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Creato da kk1853 il 09/06/2008

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Repubblica delle banane

Post n°47 pubblicato il 15 Agosto 2013 da kk1853

Questa è la peggiore delle repubbliche delle banane. Oggi in Italia comanda il presidente della repubblica. A formato lui il governo e ne tira le file. Ora si appresta a elargire l’amnistia al più noto dei pregiudicati italiani, pur di salvare il governo da lui costituito. Un altro comunista che si fa in quattro per salvare Berlusconi. Il primo fu il compagno Bertinotti. Ricordate quando fece cadere il governo Prodi “per salvaguardare gli interessi dei lavoratori” e mandò al governo Berlusconi? La famosa stretta di mano? Ed ecco che come premio divenne presidente della camera. Finita la legislatura, si ritirò a vita privata con lauta pensione, auto blu e tanto di scorta pagata dagli italiani. Fateci caso: l’ex cavaliere (perche anche i titoli decadono con la condanna definitiva) ama circondarsi di comunisti. Almeno di quelli sensibili al denaro. Vedi Bondi, Ferrara, Liguori … Cosa ci guadagna il comunista Napolitano a tenere vivo questo governo fantoccio poiché non è stato votato dagli italiani? Forse le lobby tengono in piedi i figli e nipoti? Di sicuro questo governo del fare, si comporta come i predecessori e de quello di non fare nulla. Parlano e discutono di problemi senza senso. Si continua a perdere posti di lavoro e loro parlano di un pregiudicato. Si mettono soldi per creare posti di lavoro senza minimamente pensare a un nuovo piano industriale che richiamino le fabbriche emigrate all’estero. Dov’è l’azienda Italia? Cosa si aspetta togliere il Made in Italy a chi produce fuori dalla nazione i prodotti che si fregiano di questo Titolo? Dolce e Gabbana hanno chiuso a Milano tre giorni per protestare contro il comune che gli aveva dato di evasori fiscali. Erano da prendere a calci in sedere e sbattuti fuori dall’ Italia. Che facessero il Made in Pakistan e poi vediamo cosa vendono. Ma su questo tornerò in un altro post. Il governo odierno continua sulla riga degli altri, tenere lo status quo: che nulla si muova o cambi. Fanno ridere che sono alla ricerca di quattro miliardi di euro e chi dice sette. Il debito pubblico aumenta ogni mese di due miliardi. Per chi non capisse, vuol dire che lo stato fa due miliardi in più di debito per le sue spese. Quattro in più o sette che cazzo cambia?

 
 
 

Chi sono i parassiti?

Post n°46 pubblicato il 31 Maggio 2012 da kk1853

Il direttore del F.B.I. guadagna 170'000 dollari l'anno. In America è considerato tra i trenta più potenti.

In Italia, il capo della polizia manganelli, che non se lo fila nessuno, 570'000 euro l'anno.

Che dire del presidente americano, considerato l'uomo più potente sulla terra, che con i suoi 300'000 dollari l'anno e considerato un pezzente in Italia visto che guadagna quanto uno stenografo del senato, meno di Manganelli, del direttore per l'energia, anche lui 580'000 mila euro e così via di tutti i manager statali. Chi sono gli evasori? Chi sono le sanguisughe? Chi sono i parassiti che rovinano questo paese?

 
 
 

regali con soldi nostri

Post n°45 pubblicato il 19 Aprile 2012 da kk1853

3’950'000,00 euro

 

Questa è la cifra che in questo momento di crisi, camera e senato si apprestano a spendere. Sapete per fare cosa? Comprare delle agende per il 2013 da regalare. In un momento di crisi come questo, dove la gente non ha neanche più i fazzoletti per asciugarsi le lacrime, loro spendono i nostri soldi per comprare agende. Oggi neanche le banche le regalano. Tutti fanno dei tagli per risparmiare, ma i nostri governanti NO. Tanto i soldi non sono loro (mica sono scemi). Molti autorevoli personaggi si sono indignati nel leggere la comunicazione sui giornali nazionali per la gara d’appalto, e i nostri governanti, o sarebbe meglio chiamarli dipendenti, hanno provato a giustificarsi dicendo che infondo ne prendevano solo 70 a testa da regalare a chi sa chi. Ogni mortale quando fa, un regalo lo compra e lo paga con soldi propri. Non mi pare che questi cialtroni siano degli DEI, quindi tirassero fuori dalle loro tasche già piene dei nostri soldi e pagassero. Sempre se poi sono sempre intenzionati a farli questi regali. Inoltre, visto che la matematica non è un’opinione, facendo i conti della serva ogni agenda costerebbe 70 EURO. Di cosa sono fatti? Pelle umana e intestazioni di sangue degli italiani? Dal prezzo si direbbe di sì. Bisogna reagire e smetterla di piangerci addosso in attesa che qualcun altro risolva i problemi di tutti noi. Cominciamo a scrivere al presidente della repubblica poiché lui ha favorito tanto l’ascesa al potere di Monti che nessuno del popolo l'ha votato. Bisogna andare sul sito del presidente della repubblica.

www.quirinale.it  in alto a destra vi è l’icona della posta da inviare. Compilatela e scrivete Niente agende, chi le vuole regalare tra senatori e deputati se le paghino Fate circolare e ora che ci svegliamo.

 
 
 

Gesù

Post n°44 pubblicato il 18 Aprile 2012 da kk1853
Foto di kk1853

Anche Gesù ha sbagliato un collaboratore, si difende il ponziopilato della Lombardia. Dopo ponderate riflessioni avrei ravvisato alcune differenze fra il Cristo e il Celeste (uno dei due soprannomi di Formigoni, l’altro è il Modesto, ma l’uomo è così modesto che preferisce non farlo circolare). Gesù fu battezzato dal Battista, Formigoni dal Berlusca. La carriera pubblica di Gesù si consumò in tre anni, quella di Formigoni in Regione prosegue imperterrita da diciassette. Gesù non faceva vacanze di gruppo sugli yacht dei farisei: preferiva i pescherecci, casomai una camminata sulle acque. Quanto al suo tesoriere, Giuda era più economo di Lusi (vabbé, ci vuol poco), più colto di Belsito (vabbé, idem) e a differenza dei formigonidi non venne mai raggiunto da avvisi di garanzia. Gesù sapeva bene chi era Giuda: non fu tradito a sua insaputa. In ogni caso avrebbe commesso un errore di valutazione isolato. Formigoni invece di collaboratori ne ha sbagliati parecchi, a cominciare dal sarto daltonico che gli sforna le camicie per proseguire col cugino depresso di Andy Warhol che ha ideato quegli spot sul Web in cui il Celeste fa lo spadaccino.

Sugli altri collaboratori sbagliati preferirei tacere, avendo già parlato la magistratura. Aggiungo solo che la cifra del tradimento di Giuda, trenta denari, anche al netto dell’inflazione risulta di gran lunga inferiore a quelle che danzano nel cielo sopra Milano per sfamare gli appetiti dei notabili e delle lobby che li sostengono. (Lobby? Ho detto lobby? Scusate, mi ero scordato che, grazie al finanziamento pubblico dei partiti, viaggiano lontane anni luce dal mondo della politica).

 
 
 

Tragico errore

Post n°43 pubblicato il 18 Aprile 2012 da kk1853
Foto di kk1853

Alfano Bersani Casini hanno lanciato il loro personalissimo urlo di dolore: cancellare i soldi pubblici ai partiti sarebbe un errore drammatico, in quanto consegnerebbe la politica ai ricchi e alle lobby. Sacrificando, immagino, la confraternita di monache e filosofi che l’ha guidata negli ultimi vent’anni. Con buona pace della dirigenza del Pd, permalosa assertrice di una «diversità» che le cronache degli ultimi mesi hanno reso in gran parte immaginaria, chi critica la sordità della Casta non è un demagogo. Sa che la buona politica è tale solo se viene finanziata dai contribuenti. Ma a tre condizioni: che ogni dieci anni ci sia un ricambio completo del personale (la corruzione prolifera negli stagni), che i politici siano scelti dagli elettori, e che siano molti di meno: non il milione di persone che traffica nel sottobosco dei partiti e delle istituzioni da essi occupate.

Peccato che di questi temi nell’urlo di ABC non vi sia traccia. I tre capi della maggioranza non vogliono cancellare gli emolumenti pubblici ai partiti. Ma si guardano bene anche solo dal dimezzarli. Promettono, bontà loro, maggiori controlli affinché i tesorieri non possano più spostare milionate di euro all’insaputa dei loro astutissimi leader, ma lasciano la sanzione al Parlamento, cioè a se stessi. Il vero errore drammatico, agli occhi dei cittadini, è che al culmine di una crisi che sta atterrando l’Italia l’unico documento congiunto che ABC abbiano sentito l’esigenza di firmare sia quello a tutela dei loro interessi.

 
 
 
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