Creato da kayfakayfa il 10/01/2006

LA VOCE DI KAYFA

IL BLOG DI ENZO GIARRITIELLO

 

Messaggi di Aprile 2015

CON LA FIDUCIA RENZI FREGA CHI LO VOLEVA FREGARE

Post n°1611 pubblicato il 29 Aprile 2015 da kayfakayfa

 

Malgrado ieri la Camera abbia respinto con 384 voti contrari e 209 sì le pregiudiziali di costituzionalità presentate dalle opposizioni rispetto all'Italicum, il governo ha deciso di porre comunque la fiducia sull'approvazione della legge elettorale. Un gesto che ha stupito non pochi visto che in aula la maggioranza aveva dato manifestazione di forza. Eppure, provando a ragionare, ci renderemmo conto che l'atteggiamento di Renzi è tutt'altro che ingiustificato. Basta riandare con la memoria a due anni fa quando, dopo che la sera prima l'assemblea del PD aveva acclamato all'unanimità la proposta dell'allora Segretario del partito Bersani di votare al Quirinale Prodi, il giorno della votazione oltre 100 franchi tiratori del PD determinarono la trombatura di Prodi alla Presidenza della Repubblica e la conseguente bocciatura di Bersani.

In molti, finanche nel PD, attribuirono quel tradimento ai renziani. Accusa sempre respinta dai destinatari al mittente ma che tuttora non accenna a dissolversi.

Dopo quanto è accaduto ieri, la sensazione è che Renzi tema che il respingimento delle pregiudiziali possa essere un tranello teso al governo, al fine di ripagarlo con la stessa moneta da chi non ha mai digerito quello "scherzetto", perché si illuda della propria forza numerica alla Camera, non sentendo il bisogno di porre la fiducia, per poi fregarlo all'atto della votazione reale trincerandosi dietro il  voto segreto per farlo cadere.

Se così fosse, Renzi si dimostrerebbe degno allievo di Machiavelli.

Purtroppo non conosceremo mai le reali motivazioni hanno spinto l'ex sindaco di Firenze a agire in questo modo.

L'unica certeza è che la vera sconfitta in questa bagarre è la cosiddetta minoranza del PD la quale, pur criticando la scelta del governo di porre la fiducia, ha garantito che la voterà, (pare che a votarla saranno 50 su 70 dissidenti).

Tanto rumore per nulla. Prima di tutto salvare il vitalizio e una probabile ricandidatura!

 
 
 

LA SPERANZA NON SI PUO' AFFONDARE

Post n°1610 pubblicato il 24 Aprile 2015 da kayfakayfa

 

Dopo l'ennesima tragedia del mediterraneo al largo delle coste libiche in cui hanno perso la vita tra le 700 e le 900 persone, (la cifra esatta non la sapremo mai), si sprecano le opinioni di politici, giornalisti, tuttologi di varia natura politica, sociale e culturale sui provvedimenti che si dovrebbero adottare per evitare che si ripetano altre simili sciagure.

Tra le tante sembrerebbe prevalere la tesi che prende in seria considerazione l'affondamento dei barconi a mezzo droni telecomandati per impedire ai mercanti di sbarchi di mettere in carniere futuri imbarchi e, magari, scoraggiare chi progetta di imbarcarsi alla disperata ricerca di un futuro migliore transitando sulle nostre coste europee.

Nello stesso tempo il continuo crescente numero di sbarchi in Italia va ad aumentare la criticità dei centri di accoglienza ormai al collasso. Costringendo le autorità a cercare soluzioni alternative in altre regioni e città, suscitando il risentimento delle popolazioni locali che non vogliono gli immigrati sul loro territorio tanto che in molti si stupiscono di quanto siano razzisti gli italiani un popolo che ha a sua volta un passato da emigranti.

Non credo che gli italiani, almeno la maggioranza, siano razzisti. Se nel paese sta montando un clima xenofobo la colpa non è certo degli immigranti, o almeno dei tanti onesti disperati che sbarcano sulle nostre coste. Bensì di chi dovrebbe amministrare l'emergenza, ossia dello stato che di anno in anno si inventa leggi e leggine per regolamentarne il flusso e la gestione ma poi, al momento dei fatti, si dimostra totalmente inadeguato.

Basti pensare alle tante ragazze di colore o dell'est che si prostituiscono alla luce del sole sotto gli occhi di tutti, dunque anche delle forze dell'ordine, senza che nessuno intervenga per tutelarle e garantire un minimo di decenza pubblica; a come sono ridotte alcune piazze e vie delle nostre città, totalmente invase da bande di immigrati in cui regna l'anarchia assoluta; dove chi è costretto a transitarvi lo fa a proprio rischio e pericolo – ad esempio Piazza Garibaldi a Napoli, terra di nessuno dove spadroneggiano bande di immigrati e di disadattati locali, spesso in guerra tra loro per lo spaccio della droga o perché ubriachi.

Se ciò non bastasse a far riflettere chi di dovere che se lo Stato facesse lo Stato, applicando la legge e facendola rispettare, il clima nel paese sarebbe meno pesante verso lo straniero, si pensi all'intercettazione telefonica riferita a dicembre del 2014 da Il Mattino di Padova in cui un gruppo di ladri albanesi, parlando con i parenti in Albania, sbeffeggiavano la legge italiana che li arresta per poi rimetterli in libertà subito dopo...

Anche il più filantropo tra i filantropi, al cospetto di un tale degrado sociale frammisto a un simile vuoto legislativo che consente ai criminali di avere la sensazione che l'Italia sia per loro il paese della cuccagna, inizia a veder vacillare le proprie credenze umanitarie dubitando che qualcosa non funziona.

Se a ciò aggiungiamo che in tempo di crisi economica lo Stato dà l'impressione di mostrare più interesse verso la condizione degli immigrati, seppure per scopi umanitari, garantendo loro diritto di assistenza, ma poi mostra enormi crepe quando si tratta di garantire i diritti fondamentali, in particolare quello del lavoro, ai suoi cittadini, è ovvio che nell'opinione pubblica cresce il malcontento verso gli immigrati; offrendo pane per i loro denti a tutti quei partiti di matrice xenofoba come la Lega di Salvini che cinicamente ne approfittano per fare campagna elettorale alimentando lo spauracchio dello straniero ruba pane e stupratore.

Nello stesso tempo ci sembra altrettanto demagogico l'atteggiamento di chi si schiera a spada tratta a favore degli immigrati, mostrando un buonismo da libro cuore, senza però suggerire soluzioni adeguate se non quella dell'accoglienza a ogni costo quando è evidente a tutti che se all'accoglienza non si associa un adeguato e mirato controllo della situazione a lungo termine, i disagi sociali e il malcontento dell'opinione pubblica aumenteranno sempre più.

I fatti sono fatti, non si possono negare.

A modo suo ognuno offre una soluzione che purtroppo non è affatto quella giusta bensì un palliativo per tappare la falla esistente nell'attesa che se ne apri un'altra.

Personalmente non ho in mente alcun tipo di soluzione da suggerire per risolvere il problema, convinto come sono che una soluzione al problema non esiste.

Chi si imbarca sulle carrette del mare lo fa con la consapevolezza di rischiare la vita. Ma tuttavia lo fa non avendo alternative in quanto fugge da una realtà dove, se restasse, comunque rischierebbe la vita o per fame o per guerra. Pertanto, anche affondando i barconi, è da illusi credere che si fermi il flusso migratorio dall'Africa all'Europa.

Così come penso sia da illusi auspicare in una soluzione diplomatica sedendosi a tavolino con criminali travestiti da capi di stato e di governo, riconoscendo loro un'autorità che non gli competerebbe allo scopo di far sì che in cambio di denaro e di “altro” si adoperino per arginare quella immane marea umana convergente verso le coste africane del mediterraneo alla disperata ricerca di libertà, convogliandola in campi profughi e tenendola eternamente lì segregrata, magari sotto la minaccia delle armi nel silenzio ipocrita della comunità internazionale.

Oggi quei tanti che rimpiango la scomparsa di Gheddafi sono quegli stessi che ieri si adoperarono per farne cadere il regime e gioirono quando fu linciato e ucciso perché la Libia era tornata una democrazia; quegli stessi che oggi combattono i talebani sono quegli stessi che ieri li armarono durante l'invasione russa in Afghanistan; quegli stessi che oggi hanno dichiarato guerra all'ISIS sono quegli stessi che ieri lo crearono per espandere il proprio potere in medio oriente; quegli stessi che oggi vorrebbero sedersi a tavolino con i leader delle tribù e dei governi o pseudo-governi dei territori da cui transitano i flussi migratori saranno quelli stessi che domani gli dichiareranno guerra per oscuri fini di natura politica e economica!

È inutile che ci giriamo intorno, il problema degli sbarchi non sarà mai risolto perché soluzione non ha. Un disperato non si ferma davanti a niente e a nessuno pur di garantirsi un futuro migliore, a costo di rischiare la vita.

È giusto che se ne discuta, che si cerchino vie di mezzo agli sbarchi. Ma, per quanto mi riguarda, penso che il problema non lo si risolverà mai. E se un domani avessimo la sensazione che sia stato risolto, dovremmo preoccuparci chiedendoci che fine abbiano fatto tutti quei disperati che fino a “ieri” intraprendevano lunghi viaggi della morte per raggiungere le coste del mediterraneo per imbarcarsi sulle carrette del mare alla ricerca di un futuro migliore!

Possibile che le loro speranze abbiano trovato improvviso appagamento in casa? Più probabile che vengano soffocate con un colpo di fucile o di machete!

Come le radici di una pianta si diramano senza limiti nel sottosuolo alla ricerca dell'acqua, così la speranza degli uomini non conosce confini.

Affondati i barconi essa utilizzerà altri mezzi per realizzarsi, la speranza non si può affondare!

 
 
 

PROVE GENERALI DI PARTITO DELLA NAZIONE

Post n°1609 pubblicato il 23 Aprile 2015 da kayfakayfa

 

L'auspicio del Ministro per le Riforme Boschi che in Aula il voto sull'Italicum non avvenga a scrutinio segreto tradisce la preoccupazione del governo che, all'atto del voto, qualcuno della maggioranza, ossia del PD, possa trincerarsi dietro l'anonimato e bocciare il provvedimento mettendone a rischio l'approvazione. Un gesto tutt'altro che impossibile dopo la sostituzione in Commissione Affari Costituzionali di 9 dissidenti del PD contrari all'Italicum tra cui Bersani, Bindi e Cuperlo che ha suscitato non poche polemiche e perplessità all'interno del partito perfino in chi è schierato con il Segretario.

Se è già paradossale che un governo debba tutelarsi dalla propria maggioranza, paradosso dei paradossi è che in aiuto di quel governo sopraggiunga una fronda di deputati dell'opposizione berlusconiana – quanto mai in fibrillazione per l'approvazione dell'Italicum, pur avendolo sostenuto fino a quando il Patto del Nazareno resisteva - capitanati da Denis Verdini, seppure politicamente schierato sul fronte opposto, per garantire al governo la copertura da un eventuale fuoco amico.

Basteranno gli scudi verdiniani perché l'Italicum passi? Vedremo!

Una cosa è certa, un governo di centrosinistra che ha bisogno dei voti del centrodestra perché si affermino le proprie proposte di legge non può più definirsi di centrosinistra.

A questo punto, se Renzi fosse costretto davvero a dover contare sull'appoggio esterno di Verdini per superare l'ostacolo dissidenti e malumori all'interno del PD è evidente che il PD come soggetto politico di centrosinistra non esiste più. O quanto meno la sua natura politica si è completamente tramutata, stravolta. Così come si sarebbe mutata la natura politica di Verdini e dei suoi in quanto appoggiando Renzi andrebbero contro gli ordini di scuderia imposti da Berlusconi che vuole bloccare l'Italicum perché antidemocratico perché dando il premio di maggioranza alla lista che raggiunge il 30% le assicurerebbe il 55% dei seggi mentre la soglia di sbarramento al 3% impedirebbe di fatto l'esistenza dei piccoli partiti (ma in passato non fu proprio Berlusconi a lamentarsi dell'esistenza dei piccoli partiti perché con il proprio veto di fatto mettevano in forse le coalizioni di cui facevano parte e il governo stesso limitandone l'azione?...)

Non crediamo di sbagliare supponendo che quanto sta avvenendo in queste ore nella politica italiana siano delle vere e proprie prove generali per il parto di quel Partito della Nazione da sempre auspicato da Renzi.

Fa niente che a rimetterci saranno il PD e la sinistra italiana. O quello che ne resta con buona pace dei suoi elettori!

 
 
 

PD: POVERI DESTITUITI

Post n°1608 pubblicato il 21 Aprile 2015 da kayfakayfa

Vi immaginate che casino sarebbe scoppiato se a cambiare in Commissione Affari Costituzionale della Camera 10 sui membri del partito, perché contrari a votare la riforma elettorale presentata dal governo presieduto dal proprio leader di partito, non fosse stato il PD ma il M5S?

Avremmo assistito a un'infinita passerella televisiva di ministri, deputati e deputate della maggioranza nonché di giornalisti e personaggi pubblici filogovernativi che avrebbero unanimemente stigmatizzato come fascista l'atteggiamento dei vertici del M5S, invitando gli elettori a tenerne conto.

Poiché a farlo è invece Renzi, in pochi si scandalizzano e hanno il coraggio di dire apertamente le cose come stanno.

Per quanto riguarda i “trombati” a tempo - la sostituzione in commissione dovrebbe durare giusto dieci giorni, il tempo che passi la riforma e poi tutti di nuovo al proprio posto – pur affermando che la sostituzione è un fatto grave, al momento non giunge voce che, se Renzi decidesse di porre la fiducia per il passaggio dell'Italicum, qualcuno degli attuali “panchinari” voterebbe contro il governo.

Se lo facessero non solo significherebbe fine del governo Renzi ma, soprattutto, fine della loro storia parlamentare, almeno nel PD, perché difficilmente alle prossime elezioni Renzi li ricandiderebbe.

E allora cosa accadrà? Alla fine Bersani - tra i dieci destituiti a tempo insieme Gianni Cuperlo, Rosy Bindi, Andrea Giorgis, Enzo Lattuca, Alfreddo D'Attore, Barbara Pollastrini, Marilena Fabbri, Roberto Agostini e Marco Meloni – digerirà l'ennesimo boccone amaro offertogli da Renzi e, a "difesa della ditta", anche questa volta, dopo aver urlato “al lupo, al lupo”, rientrerà nei ranghi ubbidendo al capo? Oppure tirerà dritto per la sua strada che lo allontana sempre più dal PD renziano, soprattutto ora che non è stato invitato alla festa dell'Unità che si terrà a Bologna dal 21 aprile al 3 maggio, così come non sono stati invitati né Cuperlo né Civati aperti oppositori di Renzi?

Nell'attesa di conoscere gli sviluppi di questa ennesima grottesca vicenda targata PD, gradiremmo che i deputati del PD, i giornalisti filogovernativi e i sostenitori del PD la smettessero di attaccare il M5S accusando i leader del movimento di dispotismo e i parlamentari di subalternità a Grillo e c.

È evidente anche ai ciechi che è nel PD ad essere a rischio la democrazia, non certo nel M5S!

 
 
 

VICTOR HUGO, SCRITTORE E INIZIATO

Post n°1607 pubblicato il 20 Aprile 2015 da kayfakayfa
 

Di libri sull'ermetismo ne ho letti tanti. Così come ne ho letti diversi sul significato ermetico delle cattedrali gotiche e degli antichi insediamenti archeologici quali la piana di Giza in Egitto con le sue misteriose piramidi e la sfinge. Ogni autore, analizzando quei siti millenari, sembra faccia chissà quali scoperte legate alle origine della civiltà umana; alla presunta esistenza in un lontano passato di una civiltà tecnologicamente iper-sviluppata in cui molti identificano l'Atlantide di cui parla Platone nel Timeo e nel Crizia. Perfino il Fulcanelli, famoso per IL MISTERO DELLE CATTEDRALI, analizzando i portali e le statue di Notre Dames de Paris, giunge alla conclusione che quei simboli racchiuderebbero il segreto della Pietra Filosofale e farebbero riferimento a un antico passato dell'umanità sepolto nella sabbia del deserto... Poi leggi NOTRE DAMES DE PARIS di Victor Hugo e ti rendi conto che lo scrittore francese è stato l'antesignano di tali teorie e studi; che il Fulcanelli e tutti gli altri che hanno successivamente affrontato l'argomento gli hanno semplicemente fatto il verso prendendo spunto dal suo grandioso romanzo!... Addirittura nel 2° capitolo del libro 5° intitolato QUESTO UCCIDERà QUELLO, parlando dei "libri di pietra" uccisi da quelli stampati, riferendosi ai monumenti dell'antichità costruiti con gli stessi criteri filosofici con cui successivamente furono edificate le cattedrali gotiche, in rapporto alle piramidi d'Egitto suppone che sulla loro superficie "sono scivolate le acque del diluvio". Tesi che oggi tende sempre più a trovare conferma grazie alle moderne strumentazioni per misurare l'età dei monumenti che anticiperebbe di migliaia di anni la costruzione delle piramidi e della sfinge. Avvalorata negli ultimi anni dall'archeo-astronomia, neo-disciplina scientifica grazie alla quale, attraverso sofisticati software, è possibile risalire all'esatta posizione delle stelle in cielo migliaia di anni fa. Grazie a questa nuova tecnica di ricerca, prendendo in esame la piana di Ghiza con le sue piramidi e il Nilo, più studiosi sono giunti alla conclusione che il sito riproporrebbe in terra l'esatta disposizione della costellazione di Orione" circa 10.300 anni fa: le tre piramidi sarebbero il corrispettivo in terra delle tre stelle che ne formano la “cintura” mentre il Nilo l'equivalente della Via Lattea.

Tesi ampiamente discussa e suffragata dallo scrittore britannico Graham Hancock nel suo best seller IMPRONTE DEGLI DEI. Hancock addirittura riferisce che le scanalature sulla sfinge sarebbero conseguenza dell'erosione dell'acqua e risalirebbero a oltre 9 mila anni fa, epoca dell'ultima glaciazione. Inoltre egli ipotizza che la testa originaria della sfinge non sarebbe quella che conosciamo ritraente il volto del faraone Chefren; bensì tutta la struttura, non solo il corpo, fosse quella di un leone in riferimento alla costellazione del Leone in cui sorgeva il sole circa 10.500 anni fa, e solo in un recente passato, circa 2500 anni fa sarebbe stata modificata nell'attuale struttura...

Fantasie? Probabile! Una cosa è certa, nel suo romanzo Victor Hugo, seppure en passant, afferma che le acque del diluvio sarebbero scivolate sulle pareti delle piramidi! Come faceva lo scrittore francese a conoscere una possibile verità che solo negli ultimi vent'anni sta tendendo ad affermarsi, seppure osteggiata dall'archeologia ufficiale?

Potere della sua sfrenata fantasia da scrittore o che?...

 

 
 
 

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