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Joe Petrosino

Post n°451 pubblicato il 17 Settembre 2007 da vocedimegaride
 

Quell’eroe sudista due volte sfigato
( di Marina Salvadore )

Joe Petrosino, padre storico dei nostri investigatori dell’anti-mafia, ebbe la malasorte di venire al mondo nel piccolo e operoso comune di Padula nel 1860, esattamente nell’anno dell’annientamento del glorioso Regno delle Due Sicilie, sua Patria. A 13 anni, in sostanza sul finire delle cruente lotte dei piemontesi invasori contro i partigiani sudisti, definiti oltraggiosamente “briganti”, Giuseppe, il padre Prospero, sarto, e tutta la famiglia fanno i bagagli e partono per l’America, scegliendo d’essere “emigranti” e non “briganti: le due uniche possibilità offerte dalla demagogia fatta governo dal Regio Invasore di allora. Per ironia della sorte, Giuseppe Petrosino diventerà il vero “eroe dei due mondi”, a cavallo tra il Mezzogiorno d’Italia e l’America, in netto contrasto con “l’errore dei due mondi”, Peppe Garibaldi. Due “Peppini” molto diversi tra loro e dai destini tragicamente annodati sullo scenario della neonata, malferma Italia Unita: l’uno, che combatterà dall’”altro mondo” la Mafia, l’altro che se n'è servito, invece, per il “prodigioso” sbarco in Sicilia col suo codazzo di transfuga! Come poteva, mai, Joe Petrosino invecchiare e morire di morte naturale, se è stata la classica farfalla finita nelle trame della tela di un ragno? Come tutti sanno, morì nel 1909, risparmiandosi così la pena di assistere ad un altro “sbarco in Sicilia”, garantito – anche quello – dalla collaborazione mafiosa. A Padula gli hanno eretto un busto in piazza, intorno al suo personaggio che sublima sempre più nel mito…perché in questa Nazione si ha la fetente abitudine di relegare nelle patrie galere ed in processi kafkiani i migliori “Serpico” di Stato… associazioni ispirate alla legalità ed alla giustizia, si muovono sul filo diretto di manifestazioni ed eventi tra l’Italia e l’America. Siamo stati nella sua casa natale, ora Casa-Museo e sede del “Centro Studi Ambiente e Legalità”, religiosamente curata come un sacrario da Nino Melito, il suo pronipote, la cui madre Gilda, negli anni, si premurò di conservare ogni traccia, ogni pietra, ogni arnese, foto…documenti… che offrissero alla gente la piena memoria e la più infallibile fonte identitaria di Giuseppe-Joe. Abbiamo anche raccolto qualche “lamentela” da parte dell’angelo custode Melito, a proposito, per esempio, dell’ultima fiction televisiva prodotta dalla Rai TV sull’illustre antenato, impersonato magistralmente da un altro “Peppino” che di cognome fa Fiorello! Nino Melito è molto dispiaciuto del fatto che la storia di Joe Petrosino, nella fiction, prende avvio direttamente sul suolo americano, tralasciando i luoghi natii, le testimonianze storiche ed il relativo assunto socio-politico, la medesima casa che è un vero monumento nazionale… ma soprattutto perché, ignorando queste cose e questi luoghi da parte della Produzione, alcuna promozione turistica di Padula e della stessa Casa-Museo è stata possibile, quasi che Joe Petrosino sia d’esclusiva figlio degli States. Come si può scrivere…e leggere… la biografia di ognuno se non rapportandolo a quelle che sono le sue origini? Abbiamo provato a spiegarglielo, secondo il nostro cattivissimo e lucido punto di vista identitario che la semplicità d’animo del signor Melito non ha nemmeno lontanamente sfiorato, essendo egli uno dei tanti meridionali cui la storia patria è stata negata persino sui banchi di scuola. Che cosa può rappresentare per l’Italia, sorta dalla collusione tra Potere e Mafia, l’eroe Petrosino, che dall’America prende a combattere proprio la Mafia…e torna, poi, nell’amato Mezzogiorno, si ferma – gonfio di struggimento - a cena, una sera, nella sua casetta di Padula dove, come Gesù Cristo in un’altra storica cena, viene tradito… poi, viaggia fino a Palermo a farsi ammazzare? La storia contemporanea, che è divenuta un necrologio di Stato, un elenco telefonico di pompe funebri, non è forse un’ininterrotta catena d’omertà che da Petrosino, lungo lo stesso sentiero passa per la lunga fila dei sepolcri del generale Dalla Chiesa… Cassarà… Falcone…Borsellino… fino ai sottoscala del Potere dove attendono di morire, imbavagliati, i Petrosino-Contrada… ed altri eroi sconosciuti, Petrosino-investigatori?  Gli italiani ignorano quanti eccellenti Petrosino e Serpico sono costretti ingiustamente, come Bruno Contrada, in un carcere o nelle aule di Tribunale a dissolversi, nell’indifferenza totale, pestati sotto il tacco dello Stivale! Personalmente, oltre Contrada, noi de “La Voce di Megaride”, ne conosciamo altri tre, ed è lapalissiano che ben quattro simili casi costituiscano ormai un FENOMENO dilagante, con grandi numeri da statistica, indicativo dell’eterna collusione tra Mafia e Politica. Chissà come mai Beppe Grillo, non ha inserito anche quest’orribile pagina di denuncia nel dossier del suo V-Day…non può essergli sfuggita!… Per questa ragione, onesto e buon signor Melito, come potrebbe mai quest’Italia - che di fronte all’opinione pubblica internazionale non può fare a meno di riconoscere benché tiepidamente l’eroismo di Joe Petrosino, lasciando Padula libera di erigergli busti e musei…purché non “sconfini” e destabilizzi con ulteriori approfondimenti storici il suo già precario equilibrio all’atto della fondazione – fare ammenda e scoprirsi il volto? E gli americani, poi, che magnificano contrariamente a noi l’eroe Joe Petrosino, come potrebbero giustificare, senza inimicarsi i direttori di macchina della loro più grande nave portaerei nel Mediterraneo, il trito e ritrito copione dell’eroico sbarco alleato in Sicilia, dopo la vergognosa fuga del re “Pippetta”, in quell’ancor più vergognoso OTTO SETTEMBRE… che abbandonò alla strage gli italiani tutti, soldati e sudditi? Fratelli contro fratelli... “Corsi e ricorsi storici”, li definirebbe il Vico: frequentissimi in ogni pagina della Storia d’Italia ed ormai inoccultabili. Certo, se Petrosino fosse nato in Piemonte… avrebbe tante statue in tante piazze, come Garibaldi… ma forse non sarebbe stato JOE PETROSINO... forse, solo l'anonimo figlio di un anonimo sarto...e lei, cordialissimo signor Melito, non sarebbe - oggi - l'ignaro custode del più importante monumento nazionale alla Verità Storica d'Italia ed alla Vandea del Mezzogiorno!

(immagini tratte da www.joepetrosino.org )

 
 
 
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PREMIO MASANIELLO 2009
Napoletani Protagonisti 
a Marina Salvadore

Motivazione: “Pregate Dio di trovarvi dove si vince, perché chi si trova dove si perde è imputato di infinite cose di cui è inculpabilissimo”… La storia nascosta, ignorata, adulterata, passata sotto silenzio. Quella storia, narrata con competenza, efficienza, la trovate su “La Voce di Megaride” di Marina Salvadore… Marina Salvadore: una voce contro, contro i deboli di pensiero, i mistificatori, i defecatori. Una voce contro l’assenza di valori, la decomposizione, la dissoluzione, la sudditanza, il servilismo. Una voce a favore della Napoli che vale.”…

 

PREMIO INARS CIOCIARIA 2006

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A www.vocedimegaride.it è stato conferito il prestigioso riconoscimento INARS 2006:
a) per la Comunicazione in tema di meridionalismo, a Marina Salvadore;
b) per il documentario "Napoli Capitale" , a Mauro Caiano
immagine                                                   www.inarsciociaria.it 

 

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RITENZIONE IDRICA? - Nella pentola più grande di cui disponete, riempita d'acqua fredda, ponete due grosse cipolle spaccate in quattro ed un bel tralcio d'edera. Ponete sul fuoco e lasciate bollire per 20 minuti. Lasciate intiepidire e riversate l'acqua in un catino capiente per procedere - a piacere - ad un maniluvio o ad un pediluvio per circa 10 minuti. Chi è ipotesa provveda alla sera, prima di coricarsi, al "bagno"; chi soffre di ipertensione potrà trovare ulteriore beneficio nel sottoporsi alla cura, al mattino. E' un rimedio davvero efficace!


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