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LA DESTRA CALOLZIO

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ITALIANI...sveglia! Non c'è governo-paradiso.

Post n°94 pubblicato il 14 Dicembre 2008 da ladestracalolzio
 
Foto di ladestracalolzio

E' "scandaloso" che il dimezzamento del prezzo del grano dall'inizio dell'anno oltre ad aver provocato una situazione drammatica nelle campagne dove non si riescono più a coprire i costi della coltivazione, "non abbia portato alcun beneficio ai consumatori di pane e pasta che hanno registrato aumenti vertiginosi".
  E' quanto afferma la Coldiretti che lancia l'allarme sul rischio dell'abbandono della coltivazione a partire dalle prossime semine con gravi conseguenze per il piatto più' amato agli italiani.
  Il grano tenero e' sceso sotto i 15 euro per quintale e quello duro sotto i 20 euro per quintale, tuttavia si continua a registrare secondo l'Istat un record di aumenti della pasta (+29%) che ha raggiunto valori medi di 1,5 euro al chilo, secondo il servizio consumatori del Ministero delle Politiche Agricole.
  Gli italiani sono i maggiori acquirenti di pasta con consumi medi che sono a persona, tre volte superiori a quelli di uno statunitense, di un greco o di un francese, cinque volte superiori a quelli di un tedesco o di uno spagnolo e sedici volte superiori a quelli di un giapponese.
  "Il crollo del prezzo del grano ha effetti a livello internazionale con perdite di oltre 120 miliardi di euro per i contadini dei diversi continenti che rischiano di essere costretti ad abbandonare una coltivazione dalla quale dipende la sopravvivenza di miliardi di persone con un raccolto di quasi 600 milioni di tonnellate all'anno. Cosi come i governi mondiali stanno prendendo provvedimenti per limitare gli effetti della crisi finanziaria allo stesso modo, ci si deve rendere conto delle necessità di intervenire poiché - sostiene il Presidente della Coldiretti Sergio Marini - le forte oscillazioni dei prezzi dei prodotti alimentari legati a fenomeni speculativi rendono ancora piu' drammatico il problema della fame".
  Manovre finanziarie sul cibo che hanno aperto le porte alle grandi speculazioni internazionali che stanno ''giocando'' senza regole sui prezzi delle materie prime agricole dove - conclude la Coldiretti - hanno provocato una grande volatilita' impedendo la programmazione e la sicurezza degli approvvigionamenti in molti Paesi".

Stesso discorso potrebbe essere fatto per il prezzo del carburante alla pompa.
  Il prezzo del petrolio al barile è crollato vertiginosamente dopo che la speculazione operata, si dice in maggior misura dalla casa d’affari Goldman Sachs, è terminata, dopo che il prezzo del petrolio aveva raggiunto i 155 $ al barile. Bene! In quel momento la benzina in Italia era arrivata euro 1,55. Tutti ricorderanno l’escalation proporzionale: barile a 120 $, benzina a 1,2 euro; barile a 130 $, benzina a 1,3 euro; barile a 140 $, benzina a 1,4 euro e cosi vià fino al massimo del prezzo, raggiunto a luglio. Sembrava non fare una grinza, secondo i media nazionali che strombazzavano la notizia del rincaro del greggio, tutti i giorni, più volte al giorno, notti comprese.
  Poi il prezzo del barile di petrolio ha cominciato a scendere alla faccia di Bush al quale sarebbe piaciuto che arrivasse a 200 $ o di Chavez che lo avrebbe portato a 250 $ per ritorsione contro gli USA.
  Fin da subito, però, s'è notata la discrepanza con la proporzionalità del prezzo in aumento. Poi il prezzo del petrolio è decisamente crollato per attestarsi (per ora) poco sopra i 40 $ al barile. Il prezzo della benzina non ha avuto una proporzionale diminuzione. Non si chiede uno sforzo sovrumano di onestà da parte degli interessati per farlo arrivare a 0,4 euro al litro, come sarebbe giusto, ma almeno sotto l’euro sì, come in Spagna, per esempio, dove la benzina costa 0,9-0,8 euro al litro, e non restare come in Italia a 1,1-1,2 euro.
  Nei prossimi giorni scenderà. Ma non deve scendere nei prossimi giorni. Come subito saliva , subito deve scendere.
  Ho fatto benzina, qui vicino a noi (Lecco), a Chiasso per la precisione e ho pagato la benzina il 20% in meno. Davvero conveniente. Come mai? Ma tra un po’assorbiranno anche la Repubblica elvetica nella EU, così, senza saperlo, gli svizzeroti si troveranno fottuti, anche loro come l’Irlanda.

E ancora! La RAI 13.248 dipendenti + 43.000 collaboratori = 56.248 remunerati. Un quarto delle sue produzioni le acquista allestero, ma lufficio Direzione e produzione della RAI ha tanti dipendenti quanto lintera Mediaset.
  Nellelenco compaiono: 114 parruchieri, 67 camerini, con i loro 67 arredatori, 61 falegnami, 18 costumisti, 12 meccanici, 34 consulenti musicali, 36 scenografi, e via dicendo. Quest'anno chiuderà con un passivo di 35 milioni di euro, dopo cinque anni in parità.

 Poi c'è il problema di unevasione fiscale di circa 100 miliardi di euro, con lo Stato (governo Pr...ecedente)  che canta quasi vittoria perchè è riuscito a recuperarne 4, con la scusa che sono meglio di niente (sic!). Ma l cosa curiosa è che la categoria degli evasori sembra comprendere la cinquantina di produttori di Brunello di Montalcino; agricoltori e allevatori di vario genere con la carne e soprattutto la frutta e la verdura che aumentano in continuazione. Mah?!

Anche questi, penso, siano motivi per cui gli italiani dovrebbero scendere in piazza, perseguendo obbiettivi ben mirati, come fanno in tutto il mondo e non scioperare o marciare a “casaccio”, che non serve a un bel niente.
  Qui da noi, invece, se bisogna protestare contro il rincaro della benzina i dimostranti vanno in piazza a spaccare vetrine dei negozi o ribaltare auto, invece di andare dalle compagnie petrolifere a manifestare il proprio dissenso; se ce da protestare contro il Governo, i dimostranti vanno al Circo Massimo, a fare? Invece di attaccarsi ai cancelli della Versaglia Italiana di Arcore; bisogna porre fine agli sprechi di quei mangiapane a tradimento della RAI, perché si ritiene giusto non pagare più il canone, che ormai è un furto, visto le schifezze che ci propinano, si dimostra ribaltando il cavallone davanti alla sede della RAI (che, poverino non c’entra niente) e così di questo passo.
  Ma come sentivo dire, fin dalla mia tenera età, dai vecchi: “Non si può pretendere! Gli italiani sono una massa di pecore” e così sono rimasti. E sarebbe il meno dei mali.

 
 
 
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Un politico pensa alle prossime elezioni; un uomo di Stato alle prossime generazioni.
- John Clarke

Che grande uomo politico sarebbe stato Giuda!
- Achille Tournier

 

La politica è una faccenda troppo seria per essere lasciata ai politici.
- Charles De Gaulle

 

Desidero condividere con te una geniale intuizione che ho avuto, durante la mia missione qui. Mi è capitato mentre cercavo di classificare la vostra specie. Improvvisamente ho capito che voi non siete dei veri mammiferi: tutti i mammiferi di questo pianeta d'istinto sviluppano un naturale equilibrio con l'ambiente circostante, cosa che voi umani non fate. Vi insediate in una zona e vi moltiplicate, vi moltiplicate finché ogni risorsa naturale non si esaurisce. E l'unico modo in cui sapete sopravvivere è quello di spostarvi in un'altra zona ricca. C'è un altro organismo su questo pianeta che adotta lo stesso comportamento, e sai qual è? Il virus. Gli esseri umani sono un'infezione estesa, un cancro per questo pianeta: siete una piaga. E noi siamo la cura (dal film MATRIX).

E' tempo di sapere quale futuro vogliamo per il nostro pianeta, per noi, stessi e per le generazioni che ci seguiranno.

E' giunto il tempo per i cittadini di smettere di fidarsi ciecamente al modo con cui i politici gestiscono il mondo, servendo esclusivamente interessi personali.

Per ridare un senso alla democrazia, i cittadini devono smettere di essere passivi e spettatori, come il docile gregge che si vorrebbe che siano. Devono riflettere a ciò che vogliono veramente ed assumere in modo coerente il ruolo di stipendiato, consumatore, contribuente, elettore, dimostrando di non essere più pecora delle pecore.

Le direzioni prese dall'economia, la società, la tecnologia e l'ambiente non sono inevitabili

 
 
 

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