Creato da ventovela il 01/08/2005
niente di più imprevedibile del vento

Area personale

 

Archivio messaggi

 
 << Aprile 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30          
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

I miei Blog preferiti

 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 5
 

Ultime visite al Blog

mariomancino.mchampaoselpaolo.971Bludooruntesorostrong_passionadoniesisossimorakia96.mcrangelifealmera1974ansa007rmayfaircamara70leitraot
 

Ultimi commenti

 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

 

« Pelo d'acquaDieci e lode »

Deriva

Post n°112 pubblicato il 17 Aprile 2008 da ventovela
Foto di ventovela

Quando prende in braccio il cucciolo lo fa con una foga da far sorridere. Lo porto con me! Lo porto con me, dice. Invece il cucciolo ha un laccio e una padrona, e lei dice dolecemente, lascialo a me, è l'unica cosa che ho. Mentre se ne va, lui lo guarda stringendosi le braccia intorno al petto.

Ecco. Lui passa le notti sulla piazza, carico dì'alcol perché deve vendere e per parlare con tutti deve essere disinibito - e senza alcol in corpo è timido, così tanto che non ha nemmeno il coraggio di guardarti negli occhi. Guarda altrove. Dice un sacco di sciocchezze, ride.

L'ho conosciuto perché tutti prima o poi si passa per quella piazza. Io ci ho mangiato un kebab, seduta sui gradini, e se rimani lì per pochi minuti prima o poi conosci il suo socio in affari, e poi lui. Così si chiacchiera mentre la notte diventa profonda e poi diventa mattina. Sulla piazza si sciolgono le canzoni strappate alle corde di una chitarra, cantate a gola incerta sul portone di una chiesa. Passano le ore della notte e tornano a casa quelli che hanno ballato e quelli che hanno bevuto. Poi si avvicina un uomo con gli occhi appannati e ci da un libro di aforismi che tiene in tasca come una bibbia. L'uomo legge declamando, lui ascolta ed è colpito e dice tienilo di buon conto, il libro, dice cose importanti, non lo perdere, è un bel libro.

Perché lui si commuove facilmente. Si commuove mentre parla di sua madre, che è lontana, dall'altra parte dell'oceano. Si commuove quando si parla di libertà. Poi smette di parlare di cose serie, si batte le mani sui jeans lisi e dice che capisce, capisce quello che sento e capisce quello che penso e si confonde tra la comprensione di sé e quella di me, che lo guardo - mentre lui guarda altrove. La mattina è blu come un mare profondo.

L'amore è vero come il tempo. Il tempo scorre, l'amore con lui. In quell'istante l'amore era sincero e breve. La stanza era buia e lui non doveva guardare altrove, così poteva parlare sussurrando ad occhi chiusi, tratteggiando con le dita i pensieri sulle mie braccia.
Come sei piccolo, come sei minuto e solo, in questa stanza dove ti piace fare entrare il sole, sotto le coperte calde e scomposte. Dormi stretto alle tue sole braccia, con le mie mani intorno alla vita, mentre ogni ora segna parole a metà, dette per controllare che la notte non sfugga via tutta in una volta, che si appoggi sulle palpebre piano, piano..

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
Vai alla Home Page del blog
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963