marzo 2010 da Enigmaman83
 
Foto di Enigmaman83

come promesso recensisco il film vincitore dell'Oscar come miglior Film del 2010!!

THE HURT LOCKER...

devo essere sincero, non mi aspettavo nemmeno di vederlo tra le candidature (non perchè non se lo meritasse ma perchè non credevo che quelli dell'Accademy fossero così audaci) e invece sono rimasto piacevolmente colpito!

anche la nomination per la regia mi ha sorpreso... e per usare le parole di un mio carissimo amico questo è stato "l'anno delle rivincite"!!

ma torniamo al film... una sceneggiatura granitica che fa riflettere sula pazzia della guerra a suo modo, ovvero facendo vedere come chi la vive a volte non riesca a farne a meno! nel ruolo bravissimo Jeremy Renner (attore quasi sconosciuto ma che abbiamo visto in S.W.A.T. e 28 settimane dopo) che ben fa risaltare come un uomo possa preferire rischiare la vita piuttosto che stare a casa e vedere crescere il proprio figlio!

la trama è semplice ma intensa:

Sono 40 giorni al fronte, in Iraq, di una squadra di artificieri e sminatori dell'esercito statunitense, unità speciale con elevatissimo tasso di mortalità. Quando tutto quel che resta del suo predecessore finisce in una "cassetta del dolore", pronta al rimpatrio, a capo della EOD (unità per la dismissione di esplosivi) arriva il biondo William James (il già citato Jeremy Renner), un uomo che ha disinnescato un numero incredibile di bombe (più di 800!!!) e sembra non conoscere la paura della morte.

la regia è quasi documentaristica e la Bigelow si dimostra di nuovo una delle registe più capaci a fare film "da uomini".... forse l'unica!! infatti per usare le parole di qualcun altro: In The Hurt Locker c'è un unico personaggio femminile, che occupa un numero insignificante di fotogrammi e una sola battuta del dialogo, eppure ne intuiamo subito la libertà, compresa la libera scelta di essere fedele ad un uomo che non c'è e non glielo chiede. Lo stesso uomo che ci viene mostrato, al contrario, schiavo del pericolo, dell'emozione forte a tutti i costi, di quell'immenso contenitore di alibi che è la guerra. Perché, per dirla in perfetto stile hollywoodiano, morire è facile, è vivere che è difficile. E questo, impossibile negarlo, è un giudizio chiaro e tondo.

davvero notevole.... forte e inossodabile!

voto: 7,5

 
 
 
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