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E pensare che dormivano in convento (La Casta)

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Post n°106 pubblicato il 19 Giugno 2009 da kit_1809
 

Dopo l’articolo di Malih apparso questi giorni su viveresenigallia (immigrato con chiare origini senigalliesi, almeno come lo pronunciamo noi...) e la claque dell’ambasciata dell’Altroquando, prendiamo concretamente (anzi, prendo! visto che il blog è il mio) posizione, sulla marea di cazzate che appaiono sulla stampa – più o meno di parte – in materia di immigrazione. 

Premessa. I nostri vecchi, quando emigrarono a più riprese all’estero, lo fecero con tutti i crismi necessari: anche per lavorare a Milano – quindi in territorio Italiano – dovevano sostenere visite mediche, file estenuanti per il disbrigo della solita burocrazia e fornire adeguati requisiti, per accedere al lavoro per cui si era chiamati. 

Questi giorni, presi dalla noia estiva, personaggi come Malih, bloggers progressisti e assurdi interlocutori tipo “l’ambasciata dei diritti” (se solo cancellassimo il 30% delle associazioni inutili in Italia, forse risaneremo il bilancio…), danno spiegazioni e pontificano in materia di immigrazione. Il tutto nasce da un sano principio, che alla sinistra non va proprio giù e che dice: ciò che prometto, faccio! il governo promise di far lavorare i dipendenti pubblici e Brunetta ci sta riuscendo; poi promise di combattere l’immigrazione clandestina e la criminalità e Maroni lo sta facendo! Prodi concepì un tomo pieno di coglionerie, dove non si affrontavano i problemi del paese, bensì si immaginava come sarebbe stata l’Italia, dopo la cura progressista. Peccato che per raggiungere degli obiettivi, bisogna compiere delle azioni e pianificare strategie: la sinistra sogna una paese normale, ma non sa come renderlo tale…  

Immigrazione. Ciò che non va giù alla sinistra in questa materia è che il governo sta rispettando il mandato degli Italiani, che lo ha votato proprio per vedere meno clandestini e delinquenza in giro. La sinistra spalancò le porte all’immigrazione, ma a tutt’oggi è contraria ai centri di accoglienza: è un po’ come essere contrari alla pentola a pressione, perché non si può vedere la cottura.  

Malih parla di ipocrisia, l’ambasciata di problemi veri che vengono sottaciuti, ma l’unica verità è che il governo ha attuato un piano per combattere l’immigrazione clandestina e con essa, l’onda di illegalità che spesso l’accompagna.  

Senigallia è una città poco sicura. Le cronache sono piene di scippi e di accoltellamenti. Dai sopralluoghi effettuati, emerge spesso che la città ha anche una buona componente di immigrati clandestini, che qualcuno però vorrebbe in qualche modo affrancare. I famosi “controlli etnici”, altro non sono che normali controlli, scaturiti dalle lamentele della cittadinanza, che si è rotta i coglioni di sentirsi immigrata a casa propria: pisciate sui muri ed accoltellamenti, non rientrano nel patrimonio delittuoso locale: aevoglia a pugnette! Guarda caso, gli episodi violenti che accadono in città, riguardano al 90% immigrati: a loro però è permesso sbagliare, cosa che non è permessa invece ai delinquenti locali. 

I progressisti senigalliesi, anziché abbracciare spesso le tesi dei propri partiti, dovrebbero azionare il cervello e provare a capire come vanno le cose. La lordura che c’è in città – specialmente in alcune zone –, non è dovuta a nessun fenomeno astrale particolare: le zone in questione, sono ad alto tasso di immigrazione, spesso clandestina. Altrimenti chi lavora, si guarderebbe bene dal fare cazzate. 

Controlli e legalità, sono l’unica arma e non parlateci ancora di razzismo please: con voi a Senigallia, tra un po’ a doversi integrare, dovranno essere gli Italiani!

La complanare. E’ servita solo per far arricchire qualcuno ed impoverire qualcun altro: se nessuno fermerà l’eco-mostro dell’Angeloni, tra dieci anni, staremo ancora a parlare dei problemi del traffico, visto che l’ultima priorità del progetto, è proprio quella di far transitare più auto possibili sul serpente dorato. Nell’intimo, essa rappresenta il modus operandi di questa sinistra – incapace – come per la faccenda dell’immigrazione, di proporre soluzioni definitive. Studiando la geografia circostante e i plus di questa schifezza, è lampante solo una cosa: tra dieci anni ne faremo un’altra, però un po’ più su, perché lì non ci sarà più posto. Ci troveremo così ad avere 2 complanari: l’Angeloni Orbital 1 e l’Angeloni Orbital 2, per la gioia degli aderenti al gruppo pro-complanare. 

Per evitare gaffe, vi prego almeno di modificare il nome del gruppo da “Senigallia SI complanare” in “Senigallia SI complanari”. Grazie!

 

            

 

 
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