Creato da kinderella.lilla il 05/02/2009

MONDO DI KINDERELLA

DI TUTTO UN PO', TRA IL SERIO ED IL FACETO,PIU' FACETO CHE SERIO

 

Messaggi del 23/08/2014

L'ALTRA (ultimo episodio)

Post n°1840 pubblicato il 23 Agosto 2014 da kinderella.lilla

Quella notte, un sonno irrequieto e gremito di incubi paurosi, tormentava Frida. Si vedeva in cima alla scogliera e sotto c'era un paesaggio desolato. Il mare era minaccioso ed un gabbiano zig-zagava solitario e felice, quando, d'improvviso dall'alto della scogliera: spiccò il volo un'aquila, scese in picchiata puntando dritta sul gabbiano solitario, che pur essendo un volatile potentissimo, non è molto veloce.

Gli si avventò addosso, picchiettando il suo aguzzo e forte becco, sulla testa del malcapitato! Lui strideva, strideva dibattendo le ali tentando di sottrarsi a quella furia assassina. D'improvviso però, il gabbiano si trasformò in un' altra creatura: Lisa!

Tremante e madida di sudore, Frida si sveglia d'improvviso perchè l'altra stava spingendo. Allora accende subito la luce e si trova davanti quella faccia, tende una mano a toccarla ma è gelida ed immobile:

 

"Lisa shhhhhh Lisaaa, dormi shhhhhh...era solo un brutto sogno."

Si grattò forte sotto alla gola e cercò di riaddormentarsi, ma l'altra era sveglia e spingeva;

"Che c'è Lisa?"

 

"Tu lo sai, lo sai bene cosa vogliono farmi e tu glielo permetterai."

 

"Ma nò..shhhhh dài dormi, nessuno ti farà del male, giuro."

 

Incrociò gli indici e li appoggiò alle labbra facendo il segno della croce a promettere. Ma l'altra non le dava tregua e spingeva, ora le faceva male:

 

"Che c'è? Smettila mi fai male.... basta! Perchè non dormi?"

"Sto pensando a quello che ha detto il professore; vuole uccidermi!"

"Ma no, shhhhh....dormiamo ora."

 

Spasmodicamente riprese a grattarsi, per fortuna il sonno la vinse di nuovo, ma ormai il suo sonno era popolato da grida e strilli dell'aquila e  del gabbiano che si difendeva ed attaccava anche lui.

"Svegliaaaaaa amore, non vai alla spiaggia oggi?"

"Hmmmm...sì mammina."

Fecero colazione in uno strano silenzio ed uscirono per andare al mare. Stavano scendendo gli ultimi scalini della spiaggia, quando Lisa la fermò:

"Andiamo sulla scogliera oggi?"

 

"Ma che scherzi? Hai sempre avuto paura tu."

 

Arrivate alla spiaggia, Lisa le chiese:

 

"Non giochi con l'aquilone? Dài che oggi ci provo anch'io."

 

"Davveroooo.. ne sei sicura?"

 

Frida si sentiva un po' stanca e debole, ma corse a prendere l'aquilone e mise il rocchetto, nella mano sinistra di Lisa ed il filo nell'altra.

 

"Ora prendi un po' di rincorsa finchè non si alza."

 

Quasi con maestria, Lisa fece alzare l'aquilone e lo fece volteggiare come se lo avesse sempre fatto. Ammirata e felice, Frida le battè le mani;

"Wooo..wooo..ficooo...che ganza che sei..evvaiii..sei bravissima!"

Cominciava ad esserne fiera, come quando di li a poco; quasi perse la gara di nuoto fino alla boa!

"Heiiii...stai diventando forte, quasi quanto me."

Con fare leggermente mellifluo Lisa rispose:

"Davvero pensi che potrei diventare più forte di te?"

"Ne sono sicura, ancora un po' di allenamento e vedrai che mi supererai!"

"Già!" Sussurrò sottovoce l'altra, ed aggiunse:

 

"Andiamo sulla scogliera, oggi sono io che ci voglio andare."

"Ed io invece; non ci voglio più andare. Non mi piacciono più le aquile, sono cattive ed hai ragione tu; sono meglio i gabbiani, sono inoffensivi ed ora anch'io preferisco loro!"

"Ma io, oggi voglio andare sulla scogliera."

 

Ripetè petulante Lisa.

"Vabbeh, se proprio ci tieni! Ma non troppo in alto."

"E va bene, sù, andiamo."

Frida, si rese subito conto che faceva molta fatica a salire, sentiva mancarle il fiato e dovette sedersi.

Lisa con fare provocatorio la incalzò:

"Mbeeehhh...., che fai? Vuoi già mollare? Ma come: non sei tu la più forte?"

 

A Frida, sembrò che si stesse capovolgendo tutto; lei si indeboliva mentre Lisa si rinforzava!

 

"Lisa, ma che ti prende? Non fare la scema o me la pagherai, sono sempre io la più forte, capito?"

 

Lisa le si avvicinò guardandola dritto negli occhi:

 

"Ah sì? E chi lo dice che sei tu la più forte?"

 

"E' inevitabile che sia io ad esserlo." Disse Frida.

 

Ma l'altra, aveva un sorrisino sornione e le chiese a bruciapelo;

 

"Come ha detto il prof.?"

 

"Cosa?"

 

"Cosa..cosa..cosa..., sai bene a cosa mi riferisco; a quando ha letto il responso della TAC!"

 

"Ma io non me lo ricordo."

 

"Bugiardaaaaaaa...!" Le gridò in faccia Lisa.

 

"Lisaaa..ma che ti prende?"

"Uaaa..uaaa...che ti prende?" La canzonò!

A Frida vennero dei brividi, non aveva mai visto sua sorella in quello stato iroso e beffardo.

"Ok Lisa, d'ora in poi, la più forte sarai tu! Ora però scendiamo."

" Eh nooo..nooo...noooooo. Prima devi dirmi cosa ha detto il professore ai nostri genitori,

tu eri sveglia e lo hai sentito!"

 

"Anche tu eri sveglia!"

"Ah sì? E la puntura che mi hanno fatto per aspirare un mio campione? Scema; io dormivooo!"

"Ha detto, che nella gestazione di mamma è successo qualcosa, c'erano due ovuli, ma sono nata solo io."

"Ahhaaaaaaa...che scemaaa...scema....scema....ed io che fine ho fatto?"

"Lo sai bene: sei il mio nevo peloso! Ti sei voluta aggrappare alla mia gola, sei sempre stata pigra e sei una parassita, ti nutri di me e ti fai trasportare da me!"

"Ah sì? E così ora, hai deciso di lasciare che mi ammazzino? Lo sai bene che con l'operazione mi toglieranno di mezzo e tu sei d'accordo! Bugiarda..sei una bugiarda,

ma io non voglio morire, vi odiooo..non ve lo permetterò!"

Cominciò a spingere più che poteva, Frida doveva scomparire prima della data prefissata per l'operazione. Lisa si fece ancor più forte e spingeva come un'ossessa e ripeteva;

"Ora tocca a me prendermi le coccole di papà! Sei tu che devi sparire."

 

In quel mentre si sentì un forte grido di gabbiano, guardarono entrambe giù, verso il mare. Uno dei due gabbiani stava precipitando in mare, mentre l'altro rimase in stallo. Lisa guardò immobile la scena e Frida approfittò di quel momento di distrazione, si alzò e cominciò a discendere quelle rocce brulle. Era ormai arrivata alla spiaggia,  qualcuno la osservava pensando;"che era ben strana quella bambina che parlava sempre da sola."

Ma nessuno, si accorse della lotta che c'era in atto. L'altra la raggiunse e prese a spingere con tutte le sue forze, la voleva soffocare, doveva eliminarla e gridava:

"Ora tocca a me prendere il tuo posto!"

Ma Frida cercò tutte le sue forze ed affondò le dita dentro a quella sacca pelosa che le stava impedendo di respirare e con tutta la disperazione urlò;

 

"Bastaaa..vatteneee, sei una perfida sanguisuga, mi vuoi uccidere!"

Con le poche forze che le erano rimaste, Frida, affondò le dita sotto al mento e si strappò la carne. Prima di svenire, sorrise quasi felice, vedendo nella mano destra; un lungo ciuffo di peli ispidi!

                                                    ******FINE ******

*Gilda*

 

 

 
 
 

L'ALTRA ( 2° episodio)

Post n°1839 pubblicato il 23 Agosto 2014 da kinderella.lilla

"A tavolaaaaaa."

La mamma li chiamava;  il pranzo era pronto! Papà la fece scendere dalle ginocchia e le chiese se si fosse lavate le mani, Frida gli si aggrappandosi alle gambe per farsi trascinare e gli rispose:

"Siiiiiiiiii le mie mani sono pulite e le tue?"

Poi si girò e lanciò un' occhiataccia verso l'altra, che se ne stava accovacciata sulla poltrona e sembrava assente! Frida, scese dai piedi del padre, le si sedette a fianco e come due gemelle siamesi unite ad un fianco, cominciarono a muovere le gambe all'unisono, dondolando il busto da un lato all'altro.

"Sù Lisa, andiamo a tavola e speriamo che domani ci sia bel tempo, così andremo fino alla boa".

Si alzarono insieme e si diressero in sala pranzo.

L'indomani era una splendida giornata, scesero alla spiaggia, ma qualcosa non andava; Lisa era taciturna.

"Uffffff, cosa c'è anche oggi?"

Frida non si spiegava perchè negli ultimi giorni, quella fosse così taciturna.

"Hmm...forse perchè ieri le ho imposto quella arrampicata e s'è sbucciata il ginocchio, oltretutto a lei non piacciono le aquile e preferisce i gabbiani, chissa mai cosa ci troverà in quegli stupidi uccelli."

"Andiamo a prendere l'aquilone; vieni."

"No, ti aspetto qui."

Rispose l'altra.

Uscita dalla cabina, del bar, che era più uno sgabuzzino che serviva da deposito per tutti i bagnanti, non la vide e s'inquitò.

"Ma dove caspita se n'è andata stupida? Lo sa che non deve mai allontanarsi da me. Lisaaaaaaa."

La chiamò a squarciagola, mentre alcuni bagnanti la osservarono incuriositi.

"Stupida bamboccia!"

Pensò!

Poi la scorse seduta sul bagnasciuga con lo sguardo perso all'orizzonte.

 

"Ti va di arrivare fino alla boa? Dài, facciamo una gara."

 

"Se tu però non mi porti più sulla scogliera."

 

"Giurin giureta, prometto e mantengo, va bene così?"

"Va bene, andiamo." Rispose laconica e compunta Lisa.

"Te l'ho fatta..te l'ho fatta anche stavolta...traalaalaalaaaa...."

Aggrappata alla boa, Frida se la rideva felice, mentre si grattava sotto al mento.

Tornarono a riva e si misero a giocare con la sabbia, Lisa però; era distratta, assente e continuava ad osservare i gabbiani che volteggiavano sopra il mare stridendo. 

"Vuoi provare a far volare l'aquilone?"

"No."

"Ma cosa ci trovi nei gabbiani?"

"Sono liberi, si librano gai e possono sfiorare il cielo e il mare, non hanno costrizioni loro."

"Ma nemmeno noi abbiamo costrizioni , siamo libere e come loro; siamo sempre in compagnia!"

"Hmmmmm....Dici? Ma se uno di loro decide di virare da un'altra parte può farlo liberamente!"

Frida ebbe un moto di disappunto;

 

"Ooooo..mbeh? Che ti prende? Da un po' di giorni non ti capisco più!"

 

Intanto continuava a grattarsi la gola, non avrebbe dovuto farlo, lo sapeva. Gliel'avevano raccomandato di non grattarsi, ma era uno spasmo e come se ne rendeva conto: smetteva subito.

"Io faccio volare l'acquilone, vieni?"

"No, ti aspetto qui."

 

Frida, fece una bella corsa, fece alzare alto nel cielo l'acquilone, facendogli fare larghe volute, quando ritornò; fece un'altra nuotata ed era ora di tornare a casa.

Durante il tragitto del ritorno, Lisa era più che mai silenziosa , si scrollava la sabbia dal copricostume perchè lei era sempre perfettina.

D'improvviso a Frida venne un'idea, e come fulminata pensò;

"Oh no, non può essere per quello che avevamo sentito dire da mamma e papà una sera, della settimana scorsa".

Quella sera, papà e mamma erano in salotto e parlavano sommessamente, non pensavano di essere ascoltati:

"Non le farà male il sole?"

"Ma no, hai sentito cos'ha detto il professore, per ora no, dopo sì che non potrà fare il bagno ne' prendere il sole fino all'anno prossimo!"

"Non sarà più pericoloso delle altre volte? Questa volta: dovrebbe essere l'ultima!"

Il tono della mamma, era angosciato.

 

"Ma no tesoro, stai tranquilla, le rassicurazioni che ci hanno dato; sono al cento per cento che non c'è pericolo alcuno."

 

Rispose papà strigendola forte a sè e stettero abbracciati a lungo con aria molto triste.

Ecco cos'era; anche Lisa aveva sentito questo loro dialogo ed era cambiata! Frida si sentì imbarazzata e premurosa le disse:

"Hei Lisa, sei preoccupata per l'operazione?"

"Già! Perchè tu non lo sei vero? Anzi: scommetto che non vedi l'ora!"

"Ma noooo..è una sciocchezza, hanno detto che è per via dei peli."

 

"Già, ed io?"

"Tu cosa c'entri? Starai sempre con me, anzi: sai che ti dico? Ti prometto che non ti obbligherò più a venire a cercare le acquile e comincerò ad ammirare anch'io i gabbiani! Sei contenta?"

(Continua)

*Gilda*

 
 
 

L'ALTRA ( 1)

Post n°1838 pubblicato il 23 Agosto 2014 da kinderella.lilla

 

"Dài prendi il rocchetto che t'insegno a far volare l'aquilone, è semplice, con la mano sinistra tieni il rocchetto e con la destra tieni il filo morbido e guidi l'aquilone. Dài che ce la fai."

"Noooooo, non mi va di fare questo stupido gioco da maschi."

 

"Lei" era una bambina non un maschiaccio. Frida le diede uno spintone ed iniziò a correre sulla rena umida, la notte scorsa c'era stato un temporale ed il mare era mosso, quindi;  per ora non potevano fare il bagno. IL vento le scompigliava la massa di capelli color oro ed il sole limpido le pizzicava il visino e gli occhi verdi color del mare, quando era tranquillo! Avrebbe dovuto girarsi dall'altra parte e dare le spalle al sole, ma, la mamma, le raccomandava sempre di non correre tra la gente per non disturbare.

Uno stridìo le fece alzare gli occhi, erano due gabbiani:

 

"Stupidi uccelli."

E pensò:

" Chissà poi perchè a Lisa piacevano tanto."

Si girò ed infatti la vide seduta, sguardo al cielo osservava le evoluzioni dei gabbiani, fece scendere l'aquilone e andò a sederlesi accanto, ma lei, Lisa, non se ne accorse; rapìta stava osservando le evoluzioni dei due gabbiani e si avvide che Frida era li, perchè le disse:

 

"Pfuah..vuoi mettere le aquile? Quelli sì che sono veri uccelli, wow mi piacerebbe avere una vera aquila. Dài sù, sbrigati che andiamo sulla scogliera."

 

"Adesso? No dovremmo tornare a casa o mamma e papà staranno in pensiero."

"Dài non fare la stupida frignona! Devo sempre pensare a tutto io e trascinarti."

Le diede la mano ad alzarsi, poi andò a depositare l'aquilone di carta, dentro la cabina che il  bar della spiaggia metteva a disposizione dei propri clienti e si avviarono verso la scogliera. Quella misteriosa, stupenda scogliera del Conero, che conosceva da quando era piccola; i suoi genitori possedevano una casetta a Numana e trascorrevano lì le vacanze estive.

 Voleva vedere se "lei", ce l'avrebbe fatta ad arrampicarsi o se si sarebbe messa a frignare come una pupattola! Infatti, a far eco ai suoi pensieri un gridolino di dolore la fece voltare.

" Aaaahiiiiii! Sono scivolata e mi sono sbucciata il ginocchio, aspettami."

 

" Hmm... ma che lagna che sei, muoviti che voglio vedere se ci sono le acquile."

Si arrampicarono per un bel po', finchè trovarono un piccolo terrapieno e Frida decise di fermarsi un attimo, era accaldata ed affannata, il sudore le faceva pizzicare il collo e con frenesia, cominciò a grattarsi.

Si girò per osservare l'altra, che non sembrava affatto affaticata e  se ne stava li tutta compìta!

"Ma certo! Lei è sempre fresca, sono io che devo portare tutto il peso."

Pensò Frida, e la esortò a rialzarsi.

"Ma io non ce la faccio più, sono stanca e voglio tornare a casa."

 

"Uaa..uaaaaa..., muoviti frignona."

Frida non voleva mollare perchè si era prefissata di salire ancora, ma ben presto si rese conto che era impossibile andare oltre. Da quel lato, le rocce si ergevano ritte e non c'erano più cespugli a cui aggrapparsi, non esisteva alcun' altro appiglio, quindi:

"Ok torniamo indietro, ma non ti azzardare a fare la spiona con mamma e papà, capito?"

"Si.... si.. giuro."

Il sole era ormai allo zenit ed era una enorme palla infuocata a picco sul mare. Frida fischiettava come un maschiaccio e celava la stanchezza; non voleva dare soddisfazione all'altra.

Quando entrò in casa, la mamma le andò incontro preoccupata per lo stato in cui si trovava.

"Amore, hai fatto tardi, cosa hai fatto? Sei tutta sudata, sporca e stracciata! Va subito a fare la doccia e disinfetta quel ginocchio."

 

Meno di dieci minuti e Frida entrò nel salotto dove papà, sul divano, stava guardando qualcosa di sport alla tv. Lo aggirò in punta di piedi e gli piombò addosso da dietro, lui fece finta di non averla vista, sussultò fingendo paura mentre la bimba rideva a squarciagola, allora, se la prese in braccio fingendo di volerla mangiare.

Era un gioco che facevano spesso, come quando tornando a casa dal lavoro, le faceva capire di avere qualcosa nelle tasche e lei lo perquisiva finchè non trovava le chewing gum o il chupa-chupa.

*Gilda*

(continua)

 
 
 

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Io ti verrò a cercare.

Lo sai che lo farò!

Ma la domanda è:

"Tu faresti lo stesso

con me?"

E' questo che devi capire.

Perchè un giorno la

smetterò di inseguirti.

Alda Merini

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GAB

 

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   ^_^   SMILE ^_^

Sorridi, anche se il cuore ti duole
sorridi, anche se si sta spezzando
quando ci sono nuvole nel cielo
ci passerai sopra
se sorridi attraverso
la tua paura e al dolore
sorridi e forse domani
scoprirai che la vita vale ancora
la pena di essere vissuta
se tu solo sorridi
illumini il tuo viso di tristezza
e nascondi ogni traccia di contentezza
ma anche se una lacrima sta per scendere
è quello il momento in cui devi
continuare a provare
sorridi, a che serve piangere?
scoprirai che la vita vale ancora
la pena di essere vissuta
se tu solo sorridi
anche se il cuore ti duole
sorridi, anche se si sta spezzando
quando ci sono nuvole nel cielo
ci passerai sopra
se sorridi attraverso
la tua paura e al dolore
sorridi e forse domani
scoprirai che la vita vale ancora
la pena di essere vissuta
se tu solo sorridi
è il momento in cui devi continuare
a sorridere, a che serve piangere?
scoprirai che la vita vale ancora
la pena di essere vissuta
se tu solo sorridi.....

C. Chaplin

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