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Messaggi del 16/04/2014

 

CENANDO CON GESU'

Post n°786 pubblicato il 16 Aprile 2014 da sebregon

CENANDO CON GESU’


Sei, Signore, sulla soglia della morte,
e tutto in te diventa incandescente,
come il lavare i piedi ai discepoli
e dire parole eterne
Come quelle dove non basta amare i fratelli
Se non li si ama come tu li ami:
con un desiderio così forte di non perderli
da farti attraversare il cammino della morte.
Tu però dici d’essere la ‘vita’
E quando avverti  che il mondo non ti vedrà più
Aggiungi che i  discepoli ti vedranno ancora
Ed anche tra noi qui s’avvera la tua parola
Che chi ha gli occhi fissi in questo mondo
Mai ti potrà vedere perché il tuo regno
E’ interno  solo ad un cuore largo, paziente, di lotta
e credente che non da noi ci salviamo
ma con il ricevere un dono che vien d’altrove.
E così rincuori  i tuoi discepoli dicendo
Che vai e poi subito ritorni.
Signore, tutto hai fatto per far soffrire meno i tuoi amati
Ché,   seguendo la lunga tradizione  del Padre tuo celeste,
Hai detto sempre prima quel che viene dopo
In  modo d’aiutarli a capire
E non sedurli puntando solo  al cuore.
Tu così dici che tornerai
E che breve sarà il tempo dell'assenza
Ma i discepoli  come potrebbero capire
Che davvero tu saresti caduto in mano dei nemici
E che addirittura saresti morto?
No, questo   era  impossibile da credere
Come del resto anche a noi succede
Quando non crediamo che dopo  la morte
vi sia tutta un'altra vita che ci aspetta .
Eppure, Signore, questo vuoi dirci
che la morte non può averla vinta sulla vita.
Forse sarebbe giusto per noi perderla
Dal momento che le nostre miserie sono grandi
Ma in Te che sei stato uno splendore
Come poteva la morte alzare per sempre la sua bandiera?
E non l’alzò ché subito, appena il tempo del dolore,
 ti videro  vivo come avevi detto.
E dunque questa tua Pasqua é un gran regalo per noi
Perché, appena morti, vivi saremo
In un altrove che sarà la tua sorpresa
Se é vero quello che hai detto
Che andavi a prepararci un posto.
Ora senza più pensare a questa gioia
vogliamo entrare nel tuo momento
ed avere il cuore oppresso
Perché  é vero che dopo si vive
Ma nel frattempo c'è la tragedia del passaggio
E noi vogliamo, per quel poco che possiamo,
Entrarci e stare a te vicini.


 
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