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Post n°116 pubblicato il 23 Giugno 2008 da ventovela
Foto di ventovela

Io li avevo visti, nei giornali antichi che a volte spuntano dalla cantina, gli avvisi pubblicitari degli anni '30. C'erano camicie e calzini, pastiglie per la digestione e polverine per l'acqua, ciprie sbiancanti e bustini.
Però quando la nonna ha tirato fuori dai segreti del suo armadio la scatoletta blu di bourjois, non riuscivo a crederci.

Ci si chiede come faccia un oggetto, qualsiasi oggetto, a sopravvivere al tempo, . All'inizio si conserva perché é utile. Poi, quando è molto vecchio, si conserva perché è un ricordo. Ma tra il diventare ricordo-dei-tempi-andati e l'essere ancora-utile, c'è un lungo periodo di mezzo, in cui un oggetto è soltanto inutile e la maggior parte di noi se ne disfa. A meno che non abbia valore. Ma una cipria che valore ha?
Me lo sono chiesta molte volte.
Perché poi quella cipria non è semplicemente stata dimenticata in un cassetto, immobile nel tempo, in una sola casa, in un solo comò, là dove sono rimasti tutti gli oggetti del passato. La nonna ha viaggiato tanto.

Me la immagino poco più che ventenne, negli anni 40. Fa le valigie per andare in America, prepara una borsa con gli oggetti da toeletta e ci mette la sua scatoletta blu di cipria. Arrivata in Argentina cambia almeno 6 case.
Passano vent'anni, e dopo un'alluvione della sua fattoria nella Pampa, si prepara a tornare in Italia. Tra gli oggetti salvati all'acqua c'è la cipria che ormai ha 30 anni. 
Arrivata in Italia, la cipria accompagnerà la nonna in almeno altri 5 cambi di case. 

Il fatto è che non la metteva da decenni. Una cipria bianca-bianca che serviva a schiarire la carnagione quando andava l'incarnato pallido.

L'anno scorso, di questi tempi, la nonna è morta. Dopo il periodo di smarrimento segue, per forza, un periodo in cui ci si occupa degli oggetti appartenuti al defunto. L'intrusione in quelle ante di armadio che un tempo profumavano di saponette, svela le cose ancora piegate da lei. Questa era la sciarpa che aveva fatto un inverno lunghissimo. Qui aveva riposto le camicie da notte. Qui ci sono i cofanetti coi suoi pochi gioielli, che non le ho mai visto addosso.
Una spartizione di oggeti-ricordo che mi prosciuga il cuore. 

In questi mesi, però, di tanto intanto sono stata assalita dal timore che qualcuno avesse buttato via quella scatoletta, superstite dell'adolescenza di mia nonna. 
Così ieri ho preso tutto il mio coraggio e sono andata a prenderla.
Era sempre lì, in un angolo dell'armadio che conoscevo bene, un oggetto che forse ricordavo solo io.

Una scatolina blu di cipria. Ancora intatta.

 
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