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LA DESTRA CALOLZIO

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Oil plunge, again! Finalmente, anche la benzina.

Post n°59 pubblicato il 23 Ottobre 2008 da ladestracalolzio
 

In un precedente post di pochi giorni fa, scrivevo della caduta del prezzo del petrolio fino a 70 $ al barile, senza che si potesse notare un decremento consistente del prezzo del carburante alla pompa. Dopo la comunicazione dei dati relative alle scorte accumulate in vari paesi, USA in testa, incrementatesi, forse, a causa della consistente riduzione del consumo e dopo la minaccia di sospendere la produzione da parte dei paesi OPEC, il petrolio oggi  quota poco più di 66 $ al barile, che contro i 152 $ di luglio è un bel vedere.
  Quello che continuo a non vedere, invece, sono i media strapparsi le vesti per questa bella notizia, forse a ragione, visto che anche il dollaro si rinforza. Ma quello che interessa il cittadino è arrivare alla pompa e trovare che il prezzo del carburante diminuito da euro 1,55 del mese di luglio a 1,25 di questa mattina (a Lecco).
 
Finalmente, Una nota positiva in questa crisi che sembra non avere più fine. Mi chiedo, tuttavia, perchè bisogna sempre spingere i prezzi all'inverosimile, verso l'alto naturalmente, prima di invertire la rotta e soltanto dopo aver svuotato le tasche dei poveri cittadini. Si parla di crisi, come effettivamente sembra essere per molti settori, ma per altri settori, credo che sia una crisi spinta dall’esagerazione verso il guadagno massimo e assurdo creando uno squilibrio esagerato tra prezzo di produzione e prezzo di vendita.
  Prendiamo il mercato dell'auto per esempio. Già qualche anno fa leggevo della discrepanza tra il prezzo alla produzione di un'utilitaria Fiat (8 milioni) con il prezzo di vendita (16 milioni). Dopo l’introduzione dell’euro la situazione è degenerata e abbiamo dovuto assistere ai prezzi delle utilitarie salire così tanto da essere paragonati a quelli di un monolocale fuori porta, addirittura di un bilocale, quando di fascia medio-alta. Se parliamo di auto di fascia alta o di lusso arriviamo a prezzi da mini appartamento, sempre fuori porta, ovviamente. Poi si lamenta il fatto che in Gran Bretagna il mercato dell’auto stia collassando, che la GM stia fallendo, che le case automobilistiche nostrane ricorrano alla cassa integrazione. Basterebbe tagliare i prezzi a metà e sono sicuro che il mercato automobilistico riprenderebbe vigore. Non è semplice come dirlo, però...
  Un altro esempio, il mercato degli infissi e dei serramenti in alluminio o PVC. Un paio di operatori del settore mi confidavano che prima dell’introduzione dello sgravio fiscale del 55% riguardante le ristrutturazioni, passavano i mesi invernali a sperare in tempi migliori. Oggi non stanno fermi un attimo, da tanto sono oberati di lavoro.
  Stesso discorso per l’abbigliamento o il calzaturiero. Per quanto riguarda questultimo, so di negozi che, per diversi motivi, dopo che hanno tagliato a metà i prezzi in un caso, e addirittura di 2/3 nell’altro, hanno assistito a file di clienti per giorni e giorni, fino all’esaurimento scorte. E parlo di calzature di fascia medio-alta e alta, con tanto di firma di lusso. E potrei continuare con un sacco di altri esempi, immobili compresi.
  Tutto questo per dire che a prescindere dalle crisi, congiunturali, cicliche, strutturali o subprime o qualche altro astruso parolone che confonde le idee, adesso che la sbornia da conversione in euro è finita, in alcuni casi i prezzi vanno commisurati alla realtà salariale e anche sociale del nostro Paese. E nulla di più! Che poi intervengano altri fattori, come la tassazione o il costo del lavoro, è un altro discorso. Non da poco, certo, ma un altro discorso.

 
 
 
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Un politico pensa alle prossime elezioni; un uomo di Stato alle prossime generazioni.
- John Clarke

Che grande uomo politico sarebbe stato Giuda!
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La politica è una faccenda troppo seria per essere lasciata ai politici.
- Charles De Gaulle

 

Desidero condividere con te una geniale intuizione che ho avuto, durante la mia missione qui. Mi è capitato mentre cercavo di classificare la vostra specie. Improvvisamente ho capito che voi non siete dei veri mammiferi: tutti i mammiferi di questo pianeta d'istinto sviluppano un naturale equilibrio con l'ambiente circostante, cosa che voi umani non fate. Vi insediate in una zona e vi moltiplicate, vi moltiplicate finché ogni risorsa naturale non si esaurisce. E l'unico modo in cui sapete sopravvivere è quello di spostarvi in un'altra zona ricca. C'è un altro organismo su questo pianeta che adotta lo stesso comportamento, e sai qual è? Il virus. Gli esseri umani sono un'infezione estesa, un cancro per questo pianeta: siete una piaga. E noi siamo la cura (dal film MATRIX).

E' tempo di sapere quale futuro vogliamo per il nostro pianeta, per noi, stessi e per le generazioni che ci seguiranno.

E' giunto il tempo per i cittadini di smettere di fidarsi ciecamente al modo con cui i politici gestiscono il mondo, servendo esclusivamente interessi personali.

Per ridare un senso alla democrazia, i cittadini devono smettere di essere passivi e spettatori, come il docile gregge che si vorrebbe che siano. Devono riflettere a ciò che vogliono veramente ed assumere in modo coerente il ruolo di stipendiato, consumatore, contribuente, elettore, dimostrando di non essere più pecora delle pecore.

Le direzioni prese dall'economia, la società, la tecnologia e l'ambiente non sono inevitabili

 
 
 

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