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Mentre l’introduzione del processo breve renderà più difficile perseguire i reati ambientali

Post n°4551 pubblicato il 05 Aprile 2011 da cile54
Foto di cile54

Dai parchi romani alla Romagna, l’Italia è tutta una discarica

 

Sembra ormai inarrestabile il degrado che sta travolgendo l’Italia. Le denunce ormai si accumulano giorno dopo giorno. Dalle associazioni ambientaliste a trasmissioni come Report o Presa Diretta fino alle forze dell’ordine e alla magistratura arrivano in continuazione segnalazioni di scempi di vario genere. Tra i più allarmanti c’è quello che riguarda la gestione dei rifiuti, un problema mondiale che vede l’Italia, nell’ambito dei paesi occidentali, tra i più arretrati malgrado punte di eccellenza riscontrabili anche nel Meridione. Ma la notizia resa nota oggi da Legambiente è impressionante: una delle aree verdi più belle e prestigiose di Roma, Villa Ada, situata nel quartiere Salario, sarebbe piena di discariche ovviamente abusive. Anzi, è piena, senza il condizionale, perché questa affermazione è conseguente ad una inchiesta del Circolo Sherwood di Legambiente, grazie alla collaborazione media del Tgr Lazio, di Repubblica Roma e del free press Metro Roma. “Grandi frigorif eri, cucine, piramidi di pneumatici, batterie d'auto, distese di calcinacci con pezzi di eternit-amianto e resti di accampamenti. Sono tanti, e spesso pericolosi – si legge in un comunicato dell’associazione - i rifiuti abbandonati illegalmente e sparsi su una superficie totale di oltre 10mila metri quadrati (un ettaro) nei boschi di Villa Ada, dove si contano ben 13 discariche abusive e altre 9 situazioni di forte degrado ambientale”. Questo scenario romano, dove emergono come punte di un iceberg una discarica di circa 3.000 metri quadrati cresciuta negli anni in mezzo ai tornanti che salgono a Monte Antenne e quella segnalata alle pendici del Colle delle Cavalle Madri, nel cuore di Villa Ada, dove un intero versante è ricoperto da calcinacci con parti in amianto, si accompagna ad una grave situazione di emergenza nazionale dove anche regioni virtuose, come l’Emilia Romagna, sono costellate appunto di luoghi adibiti illegalmente allo smaltimento di rifiuti il più delle volt e, come documentato appunto da Report, provenienti da altre regioni, visto che in loco il tasso di differenziata è abbastanza alto da non consentire questo tipo di attività. E’ il caso di Longiano, nel cesenate, dove la guardia di finanza ha scoperto una discarica abusiva di rifiuti speciali e pericolosi per la salute, custoditi illecitamente all'interno di sei capannoni ricoperti di amianto. Il terreno passato al setaccio dai finanzieri è di 35.000 metri quadrati di superficie, mentre i coperti di amianto sono pari a 6000 mq, per un peso del materiale tossico di circa 100 tonnellate. Questi due casi che abbiamo citato dovrebbero spingere le istituzioni a varare misure molte severe di prevenzione e repressione di queste attività illegali. Ma quello che succede è esattamente il contrario: grazie al processo breve, tanto voluto dal governo, sarà più facile lasciare impuniti i reati ambientali. Questa misura scatterà prima per i reati la cui pena è minore: illeciti ambientali i n primis, dunque, i quali vengono per la maggior parte considerati contravvenzioni e non delitti e dunque sanzionati in maniera lieve. “Ma non basta: la scure della prescrizione – denuncia sempre Legambiente - si abbatterà anche sui reati collegati a quelli ambientali, rendendo così impossibili le indagini, oltre che i processi. Questa miscela sarà ancora più esplosiva se non si recepirà la direttiva europea in materia di tutela penale dell'ambiente che prevede, tra l'altro, la responsabilità penale delle persone giuridiche - quindi degli inquinatori - che commettono reati ambientali.” Insomma ci sono tutti gli elementi per ricordarci, dopo anni di smobilitazione anche da parte delle forze di sinistra, che sull’ambiente non si può abbassare la guardia mai. Ce lo ha ricordato la catastrofe nucleare del Giappone, ce lo ricordano questi fatti che abbiamo segnalato che rischiano di trasformare quello che era il Belpaese in una enorme e irreversibile discarica abusiva.

 

Vittorio Bonanni

04/04/2011

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Giorgiana Masi

Roma, 12 maggio 1977

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