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Al TEMPO della Lallo
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ZIZOU, MATERAZZI E IL PIPISTRELLO
Una Lallo inenarrabile fa quello che nessuno avrebbe mai realisticamente immaginato possibile, e stravince una partita dal pronostico blindato. Ma non è più questa una Lallo da pronostici, non più una squadra da ragionamenti razionali (non già, altrimenti sarebbe già bell'è che retrocessa...) o da "vorrei tanto ma non posso": questo è un gruppo che si è forgiato nelle difficoltà di una stagione impossibile, e che avanti sempre insieme, in un unico corpo e una sola anima, si è costruita una delirante consapevolezza che la porta a fare cose inaudite. Che porta il valore di una squadra, ben oltre la somma dei valori individuali. Ben oltre i propri limiti.
Questo il miracolo del coach quest'anno: aver sbattuto nella faccia di ognuno i suoi limiti, e aver convinto i compagni a far di tutto per andarvi oltre. Perchè là dove non ci arrivi da solo, c'è sempre qualcun altro, al tuo fianco, che può darti una mano e trascinartici.
Così la Lallo vince, dopo una partita memorabile, e dai valori in campo altissimi. Valori: quanto questa squadra ha di più prezioso. Sono quei sentimenti sui quali si costruisce una stagione, un viaggio, un'avventura: e se saldi nel cuore di ognuno, finisce che a forza di costruire, e costruire, e costruire, ti guardi indietro e vedi... un miracolo. L'America, dal ponte di una nave data per naufragata appena lasciato il porto, una nave che si chiama Lallo: "... allora si inchiodava, lì dov'era, gli partiva il cuore a mille, e, sempre, tutte le maledette volte, giuro, sempre, si girava verso di noi, verso la nave, verso tutti, e gridava: l'America. Poi rimaneva lì, immobile come se avesse dovuto entrare in una fotografia, con la faccia di uno che l'aveva fatta lui, l'America".
In mezzo la partita, allora (e in alto il pipistrello, a volar alto come faceva l'anno scorso, quando la Lallo era una corrazzata che vinceva e conquistava, fatta anche quella di uomini Made in Lallo, uomini da Lallo e allora chissà che "in un giorno di pioggia un viaggiatore...")... Coi sassoferratesi a partir bene, e tenere la testolina avanti. Fino alla fine del primo quarto, finito in parità e antifona al lento e inesorabile affondamento sotto i colpi del galeone nemico, costruito su individualità da far tremare le vene e i polsi, se confrontate con quelle lallose. Così la Lallo affonda, concedendo d'improvviso tutto il concedibile, al di qua e al di là del proprio campo. Finisce il secondo quarto, e si torna nello spogliatoio con le ossa rotte, e un urugano di urla a cercar di risvegliar coscienze.
Quello che succede, al rientro in campo, è l'apoteosi: la Lallo fa paura, a giocarci dentro e a guardarla da fuori: una squadra affamata di palloni, prima ancora che di punti, e in natura la fame paga. Spietatamente paga. Sempre. E, su un campo, ben oltre i valori tecnici. E' così che davanti un pubblico incredulo, i neri di casa vincono il quarto 23-7 e mettono il risultato in cassaforte. Ci provano allora gli ospiti, colpiti nell'orgoglio di squadra nettamente superiore per capacità fisiche e tecniche, a ribaltare l'inerzia nel quarto quarto. Ma la Lallo allora non ha più paura, e continua a mangiare: palloni, centimetri e metri, secondi e minuti. La Lallo ha fame, la Lallo vince. Infila 46 punti nel secondo tempo, e stabilisce il proprio record stagionale di punti segnati (76, alla fine): troppo per chiunque, in questi giorni lallosi, voglia venire a vincere a Sassoferrato.
Tabellini: Battistoni 23, Iagnemma 18, Falcioni 11, Mariani 7, Monaldi 5, Checchi 4, Rossi 4, Bonucci 2
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Classifica: Promozione - Ancona | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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(Fonte: basketmarche.it)
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HO VISTO LA LALLO VOLARE
Dopo la disfatta in settimana di Vallemiano, una gran Lallo si presenta a Osimo per riprendere la marcia bruscamente interrotta. Si presenta in campo senza troppe parole, e spogliandosi di ogni alibi: con l'umiltà e la sfrontatezza che il coach ha evidentemente tirato fuori dai singoli uomini di questa squadra all'indomani del ceffone preso dalla Dinamo.
Così, con quella che forse per intensità e continuità si dimostra la più bella partita di questa squadra quest'anno (ancora più bella, allora, pensando a quanto dimostrato pochi giorni prima), i sassoferratesi si mettono avanti al primo canestro, e non si fanno più riprendere. Vincono il primo e il secondo quarto, mettendo in ogni azione tutte le proprie qualità, o ognuno dei propri limiti, per superarli e andare al riposo sopra di 11. Ogni azione è una briciolina in più, nel filo di una partita mai interrotto. E ad ogni modo ogni volta ripreso. Come a cavallo tra terzo e quarto quarto, quando i locali imbrigliano gli ospiti e risalgono a -3 in poco più di un amen, dopo essere stati tenuti a distanza di doppia cifra per gran parte della partita: ma anche lì la Lallo non si scompone, e riprende da dove aveva per un attimo rifiatato, tornando a distanza di sicurezza, e dimostrando in quegli attimi tenuta mentale e profonda consapevolezza.
La differenza la fa la fame, questa volta. Fame di tornare ad esserci, fame di lotta, fame di dimostrare chi si è e cosa si vuole: fame di vittoria, messa in campo in 40 minuti 40 da chiunque sia sceso in campo. E' la Lallo che ci piace. E' la Lallo che vogliamo. Qualcosa di affamato, che lasci sul campo la limpida sensazione di aver giocato un'altra partita al limite. E forse anche un po' oltre. In un momento cruciale della stagione, dove ogni vittoria, forse, vale anche un po' più di due soli punti in classifica; con la voglia matta di cominciare a fare due calcoli, ma il timore profondo che sia ancora troppo presto. Ancora troppo presto, ancora troppo presto. Per non avere poi un giorno rimpianti, io ho visto giocare la Lallo. Un gruppo, una squadra, e un'unica fame. Ho visto la Lallo volare. Dai!
Tabellini: Monaldi 18, Battistoni 17, Quaglia 9, Mariani 6, Falcioni 6, Rossi 7, Iagnemma 2, Checchi 1, Casavecchia. All. Riccitelli
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M'BUTTUNATA
Una delle Lallo più brutte dell'anno, copia sbiadita e incartapecorita anche rispetto alle versioni apatiche e inermi di fine 2011, si presenta all'ombra del mostro ecologico di Vallemiano per farsi prendere a schiaffi in uno scontro direttissimo per la salvezza.
In quella che non era esattamente la partita giusta per mostrare il peggio di sè, i sassoferratesi - come ormai consumata e pericoloso prassi - pensano bene di aspettare (per quanto il verbo "aspettare" contempli poi l'attesa di un'azione successiva, che ancora [la mattina dopo, n.d.r.] non è data conoscere...) un po' di tempo, dopo la palla a due, per rendersi conto di dove fossero, e cosa (non) stessero facendo. 15-1. Ops...
Così, non si trova niente di meglio che cominciare una propria personalissima guerra contro uno dei due arbitri, perchè alla fine, nelle contorte dinamiche di uno spirito perdente, non c'è niente di più soddisfacente che prendersela con chiunque altro che non sia se stesso; niente di più intimamente consolante che trovare un alibi e cullarcisi dentro. Nonostante gli altri giochino, e ti asfaltino. E neanche all'ultima sirena rendersi conto di essere stati bellamente umiliati, sportivamente parlando e nel senso bello (per chi vince) del termine. Gran bello schiaffone.
Così, la Dinamo vince e aggancia la Lallo in classifica, superandola in virtù degli scontri diretti. La Lallo deraglia, in un giorno importante; e solo le prossime partite diranno quanto e come un ceffone faccia bene...
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Classifica: Promozione - Ancona | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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LALLOBASKET - BLUNKY
MONALDI VOTO 4: PERDE IL CONFRONTO CON TUTTI I PLAY DEI BLUNKY, MA SOPRATTUTTO LA SUA CAMPAGNA ACQUISTI ESTIVA FA TENEREZZA DI FRONTE A QUELLA DI MDS...DAINO
CHECCO VOTO 2: TUTTI VOLEVANO IL MIO ADDIO PER DARGLI PIù SPAZIO...DESAPARECIDO
BASTA COSì
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IN FEDE, LALLO
Forse allora non è questione di tempo, ma solo di punti: e la Lallo si sveglia solo dopo 20 schiaffoni. Sonanti. Castelfidardo, di certo più scarsetta - e anche più ingrugnita - della corrazzata bellamente presentatasi a Sasso da Fabriano, ci aveva messo 20 minuti; ai Blunky glie ne bastano una decina. 7-28 il parziale di fine primo quarto, che la dice lunga sullo strapotere degli ospiti, e la strapazzata di lalli in balìa.
Capite bene allora bene la neanche troppo velata soddisfazione di aver perso di 21. Dopo 40 minuti. Con due spiegazioni, e una conclusione.
SPIEGAZIONE NUM. 1:
Blunky con la partita sepolta in 10 minuti di fuoco, tirano i remi in barca ed evitano, più o meno inconsciamente, di infierire su una squadra impaurita e impotente.
SPIEGAZIONE NUM. 2:
La Lallo si sveglia, e con lei l'orgoglio sopito: comincia a lottare, su ogni pallone, come solo ha imparato a fare per uscire a testa alta. E per 30 minuti, la testa, alta la tiene sul serio.
Ecco, fin qui le spiegazioni, con le quali si può dire tutto e il contrario di tutto anche se, come nelle storie più banali (e dunque più realistiche), la verità (o comunque ciò che ci piace considerare tale, e dunque, rispetto ad una verità inesistente una narrazione coerente) sta nel mezzo.
In calce la conclusione, una sola (consolante, e autoillusoria, ma per quanto detto poco sopra riguardo a verità e narrazioni, l'unica realtà che ci siamo dati):
CONCLUSIONE:
la Lallo quella partita non l'avrebbe mai vinta, semplicemente perchè non poteva. Eppure, esce fiera, e con coraggio. E guarda avanti, pochi giorni avanti: la prossima settimana e due partite. Quelle sì decisive. Quelle sì, da vincere. Per mettere la firma al capolavoro di coraggio che questa squadra sta costruendo:
In fede,
Lallo
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Inviato da: pronto
il 21/08/2012 alle 11:58
Inviato da: S10
il 20/04/2012 alle 11:30
Inviato da: pirlu63
il 31/03/2012 alle 18:52
Inviato da: Zizzo
il 29/03/2012 alle 12:23
Inviato da: canesciorti
il 28/03/2012 alle 15:26