LA GIUNGLA

Pensieri di un cittadino consapevole

 

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Siamo nella merda...........
Inviato da: Michele
il 14/09/2010 alle 20:09
 
Mha.... poi alcuni italiani definiscono altri paesi (tipo...
Inviato da: Michele
il 21/07/2010 alle 18:54
 
Caro superciccio, permettimi una considerazione.......
Inviato da: Pedro
il 15/12/2009 alle 13:52
 
Bhe cara Corinna, la risposta è abbastanza facile: un uomo...
Inviato da: FRANCESCO
il 07/12/2009 alle 13:16
 
condivido quanto hai scritto...non trovo risposta al perchè...
Inviato da: Arcobaleno1961
il 05/12/2009 alle 18:17
 
 

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A GONFIE VELE...

Cioè, non so se ci rendiamo conto... adesso mi vengono a spiegare che siccome il sole delle alpi (simbolo della PADANIA, luogo inventato che non esiste!!!) è un simbolo della storia di Adro, allora è leggittimo usarlo in una scuola PUBBLICA. Badate non usarlo una volta, tipo serigrafato in una porta secondaria o sulla parete di un bagno, NO; usarlo OVUNQUE: zerbini, cestini dei rifiuti, tetto della scuola, banchi degli alunni. La cosa tragica è che sono i bambini quelli plagiati, gli stessi che da grandi potrebbero diventare come Borghezio o come Calderoli. Poveretti!
Intanto un gruppo di cittadini passegiando per Venezia viene bloccato ed identificato dai carabinieri ed assalito da un'altro gruppo di cittadini soltanto per aver mostrato un simbolo forse un pò forte e anche provocatorio, certo però c'è ancora libertà di espressione in questo paese o almeno dovrebbe esserci. Certo quei cittadini avrebbero potuto evitare di esporre un simbolo talmente estremo come... il tricolore!

 

Quindi ricapitolando, La Lega nord è stata presa sottogamba da 20 anni dalla classe politica cosiddetta di sinistra. Nulla è stato fatto affinchè certe PORCATE venissero contrastate con forza: insulti agli stranieri immigrati, manifestazioni contro i musulmani, leggi contro i diritti umani, manifesti razziali. Oggi ci ritroviamo con quello stesso partito che tiene per le palle un corruttore di giudici, il cui spessore morale è pari a zero e quindi non gliene frega niente di darle tutte vinte ai signori leghisti... il paese sta prendendo una pericolosa deriva razzista e xenofoba del tutto ingiustificata. Si sta tentando di spacciare per federalismo fiscale, una riforma che impoverirà il sud a tutto vantaggio del nord. Ci si accorda con un terrorista che viene in Italia da padrone a proclamare un'amicizia Libia-Italia basata sui respingimenti e l'incarcerazione di poveri cristi che non hanno più uno straccio di posto dove andare. Lo stesso terrorista a cui si regalano motovedette italiane che ieri hanno sparato ad un peschereccio di Mazara del Vallo in nome ovviamente "dell'amicizia Italia-Libia".
Il tutto giustificato dai ministri degli Interni e degli esteri: "E' stato un errore, la LIbia si è scusata". Tutto apposto quindi, va tutto a gonfie vele, il problema è dove cacchio stiamo andando!!

 
 
 

IL FALO' DELLE SANITA'

Per chi ha affrontato un ricovero in ospedale, sa che non è un’esperienza piacevole sia per i fattori emozionali nell’affrontare un ambiente diverso da quello abituale o per l’ansia sull’esito di esami od interventi, sia per fattori pratici come la convivenza con dei perfetti estranei, le poche attività non legate al ricovero ospedaliero, e così via.

Immaginate come tutto ciò può amplificarsi per un piccolino di 2 anni e mezzo che qualche minuto fà giocava tranquillo col suo cuginetto e dopo poco si ritrova in un ambiente estraneo con tizi che ti stringono, ti mettono aghi nelle braccia e ti incerottano il braccio. Il piccolo si chiede “Chi sono questi?..Che cosa vogliono da me? …Perché papà lascia che mi facciano del male?”.

Tutto questo è già parecchio straziante e per un genitore è una sensazione indescrivibile: un misto tra tristezza, senso di impotenza, pietà e miliardi di altre cose.

Ora immaginate di aggiungere a tutto ciò la scoperta di essere in una struttura che non può garantire una’assistenza adeguata che supporti lo strazio di un ricovero pediatrico. Una struttura ospedaliera ridotta all’osso dove ad una necessità di ricovero si contrappone la mancanza di posti letto e quello che di meglio possono darti è una brandina nel corridoio del reparto di pediatria. Una struttura ospedaliera povera in tutto tanto che se serve misurare la temperatura al bambino, l’infermiera ti chiede di conservare l’adattatore auricolare MONOUSO per la misurazione della temperatura, cosicchè si potrà utilizzare la prossima volta. Un’ospedale talmente povero che per andare a fare un’esame diagnostico il bambino è costretto a scendere dal reparto di degenza al reparto di diagnosi con la flebo attaccata al braccio perché non ci sono i tappini per chiudere l’accesso venoso e quindi la flebo non può essere staccata neanche momentaneamente. Un Ospedale talmente ridotto all’osso che se il bambino vomita sul pavimento la sera, non esiste un’addetto delle pulizie che pulisca e sei costretto a farlo da solo dopo aver assistito il bambino in tutto e per tutto senza mai avere l’aiuto di un’infermiere, di nessuno! Una struttura talmente mal organizzata da destinare a stanza di degenza per un bambino di 2 anni e mezzo (che è già stato per un giorno in corridoio), una stanza di 3 metri per 2 con sbarre alle finestre, pareti spoglie e rovinate dai buchi, con i tasselli ancora attaccati ai muri, una scrivania in alluminio tutta ammaccata, una sedia rotta, un lettino in un angolo… senza un quadro, senza aria condizionata, senza televisore, senza frigorifero.. senza amore. Se per caso qualche persona che sfortunatamente avesse avuto a che fare con un carcere leggesse la descrizione che ho fatto di quella stanza di ospedale, probabilmente non troverebbe alcuna differenza con la cella che l’ha ospitato spero per un breve tempo.

Ecco, quando si decide di far stare un bambino di 2 anni in una stanza simile  a quella dei carcerati in isolamento, credo che si tocchi il fondo… non ci sia più spazio per le parole ma solo per l’indignazione e lo schifo; ti accorgi davvero di essere solo e indifeso in un sistema che non cura più la dignità della persona e che non ha più pietà.

Ti rendi conto che qui a Palermo, in Sicilia viviamo in una realtà paradossale dove se chiami il 118 arrivano 2 o 3 ambulanze contemporaneamente con 3 o 4 persone a bordo e poi arrivi in ospedale e manca anche il tappino in plastica per chiudere un accesso venoso o il reperibile per fare un EEG in urgenza e ti chiedi ma come è possibile che succeda ciò? Ed ecco che ti vengono in mente le tante campagne elettorali, quando i politici promettono posti di lavoro a destra e a manca per qualche voto. Il risultato: 70% di badget per la sanità siciliana và a portantini e ambulanzieri e il resto se lo spartiscono i vari presidi ospedalieri… e a me tocca vedere mio figlio, malato rinchiuso in una stanza di carcere duro, senza un’adeguata assitenza, senza attenzione e riguardo che meriterebbe un bambino piccolo.

Come genitore e come cittadino una volta di più mi sento davvero solo in un paese di merda!

 
 
 

TIFARE ITALIA

 

tifosiChe significa tifare Italia in questo periodo? Significa davvero mettere un tricolore appeso al balcone di casa e poi diventare paonazzi quando segna un gol la nazionale italiana di calcio? Significa davvero organizzarsi con birre e patatine e mettere da parte tutto il resto per 90 minuti sperando soltanto che la nazionale italiana di calcio giochi bene e vinca una partita? Bhe forse ciò poteva valere nel 1982 quando nella squadra italiana giocavano buona parte dei miei giocatori preferiti, il calcio non era ancora troppo legato a soldi ed affari o almeno non appariva tale, ma c’erano ancora i valori ad avere il sopravvento. Nel 1982 l’Italia divenne campione del mondo, c’era un grandissimo presidente della repubblica ad agitare la sua mitica pipa, era Sandro Pertini. Questa è l’Italia per cui mi piacerebbe tifare, un’Italia rappresentata da uomini come Sandro Pertini, uomini liberi e devoti alla nazione e alla sua costituzione.

 

Oggi tifare per la nazionale italiana di calcio non ha più senso, che anche divenisse campione del mondo di calcio l’Italia comunque resterebbe una nazione al 73mo posto come libertà di informazione, al primo posto in Europa come debito pubblico, l’unico paese che non ha mantenuto i suoi impegni per i contributi umanitari ai paesi del terzo mondo (e che ha fatto incazzare persino Bono degli U2), l’unico paese con un leader corruttore di giudici, amico di mafiosi, proprietario di media, banche, assicurazioni, amico di dittatori come Gheddafi e Putin e via così. Un’Italia con tendenze razziste e omofobe grazie a partiti come la Lega inneggianti a località inesistenti come la Padania. Un paese in cui devi combattere ogni giorno per ottenere ogni singola semplice cosa: mandare i figli a scuola, fare una visita specialistica in una struttura pubblica, trovare un lavoro, un parcheggio, un autobus, fare una raccomandata, pagare una bolletta, etc… Vincere i mondiali di calcio non cambierebbe una virgola a tutto questo!

 

Allora, che significa oggi tifare Italia?

 

Per me oggi significa tifare per quei magistrati che nonostante tutto vanno avanti e fanno il loro dovere senza farsi influenzare dagli altri poteri dello Stato, tifare per quei giornalisti che ogni giorno rischiano il posto di lavoro o addirittura la vita perché hanno fatto della verità il loro baluardo, significa tifare per la buona politica al servizio unico del popolo, quella fatta dai cittadini per i cittadini e non dai furbetti di turno per amici e ruffiani. Tifare Italia per me significa tifare per tutti gli operai a meno di 1500 euro al mese che nonostante tutto campano la loro famiglia, tifare per i cassaintegrati, per i giovani senza lavoro, per i ricercatori senza soldi, per gli artisti privati della loro arte e per tutti quelli che comunque si ostinano a credere che domani dovrà per forza essere migliore di oggi e combattono per questo! Tifare Italia significa tifare per la Costituzione Italiana che ogni giorno è sotto attacco nonostante sia il baluardo del nostro vivere in democrazia.

 

Spero domani di poter ancora tifare per la nazionale italiana di calcio come nel 1982, con le mie patatine e le mie birre, tranquillo, sapendo che infondo l’Italia è tornato ad essere un bel paese in cui poter vivere con dignità dopo aver passato un periodo buio che ormai grazie al cielo, abbiamo lasciato alle spalle!

E magari poter gridare di nuovo Forza Italia senza timore di essere frainteso!

 
 
 

23 Maggio 1992

Post n°57 pubblicato il 23 Maggio 2010 da superciccio710
 

Se credi di essere davvero contro la mafia rispondi a queste domande: "Io ci andrei a denunciare un mafioso?" oppure "Io mi rifiuterei di votare per un politico suggerito da un mafioso se mi assicura un posto di lavoro per me o per un mio familiare?". Ora sai se davvero sei contro la mafia o sei solo uno che dice di esserlo. Ciao Giovanni!

 
 
 

NEL MIO PICCOLO...

ANTS

Lo so, lo so… l’assenza è stata lunga e può anche darsi che mi assenti di nuovo. Il fatto è cari miei che qui non si riesce a stare dietro a tutto quello che succede in Italia. Davvero non si riesce a stare dietro al decadimento progressivo del nostro paese… e quando pensi che si è raggiunto il fondo, ti accorgi che invece di risalire stiamo scavando e scavando e scavando.

Io non ho molto tempo per aggiornare il blog, non è la mia priorità… mi sfogo molto in famiglia, mia moglie non mi sopporta più. A lavoro incontro tanta tanta indifferenza: negli spogliatoi si parla quasi sempre di calcio e di scommesse, una cosa per me deprimente e insopportabile.

Penso e ripenso a come posso far in modo che le cose cambino, a come posso migliorare almeno un po’ questo stato di cose. Mi rendo conto di non contare nulla, di non avere alcun potere e poco margine di movimento. Mi rendo conto però che l’unica forza che ho sono le mie convinzioni. L’unica cosa che posso fare è vivere secondo le mie convinzioni, essere in controtendenza quando è necessario, seguire la linea di condotta in cui credo, giorno per giorno e concretamente.

 

Per esempio, credo nel rispetto dell’ambiente e della natura. Mi chiedo: cosa posso fare io? Bene iniziamo col cambiare tutte le lampadine di casa mettendo quelle a risparmio energetico, iniziamo a usare tovaglioli di stoffa e non di carta, per la spesa usiamo sacchetti di stoffa e non quelli di plastica del supermercato, differenziamo i rifiuti, cerchiamo di comprare cibi sfusi, usiamo carta riciclata… insomma posso fare moltissimo nel mio piccolo. Immaginate se ognuno nel suo piccolo organizzasse la sua vita in base alle reali esigenze della comunità. Forse dopo aver fatto tanto, giornalmente e anche con fatica, riusciremmo ad incazzarci anche di più se poi i signori politici volessero costruire inceneritori e centrali nucleari sotto al nostro sedere.

 

Credo nella legalità e nel rispetto delle regole che non sono dei fardelli fastidiosi, ma il vademecum per una convivenza civile e rispettosa. Cosa posso fare? Per esempio combattere la mia personale omertà che è innata soprattutto qui al sud. Potrei denunciare tutto ciò che non mi va bene ai diretti responsabili e alle autorità preposte; questo potrebbe essere un inizio produttivo al contrario della lamentela sterile e inutile. Un esempio? Ho inziato a rifiutarmi di dare i soldi ai posteggiatori abusivi, intendo a TUTTI i posteggiatori abusivi, nessuno escluso. Rischio anche di ricevere qualche brutta parola o peggio un aggressione fisica, ma devo essere coerente con le mie convinzioni. Ho iniziato a rivolgermi al difensore civico della mia città quando l’amministrazione non fà il suo dovere, ho attivato la mia PEC (Posta Elettronica Certificata) e mando lettere ai responsabili dei servizi se non vengono rispettati i tempi per una richiesta o se non arrivano riscontri. In poche parole, rompo le scatole per affermare i miei diritti di cittadino. Ho ottenuto risultati, piccoli, minuscoli. Immaginate se ognuno nel suo piccolo denunciasse tutto ciò che non funziona e si comportasse secondo le regole ? Forse dopo aver costretto se stessi a rispettare le regole, sopporteremmo ancora meno chi non li rispetta e si crede tanto furbo, e forse non manderemmo a gestire la cosa pubblica gentaglia che corrompe contro ogni regola e principio morale e pretende di far credere di fare gli interessi di tutti.

 

Credo nella libertà e nel potere della conoscenza, sono cose indispensabili per una democrazia reale. Cosa posso fare? Oggi internet è una grande opportunità, posso parlare a tanta gente tramite un blog, tramite i social network, posso fare un video di denuncia e mandarlo in rete, posso ancora usare questa libertà per esprimere le mie idee. Devo rispettare le regole e quindi devo stare attento a non diffamare nessuno, a non ledere la privacy di qualcuno, ma devo essere spietato nelle mie critiche se una cosa và contro i miei ideali. Forse se ognuno esprimesse davvero le proprie idee senza filtri, avremmo una società più libera e ci  incazzeremmo ancora di più se i signori che stanno al potere tentassero giorno dopo giorno di ledere la libertà di esprimersi e conseguentemente la libertà di sapere.

 

In un periodo così brutto per il nostro paese, la parola d’ordine dovrebbe essere MUOVERSI… a piccoli passi, quotidianamente nel nostro piccolo, ma MUOVERSI inesorabilmente per smettere di scavare e finalmente iniziare a risalire dal pozzo! MUOVERSI … ORA!

Bentrovati a tutti voi!

 
 
 
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