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Mobilitazione di idee e di piazza. Bucare il video prima che ti buchi il cervello, a Genova riuniamo lo sciame

Post n°4890 pubblicato il 30 Giugno 2011 da cile54

Cari amici e compagni,

l’8 luglio, nell’ambito di Genova 2001-2011, stiamo organizzando un seminario sull’informazione e le lotte.

L’idea è quella di riprendere il filo della riflessione avviata a Roma lo scorso aprile presso la Casa delle Culture e di sviluppare l’impostazione dello sciame informativo in grado di battere il modello del bavaglio e del conflitto di interessi del potere.

La base del ragionamento è quella del manifesto approvato ad aprile (in allegato), ovvero costruire reti informative su obiettivi specifici esprimendo il massimo della rappresentazione delle lotte e della controinformazione.

Al seminario, dalle 10 alle 16 (Sottoporticato del Palazzo Ducale), interverranno molti esperti, realtà di lotta, testate giornalistiche e radiofoniche, siti on line e buona parte delle realtà dell’informazione di cui il movimento ha saputo dotarsi a partire dall’esperienza del mediattivismo nata proprio a Genova nel 2001. 

 

La partercipazione a questo incontro, aperta a tutti, è strategica perché ci consente di mettere le basi per una inchiesta sul mondo dell'informazione (poteri forti, precarietà, autofinanziamento, nuovi linguaggi e multimedialità) di cui stiamo discutendo da tempo. 

In occasione di “Genova 2001-2011” stiamo organizzando un media center. Quindi, chiunque intenda partecipare è pregato di far arrivare la propria disponibilità all'indirizzo del mittente.

 

Per info: Fabio Sebastiani 3495317918. 

 

 

FACCIAMO ‘SCIAME’.  LA LIBERA INFORMAZIONE NELLA CRISI, CONTRO LA CRISI

 

La crisi economica e sociale continua a svilupparsi in Italia, in Europa, nel Mondo. Con essa aumentano disoccupazione, povertà, disuguaglianze, guerre. La crisi non è un fenomeno naturale ma uno spazio costituente che viene utilizzato per costruire nuove e ben più profonde gerarchie sociali. Paradosso vuole che le ricette adottate per uscire da questa spirale, che ingoia tutto e tutti, sono le stesse che l’hanno alimentata. Governi, banche e padroni hanno scelto la via della difesa dei propri interessi attraverso misure di smantellamento dello stato sociale, di riduzione di diritti e salari di lavoratrici e lavoratori, della guerra "umanitaria" per legittimare i propri interessi economici e geopolitici. A facilitare e giustificare questo processo c’è l’informazione del potere, che è anche potere dell’informazione. Lo vediamo soprattutto in Italia con i maggiori giornali e televisioni al servizio dell'egemonia neoliberista guerrafondaia, che trasformano abilmente ricatti e soprusi di aziende nei confronti dei lavoratori in ‘necessità’ per salvare la concorrenza, tagli dei diritti sociali in ‘responsabilità’ da assumersi, che cancellano la strage di migranti nel Mediterraneo. Un lavoro sporco, agevolato anche da un terreno culturale appiattito e subalterno all'egemonia dei dominanti. Il tentativo è quello di lasciare schiacciato verso il basso il conflitto sociale, di narrarlo quanto serve per fare notizia da vendere. Così anche le mobilitazioni sociali sembrano sempre più imposte dai portali della comunicazione che dai luoghi della crisi. Rischiamo così di avere un'agenda fissata da altri, che impedisce a chi tenta di prendere parola il proprio spazio. Al processo virtuale-reale-virtuale opponiamo il processo reale-virtuale-reale, inevitabilmente orizzontale. Noi siamo per un’altra informazione, libera,  al servizio delle lotte che ne favorisce la loro presa di voce, in difesa dei diritti e dei beni comuni. Un’altra informazione che ci impegniamo a rafforzare e organizzare insieme a quelle realtà, dai blog alle radio, dalle webtv ai giornali, che ogni giorno provano a dare voce e volti agli ‘invisibili’ della crisi, passando dalla comunicazione delle lotte alle lotte in comunicazione. Così si dà un senso alla rivendicazione dell’informazione come bene comune, da riportare anche all’attenzione della Federazione nazionale della Stampa italiana e dei sindacati di categoria, che devono tutelare maggiormente un mondo caratterizzato da sfruttamento e precarietà. Senza questa tutela i veri padroni dell’informazione manterranno ben saldo il potere assoluto.

 

Noi siamo per mettere in crisi il potere dell’informazione, per destabilizzare il rumore di fondo dal pensiero unico che blocca il pensiero critico e rende indifferenti rispetto ai veri problemi del Paese. Noi siamo per uscire dal sistema che produce la crisi,  e vogliamo contribuire con i nostri strumenti e saperi a costruire un altro mondo possibile.  Ci impegniamo a farlo con uno spirito di coordinamento e collaborazione orizzontali, cooperativo,  costruendo percorsi di azione comune a partire dai prossimi appuntamenti  in agenda. Mantenendo e garantendo autonomie e specificità di ciascuno, ci impegniamo a sostenere i futuri scioperi e mobilitazioni sociali, contro la guerra, per la vittoria dei referendum  di giugno per l’acqua pubblica e contro il nucleare, per la riuscita e l’amplificazione ‘a tutto volume’ di genova 2001-2011 di luglio. Un appuntamento quest'ultimo sul quale interverremo non per rievocare ma per recuperare e per riprogettare. Per questo abbiamo deciso di arrivare  a quell'appuntamento con un lavoro sinergico di inchiesta sulla trasformazione dell’informazione e del mediattivismo negli ultimi dieci anni. Insieme facciamo ‘sciame’, consapevoli che uniti, con mille pungiglioni e anche più ali, possiamo far male al potere e andare lontani con le nostre idee.

 

Le realtà della libera informazione

 

Roma, lì 28 aprile 2011

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L'informazione dipendente, dai fatti

Nel Paese della bugia la verità è una malattia

(Gianni Rodari)

 

SI IUS SOLI

 

 

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notizie, conflitti, lotte......in tempo reale

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G8 GENOVA 2011/ UN LIBRO ILLUSTRATO, MAURO BIANI

Diaz. La vignetta è nel mio libro “Chi semina racconta, sussidiario di resistenza sociale“.

Più di 240 pagine e 250 vignette e illustrazioni/storie per raccontare (dal 2005 al 2012) com’è che siamo finiti così.

> andate in fondo alla pagina linkata e acquistatelo on line.

 

Giorgiana Masi

Roma, 12 maggio 1977

omicidio di Stato

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