DAVANTI ALLA PAROLA

LA PREGHIERA ISTITUISCE L'ORDINE UMANO DEL MONDO

XXXIV SETTIMANA DEL T.O.– VENERDÌ 27 NOVEMBRE 

Lc 21, 29-33

 In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli una parabola: «Osservate la pianta di fico e tutti gli alberi: quando già germogliano, capite voi stessi, guardandoli, che ormai l’estate è vicina. Così anche voi: quando vedrete accadere queste cose, sappiate che il regno di Dio è vicino. In verità io vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto avvenga. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno». 
 

È urgente diventare consapevoli e osservare cosa ci succede. La parabola di Luca ci invita a considerare l’urgenza di questa preparazione al Regno. Se in qualche modo vogliamo renderci attenti e forzare la  venuta di questo Regno lo possiamo fare attraverso la preghiera.

E la preghiera non è cieca, essa ci pone nell’istante, ed in esso l’atto appena compiuto e la volontà appena risoltasi, cioè il passato prossimo ed il futuro prossimo di questo unico istante solitario, nella luce del volto divino. La preghiera mentre chiede l’illuminazione vede, non tralasciando ciò che è prossimo, bensì oltrepassandolo e vede a misura che gli venga illuminato, il mondo intero.

La preghiera istituisce l’ordine umano del mondo.

Ivan Valleverde

La nostra vita e la Benedizione

Dn 3,75-81 

Benedite, monti e colline, il Signore.
Benedite, creature tutte che germinate sulla terra, il Signore.

Benedite, sorgenti, il Signore.
Benedite, mari e fiumi, il Signore.

Benedite, mostri marini e quanto si muove nell’acqua, il Signore.
Benedite, uccelli tutti dell’aria, il Signore.

Benedite, animali tutti, selvaggi e domestici, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.