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STASERA A TORINO IL TROFEO TIM

Post n°1473 pubblicato il 29 Luglio 2008 da corsivo79

PROVE DI SCUDETTO ALL'OLIMPICO JUVENTUS CONTRO MILAN E INTER!

Alle 20:30 la nostra Signora darà il calcio d'inizio all'8ª edizione del Trofeo Tim, sfidando prima il Milan e poi l'Inter, nel classico triangolare con mini-partite da 45 minuti. Olimpico tutto esaurito e colmo di tifosi bianconeri per il primo confronto fra grandi. E per la prima volta dopo un lungo inseguimento la sfida fra Mourinho e Ranieri: la staffetta al Chelsea è ancora una ferita aperta. Il tecnico della Juve: "A Torino si sfideranno le tre pretendenti allo scudetto e ci teniamo a fare bella figura. Mischierò le carte per vedere insieme vecchi e nuovi giocatori. Dobbiamo puntare ad amalgamarci il più in fretta possibile". Il portoghese: "La Juve deve avere paura". Rientra l'allarme per Cristiano Zanetti: il ginocchio infortunato a Dortmund è solo contuso, basteranno 3 giorni di riposo. Stasera esame Olimpico anche per Stankovic: la società bianconera aspetta di vedere come sarà accolto dai tifosi, prima di decidere se investire su di lui. Intanto i dirigenti del Barcellona, in Italia per l'amichevole con i viola, potrebbero incontrare Blanc e Secco per lanciare l'ultimo assalto a Trezegol.

 

PRELIMINARI DI SCUDETTO. STASERA A TORINO IL TROFEO TIM - La Stampa - Juventus, Inter, Milan. «Prove di scudetto», dice Ranieri. «È presto per valutare i rapporti di forza, ma è un test importante: ci misuriamo contro le due grandi rivali per il tricolore». L’8ª edizione del Trofeo Tim, dalle 20,30 in un Olimpico verso l’esaurito (diretta tv su Canale 5, tre partite da 45’, rigori in caso di parità, arbitri Brighi di Cesena e Gava di Conegliano), è un autentico antipasto di campionato. Le tre big ci arrivano con pensieri diversi. L’ossessione della Juve, reduce dalla razzia di Dortmund, è il preliminare di Champions. Ranieri vuole portare il più in fretta possibile tutti allo stesso livello di condizione e stasera cambierà ancora. Manca Zanetti (botta alla coscia, fermo 3-4 giorni), più spazio a Poulsen e nell’attacco atomico per la prima volta dovremmo vedere la coppia Amauri-Del Piero. Giocheranno tutti. Ampio turnover anche per l’Inter, senza Ibra e con problemi in difesa. Esordisce Muntari, c’è Stankovic. Il Milan presenta i nazionali: Gattuso, Pirlo, Zambrotta e Ambrosini. Con quest’ultimo allertato per dare una mano a Paloschi, Kakà e Seedorf in un attacco ridotto ai minimi termini, senza Ronaldinho, Pato, Inzaghi e Borriello.
JUVE, INTER, MILAN: PRIMA SFIDA DI MEZZA ESTATE - Repubblica - La tentazione è quella di dire che si comincia a fare sul serio, perché con il Trofeo Tim, questa sera a Torino (diretta 20,30 su Canale 5), si affronteranno Inter, Milan e Juventus, ovvero l´élite del calcio di casa nostra. Il tradizionale triangolare di mezza estate è in realtà un contenitore dove c´è un po´ di tutto e ognuno cerca e vede un po´ quel che può o gli conviene. Se per Mourinho queste gare di 45 minuti giocate una addosso all´altra nella stessa serata addirittura «non sono calcio», c´è chi, come Ancelotti, pur avendo solo un ragazzino per attaccante, l´obiettivo è «vincere e fare bella figura». Un torneo dove la protagonista obbligata è la Juventus, ormai molto avanti nella preparazione a differenza dei suoi avversari. Ranieri lo ha ricordato: «Non è il momento di fare paragoni, si incontrano tre squadre con una grande differenza di preparazione. Per noi è comunque un bel banco di prova perché si incontrano tre squadre-scudetto». La vera curiosità tra i bianconeri è il possibile esordio della coppia Amauri-Del Piero. Per i bianconeri che l´anno scorso brindarono al ritorno nel calcio dei grandi ecco l´occasione per regalarsi senza troppo soffrire momenti di entusiasmo. L´atmosfera a Torino sarà quella delle serate che contano, con l´inevitabile campionario di slogan cruenti e astiosi, quando dovrebbe essere solo una piacevole occasione di divertimento. Lungo l´elenco degli assenti sul fronte milanese, tutti concentrati sulla linea dell´attacco con Inzaghi e Borriello infortunati, Pato e Ronaldinho alle Olimpiadi, e tanti a corto di condizione. Non vanno certamente meglio le cose sul fronte dell´Inter al rientro dal lavoro fatto in montagna: molta fatica nelle gambe, primi abbozzi di organizzazione e difesa sottosopra perché mancano sempre Cordoba, Samuel e Chivu, e davanti Ibrahimovic.
SI PARTE CON JUVENTUS-MILAN ALLE 20.30 - Corriere dello Sport - Stasera all'Olimpico di Torino si gioca l'edizione 2008 del Trofeo Tim. Tre partite di 45 minuti, con diretta tv su Canale 5 dalle 20.31 (fino a mezzanotte). Questo il programma. Ore 20.35 (con possibile slittamento alle 20.45): Milan-Juve Ore 21.30: Inter contro perdente di Milan-Juve Ore 22.30: Inter contro vincente di Milan-Juve. Gli arbitri designati per le tre partite sono Brighi e Gava. È previsto che in caso di pareggio, al termine di ogni mini-sfida, si vada ai calci di rigore. Il regolamento è lo stesso delle passate edizioni: la vittoria nel tempo regolamentare vale 3 punti (la sconfitta 0); il successo ai rigori vale 2 punti e la sconfitta 1. L'Inter ha vinto il trofeo cinque volte, il Milan due volte, la Juve insegue il primo successo.
ZANETTI RIENTRA L'ALLARME: SOLO UNA CONTUSIONE - Tuttosport - Rientra l'allarme per il ginocchio di Cristiano Zanetti. Il contratto ecografico a cui si e’ sottoposto il giocatore ha evidenziato una contrattura al muscolo vastolaterale. Il centrocampista starà fermo tre giorni e poi riprenderà ad allenarsi. Il giocatore per i preliminari di Champions sarà quindi a disposizione di Ranieri.
JUVE, I CONVOCATI PER IL TROFEO TIM: MANCA ZANETTI - Corriere dello Sport - Sono 25 i convocati di Claudio Ranieri per il Trofeo Tim con Inter e Milan in programma domani sera a Torino. Alla lista mancano Zanetti e Almiron: il primo ha subito un colpo alla coscia destra contro il Borussia Dortmund ed è stato quindi sottoposto a un controllo ecografico che ha evidenziato una contusione al muscolo vastolaterale. Rimarrà a riposo per tre giorni e poi potrà riprendere ad allenarsi. Il secondo, invece, è partito per l'Argentina per sbrigare alcune formalità burocratiche per il rinnovo del suo permesso di soggiorno in Italia. Ecco la lista dei 25 convocati Juventus:
Portieri: Buffon, Chimenti
Difensori: Chiellini, Grygera, Knezevic, Legrottaglie, Mellberg, Molinaro, Zebina, Ariaudo
Centrocampisti: Camoranesi, Ekdal, Marchionni, Nedved, Poulsen, Salihamidzic, Sissoko, Tiago, Esposito, Nocchi
Attaccanti: Amauri, Del Piero, Iaquinta, Trezeguet, Rossi

RANIERI: "IL RISULTATO NON CONTA". AMAURI ALLA PROVA DEL 9 - Il Giorno - Juventus con il vento in poppa e grande favorita per il Trofeo Tim. Le vittorie contro Brondby e Borussia Dortmund hanno caricato tutto l’ambiente. E Ranieri, stasera, non intende prendere imbarcate: «Sarà una bella sfida, tanto intrigante quanto affascinante tra squadre che lotteranno per lo scudetto. Questo lo sanno tutti. Però, non credo che il risultato della gara sarà indicativo, comunque vada, anche perché le fasi della preparazione fra noi e loro sono differenti». Come al solito il risultato non conta, ma in questi casi è sempre meglio non perdere: «Quello che conta piuttosto è il risvolto psicologico, conviene non avere contraccolpi di nessun tipo». Le vittorie convincenti nelle prime due uscite internazionali, però, non devono trarre in inganno e Ranieri di questo ne è consapevole: «Sono molto soddisfatto del lavoro, stiamo procedendo per gradi sia tecnicamente che fisicamente. Anche il trofeo Tim è una tappa che serve per portarci avanti. Dal tour inglesi, invece, il rischio di prendere qualche imbarcata c’è soprattutto quando affronteremo Arsenal, che si prepara a partire fortissimo. Noi proveremo come al solito a fare la nostra partita, senza timori». Stasera non ci sarà Cristiano Zanetti (contusione al muscolo vastolaterale della coscia destra), per lui nulla di grave, tra 3 giorni riprenderà al allenarsi. Grande curiosità in attacco. Amauri e Iaquinta scalpitano, mentre Del Piero e Trezeguet devono ancora trovare la condizione migliore.  Sarà Juventus-Milan la sfida che aprirà il Trofeo Tim alle 20,45. La perdente sfiderà nella seconda gara l’Inter, che incontrerà poi la vincente nell’ultima partita. In caso di pareggio, al termine di ogni mini-sfida si andrà ai calci di rigore. La Juventus non si è mai aggiudicata il Tim, vinto cinque volte dall’Inter e due dal Milan.
RANIERI: "PER LO SCUDETTO JUVE, MILAN E INTER" - Corriere dello Sport - L'obiettivo di questo inizio di stagione è sempre lo stesso, vincere i preliminari di Champions League. Ma dopo la buona prova nell'amichevole contro il Borussia Dortmund, la Juventus non vuole più fermarsi. «Ci teniamo a fare bella figura anche contro Milan e Inter», sottolinea l'allenatore Claudio Ranieri, che però mette le mani avanti: «In questa fase della preparazione - dice - è antipatico fare confronti con le altre squadre».
«IN CAMPO LE PRETENDENTI ALLO SCUDETTO» - In campo, per l'ottava edizione del Trofeo Tim, si vedrà una Juve camaleonte: «Mischierò le carte - annuncia il tecnico - per vedere insieme vecchi e nuovi giocatori. Dobbiamo puntare ad amalgamarci il più in fretta possibile e quella di domani sera è senza dubbio un'occasione importante». In campo, nelle tre minipartite da 45 minuti l'una, ci sarà infatti tanta qualità. «All'Olimpico di Torino si sfideranno le tre pretendenti allo scudetto - sostiene l'allenatore della Juventus - e le tre squadre più scudettate d'Italia». I presupposti per lo spettacolo, insomma, ci sono tutti.
RANIERI, RICORDI JOSE'? "STAVOLTA RACCOLGO IO" - La Stampa - Finalmente ce l’ha di fronte. Claudio Ranieri aspettava da tempo Josè Mourinho, adesso può partire il regolamento di conti. Finora li abbiamo visti solo uno dietro l'altro (quando il portoghese era l'uomo ombra di «Dead man walking», prima di sostituirlo al Chelsea), quindi uno dopo l'altro (a Stamford Bridge), poi uno prima dell'altro (nella nuova avventura italiana). Una vita passata a inseguirsi e finalmente c'è un appuntamento, pazienza che arrivi in un martedì sera di fine luglio per il Trofeo Tim e non a Gelsenkirchen, 26 maggio 2004, per la finale di Champions. Quella sera, la notte in cui Mourinho divenne Mourinho in sella al Porto campione d'Europa (3-0 al Monaco, fuga plateale negli spogliatoi senza festeggiare, come da manuale del personaggio), avrebbe potuto (e dovuto) esserci anche Ranieri. Ma qualcosa andò storto nella semifinale buttata via due volte contro i francesi allenati da Deschamps, che poi gli avrebbe fatto da apripista nell’avventura della Juve post Calciopoli. Italiano d'esportazione, Ranieri si era rifatto una vita al Valencia prima di mettersi al volante del Chelsea, la fuoriserie con cui Abramovich era partito alla conquista del mondo. Sbandò nel Principato (da 1-1 a 1-3 nel finale, in 11 contro 10), e pure nel ritorno a Londra, 2-2 dal 2-0 iniziale. Il boss non gliela perdonò. Nel caricatore aveva già Mourinho: bastò premere il grilletto. È da allora che Ranieri insegue Josè e una vittoria importante che faccia compagnia alle due coppe (d’Italia e di Spagna) e ad altrettante supercoppe (d’Italia e d’Europa) messe in bacheca ai tempi di Fiorentina e Valencia. «Io preparo il terreno, chi arriva dopo raccoglie: ora, alla Juve, spero tocchi a me, raccogliere» spiegò qualche tempo fa, dopo aver smesso di inseguire altri due fantasmi, Cuper e Benitez, che arrivarono dopo di lui a Valencia e, sì, qualcosina vinsero. Togliersi dalla testa Mourinho è più complicato, ora che l’ingombrante portoghese è anche il suo primo avversario sulla via dello scudetto. Ranieri non ha mai digerito la cacciata dal Chelsea, sapendo di essere stato defenestrato all’alba di un ciclo vincente. Troppo semplice, a quel punto, diventare «Special One»: avrebbe potuto provarci anche lui, e magari per gli inglesi non sarebbe rimasto solo «the tinckerman», l’assemblatore, come lo chiamavano per l’abitudine di cambiare spesso la formazione. Da Valencia, da casa e infine da Parma gli è toccato invece di vedere Mourinho dominare due volte la Premier e vincere tutto il possibile. Tranne una cosa: la Champions. L’ossessione del capo, lui lo sapeva bene. Ecco perché, maggio 2007, si tolse uno sfizio e avvisò il collega dopo il ko in semifinale col Liverpool: «Occhio Josè, rischi il posto: Abramovich vuole quella coppa, so come ragiona e l’ho provato sulla mia pelle». Qualche mese e Mourinho era a casa. Ranieri conosce i suoi polli. Anche il portoghese. Che non risparmia frecciate a nessuno, figuriamoci a chi sminuisce le sue imprese spiegandole solo con la carta di credito del padrone. Dopo il primo raccolto a Londra, sparò: «Il club ha speso tanto? Sì, ma per giocatori voluti da chi c’era prima di me, come Veron, Geremi e Crespo, che ora non riusciamo a vendere». Tiè. La scorsa primavera, l’ultima provocazione con la lezione su Tiago, finito ai margini nella Juve: «Non capisco perché non giochi, è più forte di Sissoko e Zanetti. Basta metterlo mediano laterale in un centrocampo a tre». E Ranieri? Ha incassato da signore («Mourinho è un grande, darà tanto al nostro campionato»), ma da stasera vorrebbe restituire.
MOURINHO: "AL POSTO DELLA JUVE AVREI PAURA" - La Stampa - Mourinho, lei è stato spesso accostato al Mago Helenio Herrera che diceva che Milan e Juventus non esistevano: la pensa come lui?
«Per me esistono, ma non se c’è in ballo il Trofeo Tim perché giocheremo solo 45 minuti e questo per me non è calcio. Giocheremo con loro, non contro di loro. E andrà benissimo allenarsi con la Juventus, una squadra che ha iniziato la preparazione da quasi un mese e aspetta di giocare il preliminare di Champions League e sarà bello anche affrontare il Milan che è nella nostra stessa situazione».
La Juventus vista contro il Borussia Dortmund ha raccolto applausi, non teme una figuraccia?
«Non ho paura. Sono loro che devono averla, perché sarebbe assolutamente normale se in questo momento della preparazione la Juventus battesse l’Inter, non il contrario. Per la Juve una sconfitta sarebbe difficile da accettare: noi lavoriamo da dieci giorni, loro da un mese. La Juventus in questo momento ha bisogno di fiducia».
LA CERTEZZA JUVENTUS SI CHIAMA AMAURI - Corriere della Sera - Dopo Copenaghen e Dortmund, cioè dopo due vittorie «europee» ravvicinate e consecutive che hanno fatto impennare l'autostima interna, la Juventus gioca a rimettersi in discussione questa sera contro Milan ed Inter che, per ammissione di Claudio Ranieri, «sono, assieme a noi, le due pretendenti allo scudetto». Un bel modo per candidarsi alla lotta al titolo e per rivestire il doppio collaudo estivo di una valenza superiore alla realtà. «Ogni partita serve per aggiungere minuti di tenuta alle nostre gambe. Non è importante il risultato finale, quanto piuttosto il modo in cui la squadra riesce ad esprimersi. Chi ci troviamo di fronte questa volta, a livello qualitativo, è il massimo che c'è. Dunque ci sarà bisogno di più concentrazione e più ordine rispetto alle recenti vittorie conseguite all'estero», la presa di coscienza dell'allenatore juventino, motivato per lo meno quanto i vecchi del gruppo. Se da un lato Ranieri ha messo le mani avanti («È probabile che prendiamo qualche imbarcata »), dall'altra è consapevole che il suo gruppo sta crescendo lentamente. Ma sta crescendo. In Germania, domenica scorsa, si è celebrato il battesimo di Christian Poulsen con un assist pregevole per il gol di Vincenzo Iaquinta, troppo spesso consegnato alle formazioni di riserva nelle preconizzazioni estive. Quello che il tecnico definisce un «carro armato » molto verosimilmente è l'attaccante che più sa flirtare con Amauri, il protagonista di questo luglio rovente, sette gol in quattro incontri, e il riconoscimento di una leadership offensiva per adesso ancora nel bozzolo ma assai promettente. All'ex palermitano piace l'idea di scimmiottare Ibrahimovic, del quale possiede il fisico da gladiatore e i piedoni benedetti da madre natura. «Lui ha fatto bene alla Juventus, io vorrei ancora di più», la promessa che risale al giorno della presentazione. L'intesa tra il brasiliano e David Trezeguet è un nodo da sciogliere: i due percorrono strade così simili da risultare quasi incompatibili. Il quasi è il beneficio del miracolo concesso a Ranieri per far quadrare il cerchio. Intanto per l'esordio del Trofeo Tim contro il Milan, è probabile che Amauri venga accoppiato a Del Piero, il capitano, colpito dall'effetto oblio. In pochi, infatti, ricordano che a maggio ha conquistato la classifica dei marcatori di serie A: nella hit parade dello spogliatoio, monta la sensazione che sia il quarto della lista di gradimento dell'allenatore. Che però, naturalmente, smentisce. Alla resa dei conti, comunque, sarà il campo a stabilire se si tratta di supposizioni fasulle o di anticipazioni veritiere. Stasera, ad ogni modo, marca visita Cristiano Zanetti, il puntello del centrocampo. A Dortmund ha rimediato una botta alla coscia destra, per quattro giorni resterà a riposo, poi potrà tornare ad allenarsi.
E PER STANKOVIC L'ESAME OLIMPICO - La Stampa - Per raggiungere quell’equilibrio che Mourinho ritiene indispensabile per la riuscita del suo lavoro basterebbe che Inter e Milan tornassero a fare affari di mercato. Gli armadietti dello spogliatoio di Appiano Gentile, infatti, sono stracolmi di scarpette da calcio di attaccanti, a Milanello, invece, si sta addirittura pensando di chiedere ad Ambrosini di spostarsi qualche metro più avanti. La realtà dell’Inter è opposta a quella del Milan. Mourinho deve per forza liberarsi di almeno due elementi, uno in attacco e un altro a centrocampo. E se alla fine arrivasse Quaresma se ne aggiungerebbe un altro. Ancelotti, fra infortuni dell’ultim’ora e giocatori impegnati nelle Olimpiadi (leggi Ronaldinho e Pato), deve già fronteggiare un’emergenza. Stasera l’allenatore rossonero avrà a disposizione soltanto Kakà, Seedorf e Paloschi, mentre Mourinho dovrà riuscire nell’impresa di farli giocare tutti: Adriano, Suazo, Crespo e Balotelli. In attesa che rientri Cruz e pure Ibrahimovic ancora alle prese con il problema al ginocchio. La compilazione della lista Champions si preannuncia complicata, al momento i candidati a restare fuori sarebbero Suazo, Pelè, Dacourt, Jimenez e uno fra Adriano e Crespo. Non a caso ieri Lele Oriali ha parlato di «partenze dolorose», pare infatti che nessuno voglia andarsene dall’Inter e quindi non sarà facile intavolare trattative di mercato. Suazo e Pelè sono in vendita, così come Dacourt e Stankovic. Quest’ultimo con l’arrivo di Muntari ha visto ridursi ancora di più lo spazio e quindi può riaprirsi la pista bianconera. Il faccia a faccia di questa sera è atteso con impazienza dai dirigenti torinesi per valutare come il serbo verrà accolto dalla tifoseria: la Juve non lo ha mai perso di vista e c’è chi continua a spingere per un suo arrivo, magari con i saldi di fine agosto e dopo aver superato il preliminare di Champions. Mourinho fino a qualche giorno fa era contrario alla sua cessione, ma viste le difficoltà incontrate per vendere Suazo e Pelè non si può escludere nulla. L’operazione Quaresma, peraltro, è soltanto congelata: se Branca riuscirà a far cassa sfoltendo la rosa di due elementi, il discorso potrebbe riaprirsi. Il Milan, invece, ha praticamente chiuso il suo mercato. L’emergenza in attacco non comporterà cambiamenti nelle strategie societarie. La cessione di Paloschi al Torino avverrà soltanto quando si conosceranno le reali condizioni di Borriello, alle prese con un problema al menisco esterno del ginocchio destro, mentre non preoccupa Inzaghi che continua ad avere una serie di guai muscolari. L’ipotesi Shevchenko resta difficile da realizzare, a meno che Abramovich non sia disposto a cederlo gratis. Durante il torneo che i rossoneri giocheranno a Mosca contro il Chelsea potrebbe essere effettuato un nuovo sondaggio, ma Ancelotti non spinge per avere un nuovo elemento e anche ieri è apparso ottimista: «Buffon ha ragione, se tutti i miei giocatori si esprimono al meglio siamo i favoriti per lo scudetto».
BARCELLONA IN ITALIA: ULTIMO ASSALTO A TREZEGUET. INFERNO AQUILANI - Tuttosport - I catalani sbarcano a Firenze per l'amichevole con i viola e cercano il contatto con i dirigenti juventini. La punta francese e’ uno degli obbiettivi primari del barca ma l’eventuale scambio con Eto’o lascia molti dubbi ai dirigenti juventini. L’ipotesi tuttavia ha gia’ scatenato il dibattito tra i tifosi. Sul forum di vecchiasignora.com il 43% si dichiara favorevole. L’utente andy afferma: “Il cuore mi dice no ma ormai David non e’ piu’ molto giovane. Eto’o e’ un grande attaccante, un occasione cosi’ non potrebbe capitare piu’”. Oltre il 7% che si dichiara indeciso c’e’ poi chi con il 49% si dice contrario a questa ipotesi (vuoi per l'‘amore per Trezeguet, vuoi per i dubbi su Eto’o. Sullo stesso forum zebrato ci si chiede anche “Per quanto sareste disposti a vendere Trezeguet e come reinvestireste il denaro?”. Qui però il pensiero di vendere David senza avere un sostituto adeguato porta a un parere unanime: ”Trezeguet non si tocca!”. L'inferno di Aquilani: la Roma non gli rinnova il contratto e per ora rimanda la trattativa con la Juve. Il centrocampista turbato dalle possibili tensioni legate alla sua permanenza in giallorosso. Se resta, rischia di rimanere senza fiducia e stimoli. Intanto Almiron vola in Argentina: lo vuole il River Plate di Simeone, mentre in Italia è rimasto solo il Napoli.
D'AMICO: "GIOVINCO RINNOVERA'. L'INGAGGIO? LO DETERMINA IL CAMPO" - calciomercato.it  - Nessun problema per quanto concerne il matrimonio tra la Juve e Sebastian Giovinco. Il procuratore del fantasista di origini siciliane, Andrea D’Amico, ospite a 'Speciale Calciomercato' in onda sui teleschermi 'Sky', ha fatto il punto sulla situazione del suo assistito: “C’è stato già un primo incontro con la dirigenza bianconera che è servito come sondaggio – ha rivelato l’agente – Ne riparleremo quando Sebastian ritornerà dall’esperienza Olimpica, ma sicuramente non ci saranno problemi sul rinnovo e sulla sua permanenza a lunga scadenza a Torino. Guadagna poco? Lui al momento percepisce 60 mila euro come ai tempi della primavera però l’ingaggio di un giocatore, comunque, lo determina sempre il campo”
ALMIRON PUO' ANDARE AL NAPOLI. LA JUVE VUOLE UN OPZIONE SU HAMSIK - Il Giorno - Aspettando i saldi di fine estate, Inter, Milan e Juventus si guardano intono a caccia dell’affare dell’ultima ora. I nerazzurri continuano a seguire Quaresma (Branca ed Oriali continuano a trattare con il Porto sulla base di 20 milioni di euro), mentre i rossoneri non perdono di vista Shevchenko, soprattutto considerando gli infortuni di Borriello e Inzaghi. Anche i bianconeri, seppur sottotraccia, tengono d’occhio Stankovic e seguono con interesse l’evoluzione del rinnovo del contratto di Aquilani, giocatore finito anche nelle mire dell’Inter.  Ma Secco e Blanc stanno lavorando soprattutto in uscita. Oltre a Tiago, vicino all’Atletico Madrid, anche Almiron è in procinto di lasciare Torino. L’ex centrocampista dell’Empoli dovrebbe finire al Napoli con la formula del prestito con diritto di riscatto per rimpiazzare l’infortunato Bogliacino. In cambio, la società bianconera cercherà di strappare un’opzione per la prossima stagione per Hamsik, il Kakà azzurro per Pierpaolo Marino, l’oggetto del desiderio di mezza Europa.
POULSEN, ORA I TIFOSI FANNO RETROMARCIA: "OTTIMI PIEDI E VISIONE DI GIOCO" - Tuttosport - Il riscatto del ripiego. Detto così, sembrerebbe un quadro po’ irriverente per l’ultimo acquisto in casa Juventus, Poulsen, ma sintetizza quella che sarà stasera la sfida personale del danese a Inter e Milan, e in particolare a Flamini e Stankovic. Ovvero allo juventino mancato, di cui Poulsen ha preso il posto nella squadra di Ranieri, e al possibile nuovo arrivo rispetto al quale il danese è stato preferito. Sebbene l’acquisto del centrocampista sia stato fortemente contestato dai tifosi, Poulsen ha risposto sul campo a chi ne metteva in dubbio le qualità. L’assist per il secondo gol di Iaquinta contro il Borussia è una prodezza da campione che non possiede soltanto le caratteristiche del mastino, ma sa anche impostare l’azione, fornire palloni ed essere incisivo in attacco. Così, dopo l’amichevole di domenica, i tifosi bianconeri hanno cambiato idea sul centrocampista che, da bidone, sembra essersi trasformato in giocatore con «ottimi piedi e visione di gioco» secondo il sondaggio promosso da Juworld.net: solo il 21,39% continua a pensare che il giocatore «non sia l’uomo che serviva alla Juve», mentre la maggioranza dei votanti - oltre il 78% - fa retromarcia sostenendo che «è stato valutato prematuramente». Stasera Poulsen avrà modo di incontrare per la prima volta Kaká, Gattuso e Ancelotti con i quali ha avuto screzi in passato. «Non ho problemi a incontrare giocatori con cui ha avuto contrasti. Stimo Gattuso come giocatore e uomo». Stasera è attesa la stretta di mano tra i due mastini, ben sapendo che, al fischio d’inizio, torneranno ad azzannarsi.

 
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DEL PIERO MAGIA SCUDETTO


MILAN-JUVE 1-6 !!!
 
 

DEL PIERO LIVE IN SAN SIRO


TREZEGOL INCORNA IL MILAN


SAN GIGI BUFFON: I MIRACOLI


IL MIO CANTO LIBERO


INNI JUVENTUS


L'EUROGOL DI DEL PIERO ALLA GERMANIA


TOKIO, 8 DICEMBRE 1985: JUVENTUS CAMPIONE DEL MONDO
 

JUVENTUS CAMPIONE D'EUROPA

 

DECALOGO DI FARSOPOLI


LA VERA STORIA



PROCESSO FARSA


QUESTO E' MORATTI!
Beppe Grillo svela i loschi affari del presidente dell'Inter e della sua azienda.

 

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