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Cliccando http://www.box404.net/nick/index.php?b  si procede ad una originalissima elaborazione del nickname ANCESTRALE di una url. "La Voce di Megaride" ha ottenuto una certificazione ancestrale  a dir poco sconcertante poichè perfettamente in linea con lo spirito della Sirena fondatrice di Napoli che, oggidì, non è più nostalgicamente avvezza alle melodie di un canto ma alla rivendicazione urlata della propria Dignità. "Furious Beauty", Bellezza Furiosa, è il senso animico de La Voce di Megaride, prorompente femminilità di una bellissima entità marina, non umana ma umanizzante, fiera e appassionata come quella divinità delle nostre origini, del nostro mondo sùdico  elementale; il nostro Deva progenitore, figlio della Verità e delle mille benedizioni del Cielo, che noi napoletani abbiamo offeso.
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Mal di Pansa e gomorroidi- non esistono cure

Da sempre sono accanto ai tutori dell'ordine, a quelli anonimi che rischiano ogni giorno la vita e troppo spesso l'ONORE, a seconda delle "fole di regime" e degli "autorevoli autoritari" che li disciplinano, scelti tra i capitreno dei carrozzoni politici in auge, in barba a carriera, titoli ed onorificenze guadagnate sul campo. E' facile prevedere, come in ogni altro contesto pubblico: scuola, parrocchia, ufficio, eccetera... la presenza di qualche "integralista" che si prende troppo sul serio e che, come gli ultras di una porzione di curva arrechino danno all'intera compagine ma non si può , d'altronde, neppure ignorare come e quanto, negli ultimi decenni, siano assurti ad eroi controcorrente - ed elevati agli altari anche istituzionali, purtroppo - autentici banditi che calcavano passamontagna o maschere e brandivano spranghe, impugnavano sampietrini, scagliavano estintori... cogliendo il plauso dei ribelli e dei bastian contrari di professione! Come pure, farebbe bene ricordare, ogni tanto, le drammatiche scene dei pestaggi a poliziotti e carabinieri, assaliti dai club e cupole e famiglie di pendagli da forca che andavano ad arrestare! Che dire, poi, di un capo della polizia, che comodamente seduto in poltrona imbottita definisce pubblicamente "cretino" un suo uomo impegnato in un'apocalisse urbana, dove ci vorrebbero cento occhi per aver cura della popolazione da "servire" e di se stessi? Che dire di un ministro agli Interni che solo dopo giorni dalla gaffe del capo della Polizia, Pansa, ed in virtù dell'ennesimo assalto violento ai "servitori dello Stato", prende finalmente la difesa dei tanti suoi uomini e donne mandati allo sbaraglio? Ci viene da pensare che gli applausi tributati dall'assemblea sindacale SAP ai colleghi giudicati "assassini" nel triste ed ancor misterioso caso Aldrovandi fossero solo una disperata e scoordinata provocazione, pur se inopportuna; a maggior ragione, facendo mente locale, per esempio, agli altrettanto misteriosi "caso Contrada" e "caso Pisani", due valorosissimi capi di squadra mobile che hanno assicurato alle patrie galere, con azioni brillantissime, centinaia di mafiosi, nel primo caso e di camorristi, nel secondo. Qualcosa non quadra, allora... e non ha niente a che vedere con la messa in discussione dello "spirito di corpo", con gli "integralisti" in divisa di damnatio memoriae, con le poche cosiddette "mele marce", utili a definire ogni incomprensibile quaestio di ordine pubblico e politico. Probabilmente, il danno maggiore è causato dal monopolio politico anzi partitico delle nomine pubbliche, a prescindere dal contesto sociale, dalle emergenze, dalla tutela dell'ordine pubblico e dalla difesa del cittadino. Dicasi per le nomine di poliziotti, prefetti e P.M. d'assalto, negli anni regalati ai governi di chiaro colore politico, così come, per i primi emigranti meridionali regalati alla FIAT dicevasi che fossero "braccia rubate all'agricoltura"; quasi che - nel caso dei prefetti e dei P.M. - emergenze nazionali come la Sicurezza, l'Ambiente, la Giustizia debbano corrispondere non al DIRITTO dell'intera NAZIONE  ma a predefinite tifoserie di partito, di colore ben marcato, quando non a loggette di muratori senza cazzuola che tesserano come armenti belanti impiegati statali di qualsiasi dicastero. Negli ultimi giorni, la confusione mentale degli Interni ha rasentato la sindrome dissociativa e si è pensato anche, maldestramente, a salvare capre e cavoli, sfruttando i tristi eventi dello stadio Olimpico, con risultati ancora più aberranti! Il ministro eternamente sorridente, tale Alfano, dal Viminale tuonava l'assenza della trattativa Ultras-Questura per il tramite del capitano del Calcio Napoli ma nel contempo, quasi tutti i mass-media, dal momento che i menestrelli della stampa hanno più potere di un qualsiasi ministro mal tollerato, lo scomunicavano del tutto, insistendo biecamente sulla trattativa. Si precisava, da un versante all'altro,che "Gastone" il romanista fosse già colpito da DASPO; vero... ma i fatti sono accaduti a tre kilometri dall'Olimpico e non nei pressi dello Stadio, ambito urbano in cui vige il DASPO... Allora, che si fa? Si fa che - ... mumble... mumble... lasciatemi pensare... con la chitarra in mano... sono un italiano, un italiano vero - dunque si fa che si accerta che prendiamo tempo, che a sparare è stato Gastone ma lo STUB è negativo... eppoi, è certo più grave l'oltraggio alla Polizia fatto con la maglietta pro-Speziale dall'ignorantone piuttostochè il tentato omicidio di qualche inutile tifoso napoletano, o no? ... Eh, vabbè... ma come ce la spicciamo? Il ragazzo è in fin di vita al Gemelli... e ce n'è pure un altro che resterà paralizzato... e un altro ancora ferito... Ottimo! Ne arrestiamo tre. Arrestiamo le vittime, tanto ce le abbiamo già in fermo anzi "infermi", ihihiiihih... tra l'altro sono di Scampia; sono già colpevoli per "denominazione di origine controllata", come la mozzarella... eppoi si fa che glissiamo, per il momento, su Gastone ché, poverino,anche lui non sta tanto bene, lasciamo che si riprenda... e ci occupiamo di quel cafone del carognone, così, per una volta, dimostriamo pubblicamente di difendere l'onore della Polizia, così accontentiamo pure i colleghi scissionisti del SAP, tanto 'sto Genny 'a Carogna mica è un fighetto alla black block o un intellettuale da centro sociale; è un provolone tutto muscoli, lardo e niente cervello che si crede Spartaco... magari gli facciamo pure pubblicità e domani entrerà nel cast di un best-seller di Saviano e dovrà pure ringraziarci...  eppoi, è uno scomodo testimone, avendo prestato soccorso, per primo, al tifoso più grave... e purtroppo questa notizia è stata data in diretta tv dalla madre del ferito che non ci è di supporto alcuno perchè invece di stare a fare la comune napoletana di Scampia, come in tutte le normalissime sceneggiate napoletane e "gomorroidi" di Saviano, è alquanto anomala: troppo civile, troppo educata, troppo non-napoletana, cacchio! Sembra un'aristocratica! Ci mancava anche questo, ohibo'!... Adesso, diamoci dentro con "la trattativa", focalizziamoci sulla forza bruta dei napoletani.... mannaggia pure ad Alfano che non ha capito che non doveva dichiarare che la trattativa non c'è stata, ma chi l'ha fatto ministro quel pollo? Tutt'assieme si mette a difendere il corpo: chissenefrega se la Polizia è stata abile a far defluire le masse ed a tenere tranquilli tutti, decidendo di giocare l'incontro? Cavoli! Tra la madre del ferito ed Alfano, non c'è via di scampo; anzi, di "scampia"!... Ci siamo,Tivvù... Tivvù! Leggiamo le labiali di Hamsik e del carognone, qualcosa dal montaggio dei fotogramma ne verrà fuori.... Porco mondo! Hamsik dice solo che il tifoso non è morto e il carognone fa il gesto dell'ok col pollice per riferirlo alla curva!... Forza, sù, prendiamo le immagini da un altro punto di osservazione.... diffondiamole con i sottotitoli di una conversazione come "letta" e voglio vedere, poi, se qualcuno proverà a smentire la trattativa.... A questo punto, rifiliamo tutto alla responsabilità del giudice sportivo, ora che vox populi ha preso a sussurrare calunniosamente di complotti e di "infiltrati" fra gli infiltrati e prima che scoppi un gran casino... per cui ce ne laviamo le mani e così sia... Il tutto, anche se non riguarda il tifo calcistico è bene che resti ascritto all'ambito "sportivo"; ricordate, vero, una simile pastrocchia, architettata a dovere pochi anni fa in occasione di una prima di campionato, sempre a Roma...furono eliminati i treni speciali per i tifosi napoletani e ciò provoco' ad arte conseguente ribellione e via libera a violenze e violazioni... Al solito, i tifosi napoletani furono accusati e severamente puniti, nonostante non molti anni prima avessero meritato uno scudetto Fair Play... 

E' lampante che si voglia colpire, usando le teste gloriose, l'intera napoletanità e sanzionare la società sportiva, che è una delle pochissime miracolose realtà economico-finanziarie d'Italia; una cosa che funziona soprattutto in ambito sociale, perchè matura corposi risultati nelle competizioni, muove l'economia anche del piccolo indotto  e soprattutto perchè, pur fuori da giochi di potere della politica o della criminalità organizzata, è l'unica società senza debiti, a differenza di altre che presto saranno in "bancarotta". Probabilmente, anche gli ultras con il loro folkoristico Spartaco in testa, da perfetti ignoranti ignorano questi retroscena. In tal senso, venendp a comiziare a Napoli, anche Beppe Grillo ha fatto retromarcia dalle sue prime esternazioni in rete, molto diverse da quelle più buoniste urlate alla piazza nel quartiere Sanità ma questa è un'altra pagina, probabilmente scritta velocemente per blandire, quando ci si è resi conto che i napoletani, mai considerati italiani ma che "schiavi di Roma  Itaglia creò", men che meno nutrono ambizione di essere europei, strafottendose delle prossime elezioni del 25 maggio, con grave rischio di astensione di massa dalle urne; cosa auspicabilissima! Stavamo però trattando di sindrome dissociativa inter-forze di Polizia, ed a prescindere dall'enorme flop investigativo che prevedeva l'infiltrazione della 'ndrangheta negli affari milionari dell'EXPO e non certo la resurrezione dei "comenda" e politici di Mani Pulite, oggi, ecco che spopola su tutti i media la "brillante" operazione di Firenze, con l'arresto dell'idraulico assassino, schifato persino dagli ultras più zoticoni e bestiali della curva partenopea; abbiamo sentito parlare impropriamente di "crocefissione", termine morboso applicato con successo al caso dai soliti cronisti di merda, si è parlato di un "Mostro di Firenze 2", invece si trattava di una sorta di "Pacciani de' Poveri" che già dal 2006, in circa una decina di simili stupri, aveva lasciato chiarissime tracce: mancava solo la particella catastale dell'abitazione stampata sullo scotch con il logo del Careggi, per rintracciarlo, VOLENDO, prima che ci scappasse la morta che, ora, possiamo dire sarebbe ancora viva se questo sadico impotente, l'avessero cercato con un minimo di sforzo operativo almeno da un lustro. Il problema è che il mostro stuprava prostitute, non catalogabili per genere cme nei femminicidi, perchè non considerate persone! La "brillante" operazione, invece d'essere sbandierata senza ritegno dovrebbe, invece, costringere alla vergogna i serial-ignavi in carriera. Condivido con alcuni bravi tutori dell'Ordine un po' di mal di Pansa e con i tifosi napoletani generici i dolorosi spasmi da gomorroidi. Patologie degenerative incurabili!
M.S.

 

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vocedimegaride
vocedimegaride il 10/05/14 alle 10:01 via WEB
IL 2 DICEMBRE DI 40 ANNI FA L'AGGUATO DA PARTE DEI SUPPORTER ROMANISTI----- Tifoso napoletano preso a pistolettate Nel '73 il precedente di Alfredo Della Corte----- Uso di armi negli scontri tra ultras: l'unico precedente del calcio italiano è incredibilmente simile ai fatti di Tor di Quinto---------------------------- NAPOLI — I colpi di pistola sparati dall'ultrà della Roma Daniele De Santis contro il tifoso del Napoli Ciro Esposito hanno, nella storia del calcio italiano e della violenza negli stadi, un solo precedente. Che, per quelli che Giambattista Vico chiamava «corsi e ricorsi storici», si verificò proprio nella Capitale, al termine della partita Roma-Napoli. Anche all'epoca a sparare fu un ultrà giallorosso. E anche allora ad essere colpito fu un tifoso napoletano. Correva il 2 dicembre del 1973, il giorno della grande nevicata sull'Italia e della crisi petrolifera. La chiamarono la «domenica austera», e quel giorno nella Capitale (poche) bici e carrozzelle presero il posto delle auto costrette a restare ferme per la mancanza di benzina. Alfredo il tifoso ferito all'Olimpico nel '73 Camminavano tutti a piedi, quella mattina. Come il Presidente della Repubblica Giovanni Leone, che dal Quirinale si incamminò verso Santa Maria della Vittoria per assistere alla messa. O come il presidente del Consiglio Mariano Rumor, che raggiunse passeggiando Palazzo Chigi dopo aver preso la metro dall'Eur al Colosseo. Ma, misteri italiani, l'emergenza che appiedò il Paese non fermò né il calcio né i tifosi. Che, nel giorno in cui fu vietato l'utilizzo di veicoli privati, riuscirono a trovare abbastanza autobus e taxi per partire da Napoli e raggiungere la Capitale. Erano in trentamila, all'Olimpico. E, tra loro, c'era il diciassettenne Alfredo Della Corte, arrivato a Roma a bordo di un pullman noleggiato insieme con 45 amici, ottomila lire a persona tutto compreso: biglietto per la curva, colazione, pranzo, cena a Frascati e ritorno a casa a mezzanotte. C'era da vedere il Napoli quel giorno, la squadra allenata da Vinicio, quella di Carmignani, Bruscolotti, Canè, Juliano, Clerici. All'Olimpico arrivava da capolista, e contro aveva la Roma di Nils Liedholm, quella con Domenghini e Prati. Lo chiamavano ancora il «Derby del Sud», e grazie al gol di Braglia finì uno a zero per i partenopei. Quando uscì dallo stadio — racconta Umberto Ottolenghi sul Messaggero di Roma il 3 dicembre del '73 — Alfredo aveva una bandiera in mano. Una con il manico leggero, di quelli da tenere con due mani che sennò si rompe. E di plastica, «ché fosse chiaro che non la voleva usare come arma». Era quella bandiera che il ragazzo stava sventolando quando un tifoso della Roma «tarchiato, con gli occhiali e rossiccio di capelli» decise di assalirlo. Alfredo gridava «Forza Napoli», e lui voleva ferirlo con un coltello a serramanico, che però gli cadde a terra ancora chiuso. Così decise di tirare fuori dalla tasca una pistola calibro 22 con proiettili svedesi rinforzati e sparò due volte. Un colpo andò a vuoto. L'altro, invece, centrò alla bocca Alfredo, attraversando il labbro, spezzando nove denti e fermandosi nella mascella dopo aver evitato per un centimetro la giugulare. Il ragazzo si accasciò su Vincenzo Del Vecchio, l'amico che aveva accanto. Un altro, Gigino, 18 anni, rimase impietrito, poi fuggì alla vista delle forze dell'ordine che accorrevano salvo pentirsene subito dopo: «Ho pianto per la mia vigliaccheria». Della Corte, nel frattempo, fu trasportato prima all'ospedale Santo Spirito, dove fu sottoposto a un intervento chirurgico per estrarre il proiettile dalla mascella, poi al San Camillo, dove il professor Lionello Ponti raccontò ai cronisti: «È vivo per miracolo, la pallottola è stata rallentata da un molare». Era un ragazzo pulito, Alfredo. Non portava coltelli o pistole. Anzi, aveva giubbetto e pantaloni così attillati che all'inizio identificarlo fu difficile, ché la carta d'identità l'aveva consegnata a Gigino perché in tasca gli dava fastidio. Quella sera, Alfredo, non cenò come aveva previsto a Frascati. Il suo autobus ripartì nella notte, mentre la polizia dava la caccia all'ultrà romanista che intanto era fuggito con la pistola in pugno tra la folla che scappava terrorizzata. Al San Camillo, accanto ad Alfredo Della Corte, restarono due tifosi del Napoli, proprio come è accaduto quarant'anni dopo a Ciro Esposito. Le analogie tra i due casi sono impressionanti. Entrambi tifosi del Napoli, entrambi feriti a colpi di pistola, entrambi colpiti da un ultrà della Roma. Ciro è di Scampia, Alfredo viveva a Chiaiano, un altro quartiere della periferia nord di Napoli. Ciro ha un autolavaggio, Alfredo lavorava come garagista. Quel che cambia, invece, è il racconto «ufficiale» delle autorità di sicurezza. Quarant'anni fa, per sminuire la gravità dell'episodio, il brigadiere di turno disse che l'agguato ad Alfredo era «solo una questione di tifo». Sabato scorso, al contrario, per evitare problemi è stato utilizzato lo stratagemma opposto, dicendo che il ferimento di Ciro non era collegato a scontri tra tifosi. Quelli che, dal 1973, attraversano la storia di un calcio sempre più nel pallone.
 
vocedimegaride
vocedimegaride il 10/05/14 alle 12:01 via WEB
ADUNATA NAPOLETANI OGGI!!! VERITA' E GIUSTIZIA PER CIRO, GENNY E ALFONSO. PRESIDIO OGGI A PIAZZA DANTE, ORE 16.00 - Bisogna esserci, oggi alle ore 16.00 al presidio popolare di Piazza Dante per Ciro, Genny e Alfonso. Bisogna esserci perché solo la reazione delle famiglie, a partire dallo straordinario impegno dello zio di Ciro, Vincenzo Esposito, e della città può contrastare l'offensiva mediatica e giudiziaria che i "fratelli" dell'Italia Spa ci hanno scatenato contro da sabato e che non accenna a placarsi. Una presenza pacifica e di massa ma determinata, che dica con chiarezza che Napoli non si lascerà né schiacciare né intimidire, come non lo ha permesso mai a nessuno nel corso della sua millenaria Storia. Perché non solo i nostri ragazzi restano indagati e, fatta eccezione per Ciro, sono sottoposti a obbligo di firma; non solo Genny e Massimo si ritrovano con cinque e tre anni di Daspo senza aver fatto letteralmente nulla, se non essere infamati dai media; ma addirittura ieri sera Mediaset in un servizio dai toni terroristici (https://www.youtube.com/watch?v=_z8O6f_bzQI) è arrivata a rovesciare la dinamica dei fatti, avanzando l'ipotesi che la pistola fosse dei napoletani e il De Santis se ne sarebbe impossessato nel corso degli scontri. Io non so chi sia questo personaggio, noto anche con i soprannomi di Gastone e Danielino, ma so che nonostante sia stato implicato negli ultimi vent'anni in fatti gravissimi, se l'è sempre cavata come non me la sarei cavata io e non ve la sareste cavata voi. E' del tutto lecito, quindi, chiedersi chi sta provando a parare il culo a De Santis, anche questa volta. Chi sta manovrando dietro le quinte per creare uno scenario, nel quale i colpi d'arma da fuoco esplosi da questo infame e probabile confidente diventano una surreale legittima difesa? Le reti televisive nazionali continuano a spacciare a un'Italia inebetita e telecomandata una narrazione viscida, sordida, fasulla, gomorroide, andando in delirio di sedicente giornalismo d'inchiesta perché - udite udite - trovano i covi dei nostri ultras, cioè le piazze e i ritrovi noti a tutti, quelli dove ci si riunisce da sempre alla luce del sole. Ma questa ricerca della sacra verità si ferma alle porte di Napoli, a nessuno per esempio viene in mente di chiedersi perché il Ciak 2000 a Roma, dove sono avvenuti i fatti, sia ancora aperto nonostante fosse stato sequestrato il 25 marzo, con l'apposizione dei sigilli, come facilmente verificabile da questa e da molte altre fonti http://www.lapresse.it/foto/cronaca/sequestrato-il-locale-ciak-village-di-viale-di-tor-di-quinto-a-roma-1.479521. E potrebbero chiedersi anche molto altro, a proposito di quel mondo dell'estrema destra romana connivente con il Palazzo al punto da candidare personaggi improponibili nelle liste elettorali, come è accaduto nel 2008 per lo stesso De Santis a supporto di Alemanno. Perciò oggi bisogna esserci, per fare quadrato intorno ai nostri ragazzi, per difendere la dignità calpestata della nostra città e della nostra gente. Se ami Napoli e sei disposta a difenderla, oggi alle 16.00 a Piazza Dante, perché se non ci difendiamo da soli, se il Sud non alza la testa e si rimette in cammino, non ci difenderà nessuno. Certo non i "fratelli" dell'Italia Spa! https://www.facebook.com/events/244327422437275/
 
vocedimegaride
vocedimegaride il 10/05/14 alle 12:40 via WEB
Non capisco perchè se - come dicono i mass-merda - c'era all'Olimpico un summit in piena regola di tutti i boss e le famiglie camorriste del pianeta la POLIZIA ed i Carabinieri non abbiano fatto una retata!!! eccheccacchio, era il minimo!. Ci vogliono a tutti i costi SOTTO-SVILUPPATI; dimostriamogli che siamo SVILUPPATI-SOTTO!
 
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PREMIO MASANIELLO 2009
Napoletani Protagonisti 
a Marina Salvadore

Motivazione: “Pregate Dio di trovarvi dove si vince, perché chi si trova dove si perde è imputato di infinite cose di cui è inculpabilissimo”… La storia nascosta, ignorata, adulterata, passata sotto silenzio. Quella storia, narrata con competenza, efficienza, la trovate su “La Voce di Megaride” di Marina Salvadore… Marina Salvadore: una voce contro, contro i deboli di pensiero, i mistificatori, i defecatori. Una voce contro l’assenza di valori, la decomposizione, la dissoluzione, la sudditanza, il servilismo. Una voce a favore della Napoli che vale.”…

 

PREMIO INARS CIOCIARIA 2006

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A www.vocedimegaride.it è stato conferito il prestigioso riconoscimento INARS 2006:
a) per la Comunicazione in tema di meridionalismo, a Marina Salvadore;
b) per il documentario "Napoli Capitale" , a Mauro Caiano
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E' dedicato agli amici del nostro foglio meridionalista questo video, tratto da QUARK - RAI 1, condotto da Piero ed Alberto Angela, che documenta le origini della Nostra Città ed il nome del nostro blog.

 

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RITENZIONE IDRICA? - Nella pentola più grande di cui disponete, riempita d'acqua fredda, ponete due grosse cipolle spaccate in quattro ed un bel tralcio d'edera. Ponete sul fuoco e lasciate bollire per 20 minuti. Lasciate intiepidire e riversate l'acqua in un catino capiente per procedere - a piacere - ad un maniluvio o ad un pediluvio per circa 10 minuti. Chi è ipotesa provveda alla sera, prima di coricarsi, al "bagno"; chi soffre di ipertensione potrà trovare ulteriore beneficio nel sottoporsi alla cura, al mattino. E' un rimedio davvero efficace!


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