Creato da Khadim.I.Fall il 05/03/2011

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Post n°12 pubblicato il 07 Maggio 2011 da Khadim.I.Fall

solo un'immenso dolore...solo...

 

PAOLO MI DISPIACE TANTO DARTI UN DOLORE, MA IO DEVO ORGANIZZARE LA MIA VITA INDIPENDENTEMENTE DA TUTTI E DEVO INIZIARE A STARE BENE DA SOLA E' L'UNICA COSA CHE VOGLIO E NON C'E' SPAZIO PER  NIENTE ALTRO ADESSO. SAREBBE TUTTO TROPPO, NON HO FORZA PER TUTTO QUESTO CARICO. SO QUANTO SAREBBE STATO IMPORTANTE PER TE E SOPRATTUTTO PER I NOSTRI FIGLI, MA IO NON SONO IN GRADO DI DIRTI SI, PER QUANTO NON RINEGO NIENTE DELLA NOSTRA VITA INSIEME. CERCA DI CAPIRE E SALVATI DA ME.

 

no!

NO! Io non l'accetto.

 

 

26/06/2011

Non condivido la tua decisione, credo che sia una deisione sbagliata, particolarmente per te e per i nostri figli.

Sarebbe stato importante per me aiutarti ed aiutare i nostri figli. Un dovere, ma anche un diritto. L'avrei fatto con gioia e tanta volontà. Tanto coraggio. Perchè è proprio questo: il coraggio... tanto coraggio che occorre per uscire dal tunnel in cui state entrando.

I cicli e ricicli della storia. Ecco cosa vedo io. Una storia già vissuta con le conseguenze che tu conosci.

Non sono contento di come stanno andando le cose. Spero che il tempo mi smentisca.

Tu sei in una situazione disastrosa ed i nostri figli peggio.

Avete occhi solo per guardare ma niente vedete. Orecchia per ascoltare ma niente sentite.

Tu sei in letargo e non per la malattia, ma per quello che ti ha fatto il tuo nuovo compagno, spero che ti svegli in tempo, lo spero per Camilla.

Camilla corre seri rischi, spero che tu ascolti quello che ti ho detto una volta: Non fidarti di lui, non andare in Marocco.

Lascia perdere la cultura musulmana, lascia perdere il Corano, tu non puoi capire.

Per essere in sintonia con Dio non serve il Corano, come non seve la Bibbia.

Le religioni appartengono agli uomini non a Dio.

Avrei tantissime cose da dire, ma non posso farlo qui e questo mi sembra  essere rimasto l'unico mezzo per parlare con te, a candizione che tu legga e non sono sicuro che questo avvenga.

E' come parlare con il muro.

Io prego Dio che faccia qualcosa...non ho più voglia di scrivere...non ne ho più la forza...ora ti saluto....

Quanta tristezza.

Ti saluto con un arrivederci...spero...arrivederci Signora Delle rose.

 
 
 

dicono...

Post n°11 pubblicato il 23 Marzo 2011 da Khadim.I.Fall

Per telefono,mi hai detto d'avere "scoperto" questo blog e che hai letto quello che ho scritto. Poco di nuovo per la verità. E’ difficile per me ora sintetizzare le mie emozioni, trasferirle in parole, scrivo poco, anche se ne avrei di argomenti di cui scrivere, fatti da raccontare, emozioni da incartare in parole, ma la mia sensibilità, la mia coscienza é in evoluzione... il mio sentire e il mio vedere, sono in continua fibrillazione. Scrivo, poi quasi subito cancello...  rileggo, appena finito, quello che ho scritto e già non mi piace. “Ma cosa ho scritto, ma chi ha scritto” dico e poco si salva.

Non riesco più a scrivere come una volta. Passerà.

Sono successe tante cose in questi ultimi anni, troppe. C'è confusione in me. Vivo la mia vita in una dimensione diversa da dove ho vissuto prima, dove io e te, eravamo insieme. Qui tutto è diverso. Si deve modificare profondamente il proprio essere per vivere. E questo porta inevitabilmente alla confusione che ho dentro di me, ma finirà.

Si finirà e rinascerò. Allah è buono con me e mi aiuterà anche in questo, come mi ha aiutato tante altre volte.

Vivo solo, insieme a tanta gente, solo ... tenendo per mano la mia compagna da qualche anno a questa parte. Lei ormai vive con me, dentro di me, giorno e notte. Lei e la mia anima si trovano bene, sono in sintonia... almeno per ora, ma non durerà per molto.

 Finirà. Non mi manca l'affetto. Dimostrazioni di affetto da parte del mondo in cui vivo, ne ho continuamente, bambini, persone, animali sono tutti gentili e affettuosi con me, ma ... manca altro, quel qualcosa in più che c'era tra me e te ... quel qualcosa che mi faceva stare bene, sentire completo. Dicono i bene informati che si chiami amore. In me, ora c'è solo la consapevolezza che qualcosa mi manca, qualcosa che mi faccia sentire utile, importante, qualcosa che mi faccia provare la gioia di donare, la felicità di donarmi incondizionatamente senza nulla chiedere in cambio. Qualcosa di diverso da figli, amici, parenti... tanto importanti, ma che da soli non riescono a riempire il vuoto... qualcosa di diverso da donne che appaiono nel buio della notte per poi scomparire il mattino... dissolvendosi nel nulla, alle prime luci dell'alba. Sesso, solo sesso sciapo, dozzinale, normale, troppo normale, che ti riempie la pancia lasciandoti però sempre più affamato.

Finirà. Si chiama solitudine la mia compagna. Solo con me stesso. Dicono, sempre quelli che tutto sanno, che sia una buona compagna, che aiuti a ritrovarsi, a capirsi … a fortificare l’anima ed ad aumentare la consapevolezza del vero senso della vita. Dicono … la consapevolezza dell’essere tanto importante per raggiungere la gioia d’essere vivi, per assaporare la vita.

Dicono …

Un sorriso mia Signora.

 
 
 

l'ultimo volo

Post n°10 pubblicato il 09 Marzo 2011 da Khadim.I.Fall

Sono come quel gabbiano

ferito gravemente nelle ali.

A cui hanno distrutto i sogni,

ucciso per sempre le speranze.

Ora è triste.

Vive accovacciato su di una roccia.

Pochi passi per mangiare,

pochi passi per non morire.

Non vuole  morire,

vorrebbe tornare a volare.

Volare … volare … volare.

La vita, la sua vita.

Passa le sue giornate

guardando il cielo e sogna.

Spera  un giorno di  tornare lassù.

Immagina quel giorno,

quando salirà in alto, più in alto …

per poi lasciarsi andare in una picchiata

e sentire il vento tra le penne.

Vivere, vivere,  ma le sue ali

non sono più quelle di una volta.

Lui lo sa.  

Sa che anche se riuscisse

a trovare la forza per salire lassù, sarebbe

l’ultima volta …

l’ultimo volo …

l’ultima picchiata …

l’ultima emozione …

Un giorno, quel giorno, carico di ricordi,

con dentro al cuore il suo amore

gelosamente custodito, salirà in alto.

Più in alto, dove nessuno osa.

Cercherà di  raggiungere le stelle.

“E’ pazzo, è un  pazzo” grideranno in coro gli altri,

ma lui non ascolterà.

Vorrà vivere l’ultima emozione .

In alto, più in alto senza voltarsi, senza voltarsi.

fino a quando stremato si fermerà.

Un attimo, solo un attimo,

ma che varrà una vita e poi giù,

con le ali strette al corpo,

gli occhi chiusi.

Sempre più forte.

Sempre più forte,

giù verso quella roccia,

“E’ pazzo … è pazzo, non ce la farà,

non ce la farà”.

Urleranno gli altri,

ma lui non avrà più orecchie per udire,

sarà  già in un‘ altra dimensione

dove i sogni non son fatti d’aria …

 

ecco come sono …

 
 
 

l'anima di una goccia di guazza

Post n°9 pubblicato il 07 Marzo 2011 da Khadim.I.Fall

Vorrei avere le mani

per poterti fare una carezza al cuore mamma…

ma sono ancora troppo piccolo per avere un corpo.

 

Non ho labbra per baciarti

non ho modo cosi di farti sentire

la mia gioia

la mia voglia di vivere

mamma.

 

E’ solo un puntino, un piccolissimo grumo di sangue,

nient’altro…

ha detto l’uomo vestito di bianco.

 

Ma…io non sono nient’altro…sono altro.

 

E’ l’energia che aggrega la materia…

che fa fiorire le rose

che muove le acque del mare

che fa respirare la primavera.

 

E’ l’energia l’anima di un tramonto…

il silenzio di una notte stellata…

il risveglio di un’alba…

l’ombra del vento…

 

E’ energia l’anima dell’universo.

La vita.

L’amore.

 

Ecco mamma…

io sono una piccolissima parte di quest’immensa energia

che ha scelto te …

che ha scelto la sorellina con cui giocare…

che ha scelto il fratello con cui, magari,

amorevolmente discutere.

 

Avrei voluto essere la gioia, la luce dei tuoi giorni futuri

avrei voluto essere la tua forza

avrei voluto…

avrei voluto.

 

Avrei voluto, ma sarò solo una goccia di guazza

all’ alba di una fredda mattina di primavera.

 

Una goccia in mezzo a miliardi…

niente.

 

Se avessi occhi ora piangerei.

 

Ho freddo mamma…

vorrei almeno una tua parola che mi riscaldi…

prima di finire in quel sacchetto di plastica

che sarà la mia tomba.

 

La tomba di un grumo di sangue.

 

Tornerò ad unirmi all’energia che regola il tutto…

e da lì ti sorriderò mamma…

e lì ti aspetterò

e lì vi aspetterò per l’infinito.

 

Ti voglio bene mamma.

 
 
 

un attimo ed é amore

Post n°8 pubblicato il 07 Marzo 2011 da Khadim.I.Fall
Foto di Khadim.I.Fall

Un tonfo, secco, cupo, sul cristallo della mia auto mi scuote, facendomi sobbalzare.

Mi fermo per cercare di capire cosa può essere successo.

Sul bordo della strada giace, con le penne arruffate, macchiate di sangue, un piccolo uccello.

Forse è la femmina di un passero.

Ecco cos’è stato quel tonfo secco, ecco cosa si è infranto contro il cristallo della mia auto.

Poverino, distratto dai suoi pensieri non si è accorto del mio sopraggiungere, magari stava giocando, oppure era alla ricerca di cibo.

Mi chino, l’accarezzo, è ancora caldo di vita, forse non é morto.

Almeno spero, ma è immobile.

Aspetto con ansia che si muova …vorrei che, anche se lentamente, con fatica, dolorante, tornasse a volare.

Mi viene spontaneo alzare gli occhi verso una gran quercia lì vicino, cerco con lo sguardo tra le foglie, cerco il suo compagno, gli amici, i figli che sicuramente staranno guardando.

Staranno piangendo, pregando che il loro amore torni a volare, a volteggiare, insieme con loro nel cielo ora divenuto grigio, triste e lontano.

Mi odieranno … ora soffriranno per colpa mia.

Ora sentiranno la mancanza dell’amore, il grande affetto di una madre.

Dovranno lottare, soli, per continuare a vivere.

Un attimo e la loro vita è cambiata,un attimo e i loro sogni sono svaniti,

un attimo e i loro giochi sono finiti, naufragati contro il cristallo di una stupida autovettura.

E’ proprio morto.

Se n’è andato per sempre.

Non doveva morire.

Non doveva, ma forse una madre non muore mai.

Una madre partorisce amore e l’amore è eterno e cosi continua a vivere nei suoi figli e loro saranno genitori d’altri figli, cosi via, in un susseguirsi senza tempo, all’infinito.

Ecco cos’ è l’amore.

Dopo aver deposto quel piccolo corpo, ormai senza vita, proprio sotto quella vecchia quercia, immobile e silenziosa, riprendo il mio viaggio insieme a pensieri tristi che nel frattempo si sono seduti al mio fianco.

Un attimo, uno solo, oppure se solo fossi andato ad una velocità più moderata, quel povero uccello, ora volteggerebbe felice nel cielo insieme ai suoi cari, così, meno soli nell’affrontare le fatiche che sicuramente incontreranno nel loro volare, lungo la rotta tortuosa della vita.

Un attimo e tutto sarebbe stato diverso.

In un attimo, tutto inizia, tutto finisce, nascita, vita, morte.

In un batter di ciglia la nostra vita è stravolta, senza che niente possiamo fare per impedirlo.

Impotenti di fronte a certi eventi, fenomeni indipendenti dalla nostra volontà.

Eppure, dobbiamo lottare, dobbiamo affrontarli.

Lottare sempre, anche se sappiamo che sicuramente perderemo la battaglia.

Combattere fino all’ultimo un nemico anche se impossibile da sconfiggere.

Affrontare l’ultima battaglia, quella che ci farà perdere la guerra, perdere la vita, con coraggio, determinazione.

Dobbiamo farlo non solo per noi, ma soprattutto per i nostri cari.

Qualcuno dice …

la vita non è un dovere , ma un diritto.

Qualcuno dice …

la vita c’è dovuta, ma io credo essere un modo sbagliato di pensare.

La vita è un regalo e i regali non sono mai dovuti.

I regali dobbiamo meritarli.

Ecco, io penso che non sia né un dovere e nemmeno un diritto, è amore e basta.

L’amore prima di tutto è donare incondizionatamente.

E’ lottare fino all’ultima forza non per se stessi, se non di riflesso, ma per i figli, le persone care, per il futuro.

L’amore è una conquista …

una vittoria da condividere …

un’emozione da vivere insieme …

è essere felici nel vedere la felicità di chi ci sta vicino.

E’ una rosa che mai deve smettere di profumare di gioia di vivere …

una rosa che mai deve appassire nel giardino di ognuno di noi.

La nostra vita.

Ora mi viene da pensare ai miei figli, alla famiglia.

Devo lottare.

Devo vincere.

Combattere e vincere anche l’ultima battaglia.

Vedo il nemico all’orizzonte che sta organizzando l’esercito, un puntino ancora, ma so che crescerà e diventerà sempre più minaccioso.

Sempre più pericoloso.

Lo vedo.

Ho paura.

Vorrei fuggire …

via lontano, ma so che lui mi seguirebbe ovunque fino a distruggermi.

Un attimo.

Un attimo di sgomento,

un attimo di paura.

Ora tutto è passato.

Ora non ho più paura.

L’affronto subito, prima che cresca, prima che si organizzi.

Lo devo fare, lo voglio.

Sì lo voglio, per me, ma soprattutto per i miei cari, io sono importante per loro, e loro per me, voglio la loro felicità, l’aiuterò, li terrò per mano, sempre.

Le rose fioriranno sempre nel mio giardino.

E cosi …

con il sorriso sulle labbra,

la gioia di vivere nel cuore,

con il futuro dei mie figli negli occhi,

un bacio, dolce, innamorato, della donna e m’incammino verso quel punto, laggiù lontano, ma non troppo …

verso il mio nemico …

con passi decisi, solo, verso il futuro …

il mio infinito, l’amore.

Ora sono forte.

Si, sono forte e vincerò.

 
 
 

capita...

Post n°7 pubblicato il 07 Marzo 2011 da Khadim.I.Fall
Foto di Khadim.I.Fall

Capita spesso uno di quei giorni che si resta appesi …

che si aspetta un vento che ci faccia volteggiare

come una larga foglia e lentamente ci accompagni

fino a toccare terra per li poi sparire...  

Un breve volo che sa di libertà. 

Un breve volo,

 ma sufficiente per rivivere i sogni, le gioie, i dolori

e per sentire il riso amaro di quel vento traditore.

 
 
 

essere adulti

Post n°6 pubblicato il 07 Marzo 2011 da Khadim.I.Fall
Foto di Khadim.I.Fall

Credo capiti a tutti un momento nella vita che sospinti da sentimenti

sconosciuti e non programmati, ci mettiamo in discussione, ci chiediamo

cosa vogliamo fare di ciò che resta.

 

Ci poniamo allora la domanda, se sia meglio aggiungere rimpianti,

oppure salire sul treno che passa forse per l’ultima volta.

 

Ma in questi momenti bisogna guardarsi dentro e capire di che pasta

siamo fatti.

 

Essere adulti…

è la vittoria della coerenza…

è essere convinti di vivere nel giusto…

è la consapevolezza di agire nel bene.

 

La rinuncia in questo caso non pesa, ma ha il sapore della vittoria.

 
 
 

sms

Post n°5 pubblicato il 05 Marzo 2011 da Khadim.I.Fall
Foto di Khadim.I.Fall

Sai … 

l’amore non è una passione, non è un’emozione …

l’ amore è ciò che si sente superate sensazioni passeggere,

lampi che spesso rimangono tali, ma tutto ciò ora non interessa a te …

ti senti viva, forse felice e questo ti basta …

basta anche a me saperti contenta … almeno, se non felice. 

Cosi come tutti verso i propri cari. 

Consapevolmente, senza rancori, senza odio …

ora che la tempesta è passata,tanta paura di perdere

parte di me stesso,pezzi del mio essere,

ora che il coraggio ha sconfitto la paura,

mi rendo conto che in amore non esiste amato …

 ieri, oggi, come domani, anche senza essere contraccambiato … 

 un sorriso, Signora …

 
 
 

a rivederci amore...

Post n°4 pubblicato il 05 Marzo 2011 da Khadim.I.Fall
Foto di Khadim.I.Fall

Nella nostra vita si compiono un’infinità di azioni generate da desideri, sogni, sentimenti, custoditi in cassetti chiusi della nostra coscienza.  Quando queste azioni interessano in modo più o meno diretto altri esseri umani , perdono il significato che l’ha generate per assumere quello che le attribuisce la coscienza di chi le riceve . Capita cosi, che una rosa rossa scagliata con la forza di un amore vero, intenso, venga recepita come un sasso scagliato  con rabbia.
Capita allora di chiedersi se non sia meglio sopire il desiderio di un abbraccio, un bacio … la gioia di un’emozione intensa … se non sia meglio non compiere azioni che potrebbero far del male a chi le riceve, azioni generate da buone intenzioni , da sentimenti … dall’amore, ma che verrebbero percepite come cattiverie, come coltellate.
Quando  questo succede significa che  si è inesorabilmente compromesso un equilibrio di coscienze, un’armonia nel sentire, una sintonia nel vedere … significa che i sogni non sono più uguali … significa che non è più possibile camminare insieme lungo quella strada che è il nostro vivere. La vita.
Le mani strette le une alle altre, per non rischiare di perdersi in mezzo ai tanti ostacoli disseminati lungo il percorso, si allentano … lentamente si sciolgono.  Gli occhi  uniti nel tentativo di forare il buio che avvolge il nostro vivere, iniziano a vedere percorsi diversi.
Luci  invitanti e diverse  appaiono all’orizzonte.
Ma.
Ecco, mai come in queste circostanze, un MA sarebbe sempre necessario.
Ciao amore.
Arrivederci.
A rivederci … prima di arrivare laggiù oltre l’orizzonte … altre il finito … altre la vita.
Se questo non sarà  possibile a rivederci  , a rivederci per sempre come vuole come urla … la mia anima.
Ora sento una gioia intensa un urlo che nasce dal mio inconscio e prima che tu sia troppo lontana per sentirlo … voglio dirti …
TI PERDONO.
Lo so, tu non l’hai chiesto, ma il perdono non si chiede e nemmeno  si concede SI SENTE.
Ecco,  ora puoi andare.
Ora devi andare.
Senza voltarti … senza voltarti …  senza voltarti. 
A  rivederci  AMORE.

 

 
 
 

il senso dei ricordi

Post n°3 pubblicato il 05 Marzo 2011 da Khadim.I.Fall
Foto di Khadim.I.Fall

Una storia, una lunga strada percorsa insieme … speranze condivise, sogni sognati insieme, gioie e dolori affrontati tenendosi per mano … quanto di tutto ciò rimane quando la storia finisce?In che misura il vissuto condiziona ciò che rimane da vivere?

Difficile rispondere.

Difficile capire.

Capire come sarebbe stata la vita se tutto ciò non fosse successo.

Capire cosa rimane dentro di noi e che inevitabilmente condiziona, determina il nostro presente, come pure il nostro futuro.

L’importanza di fatti, emozioni vissute, gioie e dolori condivisi,

speranze accarezzate insieme che tanto sono importanti per il nostro vivere, la nostra vita.

La vita … sembra tanto un castello, pietre su pietre. 

Pietre sistemate sopra macerie su cui testardamente ci si arrampica nella speranza di arrivare chissà dove … di raggiungere chissà cosa.

Quando poi guardando indietro, ci si rende conto che è migliore ciò che rimane di allora, meglio le macerie che non le nuove pietre.

Sono molto meglio i ricordi che non nuove esperienze che forse mai diverranno ricordi.

Quando ci si rende conto che le speranze di oggi affondano le loro radici solo nei ricordi, che non esistono certezze al di fuori di quei ricordi, ma i ricordi non sono certezze.

Oddio,  il circolo e vizioso, è un girotondo che porta solo al nulla, solo alla morte … senza speranza.

Senza speranza, ma una vita senza speranza è vivere stringendo tra le mani niente.

Forse la vita è un sogno ad occhi aperti.

Un sogno che mai diverrà realtà, mai diverrà concretezza … mai …si spera che il domani sia migliore dell’oggi, per poi scoprire che non è vero, che il passato è spesso meglio del presente come del futuro, ma il passato non torna mai.

Un senso unico … ecco cosa è la vita.

Impossibile non percorrerlo, impossibile cambiarlo.

Ed allora avanti, avanti senza voltarsi mai …a collezionare delusioni ...a collezionare rimpianti …

 
 
 

la bella estate

Post n°2 pubblicato il 05 Marzo 2011 da Khadim.I.Fall
Foto di Khadim.I.Fall

Sai …

sto guardando le foto che ritraggono momenti della nostra vita in un paese lontano.

Molto lontano da dove ora son seduto, un altro mondo, forse un’altra dimensione.

Le scorro lentamente, soffermandomi … una a una.

Chiudo gli occhi e cerco d’isolarmi da questo mondo, dove oggi vivo, che mi distrae, mi confonde.

Voglio rivivere quei momenti. 

Ora voglio stare insieme con te.

 

Emozioni, sensazioni, odori, gioie e dolori, momenti bellissimi che mai più torneranno nella mia vita.

 

Ecco …

io so che mai mi capiterà di mangiare un piatto di spaghetti alla carbonara cucinati con tanto amore.

Il tuo amore.

 

L’amore:

Un piatto di spaghetti cucinati con impegno, mangiati insieme … condivisi fino alla fine, poco, niente, oppure tutto … la mia vita, la nostra vita.

Il senso della vita.

 

L’amore:

Consapevolezza di un grande vuoto dentro … dentro di me … mancanza di qualcosa che mi faceva stare bene … che mi faceva sentire completo … un cerchio, sì un cerchio perfetto.

 

Il senso di ciò che si chiama amore.

 

Sorridi, felice … seduta sulle radici di un olivo secolare mentre Camilla si stringe a te e Matteo è lì vicino …

chissà se quell’ulivo sarà sempre vivo?

Che fine avranno fatto gli struzzi?

I cavallini magari saranno morti.

 

La vita trascorre e tutto trasforma.

 

In questo momento vorrei morire.

Morire per fermare la mia vita.

 

Morire portando con me per sempre queste immagini.

Nel mio cuore, l’immagine della mia famiglia.

 

Per sempre …  per sempre.

 

I miei occhi sono bagnati.

Ora le immagini sono sbiadite, come se lo sguardo dovesse attraversare il vetro di una finestra chiusa mentre fuori il cielo piange.

 

Era estate come ora, ma molto lontana … diversa, unica.

Mai vivrò un’estate uguale a quella …

mai tornerà la bella estate

Un’infinità di fenomeni intorno a noi, molti insignificanti, pochi importanti, ma tutti che passano velocemente, si dissolvono, come immagini dal finestrino di un treno che ad alta velocità va verso la stazione d’arrivo:

Ha fretta, non può fermarsi, non concede tempo per percepirle, per viverle appieno … molte si dimenticano altre si assaporano solo attraverso i ricordi.

 

Perché la vita sarà fatta in questo modo?

Perché ci si riduce a vivere di ricordi mentre la realtà scorre insipida come la merda del cuculo.

Una vita senza significato.

Senza speranze.

Senza speranza.

Perché, perché?

 

Non riesco più a scrivere come una volta a trasferire su parole le mie emozioni, non devo rileggere, se rileggessi quello che ho scritto mi sembrerebbe sciocco, come mangiare un piatto d’insalata senza sale.

Vorrei …

vorrei tornare indietro …

cancellare tutto ciò che di sbagliato ho fatto, ho pensato, ho vissuto.

Ma non è possibile tornare indietro.

Impossibile …

Vorrei trovare emozioni, speranze, nell’oggi come nel domani, ma è difficile, forse impossibile.

Difficile sperare.

 

Ecco allora è impossibile sconfiggere la tristezza che mi attanaglia, che mi fa scoppiare il cuore.

 

Chiamatemi tristezza …

chiamatemi solitudine.

 

Senza speranza … senza speranza.

 

Solitudine insieme a tanti nessuno.

Malinconia di una vita vissuta.

Tristezza di un futuro senza speranza.

 

Rabbia per una vita riassunta in un’estate, poi inverno.

Freddo e gelo intorno, dentro di me.

 

I colori, il calore, gli odori di allora ormai mi avvolgono, scrivo …

le mie mani corrono su di una tastiera … senza senso, almeno mi sembra. Almeno credo.

I miei pensieri sono più lenti delle mie mani, forse non sono io che scrivo, forse é la mia anima.

Sono le mie emozioni che digitano sulla tastiera.

Ecco perché mi sembra tutto senza senso, ma tutto ha un senso, anche l’insensato.

 

Il senso dell’insensato.

Il senso della vita.

 

Ciao piccola Camilla, stati attenta a non farti male crescendo …

cerca sempre di stare vicina a tua madre …

tuo padre forse l’ha trattata male.

 

Forse.

 

Quando tu eri piccola, tu ed io, anche se tu nemmeno pronunciavi una parola, parlavamo.

Poi … poi … qualcosa è cambiato.

Forse qualcuno ha cambiato qualcosa.

 

Ciao Matteo, piccolo grande uomo.

Non come tuo padre che niente ha fatto nella vita se non errori.

 

Tristezza, rabbia, delusione … è quello che provo … pensando, ripensando.

E’ quello che cerco di cancellare vivendo.

Cambiare senso a una vita a senso unico.

Forse dare un senso a ciò che senso non ha.

 

Accidenti che caldo fa a Tortoli.

Tortoli, un paese lontano, lontano … che forse nemmeno esiste.

Ecco è vero, sicuramente non esiste nella realtà cosi come lo vedo in questo momento.

Tortoli, Tortoli … forse è il paradiso.

Allora siamo in paradiso.

Noi siamo in paradiso, ecco perché tutto è cosi bello.

La bella estate, tutti insieme al mare in paradiso.

 

Ora perché le immagini sfumano, si allontanano, si dissolvono?

 

Forse è giunto il momento di tornare all’inferno.

Devo tornare alla realtà.

L’inferno di tutti i giorni.

 

Addio bella estate.

Addio.

Addio.

 
 
 

soli ma insieme

Post n°1 pubblicato il 05 Marzo 2011 da Khadim.I.Fall
Foto di Khadim.I.Fall

Si nasce ed immediatamente ci si ritrova SOLI … inizia cosi un lungo cammino insieme a tanti altri esseri umani … tanti che camminano insieme sperando di non sentirsi soli … tanti che t’illudono di non essere solo, ma quasi sempre sono tanti nessuno … e la solitudine regna dentro la tua anima, sogni, speranze che si frantumano su di una dura realtà: Si nasce soli, si vive una vita sperando d’essere insieme, per poi morire soli. Soli ma insieme appunto.

Capita raramente di sentirsi insieme, molto raramente, ma capita.

A me è capitato una volta nella mia vita d’incontrare una persona ed insieme affrontare una lunga strada. Salite e discese tenendosi per mano.

Gioie e dolori condivisi per poi stringersi forte come a divenire una sola persona, per poi dirsi in silenzio: TI AMO.

Forse è questo che chiamano AMORE?

Forse sono quei momenti che chiamano felicità?

CIAO AMORE come stai?

Ora voglio ripercorrere quei momenti, rivivere quelle intense emozioni … chiudo gli occhi e ripenso... e ancora una volta, l’ultima volta, provare quella gioia immensa che mi faceva dire: ti amo.

Ora … silenzio, silenzio per favore.

 
 
 

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