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cronache d'arte a cura di Angelo Reccagni

 

 

PRANZO DI NATALE

Foto di lascuolalsole

I RACCONTI DE LASCUOLALSOLE EDIZIONI

PRANZO DI NATALE di Angelo Reccagni

Elianon mangiava per vivere, ma viveva per mangiare. Il suo rapporto con il cibo,sin da quando era piccolo, rasentava la paranoia. Suo padre ricordava sempre unepisodio che era accaduto durante una gita di famiglia, quando si erano fermatiin una trattoria.

Lacameriera, nel raccogliere le ordinazioni , rivolgendosi ai genitori osòdomandare “ e per il bambino mezza razione … ? “.

Elia,nell’udire quelle parole sentì il proprio cuore accelerare i battiti, avvertì un aumento della pressione arteriosa e della relativa irrorazione dei vasi periferici ; il suo feroce dissenso alla richiesta della cameriera fu così ben espresso dal suo sguardo che la poveretta , balbettando e mostrando un leggero pallore, si affretto' a dire  “ passo subito in cucina per consegnare l’ordine di tre pasti completi” e corse via.

Ad esasperare ulteriormente questo suo peculiare rapporto con il cibo ci si mise anche anche la Seconda Guerra Mondiale. Quando sopraggiunse il giorno dell’Armistizio dell’8 Settembre del 1943, Elia era un ragazzone di vent’anni militare di istanza a Lodi , alla Caserma Felice Chiarle. Con la resa alle truppe tedesche,  fu obbligato a dover decidere se aderire alla Repubblica Sociale di Salò o farsi deportare in un lager tedesco ed  Elia optò per la seconda soluzione. Venne deportato  in una località della Bassa Sassonia, in un campo per internati militari italiani. Le condizioni di vita erano al limite della sopravvivenza : freddo, duro lavoro,violenze, soprusi continui e soprattutto la fame. Si ritrovò a rovistare fra i rifiuti delle guardie per mangiare bucce di patate ed a dover svolgere il difficile compito di dividere il pane quotidiano con i suoi compagni di baracca. Si trattava di tagliare una grossa pagnotta in parti uguali fra tutti i componenti del suo gruppo e questa responsabilità l’affidarono a lui.

Elia  nella vita era un valente muratore, uno che sapeva leggere i disegni, fare di calcolo e che possedeva  una mano ferma e precisa.

per continuare la lettura copiate e cliccate per favore sul link che segue,grazie 

https://www.sfogliami.it/fl/286553/sfj6ykjyfy9de7eh6rr1kkj4c2xhfcuk

 
 
 

LO SPAZIO | D’ IN OCCASIONE DELLA 18^ GIORNATA DEL CONTEMPORANEO

Post n°121 pubblicato il 06 Ottobre 2022 da lascuolalsole

LO SPAZIO |D’ IN OCCASIONE DELLA 18^ GIORNATA DEL CONTEMPORANEO

 

Lo SPAZIO |D’ in occasione della 18^ Giornata del Contemporaneo, indetta dalla

Associazionedei Musei d’Arte Contemporanei Italiani, ospita una mostra dell’artista

ClaudiaReccagni.

L’obiettivodel tema della 18^Giornata AMACI, indetta per il giorno di Sabato 8

Ottobre2022, è quello di dimostrare che dopo i due anni di restrizioni

dovuti allapandemia, l’arte rinasce ed è sempre più vitale.

 

Nella mostradal titolo CLAUDIA RECCAGNI Variegate forme Variegate cromie, l’Artista

presenta unaserie di disegni realizzati con grande maestria e ottime capacità tecniche,

spaziandodall’utilizzo della matita al grafite, al pastello, al gessetto, ecc.

 

Disegni chemostrano una creatività che dà origine ad immagini dotate di una vasta

gamma ditonalità, ricchissime di sfumature, dettagli, luci e ombre e che conducono ad

un disegnonitido e per certi aspetti bidimensionalmente ingannevole.

 

In questamostra, l’artista espone il suo percorso creativo iniziato con la fase degli

animali(animalia), proseguito con la ritrattistica (portaits) per arrivare alla fase

“mandala”,fase dove coniuga l’astrattismo geometrico con inserti figurativi di un

chiarorichiamo metafisico.

 
 
 

QUANDO LA CASCINA E' DONNA

Foto di lascuolalsole

Lo studio d’Arte e Immagine Reccagni, all’interno dell’happening “ Land Art in Cascina“ ha aderito al progetto “Lenzuolo SOSpeso” dell’artista Silvia Portaluppi  Il progetto “LenzuoloSOSpeso” , è un progetto che si sviluppa come un sequel di performance collettive a cui sono chiamati tutti coloro che frequentano spazi sociali,culturali o d’arte. I partecipanti danno il loro contributo ricamando e richiamando con un filo rosso i nomi propri o delle donne vittime di soprusi o violenze, un filo rosso per ricordare e affermare, simbolicamente e non solo, che le donne ci sono e che il loro impegno contro la violenza di genere non verrà mai a mancare. In una società che corre sempre più in fretta , dove l’indignazione per una donna violata ha una durata pittosto breve, con questa performance si invitano le persone a soffermarsi per dedicare del tempo al ricamo, tempo che ben si coniuga con momenti di riflessione e meditazione.
All’interno dell’evento  “ Land Art inCascina”  a Lodi, ideato dall’architetto  Angelo Reccagni, svoltosi in un cascinale del lodigiano , (consistente in una  esposizione di lenzuola matrimoniali dipinte da pittori lodigiani,  stese su corde sostenute da pali e forcelle di legno) i partecipanti , artisti e pubblico , si sono inseriti nel percorso del progetto “Lenzuolo SOSpeso”  , realizzando un proprio lenzuolo.
Un lenzuolo, chiamato “lenzuolo  delle rimembranze”, un lenzuolo  che ,  vuole essere un segnale, per attirare l’attenzione sul presente e sul passato delle tante cascine che caratterizzavano e caratterizzano il lodigiano , ovvero, di quelle scomparse e di quelle che andranno, inesorabilmente , anch’esse a scomparire.
Un lenzuolo he vuole metaforicamente associare la cascina al concetto di donna, di donna vittima , alla luce anche di un destino che purtroppo, a volte, in un certo senso , le unisce.
Un concetto  , quello dell’associazione donna-cascina  che così viene spiegato dal curatore dell’evento :
Quando il concetto di “dio” cominciò ad apparire fra gli umani, esso era ben diverso dal concetto attuale,
il primo “dio” era femmina;  cosa oggettivamente naturale perché se “dio” è il creatore di tutto, chi meglio della donna può rappresentare la creazione di  una vita e prendersi cura della sua creatura.
Nella terra,quindi, gli antichi umani vedevano una delle manifestazioni del “dio” femmina,poiché nella veste dell’elemento “Terra”, ci accoglie, ci nutre e ci fornisce tutto quello che ci serve per sopravvivere. Quindi Terra, quindi Madre, quindi Donna. E se la Terra è il primo ed indispensabile elemento che consente la vita all’uomo, va da se, che non è da meno, considerare anche la nascita e la crescita di un rapporto fra l’uomo e la terra.
Rapporto che si concretizza nella attività agricola dell’uomo, una sorta di prendersi cura della terra, iniziata con il primitivismo, proseguita con le prime fattorie e sfociata (per quello che riguarda il nostro territorio) nelle Cascine.
Pertanto, la Cascina, rappresenta , in un certo senso, quanto di più vicino e sintonico alla Terra possiamo trovare. Storicamente, l’attività della Cascina, grazie al virtuoso rapporto instauratosi fra l’uomo e la Terra, ha concretizzato il concetto di Madre Terra, cioè di quell’elemento inizialmente spirituale e successivamente materiale che accoglie, nutre e fornisce tutto quello che serve agli umani  per sopravvivere. Purtroppo,a partire dagli anni sessanta, iniziano dei cambiamenti nel campo e principalmente assistiamo ad uno scadimento del rapporto Uomo-Terra.
Con gli anni sessanta , nasce la cosidetta società dei consumi di massa, inizia la meccanizzazione dell’agricoltura, l’avvento di nuovi criteri e nuove tecniche nelle colture, sino ad arrivare, nel corso degli anni alla produzione e ommercializzazione dei prodotti della Terra, non più legati alle loro realtà locali ma estese a livelli addirittura mondiali. Inizia così lo spopolamento delle campagne, l’avvento di nuovi stili di vita e la lenta, ma sistematica sparizione di tantissime Cascine. Spiace, ma è quanto avviene nella campagna lodigiana, infatti, percorrendola, risulta inevitabile imbattersi in tante cascine diroccate o il ritrovarsi di fronte a nuovi insediamenti residenziali o industriali, posti su aree un tempo occupate dalle cascine. Siamo difronte a documenti, a vere e proprie pagine di storia che sistematicamente vanno scomparendo e nel contempo , siamo sempre più sommersi da un territorio che evidenzia un nuovo rapporto Uomo – Terra, cioè quello dell’uomo che non porta alcun rispetto alla Terra …  alla TerraMadre .. .
alla suaMadre …
 
APPUNTAMENTOCON IL 45° LENZUOLO SOSPESO :
SABATO22 APRILE 2022,  ORE 18.000 , PIAZZALELORETO , MILANO - PERFORMANCE CON L’ARTISTA SILVIA CAPILUPPI NELL’AMBITODELL’EVENTO PERFORMA 22
PRESENTAZIONELENZUOLO RIMEMBRANZE E PORTFOLIO ARTISTA RECCAGNI

 
 
 

E TU ! DI CHE VIZIO SEI '

Post n°119 pubblicato il 11 Marzo 2022 da lascuolalsole

E tu ! di che vizio sei ?

Una mostra sui vizi , una mostra che mette in mostra i vizi e chiede alle persone, di capire attraverso il suo percorso  i propri vizi.

In questa mostra , agli artisti che hanno volentieri aderito, sono stati affiancati anche gli artigiani, anch’essi realizzatori  di opere d’arte

Completano l’esposizione , per contrasto , i teodofori della virtu’ , ovvero gli alunni di una scuola primaria lodigiana con i loro disegni.

La mostra è ospitata all’interno di un convento e sorge una domanda : perché portare i vizi all’interno di un convento ?

La risposta viene dalla storia, facendo un importante salto nel  passato,  quando  nel 1459 , sulla Cattedra di Bassiano c’era ilVescovo Mons. Carlo Pallavicino ed il suo Vicario Generale Taddeo Fissiraga decise di destinare i canonici di Sturla alla locale Basilica di Santa Maria Dei Genetrix.

Furono proprio loro, a ricavare da una parte della cattedrale, la struttura Conventuale che ospita questa esposizione e dagli scritti arrivati fino a noi , pare che questi frati elemosinieri   non fossero così specchiati nell’applicazione delle virtù.

Non si aggiunge altro alla presentazione , preferendo lasciar parlare i colori, le ambientazioni e le creazioni che troverete in esposizione , cioè la migliore spiegazione di questa singolare mostra.

( ELABORAZIONE COMUNICATO STAMPA DELLE CURATRICI )

Città di Lodi Vecchio - EX CONVENTINO -inaugurazione mostra sabato 12 Marzo alle ore 17.00

 
 
 

un cervo per la giornata del contemporaneo

Post n°118 pubblicato il 09 Dicembre 2021 da lascuolalsole
 
Foto di lascuolalsole

L’A.M.A.C.I., ovvero l’ Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani, nei giorni scorsi ha presentato la sua 17ma edizione della giornata del contemporaneo, indetta per sabato, 11 dicembre 2021, nei musei e in centinaia di altri spazi dedicati al tema, tra gallerie, associazioni, studi, spazid’artista, in tutta Italia e all’estero.

Come da tradizione, i musei Amaci e gli affiliati che si sono iscritti, aprono gratuitamente al pubblico i loro spazi per celebrare e promuovere l’arte contemporanea, evidenziando «L’importante funzione che il contemporaneo svolge nello sviluppo culturale, sociale ed economico del nostro Paese >>.

Tema dellaGiornata del Contemporaneo 2021 è IL PERFORMATIVO

Anche a Lodi, con  lo SPAZIO I D’, dell’architetto Stefano D’Aniello, che ha provveduto ad iscriversi ed affiliarsi all’Associazione AMACI, si aderisce all’iniziativa con una mostra dal titolo : 

REMEMBERING “ THE BUCK STOPS HERE”-

Documenti di un tempo vissuto

Si tratta di un progetto di artescuola che è stato un vero e proprio evento di happening art.

L’artistaè partito da un progetto di azione, nella quale ha coinvolto degli studenti ed in alcuni casi anche il pubblico presente.

L’azionedel rivestimento del soggetto centrale della performance , ovvero il cervo, ha prodotto una condizione di partecipazione attiva degli studenti, sottraendoli ad un ruolo di passività nei confronti dell’arte e rendendoli protagonisti.

Nel pieno rispetto della happening art , il tutto non è avvenuto in uno spazio chiuso ma all’aperto, dove l’artista ed i suoi protagonisti hanno fatto una irruzione nello spazio.

Queste azioni , avvenute in spazi e tempi definiti , hanno prodotto un’esperienza d’arte collettiva, unica e irripetibile e isegni che ne sono rimasti sono i video e le fotografie, documenti di un tempovissuto.

Pertanto, Si ripropone al pubblico questa trascorsaesperienza artistica poiche’ ben si coniuga con il tema della 17^ GiornataA.M.A.C.I., ovvero, il tema del performativo con riferimento ad esperienze nona ppartenenti ad un  singolo performer, ma come risultato di dinamiche ed interazioni di gruppo, a volte anche capaci di coinvolgere i presenti.

Il soggetto protagonista della mostra e catalizzatore degli eventi performativi e’ un elemento zoomorfo denominato “ Il Cervo “,ovvero, una scultura realizzata con reticella metallica e modellata a forma diCervo.

Questo “ Cervo ” e’ stato protagonista di un viaggionel tempo, durato un anno, dove ha attraversato tutte le stagioni.

In ogni stagione, hanno preso vita vari eventi performativi con musiche, balli, canti, in contemporanea con l’innesto nei vuoti della reticella di elementi vegetali stagionali come foglie, rami,frasche, ecc..

Unica eccezione la stagione invernale, dove in Valle Brembana, nello spazio antistante la Cattedrale vegetale di Giuliano Mauri, il“Cervo” e’ stato rivestito di neve.

Tutti gli eventi sono stati perpetuati attraverso deivideo e consentono, “ ora per allora” , di conoscere e condividere le emozionie lo stupore che gli eventi descritti hanno saputo creare.

Inoltre e’ possibile visionare direttamente l’opera recandosi al Parco cittadino della Villa Braila, cioe’ illuogo dove il “Cervo” ha terminato il suo lungo viaggio.

SPAZIO | D’ - Corso adda 42 – Lodi -  Una mostra in rete con la 17^ giornata nazionale A.M.A.C.I. Remembering “The buck stops here“  Un progetto d’Arte performativa nelle scuole di Angelo Reccagni

Dal 10 al 17 Dicembre 2021

Date aperture e orari Sabato 11 e Domenica 12 Dicembre |dalle ore 10.00 alle 12.00 e dalle 16,00 alle 18,30 Da Lunedì 13 a Venerdì 17dicembre | dalle ore 16.00 alle 18.30

 

 

 

 

 

 
 
 

HOTEL SALLY - una brutta storia da non dimenticare

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Una gallerista d’arte inglese, Sally, inaspettatamente eredita un vecchio albergo d’alta montagna in Italia. Essendo una imprenditrice molto dinamica , intende mettere subito a frutto questa eredità e progetta di ristrutturarlo per ricavarci piccoli appartamenti per le vacanze. Purtroppo, l’albergo riserva delle sorprese, gli abitanti del posto lo temono e affermano che al suo interno si aggirino “strane presenze”. Sono echi di una brutta storia del dopoguerra, nota come La Strage di Rovetta, un terribile episodio del secondo dopoguerra che ha visto il compiersi di efferate ed ingiustificabili azioni tra simili. Uomini che dopo essere stati protagonisti di fatti, crudeli e cinici, e dopo aver procurato dolore e morte, hanno cessato di appartenere alla sfera umana. L’altro importante aspetto della storia a fumetti è un affascinante albergo abbandonato, la cui potenza evocativa, riesce a ricondurre lo spettatore alle atmosfere di un tempo lontano, in cui la borghesia milanese, occupava tutte le sue camere per godersi la frescura estiva e gli sport invernali, in un tripudio di feste, danze e cenoni. Ancora oggi, nonostante il suo stato di degrado, questo prestigioso manufatto, grazie alla sua forte carica compositiva, giganteggia su tutto il costruito del Passo della Presolana. Un albergo , progettato da un architetto non di poco conto, un vero e proprio protagonista del 900, esponente della corrente del razionalismo che rispondeva al nome di Alziro Bergonzo. [chiudi]
Punto centrale della graphic novel L’HOTEL SALLY è la triste vicenda che viene ricordata sotto il nome LA STRAGE DI ROVETTA

il fumetto è in vendita su amazon.it
www.amazon.it/HOTEL-SALLY-ANGELO-RECCAGNI/

 
 
 

UNA STORIA PER NON DIMENTICARE

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Da circa un mese è stata pubblicata una graphic novel dal titolo  Hotel Sally , l’autore sia della trama  che dei disegni , si chiama Angelo Reccagni ed è un ex insegnante che ama disegnare e narrare storie. 

Si tratta di un opera che racconta le vicissitudini, che deve affrontare una giovane donna che vuole ristrutturare un vecchio albergo ricevuto in eredità. 

Un albergo, forse occupato da spiriti, che in passato lo avevano fisicamente abitato e che sono stati protagonisti di un evento tragico e violento. 

Levento tragico e violento, a cui rimanda la graphic novel,è quello che più mi ha spinto a leggere questo  fumetto e  recensirlo. 

Si tratta della strage di Rovetta, una brutta pagina di storia del secondo dopoguerra che vede dei giovani , senza colpe particolari, se non quella di essersi arruolati nello schieramento sbagliato,venire  ingannati e  trucidati.  

Una bruttissima storia che però lautore, ritiene giusto che se ne parli, non per uno scopo politico o di parte, ma per contribuire ad una lettura storica del passato,meno agiografica e più rispettosa delle realtà e della verità dei fatti. 

Anche lalbergo, cioèil grande Albergo Franceschetti del Passo della Presolana, teatro dentro cui si svolge la graphic novela è molto interessante, ed èstato proprio grazie alla curiosità, che è questa suggestiva architettura è riuscita a creare nellautore, che poi è giunto alla conoscenza della storica strage. 

Si tratta di un evento che andrebbe tuttora approfondito , proprio al fine di identificare i veri colpevoli del misfatto, colpevoli che forse già si conoscevano ai tempi in cui si decise di processarli, ma che poi , grazie alle amninistie e alle leggi ad hoc  dellepoca, non vennero mai condannati . 

Il fumetto si presenta con una bella copertina a colori, dove campeggia in primo piano lo storico albergo ma dove compaiono anche i principali protagonisti della storia , ovvero:  la sua proprietaria di nome Sally, larchitetto incaricato del progetto di ristrutturazione John John Walker e le vittime della strage. . 

Linterno del fumetto,  si sviluppa per novantasei pagine , ogni pagina è formata da una tavola con cinque o sei vignette dal disegno rigorosamente in bianco biancoe nero e molto accurato. 

Le espressioni dei personaggi sono molto realistiche così come la costruzione dei paesaggi e degli interni. 

Lopera si presta ad una lettura veloce e scorrevole e si completa, con laggiunta,a fine fumetto, di alcune pagine che approfondiscono il fatto storico di riferimento, i personaggi allepoca coinvolti ed anche gli aspetti piùsignificativi dello stile architettonico dellalbergo . 

LiciaLucidi 

HotelSally di Angelo Reccagni- edito per lascuolalsole - Amazon .it  -   6.00 

 
 
 

SUPERBONUS O SUPERMALUS

Post n°114 pubblicato il 06 Maggio 2021 da lascuolalsole

SUPERBONUS O SUPERMALUS

 

Non mi dispiaceva il mio appartamentino, ero da poco andato in pensione e con la mia piccola liquidazione, frutto di un modesto lavoro da impiegato e qualche soldino , messo da parte, non senza qualche sacrificio , avevo deciso di prendermi  finalmente casa.

Niente di eccezionale, un bilocalino di circa vent’anni , ben tenuto, con i suoi serramenti  ben spessorati  in legno douglas e con doppi vetri, la sua caldaia all’aperto sul balconcino e un ampio box , purtroppo , con poco spazio esterno a disposizione per le manovre .

Avevo da poco traslocato , giusto il tempo , causa pandemia,per dovermi chiudere  in casa,  dove nell’attesa di poter uscire per passeggiare, conoscere i nuovi vicini e bere un caffe’ al bar di fronte, trascorrevo piacevolmente il mio tempo ascoltando musica, leggendo e cucinando.

Una mattina, ero sceso per buttare la spazzatura e sulla bacheca condominiale ho visto un avviso dell’amministratore.

L’avviso recitava  << per fronteggiare la crisi economica messa in atto dal triste avvento della pandemia da Covid 19, il governo ha stanziato dei soldi, per il miglioramento energetico del patrimonio edilizio esistente, varando  la legge del superbonus 110%.

Grazie a questa Legge, per ogni 100 euro che spenderai,per  rinnovare il tuo edificio, lo stato te ne rimborsera’ 110 in cinque anni , cioè, non solo ti rimborserà tutti i lavori ma ti dara’ in premio una cifra equivalente al 10% dell’importo che avrai anticipato e che ti sarà interamente rimborsato in cinque anni.

Per ottenere questo beneficio andranno effettuate delle opere edilizie , che dovranno migliorare l’efficienza energetica  del fabbricato facendolo migliorare di almeno due classi energetiche ecc. ecc. >>

Il cartello è stato l’occasione per cominciare a conoscere imiei vicini, mentre lo stavo leggendo mi si è avvicinato un signore , abitante nello stesso palazzo, al terzo piano, il quale, dopo essersi presentato ha iniziato, entusiasticamente,  a  magnificare questa iniziativa del governo,sottolineando che senza tirare fuori un centesimo , miglioreremo l’efficienza energetica del palazzo e con il salto di due classi i nostri appartamenti acquisteranno maggior  valore.

Rientrato nel mio bilocalino, frutto del mio modesto lavoro di una vita e scelto come posto per vivere in tranquillità la mia vecchiaia, ho iniziato , ad informarmi su questa geniale legge, non senza domandarmi dove stesse la logica di depauperare così allegramente il pubblico danaro.

Ma mentre cercavo di informarmi, l’Amministratore , senza perdere tempo, convocava una Assemblea Condominiale , da svolgersi , causaCovid, all’aperto nel cortile,  con all’ordine del giorno il tema Supebonus 110%.

Quel giorno pioveva e tutti, a debita distanza fra di noi ,coperti dai nostri ombrelli, abbiamo, anzi hanno, poiché valeva la maggioranzadi un terzo dei condomini, deliberato l’avvio dello studio di fattibilità per ottenere il Superbonus 110%.

Tempo una settimana ed eravamo di nuovo riuniti in assemblea condominiale , manco a farlo apposta, anche quel giorno pioveva  e per non bagnarci tutti ci siamo trasferitiall’asciutto , occupando il vano scale condominiale,  distanziandoci fra di noi di cinque o sei gradini e finendo nel distribuirci su tre piani.

Quel giorno l’amministratore aveva portato con se un geometra che ci ha illustrato lo studio di fattibilità , invitandoci, nel caso ci piacesse, a deliberare subito l’avvio delle opere da lui indicate, cosa che prontamente, la maggioranza di un terzo,  ha votato e approvato.

Mi è stata consegnata una scheda dove sommariamente venivano elencati i lavori che erano nell’ordine:

cappotto con coibentazione pareti termiche, sostituzione serramenti, sostituzione caldaie,impianto fotovoltaico con installazione colonnine di ricarica autovetture elettriche.

Tutto gratis tranne il fotovoltaico , le cui detrazioni non coprivano  il costo totale  dell’intervento  e che quindi richiedevano un non irrilevante esborso dalle nostre tasche.

Ovazioni ed approvazione da parte dell’assemblea sempre più che mai soddisfatta , dopodichè’ siamo passati ad alcuni dettagli.

Il primo riguardava il cappotto , al riguardo il geometra esordi come segue  << vi informo  che con il cappotto , la casa non respirerà più come prima  e quindi usciranno muffe e macchie di umidità , avete pensato quali accorgimenti prendere per evitare questi danni ? >>.

Personalmente , ho pensato all’accorgimento più banale, cioè quello di cambiare spesso aria alla casa aprendo le finestre, non l’avessi mai detto , subito sono stato subissato di contestazioni del tipo << ma si rende conto di quanto calore sprechera’ aprendo le finestre>>

Non ci ero arrivato, loro avevano  una soluzione migliore  e cioè quella di fare un bell’impianto di ventilazione controllata , <>.

Purtroppo però , il costo della ventilazione meccanica controllata non rientrava nel supebonus 110 e quindi diventavano delle spese in più a cui sommare anche le precedenti del fotovoltaico.

Vennero poi illustrati i nuovi serramenti , sottolineando la non invasività dell’intervento, un intervento molto veloce e che recherà pochissimo disturbo alle persone in casa.

Mi chiedevo come era possibile , cambiare i serramenti senza rompere, fare polvere, rumori, e la risposta mi raggiunse subito  << toglieremo solo le ante delle finestre e praticamente ricopriremo  i vecchi stipiti , sormontandoli con dei nuovi stipiti rigorosamente in pvc>> , quindi, ho pensato che  inuovi stipiti  sarebbero diventati certamente piu grossi dei precedenti e avrebbero fatto passare meno luce.

Ho timidamente cercato di far presente che sommando tutti i centimetri di luce persi per ogni finestra, alla fine era come se l’appartamento avesse perso una finestra, ma  la cosa non ha minimamente influenzato i presenti , sempre più soddisfatti della gratuità di una parte delle opere.

Ciliegina sulla torta il colore dei nuovi serramenti , la maggioranza ha votato finto legno << perché il finto legno da una maggiore sensazione di calore >>.

Pensavo che di aver finito e di ritornare nel mio bilocalino che cominciavo, francamente ad odiare un pochino, quando venni colpito allaschiena da un ulteriore notizia.

Manca il punto “ posizionamento colonnine di ricarica autoelettriche”, colonnine che il geometra ha piazzato nel cortiletto davanti aibox, giustificandosi così << certamente, qualcuno di voi,  avrà  maggiori difficoltà di manovra per entrare ed uscire dal suo box e certamente non potrete più prendere autovetture di  grosse dimensioni , ma è un sacrificio che va fatto per non ostacolare un futuro di energia verde>>.

Non mi dispiaceva il mio appartamentino, ma ho deciso di metterlo in vendita, ora sul parapetto del mio balcone troneggia un cartello con su scritto

“ occasione, vendesi bilocale con superbonus 110 % in corso , ricco di tante migliorie aggratis “

 

 
 
 

IL FULCRO DELLA GRAPHIC NOVEL HOTEL SALLY , OVVERO: LA STRAGE DI ROVETTA

Foto di lascuolalsole

PUBBLICATA SU AMAZON.IT STORE LIBRI, LA GRAPHIC NOVEL HOTEL SALLY DI ANGELO RECCAGNI COME EBOOK FORMATO KINDLE

IL FULCRO DELLA GRAPHIC NOVEL HOTEL SALLY

OVVERO: LA STRAGE DI ROVETTA

 Sunto di un articolo pubblicato sull’ Eco di Bergamo

Rocco Zambelli , 92 anni , nell’Aprile del 1945 era il cappellano delle formazioni partigiane locali , in particolare stava con  la Brigata Camozzi di Giustizia e Libertà.

Rocco Zambelli  dice :I ragazzi della Tagliamento si erano arresi, avevano consegnato le armi, avevano legalmente diritto ad un giusto processo e  non meritavano di  finire fucilati in quel modo.

Io e Bepi Lanfranchi, Comandante della Brigata Camozzi ,eravamo contrari a quella orrenda decisione, che venne presa  dagli alleati inglesi ma non riuscìmmoad  opporci.

 Eravamo troppo deboli in Valle Seriana, la Brigata Camozzi contava solo una ventina di uomini,

Gli inglesi, che  erano arrivati con i paracadute, erano odiosi, noi non li potevamo vedere.

Loro si appropriavano di tutte le provviste che venivano lanciate con i paracadute e non le condividevano con noi che avevamo fame.

E poi c'è stata questa cosa dei ragazzi della Tagliamento ,gli inglesi ci intimarono di consegnare i ragazzi : "Consegnateli a noi che ci pensiamo noi" ci dissero e noi non siamo riusciti ad opporci

 Noi partigiani verieravamo per la legalita’ e non volevamo vendette, non volevamo uccidere, dicerto non in quel modo.

 La vicenda dellastrage di Rovetta rappresenta una delle pagine più oscure e tragiche del primissimo dopoguerra: quarantatre giovani militari della Repubblica Sociale diSalò, vennero uccisi contro il muro del cimitero del paese, era il 28 aprile1945.

Dopo quegli eventi venne aperto un processo giudiziario che si risolse con un nulla di fatto.

La vicenda venne rimossa, sotterrata, nascosta negli archivi polverosi e oscuri dell'inconscio collettivo. Una pagina troppo negativa.

I partigiani e la gente del posto , inizialmente , erano poco inclini a parlarne, ma attorno alla fine degli anni novanta, la vicenda venne tirata fuori.

Tutti si erano resi conto, che nasconderla,  non faceva bene ne’alla verità , ne’  alla causa per cui avevano combattuto e così, neglianni novanta, si ricominciò a parlarne, nonostante l’ansia per lo scandalo e per le eventuali  accuse di revisionismo

 Silenzi, disguidi ,fraintendimenti. Ma come erano andate realmente le cose?

Il 27 aprile del 1945 l'albergatore del Passo della Presolana, Franceschetti, accompagnò con la bandiera bianca un gruppo di soldati della Divisione Tagliamento a Rovetta. Erano militi di stanza al Passo della Presolana, guidati dal sottenente Roberto Panzanelli. La discesa da lPasso a Rovetta venne fatta con le armi in pugno.. Il gruppo arrivò a Rovetta alle 19.30 di quel 27 aprile, ci furono colloqui fra il giovane sottotenente Panzanelli,l’albergatore Franceschetti e il maggiore Pacifico del Cln locale il quale rassicurò all'ufficiale della Tagliamento che sarebbero stati presi in consegna come prigionieri di guerra.

 Ma alla mattina del28 aprile la situazione precipitò. Che cosa accadde? Furono i partigiani bergamaschi a decidere l'esecuzione? Oppure furono gli inglesi, rappresentati in particolare da  il Moicano? E perché questa decisione? Sul tema sono stati pubblicati negli ultimi mesi due volumi ,uno di Angelo Bendotti, direttore dell'Istituto bergamasco per la storia della Resistenza e uno di Grazia Spada, insegnante di italiano e storia, nipote diuno dei ragazzi uccisi quel giorno. Angelo Bendotti nel libro presenta un'intervista inedita al Moicano, al secolo Paolo Poduje, istriano al soldo dei servizi segreti britannici, intervista fatta poco prima che morisse. Nell'intervista Moicano si addossa completamente la responsabilità della decisione. Grazia Spada dopo avere analizzato i materiali esistenti anche negli archivi britannici ha dato un'altra spiegazione: la fucilazione venne voluta dalla Camozzi per ristabilire la sua egemonia militare nella zona.

Forse , la verità non la conosceremo mai


 
 
 

HOTEL SALLY - UNA GRAPHIC NOVEL PARTICOLARE

Foto di lascuolalsole

GRAPHIC NOVEL IN VENDITA SU AMAZAN STORE LIBRI IN FORMATO KINDLE 

A volte, le storie, non hanno bisogno d’essere inventate, succede che riescono a scriversi da sole.
Questo, perlomeno, è quello che mi riguarda , dato che quando ho visto, per la prima volta, il protagonista del mio racconto, cioè l’Albergo, l’ultima cosa che mi passava per la mente, era quella di scrivere una storia.
Quel giorno, mi trovavo in montagna , per una giornata “fuori porta” e forse , ero ancora suggestionato dal ricordo di una bella mostra fotografica, che avevo da poco visitato al Palazzo delle Arti di Pavia.
Exit era il titolo della bella e suggestiva mostra, una mostra dell’artista Marcella Milani, dedicata agli alberghi fantasma , cioè, ad alcuni alberghi vuoti e abbandonati dell’Oltrepò e dell’Appennino Pavese.
Il “mio” albergo, non era poi , concettualmente, così diverso, da quelli che avevo visto fotografati, di fatto, era un’estensione delle stesse atmosfere e delle stesse suggestioni.
Oltretutto, nonostante il suo avanzato stato di degrado, questo albergo , sotto il profilo architettonico, si rivelava piuttosto interessante.
Ragion per cui, mi sentii quasi obbligato, ad effettuare nel merito, una ricerca.
Scoprii cosi’, che il progettista dell’albergo, tal Alziro Bergonzo, era un importante architetto del novecento, ma scoprii anche, che quelle mura, avevano ospitato le vittime di una delle pagine più nere, dell’immediato dopoguerra, conosciuta come “strage di Rovetta”.
Si aggiunga, che sempre in quel periodo , nei cinema , veniva proiettato il film Doctor Sleep, un penoso sequel ,dell’enorme capolavoro di Stanley Kubrik, ma sufficiente per risvegliare gli echi dell’Overlook Hotel.
E’ stato da questo “turbinio” di eventi : l’albergo di montagna, la mostra a Pavia, il film Dottor Sleep,che è partito l’impulso per scrivere e disegnare una storia.
Una storia, a cui è bastato aggiungere due personaggi di fantasia , l’imprenditrice Sally e l’architetto Walker con il loro intento di trasformare l’epico albergo in un condominio per seconde case.
Una storia , che perlopiù, era già scritta da se’.



 
 
 
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