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Randagi

Post n°229 pubblicato il 23 Dicembre 2009 da languageisavirus001

 

Tutto quello che mi è rimasto

È una vecchia foto in bianco e nero nel portafoglio

Scattata chissà dove

E lei è quasi irriconoscibile

I lunghi capelli che danzano nel vento

Il cappotto aperto il sorriso acquoso

E dietro la gente che passa noncurante

Dicono che quando hai il diavolo accanto

Fai cose di cui non saresti mai capace

Io so che dopo qualche tempo

Il suo corpo privo di vita

Giaceva nel bagagliaio della mia auto

E il puzzo era ormai tanto forte che

Si era formato un piccolo branco di cani randagi che mi seguiva ovunque

Fu così che decisi di liberarmi di lei

Di seppellire il suo cadavere nel deserto

In un posto che conoscevo solo io

Quella notte era fredda nera maligna

Tanto fredda che la luna sembrava di ghiaccio

E io ero talmente fatto

Che riuscii solo ad aprire il bagagliaio

E gettare i suoi poveri resti

Per poi scappare via con una gomma a terra

E uno di quei cani randagi che non so come mi aveva raggiunto

Correva e correva a fianco della mia macchina

Vedevo il suo sguardo storto nello specchietto

Nemmeno sparargli addosso un intero caricatore

Era bastato a togliermelo di mezzo

 

 
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