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Europa, in diversi Stati membri, lo stupro non è trattato come un reato di Stato
Post n°4577 pubblicato il 12 Aprile 2011 da cile54
Parlamento europeo: i crimini sessuali devono portare alla persecuzione automatica Lo stupro e altre forme di violenza sessuale contro le donne devono essere riconosciuti come crimini in tutti i paesi dell’UE e portare alla persecuzione automatica, ha stabilito il Parlamento in una risoluzione che chiede nuove proposte legislative per combattere la violenza basata sul genere. La protezione contro la violenza maschile garantita alle donne non è omogenea nell’Unione europea a causa della diversità di politiche e legislazioni nei vari Stati membri, secondo la risoluzione elaborata da Eva-Britt Svensson e approvata per alzata di mano. Il Parlamento sottolinea che tutti gli Stati membri dovrebbero riconoscere come reati la violenza sessuale e lo stupro a danno di donne, in particolare all’interno del matrimonio e di relazioni intime non ufficializzate e/o se commessi da parenti maschi. Gli Stati membri dovrebbero garantire che detti reati siano perseguiti d’ufficio. Le pratiche culturali, tradizionali o religiose come circostanze attenuanti in casi di violenza contro le donne, compresi i cosiddetti "delitti d’onore" e le mutilazioni genitali femminili, devono essere respinte. Direttiva UE contro la violenza di genere La risoluzione chiede inoltre una direttiva dell’Unione europea contro la violenza basata sul genere. Nel documento si evidenzia che il 20-25% delle donne in Europa ha subito atti di violenza fisica almeno una volta nella loro vita adulta, e più di un decimo ha subito violenza sessuale che coinvolge l’uso della forza. Inoltre, il testo prende sottolinea che anche lo "stalking" dovrebbe essere considerato come una forma di violenza contro le donne e essere oggetto di norme in tutti gli Stati membri. La relatrice Svensson ha dichiarato: "Le donne sono vittime di violenza basata sul genere, ma dobbiamo smetterla di vederle come semplici vittime. Spesso si tratta di donne forti le quali, con un sostegno efficiente da parte della società, sono in grado di costruirsi una vita nuova e migliore per se stesse e per i loro figli. Mi rallegro che oggi il Parlamento abbia deciso che la violenza contro le donne sia una priorità per l’Unione europea e attendo con impazienza le proposte della Commissione per una strategia e un piano d’azione per combattere tale violenza". Prevenire lo sfruttamento, garantendo assistenza legale e aiutando le vittime L’UE e i suoi Stati membri dovrebbero predisporre un quadro giuridico che accordi alle donne migranti il diritto di custodire personalmente il proprio passaporto e il proprio permesso di soggiorno e che consenta loro di ritenere penalmente responsabile chiunque s’impadronisca di tali documenti. Inoltre, i deputati chiedono standard minimi per assicurare che le vittime della violenza possano beneficiare del parere di un medico legale e dell’accesso al patrocinio che consenta loro di far valere i propri diritti in tutta l’Unione. Infine, chiedono agli Stati membri di fornire una dimora sicura e strutture di assistenza ogni 10.000 abitanti per le vittime della violenza di genere. Redazione immagine tratta dal sito cafebabel.it |
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Giorgiana Masi
Roma, 12 maggio 1977
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