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Nucleare. L'appuntamento con i referendum può e deve diventare una grande " opportunità democratica"

Post n°4649 pubblicato il 01 Maggio 2011 da cile54

Il "grande imbroglione" cerca di scippare la democrazia

 

Impudenza o imprudenza? Quale termine usare per definire la sconcertante esibizione del grande imbroglione a proposito del referendum sul nucleare'? Probabilmente vanno bene tutte e due.

 

L'impudenza è tipica dell'uomo, di colui che si sente davvero "unto dal signore", un sovrano sciolto dal rispetto delle leggi, uno al quale non si deve mai dire di no, perchè altrimenti volano subito dossier e randellate mediatiche, per informazioni rivolgersi, per citarne uno solo, all'ex direttore dell'Avvenire Dino Boffo.

 

Del resto, uno che ha avuto l'ardire di dichiarare che pagava la "piccola Ruby" per impedire che si prostituisse e per non dare un dispiacere allo zio, presunto presidente egiziano, può dire e fare qualsiasi cosa, anche le peggiori, come è accaduto in questo caso.

 

L'imprudenza, invece, gli è scattata perchè doveva dimostrare all'amico francese che anche lui è un decisionista, uno che se ne fotte della Costituzione e delle regole, uno che fa quello che gli pare. Così gli è uscita la frase sul nucleare: " Il nucleare ci sarà, le nuove norme serviranno solo a guadagnate tempo, quando tutto sarà finito ripartiremo con le centrali...". Così in poche ore ha deciso di bombardare la Libia e di colpire a morte la legalità repubblicana.

 

Può darsi, anzi è quasi certo che con la esplicitazione della truffa, la medesima Corte di Cassazione sarà obbligata a lasciar in vita i quesiti referendari e a bocciare le norme imbroglio disposte da Berlusconi medesimo. Sotto questo profilo, almeno in questa occasione, il grande imbroglione ha imbrogliato se stesso e per una volta non possiamo che congratularci con lui, anzi, forse dovremmo premiarlo come il miglior testimonial per la causa del referendum.

 

Attenzione, tuttavia, a non abbassare la guardia, altri imbrogli sono dietro l'angolo.

 

Berlusconi è il padrone e signore del conflitto di interessi, quello che gli interessa è guadagnare tempo, spostare l'attenzione sulla Cassazione, annullare il merito dei quesiti, far calare la tensione e soprattutto cancellare il diritto dei cittadini ad essere informati.

 

La commissione parlamentare di vigilanza è paralizzata da una sorta di ostruzionismo della maggioranza che è, sin qui, riuscita ad impedire l'approvazione del regolamento per la consultazione referendaria.

 

L'assenza del regolamento è servita e servirà ancora come un alibi per ritardare l'avvio di una reale campagna di discussione, di confronto, di informazione.

 

Costoro sono terrorizzati dai risultati dei sondaggi che hanno in mano, con particolare riferimento ai quesiti sull'acqua e sul nucleare. L'obiettivo è sempre lo stesso: se non dovesse riuscire il broglio politico, si giocherà la carta del broglio mediatico, ma sempre di broglio si tratta.

 

Per queste ragioni è necessario istituire, ovunque sarà possibile, dei veri e propri comitati per la legalità repubblicana e contro l'oscuramento dei referendum.

 

La proposta è già stata lanciata da Articolo 21, dalla tavola della pace, da Libera informazione, da Libertà e Giustizia, dal Popolo Viola, e da decine e decine di artisti, autori, scrittori, giornalisti.

 

Tra loro anche donne e uomini che non hanno firmato i singoli quesiti, ma che non hanno intenzione alcuna di veder negato il loro diritto al voto, una precondizione perchè possa esistere qualcosa che assomigli ad un ordinamento democratico.

 

La tv pubblica tedesca, qualche settimana fa, per convincere gli abbonati a pagare il canone ha trasmesso uno spot che, più o meno, recitava così: "La libertà di informazione è una precondizione per il libero esercizio del voto e per l'esistenza della democrazia..." musica... volto di Berlusconi in primo piano, e slogan: "Non vogliamo finire come l'Italia...".

 

Noi, invece, vorremmo che finisse anche in Italia e per questo, insieme a Liberazione, giornale che non ha scoperto oggi l'esistenza dei referendum, continueremo a batterci contro ogni forma di oscurità e di oscurantismo.

 

L'appuntamento con i referendum può e deve diventare una grande " opportunità democratica" per liberarsi dal nucleare, dall'acqua privatizzata, dagli illegittimi impedimenti e da quei vecchi arnesi della loggia P3 che, pur di non perdere il potere e gli affari che ne conseguono, le tenteranno tutte, ma davvero tutte.

 

La sceneggiata berlusconiana sui referendum è stato solo l'antipasto del pranzo che hanno in animo di servire agli italiani.

 

Prepariamoci a reagire con la più assoluta determinazione politica e con la più vasta unità tra quanti ancora amano la carta costituzionale e la legalità repubblicana.

 

Giuseppe Giulietti

Portavoce di Articolo 21

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