Creato da: sebregon il 12/01/2008
Commento alle letture della liturgia del giorno

Area personale

 

Archivio messaggi

 
 << Aprile 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30          
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

Tag

 

Ultime visite al Blog

paolo.nogaraanthonellarinopelasebregondueporcellineorsacchiottburgio.giuseppedonfranco65Windmill2010MAVAF7Emanuele19.95sarapiola.74winternet72Nico87Milanodonumberto.zanaboni
 
Citazioni nei Blog Amici: 7
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti possono pubblicare commenti.
 

Ultimi commenti

Approfitta delle migliori condizioni di finanziamento...
Inviato da: rachelle
il 12/08/2021 alle 22:52
 
Ma è Kurt Cobain?? E' vera questa foto?
Inviato da: Dalida
il 01/07/2019 alle 08:37
 
Sat24, Sat 24 Pogoda, Prognoza pogody National...
Inviato da: Meteo
il 01/08/2018 alle 12:17
 
Sat24, Sat 24 Pogoda, Prognoza pogody National...
Inviato da: Wetter
il 01/08/2018 alle 12:17
 
Sat24, Sat 24 Pogoda, Prognoza pogody National...
Inviato da: Sat24
il 01/08/2018 alle 12:16
 
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

Messaggi del 15/10/2014

 

I PROFETI LI UCCIDIAMO COSI' PERDIAMO ANCHE LA NOSTRA VITA

Post n°834 pubblicato il 15 Ottobre 2014 da sebregon

XXVIII SETTIMANA DEL T.O. - GIOVEDÌ
 

 

 

 

 

 

 

 

 


 
 
Lc 11, 47-54


 
In quel tempo, il Signore disse: «Guai a voi, che costruite i sepolcri dei profeti, e i vostri padri li hanno uccisi. Così voi testimoniate e approvate le opere dei vostri padri: essi li uccisero e voi costruite. Per questo la sapienza di Dio ha detto: “Manderò loro profeti e apostoli ed essi li uccideranno e perseguiteranno”, perché a questa generazione sia chiesto conto del sangue di tutti i profeti, versato fin dall’inizio del mondo: dal sangue di Abele fino al sangue di Zaccarìa, che fu ucciso tra l’altare e il santuario. Sì, io vi dico, ne sarà chiesto conto a questa generazione. Guai a voi, dottori della Legge, che avete portato via la chiave della conoscenza; voi non siete entrati, e a quelli che volevano entrare voi l’avete impedito». Quando fu uscito di là, gli scribi e i farisei cominciarono a trattarlo in modo ostile e a farlo parlare su molti argomenti, tendendogli insidie, per sorprenderlo in qualche parola uscita dalla sua stessa bocca. 


 

Ognuno di noi può misurare quanto somigliamo agli scribi ed ai farisei, quanto ci riteniamo superiori e quanto nascondiamo agli altri la chiave della conoscenza che potrebbe aiutare la loro vita. Dal pulpito in cui ci collochiamo infatti crediamo di possedere ciò che ci permette di affrontare la vita nel modo migliore rispetto alle ristrettezze in cui si barcamenano gli altri.

 

.

 

 

 

.

Qualche volta però incontriamo persone che senza tanta cultura ci testimoniano con molta semplicità grandi cose. Gesù però qui ci parla di una conoscenza che dovrebbe essere donata dagli scribi e dai farisei e che invece essi tengono nascosta nei forzieri della loro mente  dove non può far altro che ammuffire.

.

 

 

.

Questa conoscenza è legata ai tesori racchiusi nella  parola che Dio nei secoli aveva rivolto al suo popolo. Una parola piena di verità, di giustizia e di rivelazioni sulla profondità dell’amore divino  che, rimanendo osteggiata, nella mente di questi sapientoni non arrivava ad essere fermento vivo dei  destinatari a cui era rivolta.

.

 

 

 

.

Anche oggi capita sia presso i sacerdoti ordinati che in quelli comuni che questa parola rimanga imbalsamata e trasmessa, forse non in maniera meccanica perché non si può negare che vi sia anche cultura nel modo in cui la si dà, ma senza quell’afflato,  quell’aratura personale e quell’interiorizzazione propria che solo possono permettere di avvolgerla con lo spirito che il Signore dà quando gli si chiede di illuminarci .


.

 

.

Questo modo di accostarsi alla parola sia dei dottori della legge che dei farisei, come  di noi quando gli somigliamo, non produce altro che morte. E’ come non dare acqua alle piante dell’orto nei giorni in cui il sole è cocente: tutto muore. E forse anche la nostra società occidentale, proprio per questa carenza di parola di Dio vissuta e donata, sta andando verso il decollo e la sua fine.

.

 

 

.

Certo se avessimo avuto più santi e testimoni forse non ci troveremmo in questa situazione tragica in cui versa il mondo. Ma non è mai troppo tardi ed oggi occorre essere  portatori nell’oggi della parola del Signore sia nella nostra chiesa sia altrove nel caso non fossimo accettati dai circuiti tradizionali perché di  sicuro saremo aiutati dallo Spirito Santo. Dobbiamo però avere coraggio e costanza.

 

La nostra vita e la Parola

 

Spirito Santo che vuoi che le parole divine arrivino nel cuore degli uomini aiuta quanti sentono il desiderio di farla conoscere e dai loro la forza ed il coraggio di annunciarla.

 

Michele Sebregondio

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963