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La perdita delle api non colpisce solo gli apicoltori, ma sono il segnale di allarme per un danno ambientale

Post n°4938 pubblicato il 11 Luglio 2011 da cile54

Carissimi,

2 apicultori piemontesi Marisa Valente e Renato Bologna ( che conosco di persona) da domenica scorsa hanno iniziato uno sciopero della fame per chiedere che vengano vietati i neonicotinoidi, insetticidi che sono la causa della moria delle api.

Sarebbe di estrema importanza che venisse sottoscritto l' appello sotto riportato e la notizia venisse diffusa il più possibile.

Recenti ricerche, arrivate anche sul Fatto Quotidiano il 20 giugno scorso, confermano danni gravissimi per l'infanzia, in particolare riduzione quoziente intellettivo per esposizione delle madri durante la gravidanza a pesticidi…..

Quindi non solo lasciamo ai nostri figli e nipoti una marea di problemi, ma riduciamo loro anche la capacità di risolverli! 

Dire che ho un macigno nel cuore è dir poco….

 

Ciao e grazie di cuore per quanto potrete fare.

Patrizia Gentilini

 

BASTA VELENI

Sciopero della fame e presidio contro i neonicotinoidi a Torino dal 4 luglio davanti alla Regione Piemonte in C.so Stati Uniti "... Nel 2004 non siamo più riusciti a far passare l'inverno alle famiglie tanto erano spopolate, al punto da essere costretti a riacquistarne una sessantina, complete sui 10 favi per poter affrontare la stagione apistica 2005 e reintegrare l'apiario. Quest'anno ci ritroviamo in una situazione ancora peggiore: abbiamo potuto constatare che nel periodo luglio-agosto il calo è stato drastico, dell'80%, e stiamo procedendo a riunioni esasperate per tentare di salvare almeno qualche vecchio ceppo di api più resistenti alla varroa..."

Con questa lettera, il 7 settembre 2005, denunciavamo per la prima volta, ai vari amministratori della nostra regione, la situazione critica della nostra attività. Siamo arrivati al 2011 e nulla è cambiato. Ogni anno lo stesso problema in quanto la nostra azienda è situata in una delle più rinomate zone di coltivazione della vite dell'astigiano, ai margini del Parco

Naturale di Rocchetta Tanaro. La moria delle api causata dai trattamenti "obbligatori" per la flavescenza dorata delle viti, trattamenti che tra l'altro non hanno ancora risolto il problema. Pesticidi a base di neonicotinoidi che irrorati anche una sola volta sono letali per le api. E questo è conclamato: infatti tali prodotti erano utilizzati anche per la concia delle sementi del mais e sono stati vietati già da qualche anno.

Ad oggi più di 50 prodotti diversi a base di neonicotinoidi sono stati iscritti nel registro del Ministero della Sanità (molti sono autorizzati addirittura per la "lotta integrata") per l'impiego sulle principali colture ortofrutticole, (pomodoro, melanzana, peperone, cetriolo, zucchino, melone, cocomero, cavolo a infiorescenza, a foglia, a testa, cavolo rapa, cardo, prezzemolo, basilico, rosmarino, cerfoglio, erba cipollina, lattughe e altre insalate, fagiolo, fagiolino, pisello, porro, cipolla, carciofo, fragola, patata, frumento, orzo, erba medica, tabacco, olivo, melo, pero, pesco, susino, ciliegio, mandorlo, albicocco, arancio, clementino, mandarino, limone, pompelmo, vite), per la floricoltura e per altri impieghi collaterali (antitarme, moschicidi, antipulci), senza minimamente preoccuparsi della loro grave tossicità anche a dosi subletali sugli insetti come le api. Un fatto gravissimo in quanto importanti studi scientifici ne hanno già provato la tossicità sia a livelli acuti che cronici a dosi bassissime.

Per la cronaca le api contribuiscono in maniera determinante all'impollinazione di oltre il 225.000 specie vegetali, il 70% di quelle di interesse agricolo, il 90 % dei fruttiferi, ortaggi, ecc.

La perdita delle api non colpisce solo direttamente gli interessi degli apicoltori, ma sono il segnale di allarme per un danno ambientale dalle conseguenze inimmaginabili, come bene illustra il tossicologo olandese Tennekes nel suo ultimo lavoro: “The systemic insecticides: A disaster in the making” (Gli insetticidi sistemici: un disastro in preparazione).

Nel nostro piccolo le conseguenze per la nostra azienda sono enormi: produciamo prodotti per apiterapia, pappa reale, embrioni di regina, pandapi, polline, miele in favo e dalle analisi condotte (dall'ASL e da un laboratorio privato) abbiamo la prova che la perdita di popolazione di api e la perdita di capacità di autodifesa delle api restanti, sono causate dai neonicotinoidi. A questo si aggiunge la scoperta della contaminazione di alcuni prodotti dell'alveare con questi insetticidi.

Questo è inaccettabile per noi, non ce la sentiamo di nascondere il problema e tacere di fronte all'evidenza. Se non cambiano le regole di impiego di questi insetticidi rapidamente dovremo chiudere l'azienda con la perdita certa dei nostri beni dati in garanzia per il mutuo non più onorato a causa del calo delle entrate. E chiuderemmo con un portafoglio di ordini che ci consentirebbe di far fronte a ogni impegno creando anche occasioni di lavoro.

Per questa ragione abbiamo deciso di esporci ed attivarci personalmente, a sostegno anche del lavoro svolto da Francesco Panella presidente dell'Unione Nazionale Associazioni Apicoltori Italiani (UNAAPI), che da anni si batte per lo stesso problema, a livello regionale, nazionale ed europeo.

Inizieremo quindi uno sciopero della fame il 4 di luglio 2011, con un presidio ad oltranza a Torino, davanti alla Regione Piemonte in C.so Stati Uniti, fintanto che le autorità non sottoscriveranno serie garanzie per ritirare dal mercato gli insetticidi in questione.

 

Per ulteriori info, sul sito internet www.rfb.it/bastaveleni pubblicheremo in "diretta" gli aggiornamenti.

 

FIRMA L’APPELLO SU www.rfb.it/bastaveleni/adesioni.htm

 

Marisa Valente 3343403464

Renato Bologna 3208310702

email: fattoria@atlink.it

 
 
 
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Roma, 12 maggio 1977

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